Caso Telecom, un po di chiarezza |
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Caso Telecom, un po di chiarezza |
16 Sep 2006 - 10:16
Messaggio
#1
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Veudo Gruppo: Bannato Messaggi: 1003 Iscritto il: 19 August 2005 Utente Nr.: 254 |
Allora facciamo un po di chiarezza sul tanto discusso caso Telecom.
I fatti: Telecom annuncia lo scorporo di Tim. Prodi dice che il governo non era stato avvisato. Scoppia un putiferio su un dossier che un consigliere di Prodi, all'insaputa di Prodi, ha inviato a Tronchetti Provera nel quale si ipotizzava come soluzione lo scorporo della rete fissa. Il consigliere dice: è stata una mia iniziativa personale. L'opposizione alza un polverone politico sul fatto che Prodi sapesse o non sapesse della cosa. Allora due cose. La prima: Prodi non ha mentito perchè ha detto che lui non era stato informato della possibile vendita di Tim, e infatti al massimo il dossier del suo consigliere parlava di una vendita delle infrastrutture di rete e non di Tim. Quindi anche nel caso conoscesse il dossier, ma ricordiamo che il suo consigliere dichiara ufficialmente che è una sua iniziativa personale e se ne assume la piena responsabilità, in questo dossier non si parlava per niente della vendita di Tim. L'inutile polemica della CDL è liquidata. Ma veniamo al secondo punto, quello che più mi interessa, la situazione Telecom. Telecom ha 41 miliardi di euro di debiti. Esistono due possibilità di salvezza: vendere Tim oppure vendere allo stato la infrastruttura di rete fissa, che verrebbe rinazionalizzata. Nel caso di una vendita di Tim è ovvio che questa dovrebbe avvenire all'interno dell'Europa e non al di fuori. Tim è valutata 35 miliardi di euro, nessuna azienda italiana può permettersi l'acquisto, e poche società di tlc al mondo possono investire quella cifra: la spagnola Telefonica e i cinesi della Tre. Se fossero i cinesi intenzionati all'acquisto è logico che il governo eserciterebbe la golden share, mentre per una vendita all'interno della Comunità europea non ci sono strumenti di difesa. La seconda possibilità è seguire per Telecom quello che è stato fatto con Enel e Terna. Separare il gestore della rete dal fornitore di servizi. La rete fissa verrebbe acquistata dallo stato per 30-32 miliardi di euro, e poi sarebbe messa parzialmente sul mercato con un collocamento azionario. Questo provvedimento riequilibrerebbe inoltre il settore delle TLC perchè finirebbe il monopolio di fatto di Telecom, perchè anche Wind, Tiscali, Fastweb etc utilizzerebbero la rete dello Stato e non piu del concorrente Telecom. Quindi non solo il governo ha il diritto di interessarsi della questione di Tim ,azienda strategica per la tecnologia italiana e che occupa migliaia di lavoratori, ma ha anzi il dovere di farlo. Certo non può intervenire tranne che con la golden share sulle decisioni di un azienda privata, ma di certo può esprimere un suo parere su questioni fondamentali per la politica industriale del paese. A mio avviso quindi se proprio Telecom vuol vendere Tim è necessario che lo faccia almeno in ambito europeo, ma alla luce dei fatti, la proposta del consigliere di Prodi di rinazionalizzare la rete, attenzione la rete soltanto, non tutta la società Telecom, è la soluzione migliore. Telecom risolverebbe i suoi problemi economici e potrebbe finalmente diventare una media company come desidera, e il sistema delle Tlc italiano sarebbe più equilibrato e più trasparente. Messaggio modificato da Lou1977 il 16 Sep 2006 - 10:28 |
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