Spal: Centi litiga in disco e picchia figlio dello sponsor
Il 32enne capitano della squadra, nella notte tra venerdì e sabato, viene criticato verbalmente dal 41enne Andrea Santini, il cui padre è il presidente della Carife, e lo colpisce con tre pugni: prognosi di 25 giorni, sarà giudicato per lesioni personali. Il giocatore, che si è reso disponibile a chiarire la vicenda, è stato multato
Clicca per vedere l'allegato
Luis Fernando Centi è nato il 16 settembre 1976. Ipp
FERRARA, 5 febbraio 2009 - Il figlio del presidente della Carife, principale sponsor della Spal (quarta nel girone A di Prima Divisione) di cui finora era il capitano, lo rimprovera per il comportamento tenuto all'interno di un discopub della città estense e anche all'esterno, e lui, forse senza riconoscerlo, lo colpisce con pugni al volto, causandogli lesioni personali guaribili in 25 giorni e dunque procedibili d'ufficio. Ora Luis Fernando Centi, 32 anni, di Savona, un passato anche in serie A con Livorno, Atalanta e Ascoli, sarà per legge indagato e sarà comunque querelato dall'aggredito. Molto probabile anche la perdita della fascia, tra i primi provvedimenti della squadra.
MULTA - Intanto la società ha multato Centi e attraverso una nota ha deciso che "a tre giorni da un incontro importante sia indispensabile recuperare serenità, tranquillità e concentrazione" e che "sia opportuno da parte della società e di tutti i tesserati non rilasciare da questo momento alcuna dichiarazione fino a quando sarà ritenuto necessario". Il comunicato spiega il provvedimento: "Centi ha violato le norme di comportamento previste dal regolamento interno ed è pertanto già stato multato in misura congrua alla gravità dell'infrazione", definendo il comportamento "sconsiderato e quindi gravemente censurabile". Centi, d'accordo con la società, si è reso disponibile a chiarire la vicenda in privato con Andrea Santini.
I FATTI - La vicenda è avvenuta nel cuore della notte tra venerdì e sabato scorsi: Andrea Santini, 41 anni, figlio del presidente della Cassa di Risparmio di Ferrara, è nello stesso locale dove Centi e un compagno di squadra, con due ragazze, ha un comportamento euforico, secondo quanto ha riferito lo stesso Santini. All'uscita, il capitano monta sul suo Suv nero e a forte velocità percorre una stradina della città estense, quasi investendo un gruppo di ciclisti, tra cui Santini. Il quale, dopo essere restato solo, incontra ancora il calciatore nella vicina piazza Ariostea, e gli rimprovera di non onorare la maglia della Spal (che è in corsa per la serie B). In tutta risposta, due pugni al volto. Seguiti da un terzo, violentissimo, mentre sta chiamando le forze dell'ordine. I carabinieri arrivano subito, riuscendo a prendere la targa del Suv, ma non a bloccarne la fuga.
CONSEGUENZE - Santini, dopo le medicazioni, pur provato, ha firmato le dimissioni, nonostante i medici volessero ricoverarlo: "Si è trattato di un'aggressione - ha detto il difensore di Santini, l'avvocato Marco Linguerri - nei confronti di un uomo da cui non c'è stata alcun tipo di reazione, né offese. Solo una telefonata alle forze dell'ordine". Dopo la denuncia d'ufficio da parte dei medici e del posto di polizia dell'ospedale, seguirà una querela di parte.
La Spal ha ricordato che venerdì i dirigenti avevano accordato, su richiesta dei giocatori, un permesso straordinario di uscita considerando che la domenica non c'era impegno di campionato. Centi era insieme ad alcuni compagni di squadra e ad altri amici, fra i quali OMISSIS unica ragazza presente. "Ciò che è accaduto in un luogo pubblico va ricondotto a una sfera prettamente privata e ricade a tutti gli effetti sotto la responsabilità dei singoli coinvolti - ha sottolineato la società -".
gasport
Per completezza d'informazione ecco il comunicato in versione integrale (da cui ho omesso riferimenti a terze persone) emesso dalla società nel pomeriggio di oggi:
COMUNICATO STAMPA -05 febbraio 2009-
La società Spal 1907 S.p.A, in riferimento alla notizia riportata dall'agenzia Ansa nel pomeriggio di oggi, relativa a un episodio accaduto nei giorni scorsi che ha visto coinvolto un proprio tesserato, precisa quanto segue:
1) Venerdì i dirigenti avevano accordato, su richiesta dei giocatori, un permesso straordinario di uscita in considerazione del fatto che la domenica seguente non era in programma alcun impegno di campionato. Il calciatore Fernando Luis Centi era insieme ad alcuni compagni di squadra e ad altri amici, fra i quali OMISSIS. Ciò che è accaduto in un luogo pubblico va ricondotto a una sfera prettamente privata e ricade a tutti gli effetti sotto la responsabilità dei singoli coinvolti.
2) Cionondimeno il calciatore Centi ha violato le norme di comportamento previste dal regolamento interno ed è pertanto già stata multato in misura congrua alla gravità dell'infrazione commessa.
3) A prescindere dalla precisa ricostruzione della dinamica dei fatti e delle responsabilità individuali il comportamento tenuto dal calciatore Centi, capitano della squadra, appare comunque sconsiderato e quindi gravemente censurabile.
4) La società Spal esprime pertanto, anche pubblicamente, il proprio disappunto e il profondo rammarico per l'accaduto, per le conseguenze subite sul piano fisico dal sig. Andrea Santini, per i riflessi negativi che la vicenda potrebbe avere sull'immagine complessiva della società - che si è caratterizzata per un limpido stile di conduzione - e per la città di Ferrara.
5) Il calciatore, d'accordo con la società si è reso disponibile a chiarire la vicenda in privato con il signor Santini, evitando ulteriori dichiarazioni pubbliche che creerebbero solo una "querelle" infinita e poco costruttiva. 6) Riteniamo che, a tre giorni da un incontro importante per i proseguio del nostro campionato, sia indispensabile recuperare serenità, tranquillità e concentrazione. In riferimento a questo primario obiettivo pensiamo sia opportuno da parte della società e di tutti i tesserati non rilasciare da questo momento alcuna dichiarazione fino a quando sarà ritenuto necessario.
Il Direttore Generale GianBortolo Pozzi
Io dalla vicenda sono francamente stomacato.
Non tanto per il fatto in se perchè:
1)non mi interessa che fosse il capitano della Spal (volendo è un aggravante non di poco conto, e spero per prima cosa che lo mettano fuori rosa e secondo che la fascia di capitano la porti uno che la merita e che ha rispetto per il suo lavoro, per la squa squadra, per la sua immagine e soprattutto per la città).
2)L'episodio era a conoscenza di tutta la città da sabato mattina, non si è scritto nulla perchè erano coinvolte istituzioni e componenti cittadine importanti, ed anche questo lo capisco.
3)Non condanno i giocatori per essere andati in discoteca ed aver fatto le ore piccole (venerdì c'ero anche io nello stesso locale e ho fatto le 5
). A 30 anni, ogni tanto, anche se fai il calciatore, ti devi svagare.Premesso questo, e premesso anche che a risse ci sono finito in mezzo e ogni tanto, perchè son fatto così, sbrocco ancora.
L'unica cosa che non concepisco, lo dico francamente, è questa, e cito anche un esempio personale:
circa un mese e mezzo fa, sono finito in una lite fuori da una discoteca (non mi va di dire di quale città, non la nostra), una lite corposa con diverse persone coinvolte, ma per fortuna nessun pugno e nessuna lesione, perchè molta gente è intervenuta ed ha fatto da paciere tra le parti facendo tornare l'episodio sui binari della ragione (cosa non facile).
Il massimo che ho fatto, nella fase più accesa del diverbio, è stato dare uno spintone ad uno che mi ha offeso pesantemente: è stata una reazione istintiva, sbagliata magari, ma che credo potrei avere nuovamente se risentissi un offesa del genere.
In ogni caso, sono state allertate le forze dell'ordine, che sono arrivate, a discussione ampiamente conclusa, e si sono messe a fare domande a tutta la gente cercando di trovare chi fosse coinvolto.
A quello che aveva preso uno spintone, indicato da alcuni testimoni, è stato addirittura domandato se voleva sporgere denuncia (per la spinta) ma il tipo, ragionando, si è messo a ridere rispondendo: "Guardate è tutto a posto, tutto chiarito".
Lo sapete cosa avrei rischiato, anche solo per uno spintone, se fosse partita una denuncia a mio carico?
Lo sapete che forse oggi sarei senza lavoro, con la fedina penale ulteriormente macchiata (perchè già per il ritiro della patente è macchiata, porca eva!) e con un processo a carico oltre al richio di finire con una condanna di diversi mesi?
In più prendete anche la notizia, pubblicata sul Carlino di ieri, che un ragazzo, per una rissa fuori dal Renfe successa nel 2005 in cui aveva colpito con una cinghiata uno, si è preso una condanna di 8 mesi di reclusione.
Oppure prendete anche i due dei tanti ragazzi che a Cesena - dopo la partita fra Cesena e Spal (potete trovare la discussione su questa cartella -, quasi due mesi fa, reagirono in maniera decisa ad una carica "preventiva" (o forse meglio dire insensata) delle forze dell'ordine in cui vennero feriti tifosi innocenti: questi due ragazzi, poco più che trentenni con famiglia e figli a carico, hanno perso il lavoro, sono ai domiciliari senza possibilità di vedere alcun amico/parente e devono ancora essere processati.
Mettendo i quattro episodi a confronto, ragiono su una cosa:
il giocatore ha aperto uno (senza voler entrare nel dettaglio che fosse il figlio del presidente del main sponsor della Spal) in faccia;
la cosa esce con un lancio di agenzia che finisce su tutti gli organi di stampa NAZIONALE (ho preso la Gazzetta come riferimento, ma provate a digitare Centi su google e vedete quanti quotidiani on line parlano della notizia oggi), ma ancora non gli è successo nulla, si allena e vive tranquillamente. Prenderà una multa dalla società e una denuncia da cui comunque verrà tranquillamente fuori, perchè queste cose finiscono così.
E' giusto, secondo voi?
E, sia chiaro,non voglio assolutamente politicizzare il fatto, lungi da me, quindi non prendetelo come pretesto per dire "la destra, la sinistra ecc ecc". Qui si parla di giustizia in senso ampio.
Che tristezza.
Comunque ora e sempre forza Spal!
Tifo la maglia. E basta.
Galen