CITAZIONE (Jolly Roger)
Io ne faccio uso abitualmente.
Jolly bandito da Sanremo! OK per Annozero e Porta a Porta.
CITAZIONE (I_Love_Trance @ 19 Mar 2010 - 19:21)
la percentuale è sicuramente esagerata anche perchè non sono un sondaggista ma la tendenza all'utilizzo di queste "sostanze" è assai diffusa credo
Se ci fosse bisogno di essere sondaggisti per parlare da documentati di un tema di cui è presente abbondante documentazione pubblica, quasi nessuno potrebbe parlarne.
Puoi tranquillamente fare una rapida ricerca per dare sostegno alla tua tesi, in poche decine di minuti puoi trovare, sintetizzare e renderci noti i dati ufficiali. Google è un servizio gratuito.
A tal proposito:
Non ho trovato gli ultimi dati nazionali (che vengono periodicamente resi pubblici quando escono quelli aggiornati) però da una rapida ricerca ho trovato questo: a Milano il 57,7% dei giovani fra i 18 e i 25 anni non si farebbe problemi a provare almeno per una volta l'esperienza di assumere una sostanza psicotropa illegale:
http://droghe.aduc.it/notizia/italia+milan...caina_91635.phpConsiderando che probabilmente Milano è messa peggio della media nazionale (vd. statistiche sui fiumi di coca che scorrono nei corsi d'acqua milanesi collegati con i depuratori [che non filtrano i metaboliti della cocaina] e sulla disponibilità media di denaro dei giovani) vuol dire che ben meno del 50% ha effettivamente provato almeno una volta una sostanza illecita (non parliamo poi di quanto, logicamente, deve essere notevolmente più basso il dato dei consumatori abituali). Se ben ricordo il dato presentato all'ultimo congresso nazionale (presieduto da Giovanardi e in cui sono stati censurati e resi clandestini gli studi sugli effetti degli approcci di "riduzione del danno" -
harm reduction su cui si stanno muovendo molti dei paesi più evoluti) stava sul 40% (ripeto: non si parla di consumatori abituali!!!).
E' un dato che a mio avviso la dice in ogni caso lunga sull'efficacia delle strategie proibizioniste (su cui ci sono precisi trattati ONU firmati dall'Italia): non tengono lontano i giovani dalle droghe e non implicano che venga fata un'informazione seria (cioè scientifica) e imparziale sugli effetti delle diverse sostanze, su come agiscono, sui diversi livelli di sensibilizzazione e dipendenza che danno. Da noi si sparge addirittura disinformazione da parte delle Istituzioni (per informazioni vedi legge Fini-Giovanardi e, in questo topic, le pagine precedenti a questa) dicendo che tutte le diverse sostanze sono egualmente pericolose (anche facendo leggi criminogene e dannose per i giovani e per il sistema carcerario), che partendo da una qualunque, magari da quelle scientificamente meno dannose, si arriverà probabilmente poi a quelle peggiori (vedi pagine precedenti) nonostante non ci siano dati che provano questa strampalata teoria, non si parla dell'importanza della predisposizione genetica a cadere nelle dipendenze (qualunque dipendenza! anche dal cibo, dal gioco d'azzardo, dal sesso o da cose apparentemente banali ed innocue salvo abusi).
Come ha detto l'On. Poretti, in questo regime proibizionista si fanno delle cose assurde: ad esempio si mette una sostanza nelle tabelle di quelle proibite a cui si fa riferimento nel Testo unico sugli stupefacenti e quindi scatta un divieto; ma questo porta con sé una serie di conseguenze, a grappolo, che impongono il divieto anche per usi diversi di quella sostanza. Pensiamo ad esempio agli usi terapeutici: è un tipo di utilizzo differente da quello
per il quale la sostanza era stata inserita nell’elenco del sostanze proibite ma la Legge non fa differenza, questo sulla pelle dei malati che ne trarrebbero giovamento. Siccome questo sistema poggia su basi puramente ideologiche e non suffragate da una teoria logico-scientifica, risulta poi necessario negare le evidenze e i dati scientifici, addirittura il comune buon senso, il comune sapere. Ad esempio l'ultrà Giovanardi ha recentemente sminuito, per non dire ridicolizzato, le evidenze scientifiche che hanno portato gran parte degli stati più evoluti ad inserire i farmaci cannabinoidi nelle tabelle dei farmaci legali. Ovviamente, come fa sempre, Giovanardi non ha sostenuto con dati scientifici le sue affermazioni risultando credibile solo agli occhi di una persona non interessata sul tema o disinformata. Per la cronaca, l'Uomo si cura avvalendosi anche della Canapa da secoli e l'ha vietata meno di 70 anni fa per motivi che rientrano nelle logiche commerciali.
La verità è che
l'attuale classe politica al potere è incapace di innovare in questo campo e si accontenta di perseverare con approcci fallimentari visto che l'elettorato non li punisce (e d'altra parte l'elettorato poco interessato ad informarsi come può venire informato se i media geneneralmente non danno visibilità su queste cose ma anzi assecondano la tendenza del proibizionismo oltranzista imperante? d'altra parte il servizio pubblico radio-televisivo viola apertamente le leggi che gli impongono di dare evidente spazio alla campagna elettorale nei 30 giorni che precedono le elezioni, figuriamoci se informa su temi scomodi e resi di nicchia da buona parte della classe politica che ha le mani su tale servizio pubblico
). E' un atteggiamento irresponsabile, che costa vite umane ma funziona elettoralmente (nonchè porta soldi a palate a certi gruppi di potere e di interessi, spesso gruppi che vivono al di fuori della legalità come ben sappiamo).