Droghe Leggere, cosa ne pensate.. |
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Droghe Leggere, cosa ne pensate.. |
16 May 2005 - 22:36
Messaggio
#1
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Ciocapiàt Gruppo: Bannato Messaggi: 422 Iscritto il: 2 April 2005 Età: 39 Utente Nr.: 43 |
visto che in questo forum si parla molto dell'alcool, mi sembra giusto affrontare un altro argomento molto delicato per noi giovani: la droga.
vorrei soffermarmi soprattutto sulle droghe leggeri, ampiamente le più diffuse tra noi giovani... i dibattiti più frequenti sulle suddette droghe nascono sulla possibilità di legalizzarle.. vorrei sapere la vostra opinione a riguardo, cercando di non cadere in falsi moralismi.. per aiutarvi a riflettere posto di seguito opinioni pro e contro.. sperando di non risultare troppo di parte, spero si crei un dibattito corretto senza offese inutili (IMG:http://www.ferraraforum.it/style_emoticons/default/61.gif) buona lettura ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Discussioni correlate: Drugà!, solita struma sulla legalizzazione Le Droghe.....sappiamo Tutto? ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Messaggio modificato da NvO il 30 Mar 2007 - 17:05 |
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16 May 2005 - 22:51
Messaggio
#2
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Ciocapiàt Gruppo: Bannato Messaggi: 422 Iscritto il: 2 April 2005 Età: 39 Utente Nr.: 43 |
LEGGE FINI - RASSEGNA STAMPA
Lancio ASCA 15:47 DDL FINI: VICEPREMIER, NON ESISTE LIBERTA' DI DROGARSI (ASCA) ' Napoli, 6 mar ' Per Gianfranco Fini, promotore del disegno di legge sulla droga, le critiche avanzate in questi giorni al provvedimento ''non corrispondono allo spirito ne' ad una giusta lettura della legge''. A Napoli, dove ha visitato il Nautic Sud, alla Mostra d'Oltremare, Fini ha ribadito: ''Il disegno di legge, che ieri il Consiglio dei ministri ha licenziato per la seconda volta dopo il passaggio alla Conferenza Stato-Regioni, parte dal presupposto che non esiste la liberta' di drogarsi perche' tutte le droghe, senza eccezione alcuna, creano un danno alla salute. Quindi, anche il consumo personale va sanzionato''. ''Poi, quando leggo che qualcuno dice che voglio mandare in galera chi fuma lo spinello - ha aggiunto il vice premier - allora vuol dire che siamo di fronte ad assoluta malafede o di fronte a qualcuno che non ha letto la legge perche' la sanzione, naturalmente, non e' solo di tipo penale, ma anche amministrativa e, soprattutto, perche' il disegno di legge non e' repressivo. Tende, innanzitutto al recupero del tossicodipendente. Credo - ha concluso Fini - che questo sia un dovere della societa'''. Da AVVENIRE del 06/03/2004 CONSIGLIO DEI MINISTRI Approvato il disegno di legge che abolisce la differenza tra sostanze «leggere» e «pesanti» per quanto riguarda le sanzioni amministrative L'opposizione insorge Droga, il governo vara la riforma Fini Per Pisapia (Prc) si tratta di un provvedimento a scopo elettorale Garattini: giusto abolire la distinzione sul tipo di sostanza, dà una falsa garanzia Da Roma Pino Ciociola Via libera del governo al disegno di legge Fini sulla droga (già ampiamente annunciato nei mesi scorsi). Il Consiglio dei ministri, ieri mattina – si legge in una nota di Palazzo Chigi – su proposta del vicepremier e dei ministri Beppe Pisanu e Roberto Castelli, ha approvato «un disegno di legge che modifica profondamente la disciplina attualmente in vigore sull’uso di stupefacenti e di sostanze psicotrope, nonché sulla cura e riabilitazione degli stati di tossicodipendenza, la cui novità più rilevante è la caduta della differenza fra droghe "leggere" e "pesanti" per quanto riguarda le sanzioni amministrative». La «filosofia da cui muove la riforma – si legge ancora – ruota attorno al principio cardine che detenzione, uso e spaccio di ogni tipo di stupefacenti sono, comunque, illeciti da reprimere con misure amministrative o penali. Parallelamente si dà impulso a strategie di prevenzione e dissuasione sia interne che internazionali». E subito dopo l’annuncio si sono aperte anche le polemiche. Secondo Giuliano Pisapia, capogruppo Prc in Commissione giustizia a Montecitorio, «la maggioranza vuole "drogare" la campagna elettorale: è grave che sia stato approvato un ddl evidentemente finalizzato a scopi elettoralistici, ma che pone sullo stesso piano carnefici e vittime della droga». E se per il verde (ex-sottosegretario alla Giustizia) Franco Corleone «questo testo fa dell’Italia il fanalino di coda dell’Europa», il suo collega di partito Paolo Cento va oltre, avvisando che sarà «battaglia in Parlamento contro il disegno di legge, un progetto teso solo alla repressione indiscriminata di chi fa uso di droghe». Anche stando all’ex-direttore del Dipartimento per l’amministrazione penitenziaria, Alessandro Margara, «si è scelta una cattiva strada che sembrava abbandonata da molti anni: la punizione come mezzo per intervenire sulla dipendenza da stupefacenti». Alcuni esperti, tuttavia, sono d’accordo con il superamento delle distinzioni fra sostanze: «Chiamare le sostanze leggere e pesanti – dice il farmacologo Silvio Garattini – dà una falsa sicurezza ed è bene abolire questo tipo di distinzione, ci sono condizioni in cui l’effetto di queste sostanze può essere più o meno grave, ma nell’opinione pubblica deve passare il concetto che tutte le droghe fanno male alla salute». Da LA REPUBBLICA.IT Droga, via libera al disegno Fini Sì alla legge dei divieti di GIANCARLO MOLA Una manifestazione contro il proibizionismo a Genova ROMA - La legge che promette il carcere per chi fuma spinelli, che azzera le differenze fra droghe leggere e pesanti e che inasprisce le pene per gli spacciatori (ma anche per i consumatori) è adesso pronta per la battaglia parlamentare. A quasi tre mesi dal primo passaggio in Consiglio dei ministri (e dopo aver raccolto i pareri tecnici di rito) il disegno di legge di Gianfranco Fini ha infatti ottenuto il nuovo via libera del governo. Fra le polemiche: l'annunciata svolta nel contrasto delle tossicodipendenze viene accolta, ancora una volta, con un coro di no che tiene insieme il centrosinistra e i radicali, buona parte delle comunità di recupero e numerosi operatori della giustizia. Lo spirito della legge è ben sintetizzato nel comunicato che ha accompagnato il voto di Palazzo Chigi: "La filosofia da cui muove la riforma ruota attorno al principio cardine che detenzione, uso e spaccio di ogni tipo di stupefacenti sono, comunque, illeciti da reprimere con misure amministrative o penali". In sostanza è punito chiunque sia in possesso di hashish, marijuana, cocaina, eroina o droghe sintetiche. La dose media giornaliera (rigidissima per le "canne", più generosa per la cocaina) diventa semplicemente la soglia per il passaggio dalle sanzioni amministrative a quelle penali. Che a loro volta saranno molto più severe: da uno a sei anni di carcere per le ipotesi meno gravi fino a venti anni di reclusione. Per evitare la detenzione, già dopo la custodia cautelare, si potrà optare per il ricovero nelle comunità (in questo caso la misura sarà convertita negli arresti domiciliari). - Pubblicità - Cambia anche il rapporto tra enti pubblici e strutture private di recupero: per stipulare convenzioni con le Regioni, le organizzazioni che gestiscono programmi terapeutici dovranno iscriversi agli albi che saranno istituiti nei capoluoghi. Come già era accaduto a novembre, l'approvazione del disegno di legge ha spaccato il mondo politico e gli addetti ai lavori. Ma, oltre al merito, stavolta è finito nel mirino anche il metodo. O meglio la tempistica: "È un provvedimento unicamente a fini elettorali che avrà solo effetti controproducenti", attacca don Vinicio Albanesi, presidente della comunità di Capodarco. Poi spiega: "Il governo si rivolge solo e unicamente ai suoi elettori. Vuole tranquillizzarli, promettendo pene e sanzioni. Ma non dimostra nessuna attenzione verso i ragazzi, che ancora una volta sono lasciati da soli". Ci sono però anche altre preoccupazioni. Le carceri, per esempio, che rischiano di andare il tilt per il sovraffollamento. Ne parla l'ex direttore del Dipartimento per l'amministrazione penitenziaria Alessandro Margara: "Rendere punibile anche l'uso di stupefacenti determinerà inevitabilmente l'aumento delle persone condannate. Con le conseguenze che si possono immaginare: il sistema carcerario non regge già ora, visto che gli istituti sono ben oltre i limiti di accoglienza. Con queste norme si rischia il tracollo". Timori condivisi dai giudici di Magistratura democratica: "Oltre il 25 per cento dei detenuti sono tossicodipendenti e le politiche proibizioniste seguite hanno mostrato tutta la loro inidoneità per contrastare efficacemente il traffico di droga. Penalizzare anche il consumo personale, ad esempio anche per il singolo spinello, vorrebbe dire criminalizzare comportamenti oggi estremamente diffusi", afferma il segretario di Md Claudio Castelli, che definisce "repressivo e feroce" il ddl Fini. Eccolo, dunque, l'altro punto di forte contestazione: è utile una politica di lotta alla droga fondata su divieti e carcere? No, il sistema sanzionatorio è sbagliato, dicono in una nota congiunta Savino Pezzotta, segretario generale della Cisl, Luigi Bobba, presidente delle Acli, don Egidio Smacchia, presidente Fict (Federazione italiana comunità terapeutiche) e don Antonio Mazzi, presidente della Comunità Exodus: "Mettiamo al primo posto la centralità della persona e la priorità dell'educazione". Si fanno sentire, intanto, anche le voci favorevoli. C'è Alleanza nazionale, che difende le posizioni del suo leader. C'è la Confederazione sindacale autonoma di polizia: "Il merito del provvedimento è quello di fare chiarezza nell'individuazione di procedure certe per sanzionare il consumo e lo spaccio di droga". C'è il farmacologo Silvio Garattini, che approva l'abolizione del concetto di droga leggera ("Sono nomi che danno una falsa sicurezza"). E soprattutto c'è la comunità che storicamente per prima ha suggerito la strada del proibizionismo, cioè San Patrignano: "Sul piano del principio - dice il coordinatore Andrea Muccioli - sono numerosissimi gli elementi che innovano la legge in senso molto positivo, perché i tossicodipendenti devono essere sollecitati ad avviare un percorso di recupero". Da TGCOM.IT Droga,passa disegno di legge Fini Stesse pene per leggera e pesante Il consiglio dei ministri ha dato il via libera ad un disegno di legge che modifica profondamente la disciplina attualmente in vigore sull'uso di stupefacenti e di sostanze psicotrope, nonché sulla cura e la riabilitazione degli stati di tossicodipendenza. La novità più rilevante - si legge nel comunicato finale - è rappresentata dalla caduta della differenza tra droghe leggere e pesanti per quanto riguarda la sanzioni amministrative. La filosofia da cui muove la riforma ruota attorno al principio cardine che detenzione, uso e spaccio di ogni tipo di stupefacenti sono comunque illeciti da reprimere con misure amministrative o penali. Parallelamente si dà impulso a strategie di prevenzione e dissuasione sia interne che internazionali. |
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