Pure Bersani è l'uomo che già c'è e a giudicare dagli esponenti che lo appoggiano se ne ha la riprova (tante personalità rispettabilissime ma difficile non ammettere che "abbiano già dato").
Bersani è l'uomo del partito, concordo, ma più che "alla vecchia" direi della "vecchia" idea di partito italiana.
La sua passione per le Coop ed eventualmente pure CL (tutto fa brodo come il PDL insegna) è ciò che abbiamo già visto da sempre: non posso votarlo, gli Italiani meritano di meglio.
Per quanto riguarda la presenza sul territorio e l'importanza dei circoli mi pare che Marino punti su questo anche più di Bersani (dai un'occhiata alla sua mozione). Mi pare che
iMille appoggino Marino e non è un caso.
CITAZIONE
Noi però non siamo gli USA (grazie a Dio o a chi per lui), siamo un paese in cui non sono certe nemmeno le tasse (e sulla morte ci stanno lavorando), siamo un paese in cui nessuno va a messa, ma molti ascoltano il prete. Quindi parlare del "nostro glorioso futuro migliore" non credo pagherebbe. Insomma Marino per me è "figo" ma fuori dalla realtà Italiana (ora quanto meno).
E' un peccato.
Ma uno cosa deve fare per essere innovativo e venire votato??!??
Se è innovativo gli dicono "è troppo nuovo", "interessante ma non siamo pronti", "è troppo avanti", ecc.
Marino propone 2-3 concetti di base nella sua mozione che è quello che moltissimi (a dx come a sx) attendono da un grosso movimento politico in Italia: se uno non lo vota alle prossime primarie dica ufficialmente che non è d'accordo con quei punti, non che l'Italia non è pronta perchè in questo modo continueremo a non essere MAI pronti (e i 60'anni di partitocrazia, peraltro denunciata da pochissimi, ne sono la prova).
Detto ciò, resta fermo il punto che il prossimo segretario sarà comunque il segretario di tutti così come giustamente avviene negli States (indietro non si torna, scissioni, correnti fratricide e nuovi partitini hanno stancato tutti, con quelli non si va da nessuna parte in una moderna democrazia liberale).
Marino parla fra le altre cose di:
-Laicità come metodo e non come principio
-basta col Porcellum™ e andiamo verso un serio sistema maggioritario uninominale a turno unico. Una riforma elettorale e di governo di stampo anglosassone insomma: gli Italiani hanno già detto due volte SI con i referendum (il secondo è documentato come sia stato scippato)
-più rispetto per le decisioni che vengono dal basso, dai circoli. Basta con i pochi che decidono per gli altri. Partecipazione vera come metodo e non come slogan.
-Ricerca, ricerca, ricerca
-Istruzione come metodo di riscatto sociale
-Merito come metodo di valutazione
-Piano energetico nazionale e no al nucleare per partito preso (e a discapito delle rinnovabili come questo governo ha intenzione di fare)
-Ambiente come risorsa per lo sviluppo del Paese (green economy)
-Flex-security: introduzione degli ammortizzatori universalistici voluti anche da Biagi e cancellati da chi ci sta governando dopo aver fatto la Legge 30/2003. Non è con l'ingessatura del lavoro che si aiutano imprese e lavoratori ma garantendo diritti a chi perde il posto (a TUTTI, non al 20% che ora è privilegiato senza che la maggioranza venga ugualmente aiutata) e incentivandolo a trovarne uno nuovo.
-Ius solis: si alla cittadinanza ai nati in Italia. Lo ius sanguinis andava bene per l'Italia che emigrava, ora è anacronistico ed inadeguato
-Sì a nuove regole per la governance della Rai e investimenti per la diffusione della banda larga contro il digital divide che azzoppa il Paese. Franceschini e Bersani sono già stati al Governo quando non si è fatto nulla per regolare il problema italiano dei conflitti d'interesse.
Non è "nuovismo", è attualissimo.