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Versione completa: Aung San Suu Kyi Portata In Carcere
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Il segretario delle nazioni unite Ban Ki-moon: «sono Seriamente preoccupato»
Ex Birmania, Suu Kyi portata in carcere
L'Onu e gli Usa: «Rilasciarla subito»
Incriminata per la visita di un cittadino Usa che si era introdotto furtivamente nella sua residenza

RANGOON - La leader dell'opposizione in Myanmar (ex Birmania), Aung San Suu Kyi, è stata incriminata per aver violato gli arresti domiciliari in occasione della visita non autorizzata di un americano alla sua residenza e il suo processo si aprirà il 18 maggio. Lo ha reso noto il legale del premio Nobel per la pace. Gli Stati Uniti hanno chiesto il rilascio «immediato» di Aung San Suu Kyi: la donna, temuta oppositrice del regime militare di Myanmar, «non dovrebbe essere agli arresti domiciliari, e tantomeno in carcere», ha detto il portavoce del Dipartimento di Stato, Ian Kell. Da parte sua il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, si è detto «seriamente preoccupato» per l'incriminazione del premio Nobel per la pace che il governo birmano ha fatto di nuovo trasferire in carcere.

INCRIMINATA - San Suu Kyi, 63 anni, che ha
trascorso tredici degli ultimi 19 anni agli arresti, è accusata di aver infranto le regole degli arresti domiciliari, che durano dal 2003. Con lei sono stati incriminati anche due sue collaboratrici domestiche. Il fatto a cui fa riferimento l'incriminazione è il gesto di un cittadino americano, John William Yettaw (o Yeattaw secondo altre agenzie), che una decina di giorni fa si era introdotto furtivamente nella sua residenza a nuoto per renderle visita e per questo era stato arrestato per violazione delle regole sull'immigrazione e sulla sicurezza. Suu Kyi è stata portata nel carcere di Insein, a Rangoon, ha dichiarato l'avvocato Hla Myo Myint. Se sarà riconosciuta colpevole, la leader della Lega nazionale per la democrazia rischia da tre a cinque anni per visita non autorizzata. La precedente condanna di Suu Kyi scade il prossimo 27 maggio.


ONU - Il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, si è detto «seriamente preoccupato» per l'incriminazione di San Suu Kyi. Lo ha riferito una portavoce delle Nazioni Unite, aggiungendo che «Kyi è una partner essenziale nel dialogo per la riconciliazione del Paese» e ha chiesto al governo di non intraprendere nuove azioni che possano minare il processo». La portavoce ha ricordato che il segretario generale ha sottolineato più volte che «Aung San Suuu Kyi, e tutti coloro che hanno un contributo da dare al futuro, del Paese devono essere liberi di farlo». Il relatore delle Nazioni Unite sulla situazione dei diritti umani in Birmania, Tomas Ojea Quintana, ha definito «illegale» la detenzione dell’oppositrice birmana e ha richiesto la sua liberazione «incondizionata. Per garantire la transizione democratica e la riconciliazione nazionale per cui sono impegnati i dirigenti birmani, tutti i 2.156 prigionieri di coscienza attualmente detenuti dovrebbero essere liberati prima delle elezioni del 2010».

ITALIA CONVOCA AMBASCIATORE - L'ambasciatore birmano a Roma è stato convocato dal ministero degli Esteri per una protesta ufficiale. Lo ha riferito Margherita Boniver, inviato speciale del governo per le emergenze umanitarie.

tabacon
io mi chiedo:...... ma quello che le ha fatto visita non poteva aspettare ancora pochi giorni?????....... sapendo poi in che paese erano

per il resto non ci sono parole su quello che accade in certi posti sulla libertà..... ora inizia la farsa delle proteste (gli usa poi.... che hanno quantanamo)
Galen
Ma pare che il tizio più che "farle visita" le sia capitato in casa così e ridotto pure male (c'è andato a nuoto!) e che non sia neanche tanto a posto...
Roby-oppà
CITAZIONE (tabacon @ 16 May 2009 - 18:28) *
io mi chiedo:...... ma quello che le ha fatto visita non poteva aspettare ancora pochi giorni?????.......
Credo che non sia tanto il caso di arrovellarsi sul fatto che forse questo fatto ne ha impedito la liberazione: è MOLTO PROBABILE, visti i precedenti, che le avrebbero comunque impedito di tornare libera (in passato le hanno già esteso diverse volte questa detenzione illegale, un pretesto lo trovano sempre).

CITAZIONE (tabacon @ 16 May 2009 - 18:28) *
per il resto non ci sono parole su quello che accade in certi posti sulla libertà..... ora inizia la farsa delle proteste
Mah farsa.... è la solita storia: un'opinione pubblica che parla di un tema come questo porta visibilità al problema (un po' come diceva Galen sulle petizioni online ma in questo caso le dimensioni delle manifestazioni e delle iniziative di protesta sono internazionali) e alla dittatura birmana di certo non fa comodo l'attenzione su di sè (nè a chi commercia con Myanmar).
Se la gente dimostra di avere a cuore il tema, la politica è più indotta a muoversi. Alla Cina non va di essere impopolare: forti pressioni mondiali possono muoverla a diminuire il suo appoggio alla giunta di Myanmar.
L'inviato speciale per l'Unione Europea per Myanmar in questi 3 anni non è MAI stato in Myanmar: che non sia la volta buona che decide di andarci o almeno ci faccia sapere perchè non ci va.


Petizione online per inviare in maniera automatizzata una mail all'ONU e all'ASEAN per chiedere loro di muoversi per la questione birmana:
http://www.burmacampaign.org.uk/ASSK_action.html
Notredame
Queste sono le persone che io considero Eroi! sisi.gif

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