Travaglio è sicuramente una persona dotata di intelligenza mostruosa, ma io non lo posso tollerare per il modo arrogante, saccente, quasi supponente in cui si pone di fronte agli ospiti o alle persone soggette alle sue critiche.
Io dico solo, da misero pubblicista, che di tutti i colleghi conosciuti uno più sbruffone e figlio di buona donna più di lui non ne ho mai visti ne sentiti parlare.
Ripeto, massimo rispetto per la cultura, minima considerazione per il modo di lavorare, o meglio, fare spettacolo.
Mettetegli di fronte uno con la sua stessa capacità dialettica, che so, un Federico Buffa, e con un grado di cultura che si avvicini un minimo al suo (e Buffa lo possiede, credetemi, anche se scrive di sport e basket), e vedete quanto minuscolo (ancor più basso di quanto fisicamente è quel tappo di merda) torna l'"eroe" Travaglio.
In tv, dopo lo sport che è il mio pane quotidiano (e il miglior approfondimento sportivo rimane, imho, "Sfide"), guardo soprattutto "Matrix" quando c'è, altrimenti qualche approfondimento su La7 (il titolo non lo ricordo), poi per il resto tutte le puntate di "La storia siamo noi".
I dibattiti con gli schieramenti politici dopo una mezzora mi fanno venire l'orchite fulminante.
A quel punto, per evitare anche i reality e stronzate varie, metto sui canali di mediaset premium e mi guardo i bellissimi telefilm usa.
CITAZIONE (*Casi* @ 6 Nov 2008 - 19:47)
adoro travaglio, ma ho paura che prima o poi salti fuori del marcio anche da lui.
Questa è la dimostrazione che sto puffo non ispira pienamente fiducia nemmeno a chi lo apprezza.
cvd
CITAZIONE
"Premesso che ogni riferimento a Marco Travaglio è puramente voluto. Premesso questo, mi chiedo e vi chiedo quali siano i diritti e quali siano i limiti da rispettare per chi va in tv a dire la sua opinione anche se netta e marcata. Ci mancherebbe altro che Travaglio fosse immesso in una lista di proscrizione e dunque incapacitato a dire in tv le sue opinioni, che sono taglienti.
Quel diritto suo è sacrosanto, e fa parte del sale della democrazia, e io lo difenderei a ogni costo, io che sono immesso in una lista di proscrizione da parte della sinistra intellettuale e che neppure sotto le bombe atomiche verrei invitato a dire la mia nei salotti di Fabio Fazio, Serena Dandini, Daria Bignardi. L'episodio da cui sono partito è avvenuto in una puntata recente di una di quelle trasmissioni che la sinistra netta reputa come fossero di loro proprietà e di loro pertinenza.
Glielo leggi in faccia a Fabio Fazio quanto lui la sappia lunga, quanto lui sia in brodo di giuggiole nel rivolgersi innanzitutto al popolo di sinistra, e quanto sia oltremodo felice di ospitare "antiberlusconiani" vari e comunisti della prima ora. La volta che venne da lui Rossana Rossanda, che s'era iscritta al Pci negli anni Quaranta abbagliata da quanto fosse meravigliosa l'Urss, ho temuto che Fazio svenisse dalla troppa estasi.
Lui Travaglio lo invita un giorno sì e un giorno no - com'è nel suo pieno diritto - anche se poi non ha il coraggio di supportare le conseguenze di quello che dice, si scusa e fa una figuraccia. Travaglio va lì, si siede, e col sorriso in bocca dice che l'attuale presidente del Senato è da paragonare a un verme. (Sta parlando uno che ha votato per la coalizione politica opposta a quella del presidente del Senato.) Lo dice imperiosamente. Lo dice estatico di star parlando alla sua claque, che dà di matto dalla gioia. Quando non ha il presidente del Senato di fronte. Né nessun altro che lo contraddica o che temperi il suo giudizio. Certo non Fazio, che è lì in estasi.
Lo dice durante una trasmissione televisiva di Rai3, ossia in una casa che appartiene a tutti gli italiani, quelli che votano così e quelli che votano cosà, ma che pagano tutti il canone. No, questo non va bene. Vanno bene le opinioni di ciascuno, che uno esprime nei suoi libri, negli articoli pubblicati sulla rivistina della parrocchia cui lui appartiene. Non va bene che tu dica cose talmente perentorie quando vai in tv. Dov'è indispensabile misurare le virgole e dire le proprie opinioni in modo non ultimativo. Ho detto opinioni, non sentenze della Cassazione. Opinioni, da confrontare con altre opinioni."
Mughini G.