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Versione completa: Pacchetto Bersani 2
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Senbee Norimaki
Corriere della Sera

Liberalizzazioni, sì a 100 misure In arrivo i piani Bersani e Rutelli
L’esecutivo vara il «pacchetto» di riforme: in un decreto le norme più urgenti

ROMA — Non uno, ma almeno tre progetti di disegno di legge. Più la bozza di un decreto legge. È un pacchetto di riforme molto corposo e articolato quello che arriverà oggi pomeriggio sul tavolo del Consiglio deiMinistri. La famosa lenzuolata del ministro dello Sviluppo, Pier Luigi Bersani, il pacchetto predisposto dal vicepremier, Francesco Rutelli, poi la riforma delle Autorità di garanzia curata dal sottosegretario Enrico Letta, con l’abolizione del Cicr e la nascita del Comitato di Stabilità Finanziaria, e la nuova Agenzia per i Trasporti. Poi, ancora, le agevolazioni fiscali del viceministro dell’Economia, Vincenzo Visco. In tutto un centinaio di misure tra liberalizzazioni e interventi a favore dei consumatori. Con la conferma di molti interventi già annunciati (benzinai, edicolanti, cinema, guide turistiche, barbieri, estetisti, l’apertura di nuove imprese) e anche molte sorprese: dal bonus per la mancata consegna della posta, all’eliminazione dei vincoli all’estinzione anticipata dei mutui prima casa, alle targhe personali per i veicoli, al divieto di pubblicizzare voli aerei indicando il costo al netto di tasse e oneri aggiuntivi.

La messa a punto dei provvedimenti richiederà, prima del Consiglio dei ministri di oggi, un’ulteriore verifica tecnica e forse anche un ultimo confronto politico. C’è da decidere quali norme dovranno essere inserite in un ddl da sottoporre al confronto con le categorie interessate e con il Parlamento, e quali altre infilare in un decreto subito operativo, con cui dare un segnale concreto di avanzamento sulle riforme. Ma ci sarà anche da mettere un po’ d’ordine perché in alcuni casi, come sul gas e le ferrovie, i testi di Bersani e di Rutelli paiono ancora sovrapporsi. Le prime norme contenute nel pacchetto Bersani riguardano il «Cittadino consumatore ». Probabilmente con il decreto scatterà il divieto di applicare costi fissi per la ricarica delle carte telefoniche, ma cadranno anche i vincoli temporali all’utilizzo del credito.

I costi del traffico tra i vari operatori dovranno essere comparabili, e i contratti, anche per internet e tv, dovranno prevedere una facoltà di recesso senza «vincoli temporali», ritardi o spese non giustificati da esigenze tecniche. I gestori delle autostrade dovranno informare gli utenti sui prezzi dei carburanti praticati dalle varie compagnie. C’è poi lo stop alla pubblicità dei falsi voli low-cost e una norma per dare maggior visibilità alla data di scadenza degli alimentari. Un secondo capitolo della lenzuolata di Bersani riguarda banche e agenzie di assicurazioni, per le quali cade il divieto di esclusiva in tutti i rami danni. Altre norme riguardano le classi di rischio Rc Auto e la facoltà di recedere annualmente dai contratti assicurativi poliennali.

C’è poi una nuova procedura per la cancellazione delle ipoteche immobiliari e una normache dichiara la nullità delle clausole sulle commissioni di massimo scoperto che non siano parametrate all’utilizzo e alla durata della somma messa a disposizione dalla banca. Sarà abolito il Pubblico Registro Automobilistico con la modifica del regime giuridico di auto e mobili: saranno beni mobili e non più beni mobili registrati. C’è poi la parte delle imprese e dei mestieri. Via, dunque, ai vincoli alla vendita di prodotti accessori e complementari: varrà per i benzinai, ma anche come principio generale. L’apertura di nuovi distributori, ma anche di edicole, cinema, autoscuole, barberie non potrà essere più limitata da vincoli numerici o territoriali. Per avviare l’attività di intermediario commerciale e guida turistica basterà la dichiarazione di inizio attività, come per le imprese di facchinaggio, pulizia e disinfestazione.

Chi produce componenti e ricambi per auto non dovrà più avere l’ok da parte delle case automobilistiche.E per creare nuove imprese scatta la procedura semplificata dichiarazione unica e procedure accentrare in un unico sportello comunale. Prevista, infine, la revoca delle concessioni per la Tav non ancora partite e per le quali non siano state ancora fatte le gare previste dalla legge Merloni.

Mario Sensini

25 gennaio 2007

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Licenze senza limiti. Così il vicepremier riapre il capitolo taxi

ROMA — Magari confluiranno insieme in un unico testo. Magari oggi in Consiglio dei ministri tutto si risolverà senza neanche una discussione. Almeno fino a ieri sera, però, le liberalizzazioni di Pier Luigi Bersani e quelle di Francesco Rutelli hanno vissuto in modo autonomo e parallelo. Come due separati in casa, in due disegni di legge diversi. Quarantotto articoli quello di Bersani, tredici quello di Rutelli. Più snello, ma forse più ardito di quello messo a punto dal titolare dello Sviluppo. A cominciare dall’articolo 2, il «Trasporto Innovativo», che sembra andare ben oltre i criteri della liberalizzazione dei taxi targata Bersani.

Secondo Rutelli, semplicemente, la concessione di licenze per il trasporto pubblico locale «innovativo» non può essere soggetta a limiti numerici. Laddove per «innovativo» si intendono servizi «quali uso multiplo e condivisione dei veicoli, taxi collettivo e trasporto a domanda », che potranno servirsi anche di centri di prenotazione e smistamento delle richieste raccolte attraverso call center, internet e telefonini. Altrettanto delicati sono gli interventi previsti agli articoli 3 e 4 del disegno di legge preparato dallo staff di Rutelli. Il primo riguarda la verifica e l’eventuale ulteriore liberalizzazione dei servizi di terra degli aeroporti civili, dalla gestione dei bagagli al catering, al rifornimento carburanti. L’articolo 4 prevede il riordino di tutti gli incentivi all’autotrasporto merci, ma anche la loro progressiva riduzione nei prossimi dieci anni.

Per arrivare ad un sistema che premi maggiormente il trasporto merci «non remunerativo», ovvero quello teso ad assicurare i rifornimenti nelle zone meno popolate e non servite dalla rete ferroviaria. Prevista anche un’Authority sui trasporti. Un altro articolo del pacchetto Rutelli riguarda l’abolizione dei diritti di esclusiva delle autolinee che effettuano servizi interregionali, un altro ancora la rivoluzione del sistema attuale delle targhe di auto e motoveicoli. Dovrebbero essere, nel progetto di Rutelli, personalizzate. E ci sarebbe anche un procedimento unificato per l’iscrizione al Pra, che resterebbe in vita, mentre il disegno di legge di Bersani lo sopprime.

C’è, poi, una norma che prevede la portabilità dei mutui immobiliari ed un’altra che stabilisce il divieto di inserire clausole penali per l’estinzione anticipata dei mutui sulla prima casa che avvenga dopo tre anni dalla conclusione del contratto. La norma si applicherebbe solo ai nuovi mutui, ma l’associazione delle banche e quelle dei consumatori dovranno concordare la soppressione delle clausole dei vecchi contratti compensandole con un aumento del tasso di interesse. Nel progetto di Rutelli, infine, ci sono normemolto severe per la liberalizzazione del mercato del gas naturale. Dalla separazione proprietaria tra Eni e Snam Rete Gas, all’istituzione dell’«importatore unico», agli incentivi per favorire la crescita delle imprese del settore e la loro aggregazione.

M. Sen.

25 gennaio 2007
Senbee Norimaki
Corriere della Sera
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Politic...cellulari.shtml

Vietato anche imporre limiti temporali di utilizzo del traffico acquistato
Spariscono i costi di ricarica dei cellulari
Il provvedimento è contenuto nel pacchetto delle liberalizzazioni che sarà votato oggi dal Consiglio dei ministri

ROMA - Stop ai costi aggiuntivi per le ricariche telefoniche dei cellulari e ai limiti temporali per l'utilizzo del traffico acquistato. La misura compare in cima alla lista dei 47 articoli, più uno «da inserire», che compongono il "pacchetto" di liberalizzazioni sul tavolo del consiglio dei ministri di questo pomeriggio. In particolare «sono vietati, da parte degli operatori di telefonia mobile, l'applicazione di costi fissi e di contributi per la ricarica di carte prepagate, anche via bancomat o in forma telematica, aggiuntivi rispetto la costo del traffico telefonico richiesto, nonchè la previsione di termini temporali massimi di utilizzo del traffico acquistato». Quella relativa alle ricariche telefoniche è solo la prima di una serie di nuove norme incentrate su innovazioni nel campo del mercato e della concorrenza. Ecco alcune delle più significative.

VOLI LOW COST - Il governo dice basta alla pubblicità delle tariffe aree che non contengono anche in maniera esplicita l'indicazione di spese, tasse e oneri aggiuntivi, come regolarmente avviene oggi sia nelle reclame attraverso pannelli e inserzioni sulla carta stampata, sia nelle home page dei siti Internet delle compagnie. Nel testo si legge che: «Sono vietate le offerte e i messaggi pubblicitari di voli aerei recanti l'indicazione del prezzo al netto di spese, tasse e altri oneri aggiuntivi». Vietati anche i messaggi se «riferiti a un numero limitato di titoli di viaggio o a periodi di tempo delimitati o a modalità di prenotazione non chiaramente indicati nell'offerta». Questi messaggi saranno in futuro sanzionati quali pubblicità ingannevole.

PREZZI BENZINA - All'articolo 3 della bozza è prevista una norma su «Informazione sui prezzi dei carburanti e sul traffico lungo la rete autostradale e stradale». Nel testo si prevedono dispositivi incrociati: le società che gestiscono le infrastrutture stradali dovranno predisporre «dispositivi di informazione e fare convenzioni con le reti radiofoniche per informare gli utenti sui prezzi di vendita, anche in forma comparata, praticati» dai distributori delle strade e autostrade. I benzinai, dall'altro lato, dovranno invece usare «gli stessi metodi per avvertire, in tempo reale» i propri clienti delle «condizioni di grave limitazione del traffico». Tra le misure previste, invece, per quanto riguarda la rete di distribuzione carburante l'argomento è trattato nella parte (il titolo II) del provvedimento relativo alle «restrizioni alla concorrenza». In particolare si prevede - anche se mai esplicitamente citati - una serie di interventi apri-pista anche alla grande distribuzione, alla vendita cioè in supermercati ed ipermercati. Altro punto chiave della norma è quello che prevede l'eliminazione delle attuali distanze minime tra un distributore ed un altro, eliminando anche il criterio delle «restrizioni numeriche», il meccanismo cioè che prevede oggi un numero di impianti di distribuzione in funzione del bacino di utenza in cui incide l'impianto.

RC AUTO - Ci saranno più tutele per gli automobilisti sull'Rc Auto. E' previsto infatti che la compagnia di assicurazione «a prescindere dalla contestuale vigenza di un'altra polizza, non può assegnare al contraente una classe di merito più sfavorevole rispetto a quella risultante dall'ultimo attestato di rischi conseguito». Inoltre, in caso di incidente, «le compagnie di assicurazione non possono applicare alcuna variazione di classe di merito prima di aver accertato l'effettiva responsabilità del contraente, che è individuata nel responsabile principale del sinistro, secondo la liquidazione effettuata in relazione al danno e fatto salvo un diverso accertamento in sede giudiziale». Le compagnie devono poi comunicare «tempestivamente» al contraente le variazioni peggiorative apportate alla classe di merito.

SCOMPARE IL PRA - Altre novità per gli automobilisti: scompare il Pra, il Pubblico Registro Automobilistico. Gli autoveicoli, i motoveicoli e i rimorchi cessano di essere sottoposti alle disposizioni riguardanti i beni mobili registrati. Gli atti di trasferimento della proprietà sono stipulati «mediante registrazione nell'archivio nazionale dei veicoli». La disposizione dovrebbe dare via libera anche a un fenomeno altrove (Usa, Australia ecc.) ben conosciuto, ovvero quello delle targhe personalizzate, a volte anche in modi originali o bizzarri.

IMPRESE IN UN GIORNO - Il governo intende poi dare attuazione al proposito già enunciato da Prodi nella conferenza stampa di fine anno di consentire l'apertura di una nuova impresa in un solo giorno. La bozza prevede la presentazione al Registro delle imprese, in via telematica o mediante la Camera di commercio competente, della "comunicazione unica". La comunicazione unica vale quale assolvimento di tutti gli adempimenti amministrativi previsti per l’iscrizione al registro delle imprese ed ai fini previdenziali, assistenziali, fiscali e per l’ottenimento del codice fiscale e della partita Iva. Il registro delle imprese rilascia contestualmente, anche in formato elettronico, la ricevuta che costituisce titolo per l’immediato avvio dell’attività imprenditoriale.

GIORNALI E PERIODICI - Viene liberalizzata la rete di vendita dei giornali e dei periodici. L’esercizio dell’attività di vendita non può essere subordinato al rispetto del criterio di distanza minima fra esercizi o di parametri numerici stabiliti. Vengono eliminati i vincoli negli esercizi commerciali.

SALE CINEMATOGRAFICHE - Anche per l'apertura di nuove sale per le proiezioni cinematografiche il governo ha deciso di togliere ogni vincolo di tipo territoriale: «L'apertura di sale cinematografiche - si legge nel provvedimento - non può essere subordinata al rispetto della distanza minima fra più strutture».

SCADENZE CIBI - La data di scadenza di un prodotto alimentare dovrà essere messa più in evidenza sulla confezione: «L'indicazione della data di scadenza o del termine minimo di conservazione - sta scritto nel testo - deve figurare in modo facilmente visibile, chiaramente leggibile e indelebile secondo modalità non meno visibili di quelle indicanti la quantità del prodotto ed in un campo visivo di facile individuazione da parte del consumatore».

IPOTECHE SU MUTUI - Sarà poi più rapido cancellare l'ipoteca su un mutuo immobiliare: «Il creditore - precisa un articolo della bozza - è tenuto a comunicare entro 30 giorni, anche direttamente, l'avvenuta estinzione del mutuo alla conservatoria che provvede d'ufficio alla immediata cancellazione dell'ipoteca». Non è richiesta per questi atti «l'autentica notarile».

25 gennaio 2007
Barone
beh si stanno dando da fare...
zeus
Era ora!Speriamo che le riforme funzionino davvero!
taddia
visto com'è poi andato a finire il primo pacchetto di liberalizzazioni, cito il grande trap:
"non dire gatto se non l'hai nel sacco"

poi se passa tutto grazie mille, baci e abbracci
Senbee Norimaki
Perché, cos'è andato storto del primo pacchetto? Sono state tutte applicate, con una sola deroga per i tassisti di Roma e di Milano (moratoria anzi, non deroga) e comunque a Roma sono già arrivate un mucchio di licenze in più.
Scralco
Domanda: per un artigiano che ha condotto un'attività (ad esempio un negoziante) per anni e che è giunto all'età pensionabile, viene dato qualcosa come "compenso" del non poter più vendere la licenza della propria attività?
Senbee Norimaki
E perché mai?
È una cosa ingiusta, che non esiste da nessun'altra parte. Se uno poverino è vecchio e se l'aspetta, che ci rimanga male. Che vada in pensione come tutti gli altri lavoratori, con la pensione e la liquidazione. Poverino, lui si aspettava anche il super extra... Spiacente, ora lei è considerato una persona normale come tutti gli altri lavoratori.
Galen
Perché l'ingiustizia era prima, pagare milioni per le licenze. Continuare a perpetrarla perché i vecchi possano passare la fregatura ai nuovi è un non senso.
Chi ha pagato a suo tempo, non può pretendere di rifarsi sui posteri... capisco la fregatura e mi dispiace, ma gliel'ha data il vecchio sistema iniquo, non il giusto cambiamento.
axettone
Secondo me la state facendo troppo semplice.... E' vero che il sistema giusto è quello nuovo, ma davvero vogliamo lasciare chi ha sudato molto per avere una licenza senza indennizzo? Non è colpa loro, ma del sistema vecchio!
Senbee Norimaki
"Senza indennizzo"?
Cioè, perdonami, scusa... Se finalmente riusciamo a togliere le pensioni milionarie a quei dirigenti che non fanno un cazzo ti lamenteresti perché poverino il manager si aspettava una pensione da 1 milioe di euro annui?

La vendita delle licenze è una pratica immorale e antimercato, è un PRIVILEGIO. Abbattere i privilegi non è "togliere indennizzi".
Scralco
Non sono i dirigenti quelli che ci rimettono di più. Quelli però che hanno magari una loro attività in piccolo, come, citavo prima, un piccolo negoziante, ora non ha neanche l'ombra di una liquidazione (che prima equivaleva alla vendita della licenza) quando deve chiudere l'attivià per, diciamo, raggiunti lilmiti di età icon_smile.gif
Capisco che è una riforma che ci voleva, ma forse un minimo di ammortizzazione per i "prossimi alla pensione" ci sarebbe voluta.
Galen
Va bene, ma chi la dovrebbe fare questa ammortizzazione?
Non certo chi compra una nuova licenza, altrimenti siamo da capo...
Lo Stato? Cioè dovremmo pagarla noi, che di liquidazione non ne abbiamo nessuna e probabilmente neanche una pensione?
Scralco
In teoria sì.
In pratica, solo se lo stato ci potesse garantire davvero una quasi certezza di poter trovare un lavoro a tempo indeterminato (cosa che allo stato attuale delle cose non può fare). Questa secondo me dovrebbe essere la prerogativa assoluta del governo: abbiamo bisogno di un maledetto lavoro stabile che dia certezze (stipendio fisso, liquidazione, pensione).
Galen
Appunto che è quella la priorità, non dare indennizzi a chi è stato truffato da vecchi politici (andassero a chiederlo a loro l'indennizzo). Proprio in questa direzione si muovono le liberalizzazioni ed un un bene per tutto il Paese, non solo per alcuni che pensavano di potere fare il prezzo che volevano sulla propria licenza...

La gente non fa altro che lamentarsi delle tasse e credi possibile fare un'enorme stangata di tasse per pagare ai commercianti le loro licenze, proprio dopo aver finalmente stabilito che pagare le licenze è ingiusto... ti rendi conto che oltre ad essere incoerente è irrealizzabile? Invece di essere il nuovo acquirente ad essere truffato, devono esserlo tutti i cittadini e per pagare i privilegi di pochi... Capisco che non sia colpa dei commercianti, ma la cosa sarebbe assurda.
Senbee Norimaki
Il proprietario di un'attività è un imprenditore. Mi sembra un po' assurdo dare la liquidazione a un imprenditore, o sbaglio?
Scusate, ma guardare un secondo a cosa succede in tutto il resto del mondo no?
Scralco
In Italia però moltissimi artigiani avevano la propria licenzina da vendere a chi rilevava l'attività come finta liquidazione, dato che alla fine dei conti "imprenditori" nel senso stretto del termine non erano.
Puntualizzo comunque che io mi trovo daccordissimo con le liberalizzazioni. Più che altro volevo proporre questo punto di vista di chi "subisce" questo tipo di riforma (anche se, come giustamente dice galen, il danno era stato fatto prima, a monte) e magari non proprio di colui che è il ricco imprenditore ma di chi non naviga in acque dorate perchè ha una piccola attività con cui arrivare a fine mese faticosamente, e che la licenza a suo tempo per aprire l'attività l'aveva pagata a caro prezzo.
Colpa delle vecchie leggi? Vero, ma la filosofia del "cazzi suoi" non mi è mai piaciuta... spero quindi (e penso che la riforma sia anche stata ragionata in questo senso) che da un certo punto di vista anche questo piccolo artigiano verrà in parte risarcito dalle nuove leggi, dato che queste creernno un mercato dei prezzi più competitivo e quindi un (si spera) abbassamento del costo della vita. Poi, chiaramente, è tutto da vedere.
Galen
Non è filosofia del "cazzi suoi", è quella del "non si può protestare contro una riforma giusta per ingiusti interessi personali".
Sono stati truffati. Me ne dispiace. Ma non per questo hanno il diritto di truffare a loro volta.
Se riescono a essere risarciti tanto meglio, ma di certo non dalla collettività.
fra
Approvo la riforma! Questo farà sicuramente aumentare la concorrenza per certi beni e servizi (es. carburante) che, se non manovrata, dovrebbe portare a un miglioramento economicamente vantaggioso per il consumatore; inoltre la liberalizzazione sui mutui potrebbe aumentare gli investimenti (rendendo meno oneroso o comunque facilitando l'estinzione anticipata di un mutuo) in immobili e questo potrebbe sbloccare leggermente l'economia facendo scendere un po' il tasso d'interesse.....SPERIAMO!
Per quanto riguarda la trasparenza pubblicitaria dei low cost è assolutamente sacrosanta! Io per lavoro utilizzo voli low cost ma spesso e volentieri con voci del tipo "extra per adeguamento carburante" e le solite tasse si arriva a prezzi simili a quelli operati dalle compagnie di bandiera!
I costi di ricarica per i cellulari poi sono veramente ingiustificati!...consideriamo che quasi tutti i piani telefonici prevedono lo "scatto alla risposta"....questo è già una tassa!
Galen
La trasparenza pubblicitaria dovrebbero farla su tutto...
taddia
ricordatevi di fare il pieno prima del 7-8 febbraio che c'è 48 ore di sciopero.

PS. sui tassisti i giornali avevano parlato di un "ripensamento" da parte di bersani. se così non è stato, tanto meglio
Senbee Norimaki
A parte che anche se fosse stato un ripensamento, si sarebbe trattato solo di una misura su 30 che presero, quindi parlare di "pensando che fine han fatto le altre liberlizzazioni" è decisamente proditorio.
Inoltre, Bersani sui tassisti non ci ha affatto ripensato, ma è stato bloccato solo in alcune città in cui si è decisa una deroga, anzi una mora, cioè un ritardo, nell'applicazione del decreto: semplicemente le nuove licenze non vengono date tutte e sempre e subito, ma solo a scaglioni pian piano in modo da non creare panico fra chi si custodisce una preziosa licenza come un tesoro che ha pagato un totale, osì se pensa che fare il tassista non sia il lavoro della sua vita ha tempo per venderla prima che cali di prezzo.
Omicron³
http://www.noisefromamerika.org/index.php/articoli/468#body

io sono d'accordo con questo articolo, tranne che:
-da qualche parte si doveva pur iniziare.
-ci sono altre liberalizzazioni da fare e io AUSPICO vengano fatte
-in questa italia non le può fare nessun altro se non questo governo
-con solo due senatori di vantaggio, una sinistra radicale di ebeti intergralisti e una opposizione di demagoghi opportunisti quand'anche non ladri, questo paese è e resta in una situazione di merda vera, reale, tangibile, drammatica
margu
Domanda: MA I GIORNALAI????? icon_confused.gif
cioè, quei poveretti che hanno un chiosco e che si sbattono dalle 6:00 di mattina alle 20:00 di sera? Secondo me ci perderanno...

Domani ne parlo con una mia amica che ha una rivendita di giornali e con quelli che l'hanno davanti l'hotel poi vi scrivo che mi han detto.
Senbee Norimaki
Oh, poverini! Dovranno fare come tutti gli altri giornalai del mondo!

Certo che ci perderanno: perderanno quei soldi derivati da una ingiusta e illiberale posizione di privilegio, esattamente come i farmacisti.
Omicron³
axettone, hai letto il link che ho postato?
volevo sapere cosa ne pensavi...
Leite
Le liberalizzazioni di per sè sono sempre positive come concetto , ma nel concreto dipende da come si attuano. Bersani , tra le altre , ha deciso di eliminare la commissione di massimo scoperto sugli affidamenti bancari ( una commissione che tantissimi , privati&aziende , pagano ogni trimestre ) ... tutto bello ? Innanzitutto questa mi sembra una decisione un pò azzardata , perchè un governo che mette mano ai bilanci delle aziende non mi piace ( dovrebbe semmai intervenire l'authority preposta , consob o antitrust che sia ) ... in secondo luogo ...

Ipotizzate di avere chiesto alla vostra banca un fido, diciamo per 100.000 euro, che assume la forma tecnica dello scoperto di conto corrente. In altri termini, la banca vi concede di andare in rosso sul conto fino al raggiungimento di tale importo. Sullo scoperto, la banca vi pratica un tasso d’interesse a debito, diciamo del 10 per cento annuo, che dovrete corrispondere ogni sei mesi. In aggiunta, l’istituto di credito vi chiede anche una commissione di massimo scoperto dello 0.15 per cento, pari quindi a 150 euro. La banca motiva tale costo fisso con il fatto che essa si impegna a tenere a vostra disposizione tutto l’importo che vi ha concesso, che potete utilizzare senza preavviso.

Ebbene, da oggi si cambia, e in meglio! Il vostro governo ha spazzato via con un tratto di penna questa pratica odiosa e vessatoria. Il secondo “pacchetto Bersani” sulle liberalizzazioni recita, infatti, all’articolo 11:

“Sono nulle le clausole di massimo scoperto e le clausole comunque denominate che prevedono una remunerazione accordata alla banca per la messa a disposizione di fondi a favore del correntista indipendentemente dall’effettivo prelevamento della somma ovvero che prevedono una remunerazione accordata alla banca indipendentemente dalla effettiva durata del prelevamento della somma'’

Tornate in banca trionfanti, ed affrontate con aria di sfida il funzionario dell’Ufficio Fidi. Il quale vi accoglie con uno smagliante sorriso e si felicita con voi mentre vi comunica che da oggi la commissione di massimo scoperto è ufficialmente defunta. Risparmierete ben 150 euro. “Tuttavia” - vi informa - “la banca ha provveduto ad adeguare la frequenza di liquidazione degli interessi a debito. Da oggi non è più semestrale, bensì trimestrale”.

Fate un rapido calcolo, e vi accorgete che il tasso annuo equivalente ad un tasso nominale del 10 per cento è pari, con liquidazione semestrale degli interessi, al 10.25 per cento. Ma ora, poichè la banca vi richiede di pagarle gli interessi ogni tre mesi anzichè ogni sei, il tasso annuo equivalente è salito al 10.38 per cento. Se state utilizzando tutto il fido che vi è stato concesso fanno 120 euro in più l’anno. Il funzionario vi offre un caffè, e vi comunica che la banca, “date le condizioni di mercato“, ha dovuto aumentare il numero dei giorni-valuta a vostro credito, cioè il momento da cui il denaro da voi versato riduce il vostro debito. Ora ci vogliono non più 4 giorni, ma 6, durante i quali la banca continuerà a considerare infruttifero ogni vostro versamento, ed a conteggiare interessi a vostro debito.

“Ah, volevo anche informarla” - prosegue affabile il funzionario dell’Ufficio Fidi mentre vi offre un cioccolatino - “che a decorrere da oggi la banca applica una commissione per la revisione periodica della sua pratica di fido. Poichè lei è uno dei nostri migliori clienti, abbiamo deciso di praticarle delle condizioni di favore. Sono 100 euro annui”.

Lieti di questa notizia, che conferma che siete un eccellente cliente, fate due conti e vi accorgete che il nuovo “pacchetto Bersani” vi ha fatto risparmiare 150 euro, e che gli “adeguamenti alle dinamiche di mercato” praticati dalla vostra banca vi costeranno non meno 220 euro.

E un esempio analogo , con un trucchetto simile , potrei farlo per le ricariche dei cellulari. Insomma , alla fine è il mercato ( il consumatore ) a trattare i prezzi e a formare la concorrenza , poche balle icon_smile.gif

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Senbee Norimaki
Quando si liberalizza, è normale che gli ex privilegiati facciano cartello e alzino i prezzi tutti insieme per metterlo di nuovo in culo al consumatore.

Questo non è colpa di chi scrive le leggi di liberalizzazione, ma è colpa di un organismo antitrust che non funziona bene.

Ma sono in progetto grossi cambiamenti sulle commissioni di controllo dell'antitrust... Sono molto contento: per la prima volta in tutta la mia vita sto vedendo un governo che mostra un po' più sfrontatezza nel combattere alcune corporazioni. Non tutte e forse non con abbastanza forza, ma decisamente meglio di chi non ha fatto nulla o di chi addirittura queste corporazioni le ha create.
Barone
e a chi sgarra scudisciate sulle gengive !
bzbiz
I have a dream...

Il dream che un giorni tutti i correntisti si sveglino e vadano in banca ad estinguere i conti... Sai risate... sisi.gif

Ma è impossibile... per fortuna o no?
Leite
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CITAZIONE (Senbee Norimaki @ 31 Jan 2007 - 08:48) *
Quando si liberalizza, è normale che gli ex privilegiati facciano cartello e alzino i prezzi tutti insieme per metterlo di nuovo in culo al consumatore.

Questo non è colpa di chi scrive le leggi di liberalizzazione, ma è colpa di un organismo antitrust che non funziona bene.

Ma sono in progetto grossi cambiamenti sulle commissioni di controllo dell'antitrust... Sono molto contento: per la prima volta in tutta la mia vita sto vedendo un governo che mostra un po' più sfrontatezza nel combattere alcune corporazioni. Non tutte e forse non con abbastanza forza, ma decisamente meglio di chi non ha fatto nulla o di chi addirittura queste corporazioni le ha create.



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Ma non credo ... le liberalizzazione hanno colpito i piccoli , quelle vere intendo.

Quelle grosse , parlo di quelle per es. che hanno colpito le banche , sono solo di facciata. Del resto , con i giochi di potere che ci sono , nessun governo può permettersi di dare contro alle banche. O cadrebbe dopo poco tempo.
Lo stesso Prodi altro non è che il delfino di una grande investment bank americana ...
Liberalizzare i mercati è giusto , ma bisogna anche stare attenti di non esagerare danneggiando i piccoli. Credo che però alla fine , come sempre e come giusto , chi è piu bravo vincerà sul mercato.
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Senbee Norimaki
Fammi capire, sei contro le liberalizzazioni di Bersani?
E "i piccoli" sarebbero le lobby tipo Federfarma e le RC Auto? icon_eek.gif

Poi sono io l'ideologizzato... icon_frown.gif
Maifermo
Io ho studiato un po' la normativa relativa alla cancellazione delle ipoteche...
Secondo me neanche Bersani ha idea di quello che vuol dire...
Secondo lui basterebbe per la cancellazione di un'ipoteca una lettera dalla banca alla conservatoria e 30 gg dopo l'ipoteca sarebbe cancellata ex lege.
Il problema è che non è più come prima dove in calce alla scheda del bene veniva annotata la cancellazione, ora la "lettera" della banca non si sa dove finisca.
Così, quando un cittadino vuole comprare un immobile, e va a fare una visura, deve sperare che non gravi un'ipoteca su quel bene (di fatto aprendo la strada a mille possibilità di truffe) perchè dagli atti non risulta nulla.
Non intendo commentare la facilità della falsificazione di una lettera di banca rispetto ad un atto pubblico notarile... Ma tanto in Italia la corruzione non c'è, per cui figurati se qualcuno si mette lì a falsificare le lettere dicendo che ha estinto il mutuo.

Beh dai io resto disposto a pagare di più per un notaio avendo la certezza che una banca non mi pignorerà il bene che sto comprando, piuttosto che risparmiare (intorno ai 100 euri) vivendo però con la possibilità che domani mi caccino da casa mia.

Grazie mille Bersani!!!

P.S.: Ah, quasi dimenticavo, nessuno ha idea (perchè la normativa non lo dice) su chi abbia l'autorizzazione, all'interno della banca di mandare la famosa lettera.
Senbee Norimaki
I 100 punti sono tutti in lina di principio: prima di essere attivi devono discussi con le parti, come sta succedendo in questi giorni coi benzinai.
Se il problema è solo tecnico, non c'è problema, fai bene a segnalare le incongruenze.

Per il resto, credo che incaponirsi contro le quisquilie tecniche di un primo timido tentativo di liberalizzare l'economia italiana dopo 5 anni di totale corporativismo veterodraconiano sia solo una mossa dettata da partigianeria politica di bassa lega. Non è il tuo caso, eh.
Maifermo
Hai ragione, il fatto è che questa disciplina è già in vigore!!!
Dall'accensione di un nuovo mutuo si instaurano le regole nuove.
Fra poco, invece, sarà applicata ai mutui pendenti.
Il fatto che sia un'incongruenza tecnica, secondo me è decisamente grave.
Significa che partendo dal principio (che può essere giusto) di riformare il vecchio sistema, non si vadano a vedere quali siano le ragioni che stavano dietro il sistema che si vuole cambiare.
Mi sembra quasi un fare le riforme "a caso" senza capire i motivi dietro ogni singolo passaggio procedimentale, che, per quanto possa sembrare burocratico e lento, ha un suo motivo di esistenza.
Quando ad un cittadino verrà espropriata la casa, perchè l'ipoteca su di essa (di cui lui non era al corrente) non si è estinta, andiamogli a dire che è solo una contraddizione tecnica...
Senbee Norimaki
No non è in vigore altrimenti vedresti già il costo delle ricariche telefoniche a zero. Un conto è pubblicare il decreto un conto è applicarlo (serve il cosiddetto "regolamento attuativo", in cui appunto si fissano i dettami tecnici per raggiungere gli scopi prefissati dal decreto, anche scavalcando eventuali dettagli tecnici già presenti nel testo iniziale). Bersani si riunisce infatti con le parti interessate in questi giorni proprio per discutere di questo. Con ogni probabilità anche il problema da te sollevato sarà concertato sostanzialmente con le associazioni di consumatori.
Maifermo
Credo che sia in vigore dal 2 dicembre, sulla data non sono certo.
Cmq appena la trovo la posto.
taddia
CITAZIONE (taddia @ 25 Jan 2007 - 18:00) *
"non dire gatto se non l'hai nel sacco"


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CITAZIONE
Roma - Come era prevedibile, si sta sollevando una bufera intorno ad un possibile rinvio del termine previsto dal pacchetto Bersani per l'abolizione dei costi di ricarica. Gli operatori, infatti, potrebbero beneficiare di una moratoria.



(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

Il decreto legge che vieta "l'applicazione di costi fissi e di contributi per la ricarica di carte prepagate (...) nonché la previsione di termini temporali massimi di utilizzo del traffico acquistato" stabilisce: "Gli operatori adeguano la propria offerta commerciale alle predette disposizioni entro il termine di trenta giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto". Nulla vieterebbe, quindi, un adeguamento da parte degli operatori anche prima di tale termine, ma ciò che conta è la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, che è avvenuta il giorno 1 febbraio: ne consegue che i 30 giorni scadono il 3 marzo ed è pertanto entro tale data che le offerte di ogni compagnia telefonica dovrebbero essere libere da costi di ricarica e scadenze di validità delle SIM.

Il condizionale è diventato d'obbligo in seguito alle voci che circolano da alcuni giorni: si parla di uno slittamento della scadenza, che potrebbe essere di 15 giorni, ma anche - come riferisce La Stampa - addirittura di quattro mesi, una variazione che implica l'adozione di un emendamento alla norma a cui starebbero lavorando alcuni esponenti della maggioranza. La variazione sarebbe motivata da difficoltà tecniche, evidenziate dagli operatori, nell'adeguamento dell'offerta e tra i motivi addotti dalle compagnie c'è la possibile presenza nella rete commerciale di carte prepagate tarate col vecchio meccanismo.

Contro un rinvio si esprime Adusbef, che sull'eventualità dello slittamento delle scadenze afferma "Sarebbe un vero e proprio misfatto". "Le compagnie telefoniche devono adeguarsi al Decreto Bersani e devono farlo subito - afferma il Presidente Codacons, Carlo Rienzi - nessun rinvio deve essere loro concesso, poiché anche una sola settimana di slittamento comporterebbe un ingente danno economico agli utenti, per anni sottoposti a questo odioso balzello. In caso di rinvio - conclude Rienzi - gli unici a rimetterci sarebbero i consumatori, a tutto vantaggio dei già ricchi gestori telefonici". Anche Beppe Grillo interviene sulla faccenda del rinvio in un post dove si parla di "ministri in ostaggio" e si vorrebbe sapere chi li tiene in ostaggio ("Chi regala un semestre bianco alle compagnie telefoniche spostando i tempi dell'abolizione dei costi di ricarica?").

Sulle stesse corde l'onorevole Raiti (Italia dei Valori): "È inammissibile - dichiara - che si debba pensare prima agli operatori del settore e in secondo ordine ai cittadini. Anche solo l'idea è paradossale: che difficoltà tecniche siano causa di un rinvio. Sarebbe un grave errore posticipare l'entrata in vigore della misura che, all'interno del decreto Bersani, prevede l'abolizione dei costi di ricarica dei telefoni cellulari. I tempi sono più che maturi per eliminare un orpello medievale qual è l'assurda tassa in discussione, che danneggia tutti i cittadini, penalizzando ancora di più quelli con credito medio-basso. Credo si debba fare in modo che gli operatori adeguino i meccanismi al più presto - considera il deputato - Le loro difficoltà tecniche non possono essere messe davanti alle esigenze di chi ha già pagato fin troppo per un'anomalia tutta italiana".

L'on. Raiti pronuncia le stesse parole che Andrea D'Ambra aveva utilizzato lo scorso anno nel lancio della petizione contro i costi di ricarica. D'Ambra, oggi presidente dell'associazione Generazione Attiva commenta così le voci sulla possibilità di un emendamento: "L'eventuale rinvio dell'abolizione dei costi di ricarica sarebbe un abuso non tollerabile, gli operatori di telefonia mobile stanno oltrepassando il limite della decenza. Speriamo restino solo voci, se così non fosse saremo pronti ad usare ogni mezzo legale per far si che questo gioco sporco finisca. L'abolizione dei costi di ricarica - considera D'Ambra - è entrata nel pacchetto sulle liberalizzazioni per pura strumentalizzazione. Se avessero lasciato intervenire l'Agcom, a quest'ora l'obiettivo sarebbe raggiunto".

Il presidente dell'Authority Corrado Calabrò, a fine gennaio, aveva infatti dichiarato di aver avviato un procedimento che sarebbe dovuto sfociare in un provvedimento regolatorio entro metà febbraio. La soluzione era preferita da molti, in quanto il decreto legge - che ha il vantaggio dell'efficacia immediata - ha un intrinseco carattere di provvisorietà, dal momento che ha una validità limitata nel tempo e la sua mancata conversione in legge entro 60 giorni dalla sua promulgazione lo fa decadere automaticamente, insieme agli effetti prodotti dalla sua entrata in vigore.

Restano per il momento avvolti nel mistero i nomi dei parlamentari che nella commissione attività produttive della Camera si sarebbero detti disposti ad un rinvio. In ogni caso, il termine per la presentazione delle proposte di modifica cade alle ore 12 di domani, martedì. Il mistero, per allora, potrebbe essere svelato.

http://punto-informatico.it/p.aspx?id=1886773

poi ribadisco, grande bersani se il 2 marzo parte tutto senza deroghe
Senbee Norimaki
Beh mica è colpa sua, suvvia.
E' ovvio che qualcuno prezzolato dalle aziende telefoniche prima o poi rema contro. Comunque per ora non si sa chi sia e sono solo voci. Domani, come dice l'articolo, vediamo.
axettone
CITAZIONE (Omicron³ @ 30 Jan 2007 - 17:27) *
axettone, hai letto il link che ho postato?
volevo sapere cosa ne pensavi...


Sto lavorando come un disgraziato, per cui ora non ho tempo. Comunque siccome il tema mi interessa molto spero di poterti rispondere domani.
Senbee Norimaki
Allora, tranquillo Taddia: da Punto Informatico di oggi
http://punto-informatico.it/p.aspx?id=1890533&r=PI

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Dal 4 marzo cancellati i costi di ricarica
Dopo il bailamme dei giorni scorsi un raggio di luce arriva da Roma, dove il relatore del provvedimento fuga ogni dubbio: il rinvio dell'azzeramento dell'odioso balzello non ci sarà. Applaude Generazione Attiva

Roma - No, non ci sarà il paventato rinvio per il provvedimento che azzera i costi di ricarica di telefonia mobile, un provvedimento atteso da lungo tempo e richiesto a gran voce dai consumatori.

A garantire che dai primi di marzo i costi di ricarica saranno effettivamente cancellati è Andrea Lulli (DS), relatore del decreto legge sulle liberalizzazioni introdotto dal Governo. "La data di entrata in vigore della norma - ha specificato ieri - non si sposta e resta fissata al 5 marzo".

Lulli nei giorni scorsi aveva indagato sull'intera questione chiedendo anche agli operatori di telefonia mobile di fornire la propria posizione sull'argomento. "Siamo un paese un po' malato - ha dichiarato a questo proposito - avevo chiesto di valutare le controdeduzioni delle aziende, ma le osservazioni che sono arrivate sono irricevibili: non mi hanno convinto". Ciò che invece è accaduto, ha spiegato Lulli, è che "dopo averle valutate mi hanno convinto che l'applicazione della norma nei tempi previsti è possibile oltreché giusta".

Lulli ha anche voluto sottolineare il contenuto di un proprio emendamento che blinda il decreto: l'entrata in vigore del comma 3 articolo 1 del decreto (quello relativo a telefonia, internet e tv) ha un termine fissato in 60 giorni ma non si applica sulle ricariche: ciò significa che rimane in vigore il termine fissato in origine, ovvero quello che prevede dal prossimo 4 marzo l'abolizione dei costi di ricarica.

Ad applaudire alle chiarificazioni espresse da Lulli è Generazione Attiva, il movimento dei cittadini e dei consumatori nato sull'onda della petizione con cui non sono solo state raccolte centinaia di migliaia di firme per l'abolizione dei costi di ricarica ma si è riusciti ad innescare un processo, anche in sede europea, che ha portato alla riforma di questi giorni.

"Accogliamo con soddisfazione la notizia secondo cui non ci sarà alcun rinvio all'abolizione dei costi di ricarica - scrive in una nota Generazione Attiva - I poteri forti delle lobby telefoniche per una volta non hanno vinto! Dal 4 Marzo (e non il 5 come erroneamente riportato da qualcuno) i cittadini italiani non dovranno più pagare alcun costo di ricarica!"

Secondo Andrea D'Ambra, presidente del movimento, "i deputati di maggioranza della Commissione Attività Produttive hanno dovuto far dietro-front dopo l'iniziale ipotesi ventilata nei giorni scorsi di un rinvio, ipotesi valutata da qualche deputato in seguito alle forti pressioni ricevute dagli operatori telefonici. Abbiamo dimostrato di essere persino più potenti delle grandi multinazionali telefoniche e di riuscire a far sentire in modo forte la nostra voce. I deputati in questi giorni sono stati letteralmente invasi da migliaia di email di protesta degli oltre 800mila firmatari della petizione che non avrebbero in alcun modo tollerato un eventuale rinvio".
axettone
Probabilmente aumenteranno le tariffe. Questa storia delle ricariche non mi convince più di tanto, pur essendo io un consumatore.
Adrian
Certo he le aumenteranno, però meglio aumentare quelle, che si applicano all'utilizzo del servizio, che invece i costi "preventivi" di una ricarica.
Poi è chiaro che casualmente i gestori faranno tariffe simili.

Io non mi intendo effettivamente dell'argomento per dire se le riforme fatte come sono ora sono intelligenti ed efficaci.
Però vedo che chi se ne lamenta cita dei casi specifici, ma non è inevitabile che ci saranno degli svantaggi?
Il problema è: saranno svantaggi minori rispetto al guadagno?

Perchè in linea teorica mi semrba siam d'accordo tutti sul liberalizzare e antitrustare di più il mercato, no?
Senbee Norimaki
Per carità Adrian, guai a dire che il governo ha fatto una cosa giusta... icon_mrgreen.gif
axettone
A parte gli scherzi, non vi sembra illiberale imporre alle società telefoniche di non effettuare gli sconti sul volume? Perché loro no e gli altri sì? Più ci penso e più ritengo *questo* provvedimento puramente populista.

x Omicron: ora ho letto l'articolo che hai inviato e devo dire che lo condivido appieno. Queste NON sono liberalizzazioni, sono bricioline insignificanti che però possono seminare qualcosa di buono.
La speranza che il cdx raccolga la palla al balzo è grande ma comincio a non esserne tanto sicuro.
Tra l'altro ho notato a posteriori che in merito alle ricariche telefoniche dice circa quello che ho detto io, e sostanzialmente finché questo governo non andrà a fare riforme vere e soprattutto a toccare anche quei settori storicamente "rossi" non si potrà dire che sia stato rivoluzionario. Si pensi alle coccolate coop e alle coopertive in generale, una vera "mafia rossa" da noi (e sto usando parole di un mio amico di sinistra), perché non vengono toccate? Perché Berlusconi non le ha toccate?
Per quanto riguarda i benzinai devo dire che la storia delle informazioni relative al traffico è una vera minchiata, mentre per quanto riguarda la vendita di carburanti negli ipermercati non posso che essere d'accordo in linea di principio. Tuttavia ricordiamoci che 1 lt di benzina ha circa il 70-75% di tasse e forse agire ANCHE su quelle sarebbe stato più efficace dato che ci sarebbe stato più margine per il venditore.
Galen
CITAZIONE (axettone @ 14 Feb 2007 - 13:55) *
Si pensi alle coccolate coop e alle coopertive in generale, una vera "mafia rossa" da noi (e sto usando parole di un mio amico di sinistra), perché non vengono toccate? Perché Berlusconi non le ha toccate?

Veramente Berlusconi le ha toccate, riformando la legge relativa...
Non discuto che ci sia una mafia anche lì, ma è rossa solo per tradizione... la legge mica fa distinzione di colore, cosa impedisce alla destra di avere cooperative se sono così coccolate come dici? Se c'è una mafia non credo dipenda dal sistema, quindi è la mafia a dover essere combattuta, non il sistema. Senza polemica, eh, solo per capire, perché vorrei saperne di più.
Senbee Norimaki
CITAZIONE (axettone @ 14 Feb 2007 - 13:55) *
A parte gli scherzi, non vi sembra illiberale imporre alle società telefoniche di non effettuare gli sconti sul volume? Perché loro no e gli altri sì? Più ci penso e più ritengo *questo* provvedimento puramente populista.


Il libero mercato funziona solo se ci sono adeguate misure di antitrust. L'antitrust rende più libero il mercato, nonostante apparentemente ne tarpi le ali su alcuni punti.
Non sono quindi assolutamente contrario a misure antitrust: bisogna vedere in quale misura quel provvedimento limita veramente la corsa al recupero del balzello ricarica camuffato da sconto sui volumi.
Inoltre non credo che queste siano misure populiste: sono misure GIUSTE, erano il MINIMO che si potesse fare per abbattere alcune ingiustizie evidentissime a tutti. certo, è il minimo, attendiamo riforme più sostanziali. Ma finora sta andando anche oltre le mie più rosee aspettative.
axettone
Ma per quale motivo i costi di ricarica sono ingiusti? Semplicemente è uno sconto sulla quantità! Si chiamano "economie di scala" e si praticano anche a partire dai biglietti dell'autobus.
Galen
E' ingiustificato perché è un balzello, una tassa privata che si paga per pagare (è un servizio non richiesto, non proporzionale e non controllabile, che consiste nel farti pagare in anticipo un altro servizio) e che va ad aggiungersi al pagamento anticipato di un bene (peraltro non ancora goduto). Se aumentano le tariffe sono io a decidere se e quanto pagare decidendo di usare più o meno il telefono. Ma non posso fare a meno di ricaricare! Sarebbe come se si pagasse solo per entrare in un negozio (c'era una pubblicità che ironizzava su questo, mi pare), a prescindere da quanto comprerai...
zeus
Quoto in toto Galen!
Ottima analisi...
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