Una delle motivazioni più utilizzate dalle squadre colpite dallo scandalo calciopoli per sminuire il tutto stava nel sottolineare la mancata citazione nelle telefonate delle cosiddette cifre di denaro meglio note come tangenti che avrebbero dovuto influenzare la classe arbitrale, fortunatamente qualcuno ha deciso di dire la verità o quantomeno parte di essa dato che lavorava solo per una delle squadre coinvolte......la pulitissima JUVE!!!sto parlando dell'ex dirigente Maurizio Capobianco sotto stipendio alla juve dal 1984 al 2005, personaggio che ha lavorato gomito a gomito con il nostro caro big luciano moggi personaggio integerrimo e talmente onesto che dati i poteri mediatici che dovrebbe avere l'inter secondo alcuni come punizione al nostro caro big gli si è fatto il giro di tutte le trasmissioni sportive o meno del palinsesto italiano (mancava buona domenica e media shopping) dove ha pianto, strappato le vesti e dichiarato che gli avrebbero ucciso l'anima ...queste le dichiarazioni di Capobianco...complimenti per il suo coraggio comunque:

da gazzetta.it

MILANO, 11 maggio 2007 - "Agli inizi del 2005 sono venuto a conoscenza di almeno quattro casi in cui la Juve ha fatto arrivare beni di ingente valore a due arbitri italiani, a un esponente della Figc, e a uno della Covisoc". Maurizio Capobianco, ex dirigente della Juventus, in una lunga intervista rilasciata a La Repubblica spiega alcuni retroscena di Calciopoli: "Tutto quello che dirò - la premessa - è documentato e dimostrabile. Beni facilmente monetizzabili venivano consegnati per il tramite di società terze a soggetti terzi. Terzi legati agli arbitri da rapporti di parentela. I fatti risalgono agli inizi della gestione Giraudo-Moggi nell'anno '95. Chi sono questi arbitri? Questo non ho intenzione di dirlo, al momento. I beni? 20-25 milioni di lire, per ogni "gratificazione". Bergamo non so, Pairettoera di casa alla Juve".
CONSULENZE - "Perché parlo ora? Perché prima di Calciopoli quello che vedevo erano i frammenti di una vicenda che ha acquistato senso compiuto solamente dopo. Solo ora mi rendo conto di come hanno rovinato una società con una storia di oltre cento anni, con la complicità di arbitri, giornalisti, e istituzioni. Sulla questione giornalisti la Juve aveva consulenze molto ricche con società vicine ad alcuni di loro. Almeno in un caso, a inizio stagione si stipulava un contratto per studiare dei progetti di comunicazione. Poi a giugno, se la Juve aveva vinto lo scudetto, la società decideva di realizzare quei progetti e pagava il premio alla società di comodo: i progetti, ovviamente, non vedevano mai la luce".
SOLDI ALLE CURVE - "Della Semana srl - continua Capobianco nell'intervista a La Repubblica - la società voluta fortemente nel luglio 2003 da Giraudo e partecipata dalla Juve per il 30%, si è parlato poco. Attraverso la Semana, Moggi e Giraudo, in violazione della legge Pisanu, finanziavano indirettamente le curve. Nei bilanci ci sono fatture da decine di migliaia di euro a gara per l'acquisto di coreografie, striscioni e quant'altro. Che mi risulti Semana è sempre operativa, Giraudo ha ancora il 2% della Juve e questo fa di lui uno degli maggiori azionisti bianconeri. C'è ancora Bettega, è consulente: io me lo ricordo Bettega in società, partecipava a tutte le riunioni con Moggi e Giraudo. Oggi decide tutto Secco (Alessio, direttore sportivo, ndr) che in passato non ha mai mosso un dito senza il consenso di Moggi. Il direttore del personale Sorbone è lo stesso. Renato Opezzi (a.d. di Semana e procuratore della Juventus, ndr), è da sempre il braccio destro di Giraudo. Il direttore finanziario Michele Bergero e il direttore marketing Fassone (ex guardalinee Aia, ndr) sono sempre lì. La nuova Juve di Cobolli, la chiamano... Ma se si sono tenuti persino Bertolini. Fa l'osservatore ufficiale con tanto di presentazione nell'ottobre 2006 sul sito internet Juventus".
I "REGALI" - "Gli orologi? In dieci anni ho visto entrare centinaia e centinaia di orologi delle marche pi prestigiose: Jaeger Le Coltre, Franck Muller, Cartier, Girard Perregaux, Bulgari. La destinazione degli stessi, a parte quelli che finivano ai soliti giornalisti amici (oltre che a giocatori e staff), sono segreti custoditi da Giraudo e dalla Gastaldo che ne teneva la contabilità".
LA GEA - Capobianco parla anche di Fabiani, ex d.s. del Messina coinvolto nelle indagini della Procura di Napoli. "Era di casa anche lui. Era così in confidenza con Moggi che all'inizio pensavo fossero parenti. Quando arrivava a Torino si prendeva gli uffici del settore giovanile e quelli diventavano i suoi uffici anche per giorni. La Juventus gli ha addirittura regalato una macchina. Le istituzioni? Moggi e Giraudo in Figc facevano quello che volevano. Io rimasi molto colpito da come venne coperto un caso di positività alla cannabis di un giocatore. Lo scoprì l'Uefa, nel '97. Lo comunicò alla Figc e finì tutto lì. La Gea? Ricordo che un caso che mi segnalò la signora Gastaldo. Nel dicembre 2004 si è coperta una provvigione liquidandola con un contratto di consulenza a una società di comodo. La fattura da 250.000 euro era intestata a una cooperativa romana di giornalisti dietro la quale, a dire della Gastaldo, c'era la Gea".



a voi le conclusioni....