ROMA, 11 agosto - «Qualcuno in Italia non conosce la cultura della sconfitta e non interpreta i veri valori dello sport». Il presidente della Lazio, Claudio Lotito, è tornato sulle dichiarazioni del tecnico dell'Inter, Josè Mourinho, che al termine della gara di Supercoppa persa contro i biancocelesti aveva parlato di una gara a senso unico con una solo squadra in campo (la sua, ovviamente) e di una vittoria della Lazio basata solo sulla fortuna. «L'interpretazione del calcio di Mourinho è basata sul motto più spendi più vinci - ha aggiunto Lotito ai microfoni di Radio Radio -. La sua valutazione è legata solo ai risultati, e allora oggi posso dirgli che ho vinto due tituli».
ha fatto bene.
siete solo dei rosiconi. ce l'avete nell'anima, è inutile. ci siente nati, ci convivete e creperete rosiconi
Dal blog di Franco Rossi - 23 agosto 2008.
ZITTO, L’AMICO TI ASCOLTA
http://www.francorossi.com/?p=3400Recentemente Moratti ha detto che non sa se Mancini potrà tifare Inter: ne ho sentite tante di frasi volgari, ma questa le supera tutte.
Mancini ha vinto sette trofei in una società nella quale, con Moratti presidente, nulla era stato vinto sino al suo arrivo, se non una Coppa Uefa sulla quale pesa il macigno di un arbitraggio (quello di Lione) che definire scandaloso è poco.
Qualche tempo dopo quella partita circolavano voci inquietanti su una strana valigetta colma e ricolma di soldi, voci che lo stesso Moratti volle controllare.
Si era sparsa la voce che l’Uefa avesse aperto un’inchiesta dietro la soffiata di una società italiana e Moratti diede incarico di verificare tale voce.
All’epoca non imperava in casa Inter il “potere telefonico” emerso in maniera devastante qualche anno più tardi.
Un potere che, casualmente, si è sempre ritorto a favore della società nerazzurra culminato con le ultime intercettazioni a Mancini, intercettazioni usate dall’Inter (in un comunicato stampa delirante) per sputtanare proprio l’allenatore.
Moratti con i suoi allenatori ha avuto sempre rapporti conflittuali.
Dopo una settimana dall’ingaggio di Simoni, voleva rompere il contratto per via di una intervista concessa alla Gazzetta dello Sport nella quale Simoni diceva: “Avrei voluto Bogossian”.
Una settimana dopo essersi accordato con Lippi, prima ancora della presentazione ufficiale, incontrai il presidente dell’Inter all’uscita del ristorante Santa Lucia.
Mi chiese cosa ne pensavo dell’ingaggio di Lippi e francamente gli risposi così: “Lei dopo l’arbitraggio di Ceccarini disse che la Juve vinceva grazie agli arbitri: allora perchè di quella squadra ha preso proprio l’allenatore che di meriti, sempre secondo le sue parole, ne aveva pochi?
La replica di Moratti fu: “Si si, ha ragione , Lippi è un debole…”
Il capitolo Zaccheroni è stato penoso con Facchetti che lo dichiarò confermatissimo quanto Moratti si era già accordato.
E per non sputtanare Facchetti a Zaccheroni venne offerta una liquidazione da primato per dimettersi.
Nel 2004 con Mancini allenatore Moratti si accordò con Capello.
Moratti fu costretto, a causa di Calciopoli, a fare marcia indietro e mi raccontò cosa fece per tacitare Capello: “Ho mandato mio figlio in Svizzera e ha messo tutto a posto con grande intelligenza”.
Mancini è rimasto all’Inter vincendo ma sempre inviso a quasi tutta la società.
Dopo un derby vinto 4-3 ma che poteva finire in goleada senza l’espulsione di Materazzi se la prese con Mancini dicendo a più persone, me compreso: “Quello là ha sbagliato i cambi anche stasera…”
Nello scorso settembre Mourinho fu licenziato dal Chelsea e pochi giorni più tardi Moratti andò a Londra per contattarlo e accordarsi.
Moratti non sa se Mancini potrà tifare Inter?
Nemmeno senza valigette, accordi in Svizzera e intercettazioni?