ROMA - Per Greenpeace Nintendo, Sony e Microsoft giocano sporco. Secondo l'organizzazione ecologista, infatti, le console prodotte dai tre colossi, Wii, PlayStation 3 Elite (PS3) e Xbox 360, contengono materiali pericolosi per la salute e proibiti dall'Ue, da qui il titolo del rapporto che lancia l'allarme, 'Playing dirty', appunto.
Non è la prima volta che Greenpeace punta il dito contro i colossi dell'hi-tech: lo scorso marzo nella settima edizione dell'Eco-guida ai prodotti elettronici verdi, Samsung e Toshiba erano risultati primi, con un punteggio pari a 7,7 sul totale di 10, mentre Nintendo con 0,3 era in fondo alla classifica pur meritando (rispetto a una classifica precedente) grazie alla politica di gestione dei composti chimici. In precedenza Microsoft aveva avuto una valutazione leggermente migliore rispetto a Nintendo perché aveva avviato politiche per il trattamento dei prodotti chimici e per il piano di ritiro graduale del Pvc.
Sempre nel rapporto dello scorso marzo, in testa alla classifica degli ambientalisti si erano piazzati tre prodotti a marchio Sony: il computer Vaio TZ11, il telefono cellulare Sony Ericsson T650i e il palmare Sony Ericsson P1i. Non venivano menzionate le PlayStation, che stavolta vengono centrate dagli eco-strali.
Le tre console di Nintendo, Sony e Microsoft, sono finite sul banco degli imputati per essere risultate positive al test sulla presenza di plastica clorurata (Pvc), ftalati, berillio e ritardanti di fiamma a base di bromo. In particolare Xbox 360 e PS3 contengono livelli molto alti di ftalati, sostanze tossiche usate per rendere flessibile il Pvc e proibite in giocattoli e articoli per bambini venduti nell'Ue.
Uno di questi ftalati, il Deph, è classificato come tossico per la riproduzione, data la capacità di interferire nello sviluppo sessuale dei mammiferi, in particolare maschi. L'altro ftalato identificato nella XBox 360, il DiNP (ftalato di diisononile), è vietato solo in quei giocattoli e articoli per bambini destinati a essere introdotti in bocca.
"Anche se le console non sono classificate come giocattoli contengono comunque sostanze nocive per la salute umana che potrebbero essere evitate", ha detto Kevin Brigden dell'Unità scientifica di Greenpeace. "Oggi i produttori hanno a disposizione tecnologie idonee a progettare e mettere in commercio console più verdi".
Il bromo è stato trovato in tutti i campioni, con le concentrazioni più alte nella PS3 (13,8 209568el peso) e Wii (12,5-13385720el peso). Allo stesso tempo, le analisi hanno mostrato l'impegno da parte dei produttori di evitare o ridurre l'impiego di specifiche sostanze pericolose in alcuni materiali delle console. Nel caso di Nintendo, per esempio, le leghe di berillio non sono state identificate nei contatti elettrici di Wii ed è stato osservato un uso limitato di Pvc e ftalati. La Playstation PS3 di Sony, invece, contiene circuiti stampati 'privi di bromo' e la XBox 360 di Microsoft impiega, rispetto alle concorrenti, meno ritardanti di fiamma nelle custodie.
"La nostra ricerca dimostra chiaramente che è possibile fabbricare una console più verde", ha commentato Vittoria Polidori, responsabile della campagna inquinamento di Greenpeace. "I produttori dovrebbero solo sbirciare nella 'console concorrente' per scoprire quali dei loro componenti pericolosi potrebbero essere sostituiti da materiali più sicuri".
Le console per videogiochi rappresentano, oggi, il settore più in crescita nell'industria elettronica, con oltre 60 milioni di unità vendute nel 2006 e un incremento del 14,9 per cento rispetto all'anno precedente. In Italia, nel 2007 sono state vendute 5 console al minuto per un totale di circa 2.380.000 piattaforme dedicate, con un incremento del 48 per cento. Le console non solo contengono sostanze nocive ma contribuiscono anche alla produzione di rifiuti elettronici, un flusso che sta crescendo a ritmi elevatissimi e il cui smaltimento o recupero, molto spesso illegale, mette a rischio l'ambiente e i lavoratori.
(20 maggio 2008)
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Fonte Repubblica.it
'mbè sà fegna...