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> Caso Telecom, un po di chiarezza
Lou1977
messaggio 16 Sep 2006 - 10:16
Messaggio #1


Veudo
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Allora facciamo un po di chiarezza sul tanto discusso caso Telecom.
I fatti: Telecom annuncia lo scorporo di Tim. Prodi dice che il governo non era stato avvisato.
Scoppia un putiferio su un dossier che un consigliere di Prodi, all'insaputa di Prodi, ha inviato a Tronchetti Provera nel quale si ipotizzava come soluzione lo scorporo della rete fissa. Il consigliere dice: è stata una mia iniziativa personale.
L'opposizione alza un polverone politico sul fatto che Prodi sapesse o non sapesse della cosa.
Allora due cose. La prima: Prodi non ha mentito perchè ha detto che lui non era stato informato della possibile vendita di Tim, e infatti al massimo il dossier del suo consigliere parlava di una vendita delle infrastrutture di rete e non di Tim. Quindi anche nel caso conoscesse il dossier, ma ricordiamo che il suo consigliere dichiara ufficialmente che è una sua iniziativa personale e se ne assume la piena responsabilità, in questo dossier non si parlava per niente della vendita di Tim. L'inutile polemica della CDL è liquidata.

Ma veniamo al secondo punto, quello che più mi interessa, la situazione Telecom.
Telecom ha 41 miliardi di euro di debiti. Esistono due possibilità di salvezza: vendere Tim oppure vendere allo stato la infrastruttura di rete fissa, che verrebbe rinazionalizzata.
Nel caso di una vendita di Tim è ovvio che questa dovrebbe avvenire all'interno dell'Europa e non al di fuori. Tim è valutata 35 miliardi di euro, nessuna azienda italiana può permettersi l'acquisto, e poche società di tlc al mondo possono investire quella cifra: la spagnola Telefonica e i cinesi della Tre. Se fossero i cinesi intenzionati all'acquisto è logico che il governo eserciterebbe la golden share, mentre per una vendita all'interno della Comunità europea non ci sono strumenti di difesa.
La seconda possibilità è seguire per Telecom quello che è stato fatto con Enel e Terna. Separare il gestore della rete dal fornitore di servizi. La rete fissa verrebbe acquistata dallo stato per 30-32 miliardi di euro, e poi sarebbe messa parzialmente sul mercato con un collocamento azionario.
Questo provvedimento riequilibrerebbe inoltre il settore delle TLC perchè finirebbe il monopolio di fatto di Telecom, perchè anche Wind, Tiscali, Fastweb etc utilizzerebbero la rete dello Stato e non piu del concorrente Telecom.
Quindi non solo il governo ha il diritto di interessarsi della questione di Tim ,azienda strategica per la tecnologia italiana e che occupa migliaia di lavoratori, ma ha anzi il dovere di farlo. Certo non può intervenire tranne che con la golden share sulle decisioni di un azienda privata, ma di certo può esprimere un suo parere su questioni fondamentali per la politica industriale del paese.
A mio avviso quindi se proprio Telecom vuol vendere Tim è necessario che lo faccia almeno in ambito europeo, ma alla luce dei fatti, la proposta del consigliere di Prodi di rinazionalizzare la rete, attenzione la rete soltanto, non tutta la società Telecom, è la soluzione migliore. Telecom risolverebbe i suoi problemi economici e potrebbe finalmente diventare una media company come desidera, e il sistema delle Tlc italiano sarebbe più equilibrato e più trasparente.

Messaggio modificato da Lou1977 il 16 Sep 2006 - 10:28
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nikyrai
messaggio 16 Sep 2006 - 13:25
Messaggio #2


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Sono assolutamente contrario alla nazionalizzazione. Piuttosto la cessione a livello europeo.
Non siamo più ai tempi dell'IRI.

Per quanto riguarda l'estraneità di Prodi a quello che fanno i suoi "consiglieri", mi sembra del tutto opinabile.
Ricordiamo l'ultimo governo Prodi? Ricodiamo Telekom Serbia?
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Lou1977
messaggio 16 Sep 2006 - 14:39
Messaggio #3


Veudo
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Si tratterebbe di una nazionalizzazione della rete soltanto e non dell'intera Telecom. Si tratterebbe soltanto di separare il gestore della rete dal fornitore di servizi, esattamente come avviene in molti Stati e come è stato fatto in Italia per Enel e Terna.

Vorrei dire due parole anche riguardo le dimissioni di Tronchetti Provera. Sono assolutamente d'accordo con Epifani che le definisce "un colpo di teatro".
Tronchetti Provera aveva il dovere di dimettersi nei confronti del suo CDA, è inutile che tenti di fare la vittima. Dice che governo, Antitrust e Garante delle Comunicazioni gli stavano sempre addosso. E ci credo, facevano bene, ne avevano tutti i motivi. Le conosciamo tutti le continue e pesanti irregolarità di Telecom nei confronti degli altri operatori di telefonia. Lo sa bene chi ha richiesto l'adsl di tiscali o libero quanto tempo ci metteva la Telecom prima di allacciare la linea.
La sua presidenza è stato un fallimento totale: solo un anno e mezzo fa aveva voluto la fusione di Tim con Telecom, ora ne vuole lo scorporo. Ha preso il controllo di Telecom in modo eticamente discutibile senza remunerare gli azionisti e anzi provocando il crollo in borsa delle loro azioni. Ha portato la società ad avere 41 miliardi di euro di debiti. E un uomo del genere ci vuole venire a fare la morale? Dovrebbe solo vergognarsi e sparire dalla circolazione.
Ha ragione Prodi ha dire che le sue dimissioni sono una scelta interna al CDA, il Tronchetto dell'infelicità aveva il dovere di dimettersi dopo quello che ha combinato.

Per quanto riguarda l'affare Telekom Serbia e il faccendiere Igor Marini, ti conviene lasciare stare. E' stato ormai scoperto da tempo che si trattava di una bufala clamorosa inventata ad arte.
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Lou1977
messaggio 17 Sep 2006 - 10:30
Messaggio #4


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Il cerchio si chiude. Ora mi spiego i motivi dell'indegna gazzarra che la CDL sta facendo sulla Telecom.

Una dichiarazione di Fedele Confalonieri mi apre gli occhi:" Se Telecom mettesse sul mercato TIM, Mediaset potrebbe essere interessata all'acquisto".

Ecco perchè la CDL è favorevole al piano di Tronchetti Provera.
Certo in questo modo si salverebbero i conti di Telecom e la tecnologia strategica di Tim resterebbe italiana. D'altronde è da quando la famiglia Berlusconi è scesa al 33% della proprietà di Mediaset che si sa che sono interessati ad entrare nella telefonia.
Che Berlusconi però accussi la maggioranza di "statalismo e dirigismo" e voglia fare il paladino del libero mercato è veramente il colmo. Lui che è il monopolista per eccellenza. Lui che con le televisioni ha saputo fare affari solo in regime di monopolio. Lui che quando era al governo ha curato solo i propri interessi privati. Lui che in 5 anni di governo non ha fatto una sola liberalizzazione.

Messaggio modificato da Lou1977 il 17 Sep 2006 - 10:36
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Leite
messaggio 17 Sep 2006 - 10:58
Messaggio #5


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Sicuramente la gestione di Telecom Italia è stata pessima. Però non è tutta colpa di Tronchetti , se andiamo a controllare il trend in borsa dei competitor europei è palese come tutto il settore della telefonia fissa-mobile abbia avuto in questi anni piu o meno gli stessi problemi. In sintesi , le società di telefonia si sono caricate di debiti per l'asta umts , scontando in bilancio utili futuri mai incassati. Evidentemente la tecnologia corre piu forte di quello che pensavano e l'utente medio non utilizza certi servizi perchè li ritrova in modo piu efficiente sugli apparecchi ad hoc. Tenuto conto della sovrastima del reddito operativo derivante dai servizi umts e della compressione dei margini derivante dalla saturazione del mercato del mobile , è facile capire il perchè del trend degli ultimi 5 anni . Allego un paio di grafici , perchè come dico sempre 2 numeri sono molto meglio di 1000 parole per spiegare le cose in pochi secondi. Il primo è il semplice trende dell'azione telecom italia a Milano , il secondo è lo stoxx settoriale dei telefonici ( l'indice che calcola la media ponderata dei trend di borsa dei titoli tmt sulle piazze europee ). Vediamo che la situazione non è stata rosea per nessuno , però il Tronky l'ha gestita peggio operando , come diceva Lou , in un regime in cui l'ultimo miglio lo ha ancora lui e il vecchio regime da monopolista si faceva sentire con i competitors. Classico caso di privatizzazione fatta male ( e qui ringraziamo Prodi che ha iniziato a svendere pezzi di Italia ) , con un manager che utilizza il cosiddetto LBO ( leveraged buy out ) , cioè acquista a debito un'azienda , caricando poi il debito sulla preda ( che è appunto t.i. ).
Pensiamo poi che la strategia aziendale era evidentemente nebbiosa ; dopo poco tempo dalla fusione con Tim per incorporazione , ecco lo scorporo. Si dice che quando si vendono i quadri di famiglia , si sta proprio male (IMG:http://www.ferraraforum.it/style_emoticons/default/icon_wink.gif)
Però anche Prodi ha sbagliato. Non so se sia vero che non sapeva dello scorporo di Tim , ma se parli con qualche banker o analista straniero , soprattutto anglosassone , si meravigliano di come un governo possa entrare in questo modo in fatti aziendali gestiti da un cda. Altro mal costume italiano , perchè fatto nell'ombra invece che alla luce del sole. La golden share è semplicemente un obbrobrio italiano da abolire.





CITAZIONE (Lou1977 @ 17 Sep 2006 - 11:30) *
Il cerchio si chiude. Ora mi spiego i motivi dell'indegna gazzarra che la CDL sta facendo sulla Telecom.

Una dichiarazione di Fedele Confalonieri mi apre gli occhi:" Se Telecom mettesse sul mercato TIM, Mediaset potrebbe essere interessata all'acquisto".

Ecco perchè la CDL è favorevole al piano di Tronchetti Provera.
Certo in questo modo si salverebbero i conti di Telecom e la tecnologia strategica di Tim resterebbe italiana. D'altronde è da quando la famiglia Berlusconi è scesa al 33% della proprietà di Mediaset che si sa che sono interessati ad entrare nella telefonia.
Che Berlusconi però accussi la maggioranza di "statalismo e dirigismo" e voglia fare il paladino del libero mercato è veramente il colmo. Lui che è il monopolista per eccellenza. Lui che con le televisioni ha saputo fare affari solo in regime di monopolio. Lui che quando era al governo ha curato solo i propri interessi privati. Lui che in 5 anni di governo non ha fatto una sola liberalizzazione.



Guarda che al piano del Tronky dovrebbe essere favorevolo solo il CDA. That's the market guy , come dicono a Londra , e stop.
Cdl o Prodi dovrebbero occuparsi delle tasse e della spesa , non di altro. Ne hanno a sufficienza di quello (IMG:http://www.ferraraforum.it/style_emoticons/default/icon_wink.gif)

Per quanto riguarda il Berlusca , siamo sempre ai discorsi personali , che non amo molto. Mi limito a dire che se qualcuno eccelle in un mestiere e nessun altro lo sa fare bene come lui , non gli si puo certo imputare di essere un monopolista malvagio.

Se Mediaset deciderà di entrare in una eventuale asta per Tim , personalmente comprerò azioni Mediaset ( ho già avuto ottimi gain passati ) e comunque lo farò un pò prima. Ma esiste l'Antitrust , che ha il compito di valutare eventuali infrazioni al libero mercato concorrenziale. O almeno , si spera che lo faccia.
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Lou1977
messaggio 18 Sep 2006 - 09:31
Messaggio #6


Veudo
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CITAZIONE (Leite @ 17 Sep 2006 - 11:58) *
Guarda che al piano del Tronky dovrebbe essere favorevolo solo il CDA. That's the market guy , come dicono a Londra , e stop.


Eh no caro mio. E' come nel caso Abertis-Autostrade: non basta che sia favorevole solo il CDA, le infrastrutture sono un settore vitale per uno Stato, quindi se non ci sono le garanzie minime per alcuni aspetti lo Stato non permette l'operazione.
E' normale. Non tutti i settori industriali sono uguali, ci sono settori che sono strategici per lo Stato. E lo Stato non può permettere che un privato per il proprio personale profitto arrechi danno a tutta una collettività.
E questo è proprio il caso delle telecomunicazioni. Ma ti rendi conto di quanto è potenzialmente rischioso che una società come Tim, che occupandosi di telefonia si occupa anche di intercettazioni, possa finire fuori dalla UE? Ti rendi conto dei rischi che potrebbe portare per la riservatezza della vita politica e per lo spionaggio industriale?
E questo è solo un esempio. Poi c'è da considerare la questione occupazionale e la questione che il Paese perderebbe un fondamentale avamposto tecnologico.
Guarda quello che succede nel resto d'Europa. Guarda quello che ha fatto la Francia per Suez-Gas de France.
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Lou1977
messaggio 18 Sep 2006 - 10:14
Messaggio #7


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Ecco come si esprime Assoprovider sulla proposta di Rovati, consigliere economico di Prodi, dimessosi oggi:

Intanto sul cosiddetto "piano Rovati" intervengono anche i provider di Assoprovider: pur non entrando nel merito della presentazione del piano e delle altre vicende politico-finanziarie che ci girano attorno, Assoprovider sottolinea quanto la proposta non debba essere dimenticata ed anzi indica la necessità che sia posta al centro.

"Come dimostra il recente report ECTA - scrive l'Associazione - non è piu possibile lasciare infrastrutture, monopoli naturali, strategici per il bene del paese e da cui dipende la parte sana dell'imprenditoria italiana, nelle mani di soggetti che dimostrano di frequentare più facilmente gli strumenti del "leverage buy out" piuttosto che quelli della pianificazione industriale.
Non conoscendo il testo nel dettaglio, una valutazione attorno agli 8 miliardi, che ricomprenda anche i cavidotti, le centrali e i servizi di gestione e manutenzione, rappresenta una operazione industriale che non porterebbe a perdite lo stato.
Riteniamo che lo sviluppo di questo paese passi per il ridimensionamento delle pretese dell'economia oligarchica e che vadano garantiti spazi anche alla libertà di divenire imprenditori in qualsiasi settore ma sopratutto quando la materia prima per svolgere il proprio ruolo di imprenditore sia un bene della collettività.
Alienare ad un solo privato il totale controllo di un bene della collettività è contro i più elementari principi del liberismo ed è tempo di porre rimedio a questa anomalia che ingessa il mercato".

"Vogliamo sperare - chiude l'Associazione - che le modalità "disinvolte" della gestione della proposta non diventino la scusa per mettere la pietra tombale sull'iniziativa di separazione strutturale della rete che da tempo invochiamo".

(fonte Punto Informatico, www.punto-informatico.it)
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Leite
messaggio 18 Sep 2006 - 18:27
Messaggio #8


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CITAZIONE (Lou1977 @ 18 Sep 2006 - 10:31) *
Eh no caro mio. E' come nel caso Abertis-Autostrade: non basta che sia favorevole solo il CDA, le infrastrutture sono un settore vitale per uno Stato, quindi se non ci sono le garanzie minime per alcuni aspetti lo Stato non permette l'operazione.
E' normale. Non tutti i settori industriali sono uguali, ci sono settori che sono strategici per lo Stato. E lo Stato non può permettere che un privato per il proprio personale profitto arrechi danno a tutta una collettività.
E questo è proprio il caso delle telecomunicazioni. Ma ti rendi conto di quanto è potenzialmente rischioso che una società come Tim, che occupandosi di telefonia si occupa anche di intercettazioni, possa finire fuori dalla UE? Ti rendi conto dei rischi che potrebbe portare per la riservatezza della vita politica e per lo spionaggio industriale?
E questo è solo un esempio. Poi c'è da considerare la questione occupazionale e la questione che il Paese perderebbe un fondamentale avamposto tecnologico.
Guarda quello che succede nel resto d'Europa. Guarda quello che ha fatto la Francia per Suez-Gas de France.



Guarda che il governo ha parlato di Telecom solo perchè detiene ancora una golden share che , ripeto , è un brutto retaggio del vecchio capitalismo italiano ( quello , per intenderci , dei carrozzoni pubblici mal-gestiti da logiche di spreco , sperpero e nepotismo ) , così come per fare un altro esempio , il voto capitario nelle banche popolari . La UE in base alle regole che si è data nella costituzione ha detto all'Italia " basta con queste schifezze ". Per cui la golden share su cui si basa Prodi per dire "no" al Tronky esisterà ancora per poco.
Però adesso esiste ancora , per questo ha potuto dire qualcosa.
Lo Stato , formalmente , non ha poteri in aziende private e quotate in Borsa e ci mancherebbe altro : non viviamo mica a STALINGRADO (IMG:http://www.ferraraforum.it/style_emoticons/default/icon_mrgreen.gif)
E' logico però che se un cda di un'azienda strategica per l'economia nazionale decide di vendere all'estero una divisione che fa utili o una società infragruppo , parte la telefonata di qualche politico al ceo dell'azienda. Il politico perchè telefona ? Perchè se la decisione rischia di tagliare qualche posto di lavoro o un pò indotto , sa bene che il criterio principale per cui i cittadini lo rivoteranno è se hanno il portafoglio piu o meno gonfio.
Ripeto , gli analisti e i banker di oltremanica ci chiedevano che cosa volesse Prodi da Tronky. E questo è un film. Il fatto che Tronky abbia gestito male è un altro film.

Poi , per concludere , bisogna intedersi. Vogliamo veramente questo libero mercato europeo in cui tutti possono comprare tutti in base all'unica logica dell'efficenze e della redditività ? Perchè queste sono le regole formali. Ma allora , pare invece che alcuni paesi siano rimasti molto autocratici ( vedi la Francia che da sempre lo è ). Mi sembra quindi che queste regole europee siano un pò fallimentari , purtroppo. Oppure funzionino solo in parte ( vedi Unicredit-HVB ). Questo è un dilemma molto discusso e anche molto spiacevole , a che azzo serve l'europa e l'euro allora , tanto valeva stare come prima.

Poi sono il primo a dire che se nel paese piu liberista del mondo , gli usa , qualcuno provasse a opare Jp Morgan , si scatenerebbero tuoni e fulmini. Ma per come sono grandi forse solo i marziani potrebbero fare operazioni di quel tipo (IMG:http://www.ferraraforum.it/style_emoticons/default/4.gif)

Insomma , lo stato ha il diritto di parlare solo in misura delle azioni detenute. Se non passa questo concetto anche tra la gente , non passano cose elementari. Lo stato ha già molto da pensare su tasse e spesa , non facciamoli fare quello che ha sempre dimostrato di fare male ( l'imprenditore ... )




ps. ecco gli azionisti t.i.
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Lou1977
messaggio 19 Sep 2006 - 08:23
Messaggio #9


Veudo
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E' chiaro che abbiamo due visioni diverse che non si possono conciliare. Tu sei per il dominio assoluto del libero mercato, una specie di "mano invisibile"....io sono per un libero mercato regolato. Lo Stato ha il dovere di dare indicazioni di base sulla politica industriale, incentivando o disencentivando alcuni settori. Il crollo economico dell'Italia è dovuto alla mancanza da anni di una visione strategica sulla politica industriale (abbiamo venduto semiconduttori per comprare pomodori). Certi settori sono strategici, se esci dai settori ad alta tecnologia sei destinato a non contare niente nel mondo.
Ci sono certi settori, a mio parere, dove il profitto del privato non può prevaricare le necessità della collettività.
Il classico esempio: gli acquedotti. L'acqua è un bene primario, un bene di tutti, non si possono applicare le logiche del profitto.
Avere un industria che produce scarpe non è la stessa cosa che occuparsi di energia, acqua, telecomunicazioni.
Per i motivi che ti ho già detto prima: know-how tecnologico, segretezza, spionaggio industriale io credo che certe aziende sarebbe meglio rimanessero italiane, o al massimo europee. Detto questo, ogni azienda è padrona a casa propria, ma lo Stato ha il diritto di esprimere la propria opinione e utilizzare gli strumenti che gli permette la legge.
Non vedo perchè noi dobbiamo essere più stupidi dei francesi dopo quello che hanno fatto con Suez-Gas de France.
Oppure come nel caso Autostrade-Abertis: Autostrade ha preso precisi accordi con lo Stato riguardo la costruzione di opere per alcuni miliardi di euro. Non è che ipoteticamente può vendere tutto ad Abertis e dimenticarsi degli impegni presi.
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liuk-dede
messaggio 19 Sep 2006 - 13:14
Messaggio #10


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io dico solo: tremate rossi, tremate!!
(è ora di cadere...)


....mah...veramente...io non so nienteheh..(prodi) già già!!
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Il Conte
messaggio 19 Sep 2006 - 13:14
Messaggio #11


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mh,si si non sa mai niente il poverino..

Messaggio modificato da Ale83 il 19 Sep 2006 - 18:52
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Lou1977
messaggio 19 Sep 2006 - 18:31
Messaggio #12


Veudo
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CITAZIONE (liuk-dede @ 19 Sep 2006 - 14:14) *
io dico solo: tremate rossi, tremate!!
(è ora di cadere...)
....mah...veramente...io non so nienteheh..(prodi) già già!!


Io dico solo che tu non sei bene informato. Ti do una notizia: Berlusconi non tornerà più, e non tornerà perchè non lo vogliono più quelli della sua stessa parte.
Il primo ad augurarsi che il governo Prodi non cada è proprio Casini , che sta nel cdx.
Se Prodi dovesse cadere sarà soltanto perchè c'è già un accordo neocentrista orchestrato da Casini-Mastella-Rutelli.
Ma il tempo di Berlusconi non tornerà più.
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Fonfi
messaggio 19 Sep 2006 - 18:33
Messaggio #13


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E chi ha parlato del Berlusca??? (IMG:http://www.ferraraforum.it/style_emoticons/default/icon_mrgreen.gif)

Comunque vi prego di restare in topic...
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Lou1977
messaggio 19 Sep 2006 - 19:00
Messaggio #14


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Mi riferivo al fatto che ha detto "tremate rossi tremate è ora di cadere" e in un altro topic aveva indicato per 5 volte berlusconi come suo politico preferito.
Ho sommato le due cose, ma in effetti se mi fossi attenuto a questo topic non si parlava di berlusconi.

CITAZIONE (Il Conte @ 19 Sep 2006 - 14:14) *
mh,si si non sa mai niente il poverino..


Tu dici che Prodi sapesse? Può darsi. Forse si, forse no. Non potremo mai saperlo, solo Prodi sa la verità. Quindi non potendo stabilire se Prodi sapesse o meno dobbiamo attenerci alle dichiarazioni ufficiali. Rovati si è assunto in pieno tutta la responsabilità e si è dimesso, questi sono i fatti ufficiali..
All'inizio il cdx aveva detto "se è stato Rovati si dimetta Rovati, se è stato Prodi si dimetta Prodi". Ora Rovati si è dimesso, e il cdx chiede anche le dimissioni di Prodi. Eh no allora!
Che Rovati si sia preso tutta la responsabilità solo per salvare Prodi? Può darsi, lo saprà Rovati, noi non possiamo sapere.
C'è stato una questione mal gestita, c'è stato un uomo che si è preso la responsabilità, si è dichiarato colpevole e si è dimesso. La questione è chiusa. Senza prove non si può dubitare di tutti, altrimenti diventa un circolo vizioso infinito.

E comunque il cdx si deve decidere, non si è ancora capito cosa imputa a Prodi. Imputa di avere mentito dicendo di non sapere della vendita di Tim o imputa la sostanza del piano Rovati in se?
Perchè ricordo che il piano Rovati parla di vendita della rete fissa e non di Tim, quindi quando Prodi dice che non lo avevano informato della vendita di Tim non mente.
Se invece gli imputa la sostanza del piano Rovati, beh allora il piano Rovati è un ottimo piano, tanto che è sostenuto anche da Assoprovider e dai consumatori. Ma di questo ho già detto precedentemente.

Messaggio modificato da Lou1977 il 19 Sep 2006 - 19:22
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axettone
messaggio 20 Sep 2006 - 06:32
Messaggio #15


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Il caso Telecom è un CICLOPICO errore di questo governo. Leggete il Corriere di oggi, troverete un bell'articolo di Monti che denuncia una confusione di idee pericolosa della compagine governativa. Ma stiamo scherzando??? Statalizzare la rete distributiva? Ma il governo si faccia gli affari suoi!! Il mercato ha salvato la Fiat durante la passata legislatura, il mercato salvi ora telecom. Se il governo mette il naso in questa faccenda, è la dimostrazione che la sua anima COMUNISTA e STATALISTa è tutt'altro che morta, e questa volta sì, l'Italia farà una triste figura.
E poi parliamoci chiaro: da quando Telecom ha presentato l'offerta di Alice 20Mbit era chiarissimo che si stava buttando sul mercato dell'entertainment. Anche la pubblicità di tale offerta era palese, e bastava osservare quello che succede nel resto del mondo!! Perfino Tiscali ora sta investendo in UK sui servizi televisivi via Internet....
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Senbee Norimaki
messaggio 20 Sep 2006 - 07:53
Messaggio #16


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Appunti sparsi:

La compagnia telefonica fissa è statale o a partecipazione statale di maggioranza in quasi tutti i paesi europei, a parte le ben note eccezioni svedesi e danesi.

Ieri Bersani da Ballarò contro Tremonti e grazie all'apprezzabilissimo contrappunto di Tabacci, ha spiegato e mi ha decisamente convinto. C'è stata confusione, ma non malafede. L'intento è di salvare Telecom e i posti di lavoro ad essa correlati.

Prodi non sapeva. Sì, secondo me non sapeva proprio nulla.

Privatizzare non è sempre un bene, e non è sempre un male. Dipende da come lo si fa. specie se si tratta di un'azienda monopolista. Con Telecom è stato fatto male. Malissimo. Ora che si vuole fare una fusione è giusto che il governo sondi perlomeno la situazione finché non siamo sicuri a chi diamo in mano la nostra intera rete fissa nazionale. Non è come Fiat: il mercato può salvare Fiat perché c'è concorrenza, mentre la rete fissa non ha altre reti presenti in Italia concorrenti, è un altro discorso, è come privatizzare la rete idrica, e cose del genere.

Vediamo ora quello che Prodi riferirà in Parlamento.
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Lou1977
messaggio 20 Sep 2006 - 08:19
Messaggio #17


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CITAZIONE (axettone @ 20 Sep 2006 - 07:32) *
Statalizzare la rete distributiva? Ma il governo si faccia gli affari suoi!! Il mercato ha salvato la Fiat durante la passata legislatura, il mercato salvi ora telecom.


Auto e telecomunicazioni non sono la stessa cosa. Uno Stato ha il dovere di difendere, con i mezzi consentiti dalla UE, l'industria strategica. In alcuni campi, ho fatto l'esempio dell'acqua, il profitto non può essere l'unico valore.
Se non ti piace l'idea di statalizzare la rete distributiva c'è un altra soluzione : vendere la sola rete distributiva ad un altro privato, diverso da Telecom e diverso da ognuno degli altri fornitori di servizi. Ovviamente anche in questo caso vale il discorso che sarebbe preferibile fosse italiano o almeno europeo.
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Gi@c
messaggio 20 Sep 2006 - 09:57
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Telecomiche - di Marco Travaglio
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Lou1977
messaggio 20 Sep 2006 - 10:17
Messaggio #19


Veudo
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Beh, che dire, Travaglio questa volta ha colto nel segno.
Io avevo fatto a meno di ricordare che Tronchetti ha soffocato la7 per far piacere a Berlusconi, e avevo sorvolato in generale sui rapporti Berlusconi-Tronchetti per non passare per il solito antiberlusconiano. Ma siccome c'è questo articolo di Travaglio che ce li ricorda.......

Messaggio modificato da Lou1977 il 20 Sep 2006 - 10:19
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axettone
messaggio 20 Sep 2006 - 14:01
Messaggio #20


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Lo Stato non ha alcun dovere protettivo nei confronti delle aziende, almeno fino a quando si parlerà la stessa lingua, e cioé quella del libero mercato. Preferisco ovviamente la seconda soluzione, cioé la vendita ad un privato (meglio se italiano, ma non è necessario) o perché no... a più privati. Prodi poteva sapere o non sapere e Bersani può dire quello che vuole; il problema è quello che il governo ha fatto nei giorni scorsi, cioé montare una scenata nei confronti di Telecom come se il governo avesse il diritto di controllare la cosa.
Mi fa piacere notare che comunque ora siate VOI ad ignorare la stampa internazionale che ha giudicato questa faccenda in malo modo.
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Fonfi
messaggio 20 Sep 2006 - 14:04
Messaggio #21


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CITAZIONE
Mi fa piacere notare che comunque ora siate VOI ad ignorare la stampa internazionale che ha giudicato questa faccenda in malo modo.

Intendi per caso dire che ora non soffia più Ponente, ma un vento di Levante?

Messaggio modificato da Fonfi il 20 Sep 2006 - 14:05
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Koros
messaggio 20 Sep 2006 - 14:06
Messaggio #22


Ciocapiàt
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CITAZIONE (Senbee Norimaki @ 20 Sep 2006 - 08:53) *
Ieri Bersani da Ballarò contro Tremonti e grazie all'apprezzabilissimo contrappunto di Tabacci, ha spiegato e mi ha decisamente convinto. C'è stata confusione, ma non malafede. L'intento è di salvare Telecom e i posti di lavoro ad essa correlati.

Prodi non sapeva. Sì, secondo me non sapeva proprio nulla.


Cioè Prodi, presidente del consiglio, ex presidente di Iri (fallito per colpa sua), ex relatore per la (s)vendita SME, ex indagato per il caso Cirio, ex imputato per il caso Telekom Serbia, Nomisma, nonchè amico del governatore della Banca d'Italia, ex consulente della Goldman Sachs (da cui veniva Mario Draghi), vuol davvero far credere che fosse all'oscuro di tutto?

Ma fatemi il piacere diceva Toto'. Prodi sente odore di soldi come gli squali il sangue nell'oceano. E poi è davvero ridicolo che si prenda la colpa il suo suggeritore Rovati.

Questa è davvero divertente me la segno.
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King Of Wood
messaggio 20 Sep 2006 - 14:14
Messaggio #23


Puvrìn
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Io vi inviterei a leggereil blog di Beppe Grillo che è da anni sul caso Telecom e da anni prevedeva tutto questo....
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Senbee Norimaki
messaggio 20 Sep 2006 - 14:38
Messaggio #24


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Credo nella sua buona fede fino a prova contraria. D'altronde non c'è il movente stavolta, come ben dice l'articolo di Travaglio.

E lo dico con coerenza, perché per Berlusconi ho sempre detto la stessa cosa, finché non sono venute fuori le prove durante il processo.

Sulla stampa internazionale: brisa vera, dice molto giustamente che il governo ha fatto una bella gaffe dicendo prima di non voler venire a riferire in Parlamento e poi accettando su pressione della sua stessa maggioranza tra cui la Rosa nel Pugno (Capezzone: "siamo suoi alleati, non suoi complici"), ma non dice molto sull'idea in sé di lasciare statale un'azienda che ha il MONOPOLIO. Tant'è vero che all'estero le aziende di telefonia fissa sono quasi tutte statali.

E' questo il punto, capisci? Non è che io non voglio, per esempio, privatizzare Tim: c'è Vodafone, c'è 3 a far da concorrenza, decida il mercato. Lo stesso per Fiat.
Ma la telecom, cacchio, ha tutt'ora il monopolio sull'ultimo miglio, le reti e i cavi della telefonia fissa sono tutti suoi, chi fa concorrenza a Telecom per l'ADSL semplicemente affitta dei lotti dalla Telecom stessa per poi rivenderli a prezzi inferiori o con servizi aggiuntivi... Capisci il problema? Se no si finisce per fare come le precedenti tremende privatizzazioni, che sono state fatte malissimo.

Quindi ok privatizzare, ma se l'azienda è monopolistica e semi-statale, e se concerne beni e servizi che altrimenti non esistono in tutta la nostra Nazione, è giusto che il governo abbia potere perlomeno di indirizzare le transazioni che riguardano beni e servizi unici e patrinomio di TUTTI gli italiani.
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Koros
messaggio 20 Sep 2006 - 15:05
Messaggio #25


Ciocapiàt
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CITAZIONE (Senbee Norimaki @ 20 Sep 2006 - 15:38) *
Quindi ok privatizzare, ma se l'azienda è monopolistica e semi-statale, e se concerne beni e servizi che altrimenti non esistono in tutta la nostra Nazione, è giusto che il governo abbia potere perlomeno di indirizzare le transazioni che riguardano beni e servizi unici e patrinomio di TUTTI gli italiani.


Il Tesoro non è più presente nel capitale di Telecom Italia dal dicembre del 2002, quando ha dismesso la quota residua del 3,5% che ancora aveva in portafoglio, ma ha conservato la golden share, pur non avendo più un rappresentante in cda. Quindi ha fatto cassa della quota, ha preteso di mantenere la golden share pur non avendone diritto e addirittura il governo minaccia di usare questo diritto mantenuto non si capisce bene come.

Quindi posto che lo stato in Telecom non ha quote, si puo' parlare di azienda semi statale?
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