LA COPPA TIM LA CONSEGNO IO

Milano, 12 maggio 2006

Forse non bastera' la Coppa Italia per restare alla guida dell'Inter ma certo e' che, con la vittoria di ieri, Roberto Mancini e' l'allenatore piu' vincente degli ultimi 15 anni nerazzurri. Il 3-1 contro la Roma gli vale la terza Coppa consecutiva, la decima della sua carriera in campo e in panchina, ma le voci su Capello si fanno sempre piu' forti e chissa' se i suoi due successi con l'Inter basteranno a spegnerle.

Tifosi insoddisfatti
Di certo la vittoria di questa sera non basta ai tifosi che abbandonano la curva prima della premiazione lasciando solo due striscioni di contestazione per "una mezza coppetta che non vi restituira' la vostra dignita"'. Nella consueta serata di psicodramma, l'Inter si gode quindi una vittoria a meta' tra voci di mercato e proteste degli ultra', mentre la Roma festeggia solo il ritorno in campo di Francesco Totti, 81 giorni dopo il suo grave infortunio.

L'Inter subito in gol
La squadra di Spalletti va subito in difficolta' e prende gol al 6' grazie a uno splendido sinistro al volo di Cambiasso dal limite dell'area che non lascia scampo a Doni. Oltre allo squalificato Mexes, i giallorossi perdono in fretta un altro pezzo in difesa visto che i fragili muscoli di Chivu costringono il romeno a uscire dopo 12'. In mezzo al campo, Kharja perde nettamente il confronto con Cambiasso mentre Dacourt e Tommasi corrono in continuazione, spendendo molte energie. Arrivano pochi palloni dalle parti di Doni, ma l'Inter da' sempre la sensazione di controllare la partita che si anima piu' per quello che succede sugli spalti, con un'assurda rissa tra tifosi giallorossi, che per quanto accade in campo. Adriano fa la prima cosa giusta della sua partita al 42' quando serve un grande assist per Cruz, ma l'argentino angola troppo il diagonale che finisce a lato.

Raddoppio in chiusura di primo tempo
Il primo tiro in porta della Roma degno di questo nome arriva al 45' ma il sinistro di Rosi si perde in tribuna. Sul ribaltamento di fronte, arriva l'azione che chiude la partita, grazie a una splendida combinazione in velocita' tra Stankovic e Cruz con l'argentino che scarta anche Doni e deposita in porta.

Il ritorno di Totti
La ripresa e' di fatto una passerella per Francesco Totti. Il capitano giallorosso inizia a scaldarsi al ritorno in campo delle squadre, entra al 9' al posto di Okaka e la prima palla che tocca e' un colpo di tacco per lanciare Mancini. La sua presenza in campo non cambia il corso di una gara segnata dai due gol nerazzurri del primo tempo, ma di certo Marcello Lippi da stasera e' un uomo un po' piu' felice: il n.10 giallorosso gioca tranquillo senza temere i contrasti come dimostrano i tre falli che commette nei primi 10' della sua gara. Va anche vicino al gol e meritava miglior fortuna il suo diagonale di destro al 22', ma e' dai suoi piedi che parte il pallone che Nonda manda in rete al 35', dopo che Martins aveva ancora battuto Doni al 31'.

Magra consolazione
La coppa resta pure un piccolo risultato, ma come dice Mancini, meglio vincerla che perderla, e la sua squadra fa tutte le cose giuste per portarsi a casa una vittoria stasera mai in discussione. Totti o meno, la Roma lotta comunque fino alla fine, ma paga un numero eccessivo di assenze. Giusta la vittoria dei nerazzurri, nei prossimi giorni si vedra' se sara' utile o meno per il futuro di Mancini. La sentenza negativa dei tifosi e' gia' stata emessa ieri sera.



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Dal 2009 chi vince la Coppa italia in Champions? L'ipotesi approvata dal Consiglio di lega.
Dal 2009 chi vince la Coppa italia in Champions?

Dal 2009 la quarta squadra italiana qualificata per la Champions League potrebbe essere la vincitrice della Coppa Italia. L'ipotesi e' stata approvata all'unanimita' dal Consiglio di Lega e sara' portata all'esecutivo Uefa che vuole rivedere il format di Champions.

"Per noi sarebbe giusto concedere tre qualificazioni dirette alle prime tre classificate in campionato - ha spiegato Antonio Matarrese al termine del Consiglio di Lega - Qualificazione ai preliminari di Champions, invece, per la vincitrice della coppa nazionale. Si partirà dal 2009, sempre che l'Esecutivo Uefa approvi a giugno questa nostra proposta".

Ibrahimovic ha nostalgia di Moggi
"Era più deciso,anche sui contratti..."

In un'intervista a 'Libero', Zlatan Ibrahimovic ricorda, con un pizzico di nostalgia, il suo passato bianconero. "Il mio procuratore sta trattando l'adeguamento economico del mio contratto con l'Inter - spiega -: spero Moratti sia deciso come quando mi ha acquistato. Alla Juve su certe cose lo erano di più". Su Moggi: "Quando arrivai a Milano dissi al presidente di prendere Luciano". Poi, il mercato: "Chivu su tutti".

Un'intervista, certo, ma più che altro una chiacchierata, gestita con i crismi dell'informalità. Così, il cronista di 'Libero' è riuscito a far sbottonare Zlatan Ibrahimovic e le battute, dette con la solita aria sorniona dello svedese, hanno colto nel segno. La sua Inter gli piace, ha un futuro luminoso, ma non rinnega quel passato bianconero, anzi lo prende a modello per spronare la nuova famiglia a crescere sempre più. Tante volte la Vecchia Signora può fornire stimoli ed esempi, dall'alto della sua esperienza e della tradizione vincente. In primis, per quanto riguarda il trattamento riservato alla gioielleria di casa. "L'estate scorsa Moratti è stato bravissimo - racconta l'attaccante nerazzurro -, il pòiù veloce di tutti. Mi voleva anche il Milan, ma l'Inter ha sbaragliato la concorrenza: aveva un progetto. Mi piacerebbe che ci fosse la stessa decisione anche adesso che stiamo trattando per l'adeguamento del mio contratto. Alla Juve su certe cose eranoi più decisi...". Inizia così, da un 'avvertimento' tra il serio e il faceto, un parallelo tra presente e passato, ancora favorevole a quest'ultimo, almeno a detta dell'interessato. "Quali sono le differenze? Quando entravamo in campo con la Juventus - spiega -, gli avversari se la facevano sotto. Prima del fischio d'inizio eravamo già sull'1-0 per noi. All'Inter questa cosa non succede". Poi, mette a confronto la sua ultima squadra bianconera con quella del tricolore nerazzurro e anche qui propende per la prima. "Sono due grandi squadre - ammette -, ma quella aveva qualcosa in più. Un senso di coesione che a Milano non c'è ancora. L'anno scorso quando qualcuno giocava male gli altri lo tiravano su, qui capita il contrario: chi gioca sottotono trascina il resto della squadra. Bisogna saper stare ai vertici...all'Inter stiamo ancora imparando. E poi non è possibile prendere sei gol in una partita".

Quindi, passa ai consigli per gli acquisti e anche qui chiama Moratti a uno sforzo convinto, per riuscire a dettare legge anche in campo continentale. "Servono tre ritocchi - afferma -. C'è bisogno di gente di spessore che ci faccia fare il salto di qualità. Un nome? Chivu. Per me è un fenomeno". L'ultima battuta è ancora per la 'sua' Juventus, per quella che fu, quella di Moggi. "L'hanno fatto fuori perché vincevamo troppo: questione di gelosia. Quando sono arrivato all'Inter, la prima cosa che dissi a Moratti fu: 'Se vuoi cambiare mentalità devi prendere Luciano'. Per fortuna abbiamo vinto lo stesso...". Con buona pace del presidente nerazzurro, chiamato a fare la parte del rivale di sempre.

si davvero bella!! .... qualcuno ha seguito la festa scudetto in tv ieri pome?? è stata davvero bellissima!!

aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaannnnnnnnnnnnnnnnnnnhhh... è già... mi ero dimenticata...

però a parte tutto, non per creare polemiche, ma non hanno festeggiato tantissimo i cugini milanisti... ohi, è vero anche che loro sono abituati a vincere... però... boh...

Mi dava l'idea di un dejavu

troppe feste a san siro sta settimana, ecco perchè il dejavu

si soprattutto quando hanno ricordato il grande Giacinto Facchetti