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> Verso Il Veganesimo, lettera aperta ai vegetariani
Jolly_roger
messaggio 19 Dec 2007 - 10:44
Messaggio #1


Tanta Roba
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Lettera aperta ai vegetariani: verso il veganismo
http://www.veganhome.it/vegan/lettera_aperta.php
di Marina Berati (marzo 2002)

Questa lettera è indirizzata a chi è vegetariano per motivi etici, ma non ancora vegano. Cosa voglio trasmettervi, in queste pagine? Voglio convincervi a diventare vegani, ve lo dico subito. Voglio spiegarvi perché lo sono diventata io, nella speranza che gli stessi meccanismi di pensiero e di empatia funzionino anche in voi. Forse pensate che sarebbe più utile convincere i carnivori a diventare vegetariani, piuttosto. Può essere. Lascio questo compito a chi è più bravo di me nel confrontarsi coi mangiatori di animali. Un compito importante, per salvare delle vite. Io cercherò invece di comunicare con voi, che siete più simili a me, che sentite, come me, orrore e rabbia al solo pensiero che un animale possa essere ucciso, angoscia e furore per gli allevamenti, i pescherecci, i macelli. Così possiamo ragionare su basi comuni. E questo è un compito altrettanto importante, perché si tratta, anche in questo caso, di salvare delle vite.

Io sono stata vegetariana per nove anni. Non vi spiego i motivi, perché sono gli stessi vostri. Credevo che non sarei mai diventata vegana. Non è necessario, pensavo. Quello che voglio è non uccidere. E consumando latte e uova non si uccide nessuno. E' vero che c'è dello sfruttamento dietro gli allevamenti di galline ovaiole e mucche da latte. Ma il problema, allora, è cambiare i metodi di allevamento, di trattamento degli animali. Non è la produzione in sé di latte e uova, il problema. E' il metodo. Quindi, in linea di principio, mangiare questi alimenti non è sbagliato. Perché, comunque, non uccide. Devo dire che forse, anche fosse vero che il consumo di latte e uova non uccide gli animali, questo ragionamento non sarebbe stato molto valido, perché occorre comunque dissociarsi e non contribuire allo sfruttamento, quando esiste. Ma questo è quel che pensavo, e ne ero convinta. Forse anche molti di voi ne sono convinti, e, per essere più in linea coi propri principi, consumano solo uova di galline allevate a terra, o di piccole fattorie, e latte di allevamenti non intensivi.

Purtroppo, purtroppo per gli animali, intendo, questo non basta, perché c'è un problema in più: non è "solo" una questione di sfruttamento. Ma di uccisione. Perché anche il consumo di latte e uova implica, necessariamente, l'uccisione di animali. Non gli stessi individui che producono questi "alimenti" (o almeno, non subito), ma loro simili, i loro figli, che devono morire affinché questa produzione sia possibile. E' matematicamente, statisticamente, economicamente impossibile produrre latte e uova senza uccidere un altissimo numero di animali. Vi spiegherò ora perché. Per cui, alla fine, se avete scelto di essere vegetariani per non uccidere dovete, per lo stesso motivo, diventare vegani. Il motivo è identico, quindi è una decisione facile da prendere, perché ci siete già passati una volta. Siete già convinti della sua validità.

Mi concentro sul fatto dell'uccisione proprio per questo: si trattasse solo di sfruttamento, uno potrebbe sempre scegliere di usare prodotti di allevamenti non intensivi (il che significherebbe comunque, se si è coerenti, limitare molto il proprio consumo, renderlo minimale, perché gli allevamenti non intensivi non possono certo fornire prodotti a tutta la popolazione della Terra, nella quantità oggi considerata abituale). Ma si tratta invece di morte. E, come vegetariani per motivi etici, siete di sicuro già convinti che non sia lecito UCCIDERE gli animali. Perciò, punto su questo.

Perché produrre uova significa uccidere animali? Sentiamolo prima dalle parole di un allevatore di galline ovaiole. Vediamo qual è la realtà. I fatti, solo i fatti. E vediamo di tradurre questo esempio in una regola generale.

MUCCA PAZZA: SOS SMALTIMENTO IN DISCARICA PER PULCINI MORTI (ANSA) - ASTI, 3 FEB 2001 - Preoccupazione per lo smaltimento in discarica di quintali di pulcini morti, prima destinati alle industrie produttrici di farine animali, è espresso dagli allevatori dell'astigiano. L' SOS viene, in particolare, dall'azienda "Valversa" di Cocconato dove c'è il più grande impianto italiano di incubatrici per pulcini. "Ogni settimana - spiega Valerio Costa, uno dei fratelli titolari dell'azienda - dalle nostre incubatrici nascono 260.000 pulcini. Circa metà sono femmine e vivono per diventare galline ovaiole, l'altra metà maschi e vengono uccisi". Ogni settimana, dunque, tra pulcini morti e gusci d'uova, circa 300 quintali di scarti riempiono almeno 2 autocarri che, fino a quindici giorni fa, erano destinati alle fabbriche per le farine animali a un costo di 30 lire al chilogrammo. Adesso il sindaco di Cocconato, Carlo Scagno, dopo aver sentito tutte le autorità sanitarie regionali, ha emesso un'ordinanza che consente lo smaltimento nella discarica torinese di Basse di Stura per una spesa di circa 1.000 lire al chilo. "Non sappiamo - ha aggiunto il sindaco - fino a quando la discarica torinese potrà accogliere questi rifiuti speciali". D'altra parte "nell'azienda - afferma Costa - si lavora a pieno regime. Bloccare le incubatrici che ogni 21 giorni fanno nascere oltre un milione di pulcini e bloccare l'allevamento di oltre 50 mila galline che producono uova per le incubatrici, sarebbe un disastro". (ANSA).

Che cosa si ricava da questo, in sostanza? Che, mediamente, al fine di far nascere una gallina ovaiola, un pulcino maschio viene ucciso. Nella maggior parte dei casi viene ucciso subito, tritato, soffocato, gasato. Questo è il caso più "fortunato" per lui. In alcuni altri casi, vive qualche settimana per poi essere macellato come pollo. E questo vale ovviamente anche per le galline dei piccoli pollai a conduzione familiare o amatoriale. Anche per quelle galline che non finiranno mai macellate (come invece finiscono macellate quelle ovaiole degli allevamenti intensivi, in gabbia o a terra che siano, a fine carriera). Se in un pollaio ci sono anche solo cinque galline, da qualche parte saranno nate, no? Non ci sono di certo anche cinque galli, lo dice pure il proverbio... Al più, un gallo. E gli altri quattro, che statisticamente devono essere nati per poter aver le cinque galline femmine? Uccisi. Da qualunque posto venissero le galline. Questa è solo logica, e statistica.

Veniamo al latte. Perché la sua produzione comporta l'uccisione di animali (a parte le mucche da latte stesse, a fine carriera)?

Un esempio, dal mondo reale della produzione della mozzarella di bufala, una testimonianza di prima mano (apparsa in una mailing list a diffusione pubblica):

12 marzo 2002 - Il 12 di febbraio ultimo scorso, tornando a casa, ho intravisto una grande macchia scura sul bordo della strada. Avvicinandomi, ho visto che "la cosa"... era un bufalotto di alcuni giorni, ancora vivo. Devo dire che diverse volte negli anni mi è capitato di vedere carogne di bufalotti nei campi e lungo le strade, e ho sempre pensato che fossero morti di malattie perinatali. Ho segnalato il fatto all'autorità competente che è intervenuta per rimuovere la carcassa. Ma questa volta non si trattava di un cadavere, era un animale vivo. Un bufalotto maschio, senza marca nell'orecchio, senza padrone. L'ho caricato in macchina e l'ho portato a casa. Ho chiamato subito il Servizio Veterinario il cui responsabile ha detto che posso tenerlo per farlo crescere, perché probabilmente è stato abbandonato essendo un maschio. Allora i maschi vengono abbandonati? Si, mi è stato risposto, è l'abitudine in zona. Per legalizzarlo sono andata ai Carabinieri per fare la denuncia di "ritrovo". Anche il Comandante "sapeva": i maschi si uccidono, si lasciano lungo le strade, è "normale", non servono, non danno latte. Si parlava di soffocarli buttando la paglia in gola... Con il Servizio Veterinario abbiamo fatto i calcoli: circa 15.000 bufalotti maschi all'anno "non nascono" ufficialmente. Ma devono essere nati, perché la natura procura l'equilibrio: nascono tanti maschi come femmine. E se sono iscritti 40.000 bufali femmina devono essere minimo 15.000 i maschi che "spariscono". Ho sentito di altri "metodi" di uccisione: la maggior parte degli allevatori semplicemente lascia morire di fame i neonati, cioè li allontanano dalla mamma subito dopo il parto e non danno più attenzione. Muoiono! Basta! Ci sono quelli che li sotterrano vivi e ci sono quelli che li buttano nella fossa del letame. Qualche allevatore locale cresce i bufali maschi per la carne. Una percentuale molto bassa. Per il resto, per continuare a produrre mozzarella di bufala si dovrebbe organizzare una raccolta dei piccoli appena nati per portarli ai macelli.

Al di là dell'esempio specifico, per far produrre latte alla mucca occorre farle partorire un vitellino. Uno ogni anno, o ogni due, in ogni caso, se il vitellino è maschio non potrà vivere come "mucca da latte", perciò vivrà qualche mese e poi verrà macellato. I bufaletti fanno la stessa fine dei pulcini, ammazzati, o lasciati morire, appena nati. I vitellini invece vengono abitualmente mangiati, perciò vivono qualche mese per mettere su carne.

In conclusione, non è pensabile che possano essere mantenuti "a sbafo" animali improduttivi (i maschi). Anche nei piccoli allevamenti. Significherebbe raddoppiare i costi. E se mai gli allevatori e i consumatori diventassero così (e comunque ADESSO non lo sono e quindi ADESSO latte e uova implicano morte) tanto sensibili al benessere degli animali da consentire agli animali maschi di vivere... credete davvero che non sarebbe più probabile che si arrivasse invece a una semplice rinuncia a quella piccolissima quantità di prodotti animali che allevamenti di questo genere consentirebbero di ottenere?

Mi sembra così dimostrata, in termini logici, e in termini empatici (con i due esempi sopra riportati, che non possono non far inorridire un vegetariano), la necessità di diventare vegani. Il perché queste ragioni non siano immediatamente visibili non lo so, io stessa ci ho messo nove anni a rendermene conto. E ora sono vegana da cinque anni. Una volta scoperti i motivi, quale può essere la remora a diventare vegani? Solo qualche problema pratico in più. Maggiore difficoltà nel mangiare fuori casa. Minore scelta di cibi, e quindi qualche dubbio sul "ma cosa posso mangiare???" Perplessità sull'aspetto salutistico no, perché è noto che latte e uova di certo non fanno bene, anzi. Piuttosto, il non voler rinunciare alla mozzarella così buona o all'omelette alle verdure. Però... ci siamo già passati una volta, nella transizione da carnivori a vegetariani. E ce l'abbiamo fatta. Possiamo farcela anche questa volta. Dopotutto, questi sono gli stessi motivi che adducono i carnivori nel non voler diventare vegetariani. E noi, da vegetariani, non li accettiamo, vero?

Attenzione: è vero che facciamo già molto come vegetariani, e non possiamo essere perfetti, che non ridurremo mai a zero il nostro impatto negativo sul mondo e sugli animali, però... queste non possono essere delle ragioni per non fare il più possibile il prima possibile. Una volta che ci rendiamo conto del perché sia giusto e necessario.

Datevi tempo. Ma iniziate a pensarci. Grazie.



Questa lettera mi è arrivata tramite bulletin su myspace, la posto qui perchè vorrei sapere la vostra opinione a riguardo. io personalmente potrei anche condividere gli ideali dei vegetariani, ma assolutamente no quelli vegani, un estremismo inutile e molto spesso privo di quella logica che invece vanno millantando. Ma oltre a questo penso che diventare vegani faccia solo male alla salute perchè ci si priva totalmente di alcune proteine e di alcuni alimenti essenziali al nostro fisico.

Comunque ditemi pure cosa ne pensate di tutto quello che avete letto qui sopra.
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Risposte (25 - 40)
Bonny
messaggio 19 Jan 2008 - 21:26
Messaggio #26


Bambanon
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mah... c'è un che di ipocrita nel veganesimo secondo me...
cioè le piante non sono forse esseri viventi?
cos'è? fanno meno imperssione perchè invece che il sangue hanno la linfa? perchè non ti parlano e non scodinzolano? o perchè non fanno versi quando le ammazzi?????
non comprendo..
se la carne non la producessero, sarei tutti i giorni al mare con la canna o in montagna con l'arco, parola mia.
tofu, soia, e quant'altro sono surrogati: il fatto che l'organismo necessiti quantomeno di surrogati della carne, per sopravvivere, non vi dice davvero nulla? oltretutto spero non mi capiti mai uno di quelli che mi guarda schifato e lancia insulti e battutine.. o potri scoppiargli a ridere in faccia in mezzo al ristorante in maniera piuttosto insolente e derisoria. quelli che invece lo fanno per una propria coscienza personale(spero si tratti anche di obiettori di coscienza se no sarebbe davvero ridicolo) e non rompono le scatole agli altri(come quando si parla di fumo ad esempio (IMG:http://www.ferraraforum.it/style_emoticons/default/4.gif) ), li rispetto ed ogniuno mangia quel che vuole.
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Dani80
messaggio 20 Jan 2008 - 10:49
Messaggio #27


Gago
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Non sono vegano e/o vegetariano però condivido la problematica di fondo sollevata in questo Topic: ritengo sia un grave crimine uccidere e torturare gli animali negli allevamenti, bisognerebbe evitare loro ogni inutile sofferenza.
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Galen
messaggio 20 Jan 2008 - 11:09
Messaggio #28


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CITAZIONE (Bonny @ 19 Jan 2008 - 21:26) *
mah... c'è un che di ipocrita nel veganesimo secondo me...
cioè le piante non sono forse esseri viventi?

Concordo, il punto vero in questione è la sofferenza non la vita. In un modo o in un altro, qualsiasi organismo (a meno che non sia un'ameba o qualche altro autotrofo) basa la sua sussistenza sulla morte di un altro organismo. Fare delle differenze in base a questo concetto è ridicolo, mentre non lo è se si sposta la questione sulla sofferenza (le piante non hanno sistema nervoso). La morte di un qualche organismo non può essere evitata, la sofferenza si.
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bzbiz
messaggio 20 Jan 2008 - 20:30
Messaggio #29


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Ci sono persone che sono convinte che le piante "sentano"... e per dire parlano loro.

Alla fine è una pura questione di come consideriamo cosa. Per assurdo si potrebbe arrivare a lasciarsi morire di fame e di sete per non dover interrompere nessuna vita. Ma anche li poi si interromperebbe la propria vita e da un certo punto di vista (quello Cristiano ad esempio) questo è peccato o assurdo.
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Senbee Norimaki
messaggio 20 Jan 2008 - 21:48
Messaggio #30


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CITAZIONE (bzbiz @ 20 Jan 2008 - 20:30) *
Ci sono persone che sono convinte che le piante "sentano"... e per dire parlano loro.


Vabbè, c'è anche gente che si mette in contatto spirituale con i minerali...

Le piante non sentono, è scientifico, non hanno sistema nervoso, non sono coscienti.
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HyPnO
messaggio 21 Jan 2008 - 09:09
Messaggio #31


Pòch ad bòn
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io mangio carne, non poteri farne a meno (anche perché mi piace da morire, soprattutto quando gronda ancora sangue, e perché non amo molto verdure&co)

tra l'altro non mi sento assolutamente in colpa, perché spero che comunque gli animali che mangio siano stati allevati e abbattuti come la legge prescrive (ovvero senza farli soffrire)
certo non mangio carne di balena o di altre specie in via (o in pericolo) di estinzione, ma non condivido per niente la filosofia vegetariana e ancor meno quella vegana (tra l'altro per riportarla sul piano scientifico alcune proteine "nobili" della carne sono introvabili in altri alimenti, e bisogna ricorrere necessariamente a surrogati chimici per integrarle)
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bzbiz
messaggio 21 Jan 2008 - 09:15
Messaggio #32


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CITAZIONE (Senbee Norimaki @ 20 Jan 2008 - 21:48) *
Le piante non sentono, è scientifico, non hanno sistema nervoso, non sono coscienti.


Ma noi stiamo parlando di "filosofie" di vita... (IMG:http://www.ferraraforum.it/style_emoticons/default/ahsisi.gif)
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Jolly_roger
messaggio 21 Jan 2008 - 10:01
Messaggio #33


Tanta Roba
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CITAZIONE (Dani80 @ 20 Jan 2008 - 10:49) *
bisognerebbe evitare loro ogni inutile sofferenza.

e quindi come??? (IMG:http://www.ferraraforum.it/style_emoticons/default/icon_confused.gif)
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Senbee Norimaki
messaggio 21 Jan 2008 - 10:32
Messaggio #34


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Uccidendoli solo nei modi prescritti dalla legge, che sono indolori.
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culonio
messaggio 21 Jan 2008 - 20:38
Messaggio #35


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eh io sono vegetariano da quasi 7 anni. non ho nessuna patologia, faccio pure l'operaio e in questi ultimi anni mi sono ammalato pochissimo rispetto a quando mangiavo carne . ho tanti amici vegani e pure loro godono di ottima salute. (cosa che purtroppo non posso dire di coloro che ABUSANO di carne).
ognuno decide qual'è il limite della propria etica e il veg(etarian)esimo non è legato solamente ad un pensiero animalista, ma anche vesro il futuro di un pianeta e alla propria salute.
io non punto il dito su nessuno perchè io ho imparato ad avere rispetto verso chi non la pensa come me e credo che con un po' di umiltà (e senza parlare di cose delicate come se si sapesse la verità assoluta).
Quindi essere vegano non è assolutamente rischioso, bisogna solo controllare di più ciò che si ingerisce.
se poi a voi la carne piace e non ve ne frega nulla è un altro discorso....ma voi sapete da dove provengono i vostri cibi?
cosa c'è dietro ad un allevamento intensivo? credete che la caccia sia una crudeltà(io credo che sia peggio l'allevamento...perlomeno un animale cacciato ha vissuto una propria vita)? voi uccidersete un animale per cibarvene se affianco a voi ci fosse una tavola piena di frutta e verdura? risponderete sicuramente di sì ma quanti di voi son siceri?

boh detto questo vi linko qualche sito....forse qualcuno di voi può interessarsi all'argomento

http://www.scienzavegetariana.it
www.veganitalia.com
www.vegan3000.info
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the brockton blo...
messaggio 21 Jan 2008 - 21:04
Messaggio #36


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CITAZIONE (culonio @ 21 Jan 2008 - 20:38) *
se poi a voi la carne piace e non ve ne frega nulla è un altro discorso....ma voi sapete da dove provengono i vostri cibi?
cosa c'è dietro ad un allevamento intensivo? credete che la caccia sia una crudeltà(io credo che sia peggio l'allevamento...perlomeno un animale cacciato ha vissuto una propria vita)? voi uccidersete un animale per cibarvene se affianco a voi ci fosse una tavola piena di frutta e verdura? risponderete sicuramente di sì ma quanti di voi son siceri?


a me piace e non me ne frega nulla ma so da dove viene, so bene cosa c'è dietro un allevamneto intensivo (mio nonno allevava conigli e vitelli..allevava perche non è morto... ma ha smesso di allevare (IMG:http://www.ferraraforum.it/style_emoticons/default/4.gif) ), credo che la caccia sia una crudeltà se fatta per sport, sarò un barbaro ma , si io l'ho ucciderei piuttosto che mangiare solo frutta e verdura, ho risposto si e son sincero...avro' l'istinto animalesco, ma io senza carne non ci reggo
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FLO'
messaggio 30 Jan 2008 - 11:35
Messaggio #37


Ciocapiàt
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Non sto a giudicare chi è vegetariano o vegano. Ritengo che ogni individuo e libero di cibarsi di quello che più gli piace, che ritiene più salutare, che gli è stato prescritto etc. A mio avviso, a scuola ho fatto alimentazione e scienze dell'alimentazione, e nelle piramidi alimentari carne e pesce ci sono sempre... cmq sia voi dite che possono essere cmq sostituite, ok, allora anche tutto il resto può essere sostituito, direi che da domani potete vivere anche di pillole se a voi va bene. Aggiungo che i piaceri della buona tavola, determinati gusti,sapori e percezioni sono inspiegabili e devono essere provati, per non parlare poi, se passiamo ad una cucina creativa e di qualità...
Poi, ritengo che le piante/vegetali abbiano cmq una vita propria, come un animale, di conseguenza non vedo la differenza nell'ucciderle... Sono il primo a dire che gli animali non dovrebbero essere maltrattati e non dovrebbe essere fatta della violenza sugli stessi, però a chi dice se gli sembra giusto che questi vengano uccisi, beh, se non sbaglio, negli allevamenti vengono fatti accoppiare apposta per riprodursi e per creare quindi nuovi soggetti che successivamente saranno uccisi, quindi hanno una vita "artificiale" già fine a se stessa....
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perestroikaz
messaggio 30 Jan 2008 - 18:41
Messaggio #38


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Dicono che tutti i piatti a base di carne animale possano essere sostituiti certo da altre pietanze puramente di origine vegetela, ma lo dicono degli studi scientifici sull'alimentazione, non il mio libro dis cienze delle superiori.

CITAZIONE (FLO' @ 30 Jan 2008 - 11:35) *
Poi, ritengo che le piante/vegetali abbiano cmq una vita propria, come un animale, di conseguenza non vedo la differenza nell'ucciderle...

(IMG:http://www.ferraraforum.it/style_emoticons/default/icon_confused.gif) questa non l'ho capita.

quindi?
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FLO'
messaggio 30 Jan 2008 - 21:21
Messaggio #39


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Quindi, come sembra crudele ed ingiusto uccidere un animale, mi sembra la stessa cosa per un vegetale...

Messaggio modificato da NvO il 31 Jan 2008 - 01:19
Motivo della modifica: citazione inutile (cfr. http://www.ferraraforum.it/index.php?showtopic=1133&view=findpost&p=33339)
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albabuz
messaggio 1 Feb 2008 - 12:38
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Bambanon
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a dio..quelle sugose bistecche... e quel pezzo enorme di fiorentina...

a dio..quelle sugose bistecche... e quel pezzo enorme di fiorentina...
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Bonny
messaggio 2 Feb 2008 - 12:41
Messaggio #41


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a chi guarda al futuro proporrei di pensare anche in termini di spazio necessario alla produzione, quantità di cibo prodotta per metro quadrato di terra, rapportato al numero di essere umani, penserei al fattore tempo.. insomma ci sono tante cose da prendere in considerazione... probabilmente è totalmente impossibile sfare l'umanità a piantine, tutte diverse, dalle molteplici proprietà surrogate...
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