Prendo dall'altro topic l'unico commento (anticipato), scritto finora:
CITAZIONE (Genjo Sanzo Oshi @ 16 Sep 2008 - 17:29)
Ho finito diversi giorni fa Stella del mattino.
Ringrazio chi me l'ha regalato e chi glielo ha suggerito, due esponenti esimii di questo circolo.
Il mio voto però è 6.5... massimo.
Perché è una storia troppo romanzata, un po' sforzata (ma queste cuciture un po' slabbrate si perdonano anche.)
E' una storia che dissemina indizi a mo di prespiegazione Tolkien e gli anelli del museo, la Gollumità di un personaggio come Lawrence... di quello che noi sappiamo sarà il futuro di questi uomini...
A tratti va a rilento, volendo fare scavo piscologico profondo... ma riuscendo a conferire quasi solo un che di claustrofobico al tutto.
Al di là dei giudizi, non sono molto d'accordo su questi temi come centrali per il libro... cioè, che alcune cose siano inventate è normale e dichiarato, l'importante è che siano
verosimili, e secondo me lo sono.
I piccoli particolari, poco invasivi per la verità, che prefigurano il futuro letterario dei protagonisti non sono citazioni puramente ammiccanti, ma sono funzionali alla storia e alla riflessione sull'atto del narrare (tra l'altro, se proprio vogliamo dargli importanza, per me quel particolare accenno mostra Lawrence non simile a Gollum, ma all'idea di Bilbo, almeno in quell'occasione).
E' vero che il ritmo è lento, non perché si dilunghi (anzi)... è la scrittura che in modo un po' onirico descrive più pensieri e sensazioni che azioni. E' un romanzo sullo scrivere, sulla scrittura come terapia e come sub-creazione, sulla forza con cui i miti possono cambiare il mondo.
Le figure dei personaggi reali sono ben documentate, ma le sfumature possono sfuggire se non si ha dimestichezza con loro, anche perché giustamente non sono tagliati con l'accetta. In ogni caso l'unico di cui ci si può fare un'idea compiuta (anche se non può essere mai completa) è Lawrence, che in quel momento è già diventato personaggio anche nella realtà, mentre gli altri sono tesi al futuro.