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> Milano, Vigili Aggrediti Da Cinesi
simone19
messaggio 16 Apr 2007 - 11:15
Messaggio #51


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forse perchè qui in italia credono di poter fare quello che voglio...di ribellarsi quando gli pare che tanto poi si finisce sempre per dire:poverini....
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Boris
messaggio 16 Apr 2007 - 11:24
Messaggio #52


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CITAZIONE (Senbee Norimaki @ 16 Apr 2007 - 12:13) *
E se continuo a dire da anni che l'immigrazione in Italia la si sta gestendo DI MERDA, e poi dopo essere tornato da un paese in cui gli immigrati sono inestimabile ricchezza mi ritrovo nel bel mezzo della prima rivolta cinese della storia dell'umanità, beh io ho ragione di credere che non è certo un problema di far rispettare un divieto di sosta, cristo d'un dio.


quali altri paesi europei vedi che gestiscono meglio l'immigrazione? cosa c'è di diverso tra i paesi ( se esistono specificarli ) in cui l'immigrazione funziona e l'italia?

xchè cmq se guardiamo a inghilterra ( attentato ai metrò) ma soprattutto alla francia che è sempre stato preso come esempio di buona politica sull'immigrazione a quanto pare poi non è tanto bella la situazione neppure da loro ( questa estate hanno fatto della guerriglia urbana nelle periferie di parigi e poche settimane fa sfaciato una stazione della metropolitana ). o sbaglio?
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Senbee Norimaki
messaggio 16 Apr 2007 - 11:28
Messaggio #53


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@Simone19: non credo proprio che sia così, perché come ben sai anzi nel resto del mondo le comunità cinesi hanno MOLTA più libertà che qui, soprattutto a livello di commercio, che è quello che interessa di più ai cinesi.

Anzi, forse hai centrato il punto, ma al contrario: paradossalmente, i cinesi qui si sentono meno "liberi" ormai addirittura che in patria. Questo perché bisogna entrare nella mentalità del cinese, che è sostanzialmente un commerciante: la quintessenza del cinese, la sua ragione di vita, da tremila anni a questa parte, è il "salvare la faccia" e il commercio. Se tu tieni presente queste due cose, riesci a capire gran parte di quello che fanno e che pensano i cinesi mainland.
Vedi, a un cinese non frega un cazzo se può votare o no: il concetto di "libertà" occidentale, legato alla democrazia, è assente culturalmente dal cinese medio, abituato a vivere sotto l'Imperatore della Terra di Mezzo dal 2000 a.C. Al cinese medio interessa avere quei due soldi che gli servono per mandare avanti la famiglia, per mantenere i figli che lo manterranno quando cominceranno a lavorare, per avere sempre il riso sulla tavola, per mantenere la dignità che serve per avere un buon nome di fronte ai vicini e ai conoscenti. Tu costringilo a pagare il 55% di tasse su quello che guadagna, tu impediscigli di scaricare la merce del suo negozio, tu impediscigli di vendere le cose che lui pensa venderanno meglio, e avrai un cinese incazzato. Tu impediscigli di pensare, di votare, di dire la sua opinione ma mantienilo sempre liberissimo di commerciare come e quanto vuole in libera e leale concorrenza con tutti gli altri, e avrai un cinese felice.
Questo all'estero l'hanno capito. E' dagli anni '20 che l'hanno capito. Qua evidentemente no, e ci dobbiamo beccare anche la prima rivolta cinese. Mah. Sono basito.

CITAZIONE (Boris @ 16 Apr 2007 - 12:24) *
quali altri paesi europei vedi che gestiscono meglio l'immigrazione? cosa c'è di diverso tra i paesi ( se esistono specificarli ) in cui l'immigrazione funziona e l'italia?

xchè cmq se guardiamo a inghilterra ( attentato ai metrò) ma soprattutto alla francia che è sempre stato preso come esempio di buona politica sull'immigrazione a quanto pare poi non è tanto bella la situazione neppure da loro ( questa estate hanno fatto della guerriglia urbana nelle periferie di parigi e poche settimane fa sfaciato una stazione della metropolitana ). o sbaglio?


In Inghilterra l'immigrazione è stata sempre ben gestita, ma ultimamente con l'intensificarsi delle leggi "grande fratello" la tensione sociale sta aumentando. Comunque la legge inglese è molto più improntata all'integrazione che alla repressione, rispetto alla nostra. Vai a Londra, e vedi infatti una città in cui gli immigrati sono molto ben integrati.

La Francia è una vita che dico che gestisce di merda l'immigrazione, ghettizzandola. E infatti ho avuto ragione: gli immigrati hanno fatto le rivolte. Tranne che i cinesi, però... L'esclusiva è nostra! ^_-

Messaggio modificato da Senbee Norimaki il 16 Apr 2007 - 11:29
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Boris
messaggio 16 Apr 2007 - 11:35
Messaggio #54


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CITAZIONE (Senbee Norimaki @ 16 Apr 2007 - 12:28) *
In Inghilterra l'immigrazione è stata sempre ben gestita, ma ultimamente con l'intensificarsi delle leggi "grande fratello" la tensione sociale sta aumentando. Comunque la legge inglese è molto più improntata all'integrazione che alla repressione, rispetto alla nostra. Vai a Londra, e vedi infatti una città in cui gli immigrati sono molto ben integrati.


ti ricordo xò che negli attentati di londra si sono fatti saltare in aria attentatori nati e cresciuti in inghilterra, quindi pure li non è tutto rose e fiori.
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Senbee Norimaki
messaggio 16 Apr 2007 - 11:46
Messaggio #55


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Quella è politica estera, non gestione dell'immigrazione.

La gestione buona o cattiva dell'immigrazione la vedi dai numeri: quanta criminalità da parte degli immigrati rispetto agli altri, quante proteste, eccetera.
Se un singolo diventa terrorista non è tanto per via dell'immigrazione, ma piuttosto per il preciso momento e luogo in cui questo accade (piena guerra contro il terrorismo islamico, in un paese secondo al mondo come partecipazione alle guerre di Afghanistan e Irak).
Se è per questo, anche il regista Theo Van Gogh è stato assassinato da un fondamentalista nella pacifica Olanda, ma non si può dire che questa sia la prova che in Olanda si gestisce male l'immigrazione. Si tratta di casi isolati, non di rivolte di intere comunità, che invece stigmatizzano da sempre certi avvenimenti. Basta pensare a come la comunità musulmana si sia stretta attorno agli inglesi per condannare i gravi fatti accaduti dopo gli attentati di Londra, fornendo aiuto in prima persona per il controspionaggio.
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Marzvampire
messaggio 16 Apr 2007 - 12:20
Messaggio #56


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CITAZIONE (Senbee Norimaki @ 16 Apr 2007 - 12:28) *
Anzi, forse hai centrato il punto, ma al contrario: paradossalmente, i cinesi qui si sentono meno "liberi" ormai addirittura che in patria. Questo perché bisogna entrare nella mentalità del cinese, che è sostanzialmente un commerciante: la quintessenza del cinese, la sua ragione di vita, da tremila anni a questa parte, è il "salvare la faccia" e il commercio. Se tu tieni presente queste due cose, riesci a capire gran parte di quello che fanno e che pensano i cinesi mainland.
Vedi, a un cinese non frega un cazzo se può votare o no: il concetto di "libertà" occidentale, legato alla democrazia, è assente culturalmente dal cinese medio, abituato a vivere sotto l'Imperatore della Terra di Mezzo dal 2000 a.C. Al cinese medio interessa avere quei due soldi che gli servono per mandare avanti la famiglia, per mantenere i figli che lo manterranno quando cominceranno a lavorare, per avere sempre il riso sulla tavola, per mantenere la dignità che serve per avere un buon nome di fronte ai vicini e ai conoscenti. Tu costringilo a pagare il 55% di tasse su quello che guadagna, tu impediscigli di scaricare la merce del suo negozio, tu impediscigli di vendere le cose che lui pensa venderanno meglio, e avrai un cinese incazzato. Tu impediscigli di pensare, di votare, di dire la sua opinione ma mantienilo sempre liberissimo di commerciare come e quanto vuole in libera e leale concorrenza con tutti gli altri, e avrai un cinese felice.
Questo all'estero l'hanno capito. E' dagli anni '20 che l'hanno capito. Qua evidentemente no, e ci dobbiamo beccare anche la prima rivolta cinese. Mah. Sono basito.


Quindi? Dovremmo diventare una piccola Cina, o ratificare leggi ad esclusivo uso delle comunità cinesi? Tipo negargli a vita il diritto al voto e fornirgli agevolazioni commerciali, per farli sentire più a casa? I cinesi di Milano forse non c'hanno pensato, ma le tasse che gravano su di loro gravano anche su di noi italiani. Dai, si stanno prendendo il braccio.
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Senbee Norimaki
messaggio 16 Apr 2007 - 13:52
Messaggio #57


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Vedo che hai capito tutto! (IMG:http://www.ferraraforum.it/style_emoticons/default/icon_mrgreen.gif)

E dire che mi sembrava ovvio che basta seguire l'esempio di tutti gli altri paesi del mondo... Liberalizzare maggiormente il commercio e fare accordi con le diverse comunità di immigrati per alcune loro richieste, in cambio ovviamente di altre facilitazioni da parte loro.

No ma per carità, gli italiani hanno sempre ragione: se i cinesi si incazzano solo a Milano è perché i cinesi sono dei fottuti schifosi la cui anima malvagia è venuta fuori solo nell'unico posto buono e serio del mondo: Milano! (IMG:http://www.ferraraforum.it/style_emoticons/default/icon_mrgreen.gif) Dai cazzo, cerca di ragionare! Guarda come vanno le cose nel resto del mondo, fa' un confronto, traine conseguenze logiche! Non bisogna sempre essere vittima delle proprie ideologie e dei propri modelli di Stato: se ci sono soluzioni che evitano problemi, e che all'estero hanno dato buoni frutti, usiamole anche noi, no?

CITAZIONE (Marzvampire @ 16 Apr 2007 - 13:20) *
Dai, si stanno prendendo il braccio.


Ma solo a Milano.
Nel resto del mondo da cent'anni non si sono presi il braccio, ma qua sì. E noi non c'entriamo nulla, per carità, è esclusivamente colpa loro... E' che non li smazzuliamo abbastanza, eh?
Tu sei il genitore che se il bimbo piange è perché non l'hanno picchiato abbastanza e s'è abituato troppo bene, vero?

CITAZIONE (Marzvampire @ 16 Apr 2007 - 13:20) *
I cinesi di Milano forse non c'hanno pensato, ma le tasse che gravano su di loro gravano anche su di noi italiani.


E infatti non è la prima volta che anche i nostri commercianti si incazzano di brutto.

Messaggio modificato da Senbee Norimaki il 16 Apr 2007 - 13:53
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Marzvampire
messaggio 16 Apr 2007 - 14:04
Messaggio #58


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Di solito i nostri commercianti aggrediscono la polizia quando si incazzano?
Magari agitando le bandiere della Repubblica Popolare Cinese ed i pugni chiusi al vento, realtà da cui sono fuggiti. Poveri loro.

Bene, se i nostri commercianti protestano ed i commercianti cinesi immigrati protestano, evidentemente si sono integrati più di quanto non sembra. Hanno problemi comuni. Una volta adottate agevolazioni per i nostri commercianti (che sono la priorità), anche gli altri dovrebbero essere a posto.
E' un peccato e un tantino ipocrita che il problema salti fuori solo quando sono i commercianti immigrati a lamentarsi.
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Senbee Norimaki
messaggio 16 Apr 2007 - 14:22
Messaggio #59


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Guarda che io le proteste degli allevatori con bandiere padane e motobotti che seminavano lo sterco sulle strade me le ricordo ancora, e non mi sembra che gli eventi siano così lontani nel tempo da giustificare la tua dimenticanza con l'età anagrafica.

E certo che è ipocrita tirare fuori il problema solo oggi, infatti è una vita che si dice che bisogna liberalizzare l'economia. In Italia per mettere su un negozio ti occorrono minino sei mesi e minimo centomila euro. In Germania una settimana e 100 euro. E' chiaro che il popolo dei commercianti per eccellenza prima o poi protesti, e non solo lui.

Poi c'è anche il problema delle comunità, delle minoranze: molte minoranze hanno precise esigenze, ed è normale in tutto il mondo stringere particolari accordi con le comunità, per permettere loro di fare e di non fare alcune cose, in ottemperanza alle loro esigenze, sempre ovviamente a patto che questo non vada contro l'interesse generale e la libertà di tutti. Accordi con le minoranze si fanno da sempre in tutto il mondo, compreso in Italia. Solo che in Italia gli accordi li si fa solo con le minoranze che protestano o che fanno paura, vedi quelle islamiche, a cui di concessioni ne sono state fatte fin troppe. I cinesi si fanno i cazzi loro e finora nessuno ha mai esaudito alcune loro richieste. Ma la seconda generazione in questo caso è normale che protesti.
Io perlomeno non vedo altre spiegazioni plausibili.
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Boris
messaggio 16 Apr 2007 - 14:34
Messaggio #60


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CITAZIONE (Senbee Norimaki @ 16 Apr 2007 - 12:28) *
In Inghilterra l'immigrazione è stata sempre ben gestita, ma ultimamente con l'intensificarsi delle leggi "grande fratello" la tensione sociale sta aumentando. Comunque la legge inglese è molto più improntata all'integrazione che alla repressione, rispetto alla nostra. Vai a Londra, e vedi infatti una città in cui gli immigrati sono molto ben integrati.


integrazione un cazzo in inghilterra guarda questo povero ragazzo nero come viene trattato!

http://www.youtube.com/watch?v=6jxjuoG9uYQ
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simone19
messaggio 16 Apr 2007 - 14:41
Messaggio #61


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CITAZIONE (Marzvampire @ 16 Apr 2007 - 15:04) *
Magari agitando le bandiere della Repubblica Popolare Cinese ed i pugni chiusi al vento, realtà da cui sono fuggiti. Poveri loro.

effettivamente....
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Senbee Norimaki
messaggio 16 Apr 2007 - 14:42
Messaggio #62


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E' un caso isolato, come ho ben spiegato in precedenza parlando di Theo Van Gogh. I razzisti, i terroristi, gli intolleranti, chi non si vuole integrare, ce n'è da sempre in tutto il mondo.
Ma l'integrazione non significa l'assenza completa di episodi come quello: significa la felicità della società, maggioranze e minoranze. Significa non avere le minoranze che fanno le rivolte. Ed è appunto questo che non c'è in Inghilterra e Olanda ma c'è stato in Francia e nei primi tempi cupi in USA con i neri. E che, ho paura, ci sarà presto anche in Italia se continuiamo così.
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simone19
messaggio 17 Apr 2007 - 08:47
Messaggio #63


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curioso di vedere cosa succederà alla manifestazione di mercoledì che la comunità cinese di milano(a quale pro poi....)ha organizzato....
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Boris
messaggio 17 Apr 2007 - 09:28
Messaggio #64


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nessuno ha visto le iene? c'era un servizio significativo sui cinesi a milano
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simone19
messaggio 17 Apr 2007 - 09:32
Messaggio #65


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macchè...sai mica se c'è su youtube per caso??
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Boris
messaggio 17 Apr 2007 - 09:35
Messaggio #66


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ci sarà sul sito delle iene
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Senbee Norimaki
messaggio 17 Apr 2007 - 14:14
Messaggio #67


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Prima parte:
http://www.iene.mediaset.it/video/video_2837.shtml?flv

Seconda parte:
http://www.iene.mediaset.it/video/video_2846.shtml?flv
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simone19
messaggio 17 Apr 2007 - 14:45
Messaggio #68


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questa sera guardo con calma da casa poi commento...
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messaggio 17 Apr 2007 - 16:51
Messaggio #69


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Mi sa che il secondo link non va. C'è un problema sul sito delle iene, non hanno uploadato bene la seconda parte del servizio :-(

Comunque già dalla prima parte viene fuori esattamente quello che dicevo io, nel bene o nel male. Giuro: ho scritto molto prima di aver visto quel servizio (la data dei post lo può testimoniare).
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Galen
messaggio 17 Apr 2007 - 17:00
Messaggio #70


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Io la seconda parte la vedo, però sembra disponibile solo in formato Windows Media, per cui mi sa che è solo un problema di codec...

Messaggio modificato da Galen il 17 Apr 2007 - 17:04
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Senbee Norimaki
messaggio 17 Apr 2007 - 18:08
Messaggio #71


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Ah ecco perché. Su Linux non c'è ovviamente Windows Media. Vedo di procurarmi il plugin...

Installato il plugin, ho visto la seconda parte: beh, a questo punto è inutile fare ulteriori commenti. Guardate e fatevi un'idea, se non è esattamente quello che sostenevo prima.
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graograman
messaggio 17 Apr 2007 - 18:28
Messaggio #72


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non ho visto i filmati, non ho abbastanza banda

dico solo questo (a prescindere che siano cinesi)
rispetto delle regole locali, se poi multano solo te, non cambia un cazzo
il cittadino rispettoso delle leggi non "dovrebbe" temere nulla (poi ovviamente si potrà dire che le leggi ti possono multare sempre cmq, ma non importa, se entri in un paese straniero ti adegui alle Sue regole, fine-->mio padre dice: sotto il mio tetto, fai quello che voglio io, o cmq se non ti garba, quella è la porta)

e ora sui cinesi

controlli a tappeto, anagrafi, certificati di nascita, di residenza, regolarizzazione.
Il cinese si autoghettizza
non vuole integrarsi, è fiero della sua Cina, allora rimani in Cina e non cagarmi il cazzo.
Vedere quelle bandiere rosse sventolare.
Avrei semplicemente preso quel gruppetto e li avrei dati in pasto a Storace.
Sei in Italia, sei fiero di essere Cinese...giusto!
ma non rivendicare diritti cinesi in Italia, in italia diritti italiani

CAPITO?

e Sambo.

popolo di commercianti...ottimo, apritevi un negozio su ebay da casa vostra e siamo tutti felici
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Senbee Norimaki
messaggio 17 Apr 2007 - 18:49
Messaggio #73


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Si sono integrati benissimo, hanno comprato i negozi, hanno le licenze e tutto in regola, hanno sposato italiani e italiane, ormai non parlano nemmeno più cinese. Sono in regola, hanno tutto. Ma da due mesi l'amministrazione comunale ha deciso tolleranza zero: multe da 300 euro anche se stai in macchina in divieto per 30 secondi col motore acceso. E SOLO nel quartiere cinese. Da due mesi i cinesi non riescono a lavorare. E anche gli italiani che abitano nel quartiere cinesi sono incazzati neri.

Grao, mi sa che ti è sfuggita completamente la situazione: si sono incazzati perché si sono integrati perfettamente, e quindi si incazzano come ogni italiano si incazzerebbe se la polizia ti trattasse in quel modo. Capisci?

Altrimenti come ti spieghi che i cinesi si incazzano SOLO a Milano e non in TUTTE le altre parti del MONDO? Troppo facile trattare i cinesi come i soliti immigrati che non vogliono integrarsi, Grao, stavolta hai totalmente toppato e il servizio delle Iene ti dà completamente torto.
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graograman
messaggio 17 Apr 2007 - 19:13
Messaggio #74


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delle Iene mi spazzo il culo e aggiungo anche "alleggramente"
piccolino de mammà
capisco la tua orientalofilia ma cerca di rimanere lucido che gli anni ce li hai

parlano italiano, si sono sposati con italiani? ma falla finita, ma par favor!
ma facci un giro, o vai nel quartiere marocchino a torino, oppure ti basta andare in oroboni alla macelleria islamica, una volta ci sono entrato e il tizio non è riuscito a dirmi se il manzo era sgozzato di fresco o comprato al macello morto (in italiano intendo, quando ho tirato il pollice alla gola mi ha capito e ha detto di no)

ti accodo un pezzo di Filippo Facci (che stimo anche se abbiamo idee politiche diverse, soprattutto sui socialisti)
Il rischio, adesso, è che ai cinesi milanesi si accòdino anche tutte quelle minoranze etniche e metropolitane la cui separatezza culturale è solo il travestimento di una separatezza delle regole.

Si sta parlando delle regole che gravano su tutti gli altri, le regole ascritte al diritto naturale ma scritte soprattutto nel codice penale e amministrativo: le regole, insomma, che gli italiani di ogni colore e di ogni accènto sono costretti a rispettare e talvolta sono addirittura orgogliosi di avere.

Detto in parole povere, a Milano sta succedendo che ai cinesi che protestavano si siano comiciati ad accompagnare non solo le solite frange dei soliti centri sociali, che è roba fisiologica, ma soprattutto anche molti extracomunitari già proprietari per esempio di phon-center, insomma di quel genere di esercizi commerciali che aprono e chiudono come funghi e agiscono secondo leggi del tutto proprie soprattutto in certe casbah milanesi: leggi che, come per i cinesi meneghini, non sono nè quelle dei loro paesi d’origine nè quelle del Paese che li ha accolti.

Sono leggi (sarebbe meglio dire consuetudini) che per molto tempo si sono mosse in una terra di nessuno dove un’integrazione comunque non facile doveva incontrarsi con l’effettiva ‘improbabilità che cinesi o arabi o africani si trasformassero d’un canto in piccoli svizzeri, una terra che tuttavia, se possibile, li avviasse a diventare mediocri italiani come tanti di noi. Una terra di nessuno in cui, per anni, si è chiuso un occhio (facciamo due, facciamo tre) purchè regole e integrazione rimanessero sullo sfondo, negli obiettivi finali.

Ma ora non è più così, siamo in un’altra era. Chinatown, ovvero la zona attorno a via Paolo Sarpi, è una zona franca abitata quasi solamente da cinesi e dove nessun’altra etnia vuole più saperne di andare ad abitare: e non c’è agenzia immobiliare che non lo confermi.
Non è più un luogo dove l’integrazione del cinese è più facile: è il luogo dove nessuna l’integrazione è più necessaria. Si parla solo cinese perchè l’italiano lo studiano in pochissimi, si mangia cinese e soprattutto si lavora e vive con regole che, se non sono cinesi, sicuramente sono poco occidentali.
E infatti il dramma, forse l’aspetto più inquietante, è che in questa situazione molti cinesi pseudo-italianizzati probabilmente credono davvero di essere dei vessati: non sanno neppure che il lavoro minorile stipato in qualche scantinato, da noi, è reato, magari non sanno che la monnezza non si butta in strada, che nei trasporti esistono normative di sicurezza create per ragioni precise, figurarsi che concetto possono avere della cosiddetta quiete pubblica, quella cosa chiamata senso civico.

La Chinatown milanese espelle e crea: nel caso, 8 minimarket, 3 macellerie, 10 negozi di giocattoli e per bambini, 4 negozi di computer e telefonia, 7 erboristerie, 16 parrucchieri ed estetisti, 7 edicole e cartolerie, 8 esercizi di noleggio libri e musica e film, 334 ambulanti, 253 grossiti, 301 impresine tessili, più varie agenzie di viaggio e per matrimoni: tutto di cinesi e rigorosamente per cinesi, provate a entrare senza esserlo, provate a pagare non in contanti e a farvi rilasciare uno ascontrino, se ci riuscite.
Un mondo a parte che reclama regole a parte, niente di strano che a contestare ci fossero e ci saranno anche extracomunitari della zona dietro Porta Venezia, dove appunto abbondano quei phone-center e internet-point cui il comune ha cercato di dare una regolata ricevendene in cambio la solita farfugliata accusa di razzismo sottolineata dai cretini: così, tanto per intorbidire le acque, tanto per chiamare le cose con un nome diverso.
Chiamare legittima reazione, per esempio, una pura aggressione, chiamare razzismo l’applicazione delle regole, tirare in ballo la democrazia con il sostegno paradossale di un’ambasciata che la democrazia non l’ha mai conosciuta in migliaia di anni. Buttarla in caciara, in altre parole.
E’ l’unico tratto italiano che hanno rapidamente assimilato.
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Senbee Norimaki
messaggio 17 Apr 2007 - 20:55
Messaggio #75


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CITAZIONE (graograman @ 17 Apr 2007 - 20:13) *
delle Iene mi spazzo il culo e aggiungo anche "alleggramente"
piccolino de mammà
capisco la tua orientalofilia ma cerca di rimanere lucido che gli anni ce li hai

parlano italiano, si sono sposati con italiani? ma falla finita, ma par favor!
ma facci un giro, o vai nel quartiere marocchino a torino, oppure ti basta andare in oroboni alla macelleria islamica, una volta ci sono entrato e il tizio non è riuscito a dirmi se il manzo era sgozzato di fresco o comprato al macello morto (in italiano intendo, quando ho tirato il pollice alla gola mi ha capito e ha detto di no)


Grao, stiamo parlando di cinesi, non di arabi. Culturalmente la differenza è proprio l'opposto.

A Milano è successo questo: a una comunità perfettamente integrata come in tutto il resto del mondo (hai mai visto nel mondo comunità cinesi che si ribellano al governo che li ospita?) è stato impedito di punto in bianco di lavorare.
Il motivo è ovvio: alcune associazioni di cittadini, soprattutto della Lega (molto presente a Milano come ben sai) ha promesso il voto alla Moratti a patto che in qualche modo sloggasse o facesse fallire la concorrenza cinese. La Moratti, prontamente, ha sguinzagliato la polizia solo in quel quartiere: i commercianti non possono nemmeno più trasportare le merci dal negozio al furgone perché si sono inventati un divieto di di usare carrellini sul marciapiede, ti rendi conto?
CHIUNQUE si sarebbe incazzato, e anche MOLTO DI PIU'. Ma la Moratti l'ha fatto lo stesso perché tanto i cinesi non protestano mai.
E invece stavolta hanno protestato, perché si tratta, quella di Milano, dell'unica comunità cinese italiana di seconda generazione. Sono tutti cinesi che parlano italiano perfettamente e che il cinese per molti versi non lo sanno. Sono persone fiere di essere italiane, ma incazzate contro la Moratti.

Evidentemente non sei mai stato all'estero in vita tua se pensi che le comunità cinesi si comportino come quelle islamiche, caro mio. Gira un po' il mondo: non è la prima volta che te ne esci con luoghi comuni di uno sciovinismo e di un qualunquismo assurdo verso gli immigrati, il che non fa onore a una persona progressista e di sinistra come te.
Io sono il primo a dire che se una comunità non è integrata o non rispetta le regole va messa in riga: ma non stiamo parlando dei cinesi.

Facile dare la colpa alla mia orientofilia. Si dà il caso che la mia orientofilia derivi invece proprio da questo comportamento che hanno gli orientali: confondi causa con effetto. Io non sono d'accordo con i cinesi perché mi piacciono: mi piacciono perché sono totalmente d'accordo con la loro cultura. La differenza è sottile, ma è sostanziale.

Se tu ti fossi trovato nei loro panni, altroché bandierine e proteste: avresti fatto il diavolo a quattro. Ai nostri allevatori fecero molto meno, guarda cos'hanno fatto per le quote latte.

CITAZIONE
Il rischio, adesso, è che ai cinesi milanesi si accòdino anche tutte quelle minoranze etniche e metropolitane la cui separatezza culturale è solo il travestimento di una separatezza delle regole.


E questo sì, è vero, è un pericolo: una giusta protesta può dare adito a ingiuste proteste.
Non è certo però il motivo per pretendere che i cinesi se ne stiano zitti quando vengono discriminati o subiscono soprusi.


CITAZIONE
Ma ora non è più così, siamo in un’altra era. Chinatown, ovvero la zona attorno a via Paolo Sarpi, è una zona franca abitata quasi solamente da cinesi e dove nessun’altra etnia vuole più saperne di andare ad abitare: e non c’è agenzia immobiliare che non lo confermi.


Questa è una stronzata colossale, perché per conferma ho telefonato ai miei cari amici di Milano. Sai che mi hanno detto? Che sono proprio le agenzie immobiliari che hanno votato in massa per la Lega e hanno fomentato. Pre forza: ti ricordo il passato immobiliarista milanese dell'ex Presidente del Consiglio, e ti ricordo anche che gli italiani che abitavano in via Sarpi si sono riempiti le tasche a vendere i propri esercizi ai cinesi, che si sono indebitati fino all'osso per partire con le loro attività commerciali. Ovvio che quando hai creato una rete commerciale potente, e hai comprato il 90% degli immobili, il 10% rimanente cade di prezzo: questo permette ad altri cinesi di comprare a meno prezzo e ridistribuire sulla comunità la convenienza. Si chiama legge di mercato. Ma all'italiano, che è il primo a non rispettare la legge, dà fastidio la concorrenza, l'italiano è quello che si mette d'accordo col governo per fare una legge che abbatta la concorrenza e faccia campare il tuo negozio stronzo in cui lavori solo il 10% della concorrenza e tratti i clineti con spocchia, e ti chiedi come mai vendi meno della concorrenza... Facile poi dare la colpa al cinese, al pericolo giallo, al mammaliturchi. Una giunta leghista e forzista è la ciliegina sulla torta: manda la polizia a fare multe anche a chi butta uan sigaretta per terra e così gli metti i bastoni tra le ruote, per la gioia di chi ha sempre considerato i cinesi come insetti a cui vendere la casa o da sfruttare per la mano d'opera. Eh no, i cinesi veri sono imprenditori, commercianti e lavoratori, e se gli vendi il negozio te lo fanno diventare molto concorrenziale. A quel punto o ti armi anche tu e gli fai una vera concorrenza, come è successo in tutti gli altri stati del mondo dove evidentemente non sei stato mai, oppure come in Italia prometti il voto a un sindaco in cambio dei manganelli contro i gialli.

CITAZIONE
La Chinatown milanese espelle e crea: nel caso, 8 minimarket, 3 macellerie, 10 negozi di giocattoli e per bambini, 4 negozi di computer e telefonia, 7 erboristerie, 16 parrucchieri ed estetisti, 7 edicole e cartolerie, 8 esercizi di noleggio libri e musica e film, 334 ambulanti, 253 grossiti, 301 impresine tessili, più varie agenzie di viaggio e per matrimoni: tutto di cinesi e rigorosamente per cinesi, provate a entrare senza esserlo, provate a pagare non in contanti e a farvi rilasciare uno ascontrino, se ci riuscite.


Ci ho provato, ed è sempre stato perfetto. Scontrino regolare, sorrisone del commerciante, e pure lo sconto.
Facci è un losco figuro razzista, o uno che parla solo per sentito dire, e pure in malafede.

CITAZIONE
Un mondo a parte che reclama regole a parte, niente di strano che a contestare ci fossero e ci saranno anche extracomunitari della zona dietro Porta Venezia, dove appunto abbondano quei phone-center e internet-point cui il comune ha cercato di dare una regolata ricevendene in cambio la solita farfugliata accusa di razzismo sottolineata dai cretini: così, tanto per intorbidire le acque, tanto per chiamare le cose con un nome diverso.
Chiamare legittima reazione, per esempio, una pura aggressione, chiamare razzismo l’applicazione delle regole, tirare in ballo la democrazia con il sostegno paradossale di un’ambasciata che la democrazia non l’ha mai conosciuta in migliaia di anni. Buttarla in caciara, in altre parole.
E’ l’unico tratto italiano che hanno rapidamente assimilato.


Bravo Facci, e adesso vai a Londra o ad Amsterdam nella Chinatown e vai a dare del cretino a tutti i londinesi e gli olandesi già che ci sei, spocchioso italiano razzista che non capisce la differenza tra un islamico integralista che vuole sgozzare i propri capretti e un cinese laborioso che vuole solo avere la possibilità di esercitare legalmente la sua attività senza essere vessato dalla polizia. I cinesi non hanno protestato per multe per mancati scontrini: hanno proteste per tre mesi di multe continue e chiaramente provocatorie per "uso di carrello a mano su marciapiede", "carico eccedente di chili 3 sul massimo consentito di chili 1000", "divieto di fermata anche se con motore acceso e per 25 secondi".

Grao, GUARDA quel SERVIZIO delle Iene, per favore. Se a Milano la polizia si comportasse nello stesso modo nei confronti dei milanesi, adusi al parcheggio selvaggio in doppia fila come ben sai, sai quanto si incazzerebbero? Altrochè cinesi.

E rispondi a questa domanda: perché all'estero nessuna comunità cinese nella storia si è MAI ribellata?
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