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Versione completa: Loreto: Questo Papa, Al Concerto Non Ci Va
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Peve
si... dev'essere quello rofl.gif rofl.gif rofl.gif rofl.gif rofl.gif
Dani80
In effetti al giorno d' oggi fa uno strano effetto quella frase...bisogna tenere conto che è stata scritta nel 1870, 137 anni fa!!!
Peve
No, fa una strano effetto perchè non è cambiato niente...
Dani80
Qualunque libero scritto un secolo fa usa linguaggio a noi strambo..non è vero che non cambiato nulla da allora, la Chiesa cattolica è rimasta identica dal Concilio di Trento fino al 1962. Col Concilio Vaticano II ci son ostati grossi cambiamenti nella liturgia e nella dottrina
Peve
Dicevo per la frase... uno dei più grandi difetti della religione è la convinzione di essere portatori di verità assolute e indiscutibili... e su questo non è cambiato niente...
Dani80
ti vedrei bene come buddista; nel buddismo non ci sono dogmi e verità assolute
Peve
Grazie, lo terrò in considerazione, in effetti mi ha sempre affascinato il buddismo...

è meglio che qualcuno scriva qualcosa IT... qui noi siamo OT da un bel pezzo...
Senbee Norimaki
Anch'io, se fossi religioso, sarei probabilmente buddista.
Non a caso adoro la cultura dell'Estremo Oriente.
Dani80
Hocreato una nuova discussione sul Buddismo in cui proseguire il discorso. Qua mi sembra fuori tema.
Senbee Norimaki
b-rabbit.gif Ottima idea.
Dani80
Ho letto una recendsione di un libero che mi ha incuriosito..


10 settembre 2007 - 16:55
Ma il Papa è gay?


Perché è omofobo da sempre? Perché si è preso un segretario bello e aitante che lo segue ovunque e gli aggiusta il mantello? Perché ha una dottrina così rigida e una sartoria così garrula? A queste e altre domande risponde un libro. Dì la tua



di Daniele Passanante

Scherza con i fanti, ma lascia stare i santi. Chissà, probabilmente il proverbio vale anche per i papi anche se non (ancora) in odore di santità, ma Angelo Quattrocchi, autore del libro uscito di recente "No no no Ratzy non è gay" edito da Malatempora nella collana Laica, non scherza per niente. Il libro è irridente, a tratti anche divertente (per chi ha la mente aperta) ma sicuramente molto lucido e documentato. Fin dalla quarta di copertina si propone di rispondere ad alcune semplici domande su Sua Santità. "Perché è omofobo da sempre? Perché si è preso un segretario bello e aitante che lo segue ovunque e gli aggiusta il mantello? Perché ha una dottrina così rigida e una sartoria così garrula?"
Nel pamphlet di Quattrocchi si possono rileggere le dichiarazioni omofobe dell'ex cardinale Ratzinger e quelle di Papa Benedetto XVI, gli anatemi del nuovo catechismo e le interviste più recenti. La tesi dell'autore è chiara: l'accanimento contro l'omosessualità sarà per caso figlio di una voglia repressa di quel che si condanna? "Ora, assurto al Soglio - scrive l'autore - il nostro scopre le rutilanti vesti che la pompa dei secoli ha dato quale manto di potere e ricchezza ai suoi molti predecessori. Palesando forse se stesso, la sua vera natura, la sua inclinazione più profonda, più inconfessata. Che sia, detto semplicemente il gay più represso, più imploso del mondo, che qui, ora, spalleggiato dal suo giovane protetto, beffardamente si scatena?" Il riferimento è al vestiario e agli accessori utilizzati dal Papa. Dai copricapo buffi e frivoli all'utilizzo di occhiali da sole griffati.

Il capitolo chiave del libro è intitolato "Coming out sartoriale". La tesi negata ad arte nel titolo viene confermata nel passaggio dalla tonaca nera all'abito bianco subito dopo il conclave, e nella "combinazione di rigidezze dottrinali e di garrulo vestire": i mocassini rossi di Prada "civettuoli come nient'altro prima", l'anello d'oro del pescatore "piuttosto vistoso", il galero e il camauro, il cappello rosso bordato di ermellino che arriva direttamente dal medioevo e lo fa sembrare Babbo Natale.

Nel volumetto non manca un capitolo sulla vita di padre Gorge Ganswein, detto don Ciorcio, arricchito da foto che lo ritraggono insieme al Santo Padre, ma anche da solo in tenuta sportiva o in abito talare, descritto con precisione. Si tratta di una tonaca "stirata con maniacale attenzione" che contiene 86 asole e 86 bottoni tutti abbottonati con certosina pazienza". Don Giorgio è infatti il protetto del Papa fin da ben prima che Ratzinger succeda a Wojtyla ed entrambi sono accomunati da molte amicizie, da mille consuetudini che la quotidianità ha loro offerto e da una profonda omofobia. Ma se questo fosse il più grande papa gay della Storia, certo non sarebbe stato l'unico. Il capitolo su papa Giulio III è a dir poco impietoso. Così come l'ultima pagina che riproduce due immagini scattate durante la manifestazione del 10 marzo 2007 a favore delle coppie di fatto e dei Dico. Su un cartello tenuto in alto da alcuni manifestanti c'è scritto: "Joseph e Georg lottiamo anche per voi".
Fonte: News > Libero Blog > Attualità
Galen
rofl.gif
Comunque se questo tipo non scherza, sto libro è una tristezza, almeno come idea. dont.u.get.it.4.gif
Viene da chiedersi quanto sia gaaay (o omofobico vista la morale corrente, ribadita dall'autore, che identifica sempre e comunque le due cose... anne-sophie.gif che poi porta all'assioma che "sono tutti finocchi e chi dice di no è un finocchio represso") scrivere un libro sui particolari effeminati di qualcun'altro... sarcastica.gif
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