Un'altra riflessione, più a largo raggio, e vorrei che chi ne capisce qualcosa (non assolutamente nulla come il sottoscritto) intervenisse:
strano constatare come, nella politica attuale, i ruoli politici e decisionali, quindi le figure di potere, siano state assolutamente ribaltate.
La figura del Presidente del Consiglio, in coincidenza (casualmente?) con l'ingresso di Silvio Berlusconi in politica, è stata "amplificata" e potenziata a tutti i livelli, fino a diventare quasi un "one man show" (non trovo altre definizioni, ma mi sembra calzante).
Una volta invece era IL PARTITO a fare attività, a entrare nei circoli, a proporre temi e argomenti con tutti i suoi membri attivisti. E la struttura piramidale arrivava appunto fino ai singoli segretari di partito, che ne coordinavano l'attività, quindi si può parlare di Dirigenti che prendono le proposte delle migliori "teste pensanti", le reimpastano e le propongono come manifesto programmatico.
Ora è tutto ribaltato, il carrozzone vede il segretario del partito come protagonista assoluto, dittatore e monarca, svilendo gli attivisti a vassalli di corte che non fanno altro che rispondere "Zì badrone", come nelle case coloniche del Sud ottocentesco Statunitense.
Io la politica la vedo come un FILTRO, che parte dal basso, dal tessuto sociale, dallo stomaco e dalla pelle della gente, che nomina i suoi rappresentanti, su, su, fino ad arrivare alla cima della piramide, dal PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA (e non del Consiglio), che attraverso il dialogo e la collaborazione, appunto filtra le soluzioni migliori per il bene della comunità, e trova il modo di metterle in pratica e farle funzionare.
Ora non è più così. La domanda è tanto semplice, quanto difficile è la risposta: PERCHE'???
Per finire, una citazione di qualche settimana fa (si discuteva del caso Villari) che riassume il mio pensiero riguardo al nostro presidente:
CITAZIONE
DI PIETRO - Non la pensa così Antonio Di Pietro. «Signor presidente Videla - ha esordito in aula il leader Idv rivolto al premier - lei è un capo di governo modello Argentina, umilia ogni giorno il Parlamento con colpi di mano. Pochi minuti fa ha promosso e realizzato l'ultimo atto provocatore di questa deriva antidemocratica, la nomina di una persona scelta dalla maggioranza» alla presidenza della vigilanza. «La maggioranza ha avuto l’arroganza di scegliere chi deve rappresentare l’opposizione: un comportamento tipico delle dittature argentine».
Qui siamo fuori di testa, non ci si può credere, e invece purtroppo è la triste realtà.