I Figli Degli Uomini, di Alfonso Cuarón |
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I Figli Degli Uomini, di Alfonso Cuarón |
27 Nov 2006 - 16:32
Messaggio
#1
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Veudo Gruppo: Utente Messaggi: 817 Iscritto il: 30 March 2005 Età: 45 Da: Frara Utente Nr.: 28 |
L'ho visto questo weekend. E' dai tempi de "L'esercito delle 12 scimmie" che non si vedeva un film di fantascienza così.
Bel soggetto, ambientazione straordinaria. Regia ottima, fotografia, scenografie e montaggio impeccabili. Bravi attori e ritmo perfetto. Andatelo a vedere. |
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27 Nov 2006 - 19:33
Messaggio
#2
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Super Member Gruppo: Utente Messaggi: 15258 Iscritto il: 14 December 2005 Età: 17 Utente Nr.: 459 |
Concordo con Gi@c.
Raramente ho provato emozioni simili al cinema. Un film che anche solo tecnicamente è qualcosa da rimanere a bocca aperta per tutta la durata del film. Un film praticamente realizzato solo con lunghissimi pianisequenza impossibili, con difficilissimi raccordi tra pianisequenza veri, piani finti, effetti speciali e computer grafica, con cambi di set nella stessa inquadratura. Un film artificialissimo che invece appare inquietantemente e sconvolgentemente reale, verosimile, quasi documentaristico, e sempre costantemente apocalittico. Chi non ne sa di cinema, non può minimamente immaginare che gran parte delle scene è realizzata con artifici di CG, perché sembra tutto fottutamente vero, catturato quasi casualmente da una frenetica e disperata telecamera a mano. "I figli degli uomini" è un film scomodissimo, che non risparmia critiche tremende a nessuno. E' un film profondamente rivoluzionario, quasi destabilizzante, e ci ficca dentro a un mondo che non è altro che quello di oggi con i difetti ingigantiti. Ma ingigantiti di poco: una sorta di iperrealismo del pessimismo, se vogliamo dirla con i paroloni. Ma c'è la speranza, simboleggiata non tanto dalla facile metafora del bambino, quanto piuttosto da un mondo che risorge da un'overdose di ideologie. La tesi del film (e non del libro, pur bellissimo) è che sia tutta colpa delle ideologie: anche le migliori. Quando un'idea, quando un'etica diventa ideologia, diventa morte, diventa estremismo, diventa follia, diventa caos. Ed è il viaggio interiore del protagonista la metafora più evidente, che parte dal cinismo e muta pian piano in speranza attraverso il proprio riscatto. Di Cuaron consiglio anche il bellissimo "Y tu mama tambien", una geniale commedia erotica che trasuda novità e libertà. Ah, dimenticavo: anche per chi fosse interessato solo all'aspetto più superficiale del film, sappia che c'è un lavoro di stuntman impressionante, e che raramente si è vista al cinema azione così angosciante e coinvolgente. |
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