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Messaggio
#1
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Gnosso ![]() Gruppo: Utente Messaggi: 1242 Iscritto il: 6 November 2005 Età: 47 Da: centro città Utente Nr.: 389 ![]() |
Ha ha ha
e schindler non ti annoiava? (IMG:http://www.ferraraforum.it/style_emoticons/default/4.gif) Se impazzisci e hai tempo di seguire i consigli cinematografici di chi ha dei gusti opposti ai tuoi, guarda Il Gabinetto Del Dottor Caligari, è strabello (IMG:http://www.ferraraforum.it/style_emoticons/default/icon_wink.gif) scusate l'OT ma è in effetti rarissimo che qualcuno si metta alla prova, quindi cerco subito di dissuaderla |
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Messaggio
#2
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Super Member ![]() Gruppo: Utente Messaggi: 15258 Iscritto il: 14 December 2005 Età: 17 Utente Nr.: 459 ![]() |
Allora, spiego: Eisenstein è il regista della "Corazzata Potemikin", film muto, capolavoro indiscusso della storia del cinema. E' caratterizzato da un'infinità di cose (ci metterei una vita a elencarle) ma anche da un bianco e nero con pochissime sfumature, che "buca" l'occhio dello spettatore, con immagini fortissime, violentissime dal punto di vista della composizione sullo schermo. Per esempio, per dare l'idea del ritmo, Eisenstein ha l'idea geniale di buttare una carrozzella giù dalla scalinata di Odessa, così il movimento della carrozzina ritmico si stampa sullo sfondo della scalinata, illuminata in modo che la parte alta dei gradini sia bianchissima e la parte bassa nerissima, come in un quadro meraviglioso. Questo volevo dire con "incontrovertibile", è una parola che suonava bene per dare vagamente l'idea di questo concetto un po' complesso.
Poi: nel finale della Corazzata si vede la bandiera dell'Urss che sventola, e Eisenstein fece colorare a mano la pellicola di tutte le copie, in modo che nel finale la bandiera si vedesse rossa, come si vede rosso, quasi come un contrappasso cinematografico, il cappottino della bimba in Schindler's List. Infine il neorealismo italiano (cioè i film neoralisti, la corrente più importante della storia del cinema italiano, quella di Rossellini e De Sica, quella di "Roma città aperta" e "Ladri di biciclette", hai presente?) che è caratterizzato da un bianco e nero sporco, che fa vedere rioni popolari e cose di tutti i giorni, un bianco e nero che appunto descrive il vero, non più quel bianco e nero tutto patinato degli anni '40 con storie d'amore d'altri tempi, aviatori eroici e belle avventuriere. Il neorealismo scava nella società italiana e rimestando nei quartieri popolari ambienta drammi universali, che hanno commosso tutto il mondo e spiegato tutto il dramma umano, la Resistenza, l'antifascismo, la Libertà. Un po' di tutto questo, unito a quell'estetica tutta "spettacolare" che è tipica di Hollywood, Spielberg è riuscito a metterlo insieme. Incredibilmente, direi. Ora si capisce un po' meglio? Chiedo scusa comunque per non essermi spiegato bene. Messaggio modificato da Senbee Norimaki il 6 Feb 2007 - 17:00 |
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