La Musica, ..che cos'è per voi? |
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La Musica, ..che cos'è per voi? |
12 Mar 2007 - 20:38
Messaggio
#1
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Sempre + Nezo Gruppo: Utente Messaggi: 2598 Iscritto il: 6 June 2006 Età: 39 Da: sim city Utente Nr.: 853 |
PREMESSA:
non sapevo se postarla nella sezione musica o qui...ma dato non chiedo canzoni o gruppi bensì pareri filosofico/psicologici...l'ho messo qui.. (IMG:http://www.ferraraforum.it/style_emoticons/default/icon_rolleyes.gif) allora... voglio sapere da voi...la vostra opinione su CHE COS'E' LA MUSICA. perchè fa suscitare emozioni? perchè può avere lo stesso effetto della droga? perchè la gente litiga per lei? insomma...in pratica stiamo parlando di soli impulsi sonori che escono da casse...cioè invenzioni umane...che però vanno a influire sulla mente umana... cioè non so se rendo il concetto... secondo voi perchè la musica sembra qualkosa proveniente DAL DIVINO? chitarra, batteria, basso...VOCE UMANA...e strumenti vari. ...perchè la mjusica non è fatta solo di strumenti? perchè c'è la voce umana? che origine ha il fatto che un elemento umano (la voce) sia mescolato con "invenzioni" materiali..e insieme crealno qualkosa di surreale? e tutto ciò che significato ha? e dopo questo casino...passo a voi la parola (IMG:http://www.ferraraforum.it/style_emoticons/default/b-rabbit.gif) (IMG:http://www.ferraraforum.it/style_emoticons/default/icon_mrgreen.gif) |
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13 Mar 2007 - 14:38
Messaggio
#2
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Super Member Gruppo: Utente Messaggi: 15258 Iscritto il: 14 December 2005 Età: 17 Utente Nr.: 459 |
Dal punto di vista un po' più pratico, la musica è sostanzialmente una forma di comunicazione umana. E' diretta soprattutto alla trasmissione di sentimenti, più che alla trasmissione di storie, informazioni e concetti.
Non è molto distinta dalla lingua parlata, da cui deriva. La lingua parlata infatti ha una sua musica (intonazione) e un suo ritmo (metrica). L'intonazione è una caratteristica del nostro impianto fonatorio, atta a sottolineare appunto lo stress, cioè l'emozoine, del concetto trasmesso. Anche il ritmo sembra legato all'emozione: basti pensare che i primi ritmi delle società umane sono binari, basati quindi probabilmente sul ritmo più ancestrale che si conosca, quello del battito cardiaco, udito fin da prima di nascere, nell'utero materno (non a caso tutte le ninne nanne di tutte le società umane presenti e passate sono in due quarti). La poesia esalta queste componenti, mettendo in secondo piano l'informazione in sé. Nelle civiltà antiche la musica e la poesia erano la stessa cosa: quelle per esempio che noi studiamo come poesie antiche erano in realtà delle canzoni, accompagnate da strumenti come la cetra, strumenti nati per "imitare" l'intonazione e il ritmo delle parole, quasi per sopperire alla mancanza del coro o per accentuare la forza emotiva delle informazioni trasmesse. Quella che noi studiamo come metrica latina, per esempio (i giambi, i trochei, eccetera), è solo l'aspetto tecnico di quella che era in realtà una vera e propria canzone accompagnata dagli strumenti. In quei tempi in occidente furono inventate le prime "scale", con i primi intervalli tonali. Pian piano la musica si stacca sempre più dalla poesia arrivando a essere anche solo strumentale e quindi foriera di sole emozioni, non più di racconti e concetti. Diventa in questo modo slegata dalla lingua e quindi più universale. Con Frescobaldi e in generale il Rinascimento europeo abbiamo poi la codifica matematica definitiva sia della notazione musicale occidentale sia - molto più importante - dell'armonia: la scala naturale viene temperata e si fissano le regole e i canoni per gli accordi e il concetto di modo e di tonalità. Ci pensano poi da Debussy a Stravinsky a rivoluzionare tutti questi canoni, componendo al di fuori di questa formalizzazione, fino ad arrivare all'elettronica (e alla conoscenza della fisica del suono), vera rivoluzione copernicana del concetto di suono/musica, che rende l'audio del tutto libero da ogni limitazione formale. Molti però, secondo me, attribuiscono alla musica un'universalità che è solo apparente. Se è vero che la musica è di sicuro una delle forme più universali di comunicazione che esista, è pur vero che quello che noi concepiamo come "universale" non lo è affatto per popolazioni che hanno avuto un'evoluzione culturale separata dalla nostra. Basta pensare alla musica mediorientale, basata su scale con i quarti di tono (cioè delle note che stanno per esempio tra il do e il do diesis), o a quella asiatica e indigena sudamericana, basate su scale pentatonali (suonate a caso sui tasti neri del pianoforte e sentirete scaturire melodie alla cinese, o alla peruviana), o a quella di alcune popolazioni anche giapponesi che non hanno mai temperato le scale. Se a tutti gli occidentali (e ormai a quasi tutti gli abitanti dell'estremo oriente, a causa della globalizzazione) Mozart fa lo stesso sublime effetto di scatenare emozioni indescrivibili, a un aborigeno australiano o a un siriano Mozart non fa assolutamente lo stesso effetto. Ma sicuramente a tutti fanno effetto le musiche tipiche delle civiltà primordiali: i ritmi binari soprattutto. Scusate, mi accorgo di aver scritto più una specie di trattato sulla musica piuttosto che delle opinioni su cosa sia per me la musica, ma l'ho voluto fare perché penso che altrimenti non capireste esattamente cosa intendo quando dico che per me la musica è come la voce e come le mie orecchie, è come i miei occhi e come le mie mani, è come il gusto e il sesso: è il modo più importante che conosco per comunicare e farmi comunicare le emozioni. |
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13 Mar 2007 - 14:57
Messaggio
#3
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Crudele Samoano Gruppo: Utente Messaggi: 3056 Iscritto il: 2 May 2005 Età: 42 Da: Fe....ma va? Utente Nr.: 90 |
E' diretta soprattutto alla trasmissione di sentimenti, più che alla trasmissione di storie, informazioni e concetti. ...dillo a jello biafra e soci... secondo me "l'universalità" della musica risiede proprio nel fatto che magari anche ad un aborigeno potrebbe piacere mozart...o i sex pistols o nelly furtado....(eros ramazzotti proprio no)... anche se indubbiamente i ritmi "tribali" sono "più universali"....per questo va tanto di moda il rap e l'hip hop...perchè è la ritmica che si stacca dalla melodia (nasce dal funk) e riprende la musica ancestarle e i tamburi della notte dei tempi (non a caso è musica black)... non a caso proveniamo tutti dalla grande mamma Africa....questo ritmo, leggermente modificato e trasformato in musica è "l'universalità"...gusti a parte.. |
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13 Mar 2007 - 14:59
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#4
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Garantito al limone Gruppo: Moderatore Messaggi: 11412 Iscritto il: 1 August 2006 Età: 40 Da: SoFe (South Ferrara) Utente Nr.: 1152 |
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