CITAZIONE (GRIND3RMAN @ 10 Apr 2008 - 11:15)
Ah ecco, non c'era Forza Italia, ma c'era Alleanza Nazionale. Bello che nemmeno un paragrafo dopo parli di clerico*fascisti* riferito a FI.
Certo, e orgogliosamente: AN non è mai stata, perlomeno allora - CLERICO, e non era più fascista a causa della celeberrima "svolta di Fiuggi". Allora AN chiudeva definitivamente i conti col passato, esattamente come i DS lo chiusero col PCI.
Fini cercava di incarnare quella destra laica che in Italia non c'è mai stata, quella di Montanelli per intenderci. Poi questi buoni propositi fecero una brutta fine, ma allora era molto diverso.
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Nostalgia? FI è nata nel '94, per quel referendum si votò sei anni dopo. Proprio così neonata non era. Comunque clericofascisti o no, c'era Berlusconi, lo “psiconano” del conflitto di interessi.
Era appena nata quando si propose il referendum. Ci si mise un mucchio di tempo per farlo, per raccogliere le firme, per approvarlo, eccetera. Ma fu un'idea nata più o meno nel '96, per affiancare gli sforzi di Treu.
Non a caso, ripeto, Biagi era dello SDI. Che poi fece la Rosa nel Pugno coi Radicali, infatti.
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“Un po' meno” rispetto per le idee ultraliberiste per quanto attiene al mercato del lavoro, e per l'aver corteggiato destra e sinistra a seconda di come tirava il vento.
Le idee dei radicali sul lavoro, lo ripeto per l'ennesima volta, sono quelle del cosiddetto "Libro Bianco Biagi", che non è ultraliberista.
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Ripeto la mia domanda di prima, se io voto PD per mandare la Bonino a contrastare i teodem per quanto attiene alla laicità, chi è che contrasterà la Bonino se vorrà tentare nuovamente di modernizzare il mercato del lavoro raccogliendo anche il supporto di clericofascisti, fascisti-e-basta e chi più ne ha più ne metta!?
La parte della bozza Biagi sulla flessibilità è già stata applicata da Berlusconi, ma quella sugli ammortizzatori sociali no. Era nel programma di Prodi, ragion per cui i radicali si sono messi con Prodi. Come vedi la cosa è coerente.
Oggi quindi l'obiettivo dei radicali sul lavoro è quello: ammortizzatori sociali. Come vedi non c'è nulla di cui temere.
C'è certo qualcosa di liberista come sempre, ma riguardo per esmepio le pensioni: la Bonino dice alcune cose elementari su cui sono più che d'accordo ma che immagino su cui tu non sei d'accordo come l'aumento dell'età pensionabile fino almeno al minimo europeo, e il pareggio dell'età pensionabile tra uomini e donne (non si capisce perché le donne possano andare in pensione prima, visto che oltretutto vivono in media di più).
Ma questo mi sembra buonsesno, non mi sembrano spallatine neoliberiste contro i lavoratori.
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Cosa possiamo aspettarci, da un intervento sul mercato del lavoro, da un partito che candida una Bonino “ma anche” un Calearo, cui la Legge 30 piace assai?
Calearo vuole anche lui gli ammortizzatori sociali.
A me la legge 30 piace, per metà: l'altra metà mi fa schifo perché non ha ammortizzatori sociali. Con questi ultimi, diventa una buona legge, più o meno come la voleva Biagi.
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Perché non dire, quando si definisce il voto al PD una scelta di responsabilità, che nel “curriculum” della Bonino c'è anche un progetto di riforma del lavoro che partiva da un assalto a suon di referendum all'Articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori, e limitarsi ad agitare lo spauracchio berlusconiano e dei teodem?
Non partiva da quello: le due proposte erano parallele, non seriali.
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Ah ok a cavallo del 2000 non c'era Internet. Son convinto di aver lavorato in un provider qua in città proprio in quel periodo. Ma forse me lo son sognato
Non era così diffuso, dai, e nemmeno c'erano tutti quei blog che tanto ci servono come fonte d'informazione di prima mano.
D'altronde se allora avevi facile accesso a Internet ti bastava andare sul sito dei Radicali per controllare quello che sto scrivendo.
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Eh vedi qual'è il problema quando si fanno riforme nel mondo del lavoro, partendo dall'“abbattimento” delle tutele (o dall'introduzione di forme contrattuali che permettono di aggirarle)? Che poi ci ritrova come oggi: precariato a mille e tutele largamente insufficienti.
Le forme di ammortizzazione andrebbero introdotte come minimo “in parallelo” all'“abbattimento”, e non “in serie”, non trovi? Oppure pensi che sia giusto sperimentare l'applicazione di modelli esteri “all'italiana” sulla pelle delle persone? Se poi non funziona lo aggiustiamo, che problema c'è?!
Giustissimo, e infatti la proposta era proprio quella. È stato Berlusconi a prendere la riforma Biagi e a spezzarla, a serializzarla.
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Senti, sarà che c'ho la memoria labile ma la timeline che mi proponi continua a non quadrare. Treu è stato ministro del lavoro nel Prodi I, il referendum s'è tenuto nel 2000. Come ha fatto Treu ad applicare qualsiasi cosa... *poi*?! :°D
Perché la legge Treu ha effetto negli anni successivi.
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Se per te i precari in Italia sono "alcuni"...
Certo, non siamo mica TUTTI precari. Ce ne sono molti, ma MENO di chi ha trovato posto fisso. Dal punto di vista puramente computazionale, la legge Biagi ha causato un aumento di posti di lavoro stabili maggiore dell'aumento dei posti precari, e questo è un bene. Ma il fatto stesso che ci sia stato un aumento del precariato è un male assoluto che si poteva evitare tranquillamente con gli ammortizzatori sociali previsti dalla riforma Biagi e voluti dalla Bonino e dai suoi soci.