Notizia un pò vecchia ma interessante: "LIbri interrotti e abbandonati"

Tutti abbiamo dei libri che non siamo proprio riusciti a finire.
Quali sono, e perchè?

"Non ti muovere" di M. Mazzantini, ho letto neanche 30 pagine ma non mi è piaciuto il modo in cui è stato scritto, mi sembrava un monologo.
Il film però mi è piaciuto.

Io ho iniziato Fuori da un evidente destino, ma non so per quale motivo, ma non riesco ad andare avanti... Qualcuno lo ha letto?

No, non ce la faccio proprio ad interrompere un libro... a costo di leggerlo forzatamente (e solitamente inghiottendo più pagine possibile alla volta, in modo da far durare poco l'agonia) devo finire qualsiasi libro. Per questo sono molto selettivo nell'acquisto di libri, non si sa mai che mi capiti di dover leggere qualche mattone.

ho lasciato li poco oltre la metà "classe kilo" un romanzo di guerra...abbastanza noioso,la vicenda non prendeva mail il largo

Generalmente mi impongo di finirli, ma certe volte proprio non c'è l'ho fatta... Poche...

Il Giro del Mondo in 80 giorni -> ero stra carico prima di iniziarlo, mi ha stufato prima di metà, forse troppe aspettative
Ti prendo e ti porto via di Niccolò Ammaniti -> mi era stato suggerito e ho raccolto l'invito, dopo l'ennesima pagina di luoghi comuni e situazioni scontate sull'amore e l'adolescenza ho ringraziato comunque per il suggerimento ma ho restituito il libro (non era mio e rischiamo di tenerlo degli anni, visto che più di una pagina alla settimana non andava giù...)
Il Faust -> questo diciamo che è solo sospeso, la prima volta che mi riprendo l'influenza torno alla carica, è un po' difficile come lettura, anche se la versione originale in tedesco a fronte dovrebbe essere d'aiuto (non certo a me però! )

Il signore delle mosche. E' quanto di più illeggibile io abbia mai trovato nella mia vita. Non parte mai, e risulta grattuggiante.

il codice da vinci...

"L'ombra dello scorpione"... du palle!
L'"Ulisse" di Joyce è altrettanto lungo ma sembra la metà.
Nel romanzo di King ci sono un'esagerazione di personaggi, credo di aver letto più nomi solo su di un altro libro: l'"Elenco Telefonico".

A me dispiace abbandonarli, cerco sempre di arrivare alla fine.
Più che libri abbandonati ho libri da parte, con ancora il segnalibro in mezzo. Alcuni li ho finiti dopo del tempo, altri non so se effettivamente troverò mai la voglia di finirli. Intanto stanno là, in attesa...

cent'anni di solitudine. Una pialla assurda

Che gusti differenti che vengono fuori da questi topic...
Per me Il Signore delle Mosche è un grande libro, e Cent'anni di solitudine è semplicemente ai primissimi posti della mia "top five".
(per vedicarvi potete dire che evidentemente non leggo abbastanza )


Un libro che ho lasciato lì molto presto è stato il "Saul" di Alfieri. Ovviamente me l'avevano dato come compito scolastico alle superiori: non disdegnavo di dover leggere qualche libercolo ogni tanto, era sempre meglio di tanti altri compiti di lettere (tipo essere obbligati a scrivere dei fatti miei e altre stronzate), ma quella volta l'ho gettato in un angolo a tenere ferma una porta e vaffacul a tout le monde...

"il mondo di Sofia" iniziato il 30 gennaio 1998...arrivata anche dopo la metà....ma non l'ho finito...
Non perchè fosse una pialla(oddio,un pochino forse visto che all'epoca avevo appena iniziato a far filosofia),però tra una cosa e l'altra non l'ho più letto..ogni volta mi dico che lo voglio riprendere in mano ma poi non lo faccio..però vorrei capire come va a finire...prima o poi... forse

posso chiederti come mai???
comunque io ho interrotto l'ultima legione ma prima o poi lo riprendo....

Non riesco a finire il conte di montecristo, è più forte di me, ad un certo punto mi addormento solo al pensare di leggerlo!

Tra i libri che al 99% non finirò mai:
"Pelle di leopardo" di Tiziano Terzani (un pò pesante, anche se l'argomento è interessante. Secondo me è più indicato a persone che della guerra del Vietnam ne sanno parecchio)
"La ragazza che non era lei" di Tommaso Pincio (di una noia assurdo, non capisco perchè di questo autore ne abbiano parlato così tanto)
"Ogni cosa è illuminata" di Jonathan Safran Foer (è illegibile, non capisco come possa essere stato definito uno "scrittore straordinario")

Mi é piaciuto molto, secondo me é buffo.

Ma c'e un serie di Maurice Druon: I re maledetti. Non posso continuare la parte quarta, da dove é cambiato il bambino di Guccio e Maria con il bambino assassinando della regina di Francia. Tifavo Guccio e Maria... ed ecco la: il loro bambino é morto, Maria é un monastero, e l'autore ha detto che non incontreranno giá. E perché? Perché i re maledetti.

un libro di stephen king...la casa del buio mi pare....letto fino a metà e poi abbandonato......era un tagliamento di palle!!!!

Io ho lasciato lí un totale di libri, ma la mia balena bianca rimane Tito di Gormenghast.
Voglio assolutamente leggerlo, a costo di dovermi tagliare le balle.
Si tratta di un fantasy scritto nello stesso periodo del Signore degli Anelli, solamente piú gotico, molto piú gotico.
Il problema é che ha delle descrizioni lunghissime e praticamente non succede nulla, per capitoli e capitoli...

Non posso che essere d'accordo! Il Signore delle Mosche è splendido.
E Cent'anni di solitudine non ha rivali in letteratura secondo me.
...non riesco a finire Un Uomo Vero di Wolfe...

grandissimo Cent'anni di Solitudine...

sono anni che cerco di proseguire con Febbre a 90 e non so perchè ma mi blocco, eh si che Hornby è forse in assoluto il mio scrittore preferito!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

alle superiori ho addirittura scritto l'albero genealogico di aureliano&CO..

cmq io ho lasciato autodafè di elias canetti

" Auto da fé è un libro complesso, dal quale si rimane inevitabilmente irretiti, intrappolati dalla sua struttura asfittica e ossessiva, che trova il suo scioglimento nel fumo e nelle fiamme del pirico finale. "

ma mi piacciono le sfide.

Il primo che mi viene in mente è "Altri libertini" di Pier Vittorio Tondelli.. bho all'epoca non mi prese, poi con la Maturità tra i piedi lo appoggiai su uno scaffale e non l'ho più ripreso... prima o poi verrà anche il suo tempo.