Per chi ha voglia di leggere questo guestbook riassume un po' tutti gli scazzi capitati durante l'ultima festa del 6 Maggio 2006
http://pub9.bravenet.com/guestbook/706992654Vi incollo cosa ci risposero "Alcuni compagni del Gruppo Anarchico Ferrarese"
CITAZIONE
Abbiamo letto gli scritti, taluni deliranti, che sono apparsi sul nostro sito e che si riferiscono al concerto al DAZ di sabato 6 maggio.
Interveniamo principalmente per chiarire alcune questioni e, in secondo luogo, per ribadire quanto già espresso in altre sedi ed in più momenti.
Intanto, per cominciare, non c’è scritto da nessuna parte che sia stato il GAF a sottoscrivere o a dare forma al volantino che tanto sembra aver scandalizzato l’opinione di una parte nota del ferrarese.
Il volantino era firmato “Alcuni compagni che hanno autogestito ed occupato il Dazdramir succedendosi in questi anni, contro l’opportunismo dei più”, per un semplice motivo e non certo per nasconderci dietro l’anonimato.
Se è stata scelta questa firma è stato solamente perché la paternità del volantino non è di tutto il GAF ma solamente di una parte e cioè di coloro che per anni (e quindi non parlano dall’alto dei loro vent’anni!) si sono sbattuti nel portare avanti il Dazdramir, checché ne dicano le malelingue disinformate e superficialmente critiche.
È vero pure che il volantino ha espresso chiaramente il pensiero di molti altri compagni che non fanno certo parte del GAF e che hanno “gestito” o frequentato, negli anni, il DAZ.
Sembra chiaro, quindi, che sul volantino non c’è la firma GAF semplicemente perché non è un volantino del GAF, anche se alcuni dei compagni che lo hanno scritto ne fanno parte, come ne fanno parte compagni che non appartengono al GAF ma che hanno scritto con cognizione di causa.
Fa sorridere, poi, che l’accusa di “lanciare la pietra e togliere la mano” sia stata avanzata da coloro che si sono avvalsi dell’impersonalità con la sigla “quei bravi ragazzi”.
Ma visto che qualcuno si è dato tanta pena per farci sapere la sua opinione, saremmo maleducati se non gli dedicassimo una risposta adeguata.
Cominciamo col dire che le opinioni altrui non ci spaventano minimamente, anzi, siamo contenti che gli individui le possano esprimere liberamente, questo vale tanto per chi ci ha scritto che per noi. È quindi con questa filosofia che ribadiamo il nostro diritto ad esprimerci nelle modalità, nei luoghi e nei tempi che riteniamo più opportuni. Il voler condannare a tutti i costi il gesto di altri, come è stato fatto con il nostro volantino, indica una orribile predisposizione all’autoritarismo e alla censura che non possiamo condividere, né tanto meno tollerare.
Ribadiamo la legittimità del nostro intervento mentre neghiamo il diritto di sottoporre a giudizio il nostro operato. Del nostro operato gli unici giudici siamo noi stessi.
Altra cosa è, ovviamente, farsi la propria opinione in merito e questo non lo neghiamo a nessuno, né ci interessa granché se questa viene espressa nel modo sconclusionato e volutamente provocatorio degli scritti a noi pervenuti.
A tratti, quello che avete scritto avrebbe potuto anche essere degno di considerazione se non fosse stato sommerso da una paccottiglia mostruosa di cazzate e deliri onnipotenti.
Addirittura alcuni hanno scritto rendendosi portavoce del pensiero dell’intera città, suvvia!
C’è stato, poi, chi ha pensato bene di lanciare velate minacce, più o meno esplicite. Su questo non possiamo sorvolare. Se volete minacciare fatelo bene e ricordatevi che c’è chi, alle minacce, solitamente fa succedere la pratica. A minacciare noi non siamo bravi, però…
Cogliamo l’occasione anche per ricordare che questo spazio del sito è stato concepito principalmente per chi volesse dare informazione di iniziative politiche, controculturali ed altro, in linea con le idee espresse dal sito o con il pensiero libertario e non, come è stato fatto, per dare libero sfogo alle più invereconde lungaggini sproloquianti e cariche di sentenze precostituite.
In ogni caso se avete qualcosa di impellente da scriverci, almeno speriamo sia qualcosa di costruttivo e non la solita trita parata del calunniarsi ed infamarsi a vicenda.
Quanto all’accusa di non aver avuto il coraggio di esprimere le proprie idee a voce, questo è del tutto falso, visto che la sera stessa dell’iniziativa siamo venuti di persona a dire in faccia a qualcuno di voi ( chi abbiamo riconosciuto come organizzatore, dato che, per quanto ci era dato sapere, “quei bravi ragazzi” potevano essere chiunque) quel che pensavamo, anche sulla vendita di Coca-Cola, e per tutta risposta abbiamo ottenuto solamente attestati di un’arroganza che lascia interdetti.
Tornando al nostro volantino, noi abbiamo espresso e formulato solamente la nostra viva opinione che, per quanto ci riguarda, resta sempre la stessa. Non si può dire che abbiamo affermato il falso, visto che anche dalle vostre parole risulta quello che andavamo scrivendo e cioè che provate un disprezzo enorme per il lavoro svolto in questi anni al Dazdramir. Noi abbiamo scritto principalmente questo e che ci sembrava da facce toste il ripresentarsi proprio all’interno dello Spazio Occupato...
...Occupato dopo tutto lo sterco buttato su di esso.
Conosciamo e conoscevamo la vostra opinione su questa questione, quindi i vostri attestati di disgusto ci lasciano del tutto indifferenti, ci spiace solamente che si faccia di tutto per non voler capire ma, si sa, non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire.
Comunque, ripetiamo, ognuno è libero di pensarla come vuole. A voi le attività degli ultimi sei anni al Daz non vi piacciono? Benissimo! Ma non siate così arroganti da credere che il vostro pensiero sia anche quello di tutti gli altri! Le iniziative al Daz si sono sempre fatte, con voi o senza di voi.
Iniziative di una certa valenza, non puramente o solamente spettacolari. Con ciò non vogliamo togliere nulla alle attività meramente ludiche ma affermiamo che queste ultime non sono tutto ed in uno Spazio Occupato vi è l’esigenza di rispondere anche ad altre necessità.
Le nostre iniziative non si basano e mai si sono basate sui numeri, non abbiamo mai contato la gente per farci grandi con le cifre ma ci siamo trovati sempre contenti dei partecipanti interessati a quello che facevamo. Sicuramente voi avete, anche in questo caso, un’altra opinione, lo sappiamo.
Riguardo al fatto che alle nostre iniziative non verrebbe nessuno, poi, ci piacerebbe sapere chi racconta queste stronzate! Ma ci siete mai alle nostre iniziative?! Quando, per voi, il numero di persone intervenute ad una iniziativa è basso o alto? Per essere soddisfatti dovremmo avere un’affluenza di mille persone la volta?
Anche queste questioni ci sembrano francamente risultato di pregiudizi – purtroppo si – ed anche, ancora una volta, di opinioni. Per quanto ci riguarda, se alle nostre iniziative intervengono 200 o 300 persone interessate, anche da altre province, siamo più che contenti, perché vuol dire che il nostro impegno interessa e coinvolge.
Se poi ci venite a dire che con operazioni più commerciali tireremmo su più gente, bella forza!
La difficoltà sta proprio nel coinvolgere più gente possibile in iniziative non per forza commerciali e non per forza solo ludiche, come possono essere una serata benefit per i detenuti od una conferenza antipsichiatrica, una giornata dedicata ai gruppi minori locali che non trovano spazio per suonare (e quindi il problema degli spazi) o la presentazione di una rivista autoprodotta.
Insomma, di spunti ce ne sono tanti e di attività già svolte tantissime. Siamo più che soddisfatti delle nostre iniziative, anche se su queste si getta l’anatema di una parte di Ferrara.
Ci è stato detto che Ferrara non ci vuole, che siamo in pochi, che dobbiamo smetterla di rompere le palle…lo sappiamo benissimo di non essere in molti, di essere minoranza. Gli anarchici sono sempre stati minoranza, ma non per questo dobbiamo per forza sottometterci alle decisioni che non ci piacciono, rinunciando al nostro moto di indignazione.
Sappiamo che, se fosse per qualcuno, la nostra esistenza la dovremmo passare emarginati, magari reclusi su un’isola deserta, così da evitare che possiamo far danni e rovinare la festa a chi di questa commedia è pago. Ma, tanto per fare qualche citazione pure noi, come diceva l’anarchico francese Emile Henry: “in fin dei conti io ho ben il diritto di uscire dal teatro quando la commedia mi diventa odiosa e magari di sbattere le porte nell’andarmene, a costo di turbare la tranquillità di coloro che ne sono soddisfatti”.
Concludiamo, salutandovi tutti ed augurandovi di non rodervi troppo il fegato con fissazioni esagerate. Un discorso a parte meriterebbe la vendita di Coca-Cola, che avete venduto all’interno del DAZ. A noi, questa cosa è parsa del tutto fuori luogo e sicuramente irrispettosa del lavoro di controinformazione portata avanti da anni dai compagni al Dazdramir. La Coca-Cola, oltre ad essere una multinazionale di merda, finanzia gli squadroni della morte paramilitari colombiani, che si sono resi responsabili della morte di svariati sindacalisti della Colombia, principalmente attivi proprio all’interno delle fabbriche della multinazionale americana nel sud-america. Oltre a ciò, la Coca-Cola inquina e distrugge le falde acquifere delle popolazioni native dell’India, reprimendo, con l’ausilio di guardie private e polizia, la protesta dei locali.
Ecco perché chi la vende si rende responsabile e, se permettete, quando si gioca con la vita delle persone non possiamo più parlare soltanto di opinioni!
Sito di riferimento del guestbook
www.gruppanarchicofe.altervista.orgQuesto è il link al volantino di cui si parla
http://img140.imageshack.us/img140/4189/anarcodaz8yr.jpgPs. Non conosco nessuno di questo fantomatico "gruppanarchicofe" e ancora oggi non so chi siano, ci hanno fornito solo quelle spiegazione scritte e parole nulla, mai visto o sentito nessuno!