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> Sparatoria A Ferrara, In via Traversagno
2pac
messaggio 28 Nov 2007 - 13:35
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CITAZIONE
Sparatoria in via Traversagno. Detenuto in semilibertà rimane ferito
Agguato nella mattina, si salva per miracolo


Ancora via Traversano, ancora una sparatoria. La mente è tornata a quel 9 dicembre 2002 quando un commando armato di mitra appartenente secondo gli inquirenti alla nuova Mala del Brenta assaltò un portavalori e scaricò raffiche di proiettili contro una pattuglia della polizia. Questa mattina un detenuto calabrese del carcere dell'Arginone di Ferrara, in regime di semilibertà, è sfuggito per miracolo ai suoi sicari.

Rodolfo Ferraro, 39 anni, di Cittanova (Reggio Calabria), era appena uscito dalla casa circondariale e attorno alle 7.30 stava andando in bicicletta al lavoro presso un’officina quando -secondo le prime ricostruzioni -, in via Traversano, in direzione della Basell, viene affiancato da un’auto, sembra una Fiat Uno, con a bordo tre uomini. Ferraro si accorge di essere seguito e salta giù dalla bici e tenta di fuggire a piedi. Partono quindi i primo colpi d'arma da fuoco e viene raggiunto da un proiettile, che entra in un gluteo ed esce dall'inguine, senza compromettere funzioni vitali.

L’uomo si trovava in prigione dal 15 agosto 1992 e sta scontando una condanna a 24 anni e sei mesi di carcere per una condanna emessa il 10 gennaio 1994 dalla corte d'assise di Reggio Calabria per il coinvolgimento in un duplice omicidio. Da quanto si apprende era coinvolto a suo tempo nella faida che per moltissimi anni ha insanguinato il suo paese.

Si trovava in regime di semilibertà dal 26 settembre 2006, quando, dopo due anni di permessi premio senza alcun problema, è stato ammesso al lavoro esterno su programma dell'Enaip di Ferrara, di concerto con l'azienda Basell che lo ha assunto. Da allora il decorso del beneficio, a quanto si è appreso, è stato regolare, senza alcun problema. Il Tribunale di sorveglianza che gli ha concesso il beneficio gli ha anche attribuito 45 giorni all'anno di licenza ma, per evitare i contatti con gli ambienti di origine e la faida, ha limitato la sua possibilità di uscita dal carcere alla città di Ferrara. Anche in licenza vi sarebbe dovuto rimanere, facendo ritorno per dormire nel penitenziario oppure alloggiando in alberghi cittadini.

Il magistrato di sorveglianza che gli ha concesso il beneficio del lavoro esterno è Luca Ghedini: a indagare sono la Pm della Direzione distrettuale antimafia di Bologna Lucia Musti con la collega della procura ferrarese Barbara Cavallo.

Sul luogo dell’agguato si sono portati questa mattina i carabinieri di Ferrara, raggiunti in seguito dagli uomini della squadra mobile.

Ferraro si trova ora ricoverato nell’ospedale Sant’Anna di Ferrara, da dove è riuscito a ricostruire la vicenda davanti agli inquirenti.
FONTE:Estense.com


Ecco il perchè del quantitativo di polizia e carabinieri in giro questa mattina!
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