La trama è semplice: in pratica sono le disavventure di uno sfigato che cerca in ogni modo di coronare il sogno della sua vita: farsi una ragazza. Una qualsiasi. Purtroppo per lui, incapperà in una serie di ostacoli che lo porteranno di volta in volta a essere al centro della parodia di un diverso genere di film (dalla fantascienza al porno, dallo yakuza movie all'azione).
Il risultato, credetemi, è davvero delirante, una cosa che in confronto Mai Dire Banzai (uno dei primi lavori di Kitano) era un noioso spettacolino conformista... Diciamo che può essere paragonato ad alcuni manga, a metà strada fra "Excel Saga" e "Ranma 1/2", ma in realtà il film ha anche una seconda lettura molto profonda, come potete notare dalla recensione che metto qui a fine articolo.
Dove rintracciarlo: il DVD è disponibile con sottotitoli in inglese in tutti i negozi di DVD online. Per vederlo in italiano bisogna venire mercoledì 23 alle 21:15 al Cineforum di via Labriola 11 (ingresso gratuito, offerta libera solo se vi è piaciuto il film).
Tratto da neoneiga.it:
La vena creativa di Kitano, al suo momento più fertile (ha appena girato Il silenzio sul mare e Sonatine ), sembra non assestarsi mai con le sperimentazioni, e il regista decide di guidare contromano. Getting any? , nelle intenzioni del regista un brutto film sulle brutture del Giappone, è quanto di più lontano si possa trovare sul Kitano metafisico del primo periodo. La schizofrenia che divide Beat Takeshi e Kitano Takeshi trova un punto di incontro, e il regista si presenta alle sale nelle stesse vesti con le quali compare sul piccolo schermo: quelle di geniale e triviale fustigatore di costumi, che ritorce contro la società e il mondo dello spettacolo giapponese le sue stesse armi e la sua stessa idiozia. Ne esce un accumulo di gag surreali come uno sketch dei Monty Python, ma ancora più cinico e arrabbiato nei confronti del mondo che circonda il povero Asao, antieroe non certo animato da nobili intenti, ma comunque vittima ingenua del mondo di cui fa parte. Al contempo Kitano si concede una gustosa parodia di tutti i generi cinematografici più famosi del Giappone, dal cinema erotico allo yakuza , dal chanbara (ad un certo punto Asao si ritrova ad interpretare Zatoichi in un film di cappa e spada) al kaiju . Ma realizzare un film che sia allo stesso tempo brutto e bello non è cosa facile e, nonostante la grande inventiva, il risultato fa fatica a decollare, soprattutto per uno spettatore occidentale digiuno di cultura televisiva nipponica, che fatica a cogliere gli innumerevoli riferimenti extratestuali. L'interpretazione di Dankan è geniale, ma la vera chicca è Terajima Susumu, nel doppio ruolo dello yakuza che muore continuamente e in quella del protagonista di un terrificante video di karaoke.