MA-NU-E-lunga-RA: マヌエーラ
Ma, volendo, forse, anche MA-N-U-E-lunga-RA: マンウエーラ
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Riporto la voce di Wikipedia:
http://it.wikipedia.org/wiki/KatakanaKatakana In Giappone vengono utilizzati tre diversi tipi di scrittura: lo
hiragana (平仮名), il
katakana (片仮名) e i
kanji (漢字). I primi due costituiscono la scrittura autoctona fonetica, detta kana, il terzo è rappresentato dai caratteri ideografici di origine cinese, generalmente non dissimili da quelli utilizzati sul continente.
Il katakana è facilmente distinguibile dallo hiragana per le sue forme rigide e angolose, ben diverse dai tratti arrotondati dell'altro sillabario: scritti con i rispettivi sistemi, avremo
katakana カタカナ e
hiragana ひらがな. "Katakana" significa "carattere prestato di frammento", con riferimento all'origine dagli ideogrammi, prendendo una sola parte dell'ideogramma completo.
Nel katakana, come nello hiragana, ogni carattere non corrisponde esattamente ad un fonema vocalico o consonantico, come avviene in molte lingue occidentali scritte con alfabeti, ma a un'intera sillaba. Vi sono sillabe formate da una sola vocale, o da consonante e vocale; si dividono tradizionalmente in sillabe pure, impure, semipure, contratte.
Le sillabe pure
seion sono formate da una sola vocale, da una consonante che precede una vocale, e dalla n sillabica. Facendo seguire dal segno diacritico
dakuten ゛(anche detto
nigori "impurità") quelle sillabe pure la cui consonante è sorda, si ottengono le corrispondenti sillabe impure
dakuon nelle quali la consonante iniziale è sonora: per esempio, カ
ka diventa ガ
ga, シ
shi diventa ジ
ji, ヘ
he diventa ベ
be. Facendo seguire le sillabe che cominciano per h, inclusa
fu, dal segno diacritico
handakuten ゜(anche detto
maru "cerchio"), si ottengono le sillabe semipure
handakuon che hanno come consonante iniziale p: quindi ヘ
he diventa ペ
pe.
La combinazione fra due caratteri permette molte volte di rappresentare una terza sillaba: si tratta delle sillabe contratte
yōon, nelle quali una delle sillabe
ya,
yu,
yo (ャ, ュ, ョ) è scritta in piccolo dopo una sillaba che ha come vocale i. La consonante della sillaba risultante sarà palatalizzata: avremo, ad esempio, ニャ
nya, リュ
ryu, ジョ
jo.
Il sillabario katakana, al pari dello hiragana, è propriamente composto dai 46 caratteri che rappresentano le sillabe pure, e spesso è detto - arrotondando il numero -
gojūon "i cinquanta suoni"; ma a questi si aggiungono le 20 sillabe impure, le 5 sillabe semipure e le 36 sillabe contratte: in tutto 107 sillabe. Ma esistono nel katakana anche altre sillabe di più recente introduzione, formate in maniera simile a quelle contratte e utilizzate per la trascrizione di parole straniere.
Nell'uso corrente, il sillabario katakana è soprattutto impiegato nella trascrizione di parole straniere, sia di parole prese in prestito da altre lingue - in massima parte dall'inglese - e usate oggi in giapponese (dette
garaigo), sia di nomi propri intraducibili. In entrambi i casi è inevitabile un'approssimazione dei suoni, con un adattamento della parola al sistema fonetico del giapponese: "computer" diviene コンピュータ (
konpyūta), "television" diviene, con abbreviazione, テレビ (
terebi), "business" diviene ビジネス (
bijinesu); "William Shakespeare" è reso ウィリアム・シェイクスピア (
Wiriamu Sheikusupia), "Guglielmo Marconi" è reso グリエルモ・マルコーニ (
Gurierumo Marukōni).
Il katakana è anche usato per la rappresentazione di parole onomatopeiche, come ワンワン
wanwan ("bau bau", l'abbaiare del cane); l'uso enfatico di un termine nella frase può essere espresso con la scrittura in katakana, così come avviene nelle indicazioni stradali, o nella pubblicità. In ambito scientifico è comune scrivere in katakana i nomi specialistici di piante, animali e minerali.
Tabella di traslitterazione del katakana secondo il sistema HepburnSe il vostro computer ha i font per le lingue orientali potrete vedere la seguente tabella con i caratteri katakana assieme alla loro romanizzazione in stile Hepburn. I kana in rosso sono obsoleti.
Clicca per vedere l'allegatoCollegamenti esterni *
Furigana.jp, Converti pagine Web o testo in giapponese in una delle tre forme più facili da leggere: furigana, kana o romaji.
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Traslitterazione automatica in katakana