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Jolly_roger




Control, Anton Corbijn racconta i Joy Division


...I guess you were right, when we talked in the heat,
Theres no room for the weak, no room for the weak...
Joy Division, Day Of The Lords



Anton Corbijn (Strijen, Olanda, 1955), già stimato fotografo nonché apprezzato autore di videoclip (Depeche Mode, Nick Cave, Nirvana tra gli altri) ha appena esordito con il suo primo lungometraggio, Control, aggiudicandosi il premio per il Miglior Film Europeo nella sezione Quinzaine des realisateurs del Festival di Cannes.

La pellicola è ispirata a Touching From A Distance, il libro di Deborah Curtis in cui l’autrice racconta la vita del marito Ian Kelvin Curtis (nato il 15 luglio 1956 e morto suicida all’età di 23 anni il 18 maggio 1980), frontman dei Joy Division.

Grazie al carisma del suo leader, ai suoi testi aperti su scenari postindustriali e apocalittici, memori di influenze letterarie che spaziano da Franz Kafka a Fedor Michajlovic Dostoevskij, da William Seward Burroughs a James Ballard e grazie a quella danza spigolosa che Curtis inscenava sul palcoscenico evocando in maniera sconvolgente le proprie crisi epilettiche, all'inizio degli anni Ottanta la band costituì uno dei principali punti di riferimento per gli amanti delle sonorità Goth, il genere che in Italia, e solo in Italia, venne identificato come Dark.

Era quasi inevitabile che fosse Corbijn a raccontare con le immagini la storia di Ian Curtis, per diverse ragioni: innanzitutto perché il fotografo olandese aveva avuto modo di conoscere di persona i Joy Division, dal momento che si trasferì in Inghilterra dall’Olanda in quanto loro fan e poi immortalò il gruppo di Manchester, poco tempo prima del suicidio di Ian, in uno scatto che ne delineò l’iconografia. L'immagine ritrae i quattro musicisti di spalle all’interno di una galleria in discesa. Ian, sulla destra, è leggermente girato e guarda di scorcio l’obiettivo.

Con questo film, Corbijn non fa che prolungare figurativamente e narrativamente quella fotografia, di cui recupera l’immagine in bianco e nero sgranato restituendone la medesima sensazione di indefinitezza che avvolge le figure immortalate.

Il biopic è ambietato durante gli ultimi tre anni di vita del cantante: l’incontro tra Ian e Deborah, il matrimonio, la formazione del gruppo e il tragico epilogo, descritto nei suoi minuziosi dettagli tanto casuali quanto significativi. Focalizzandosi soprattutto sulla vicenda personale di Ian e Deborah, eludendo in tal modo le inquietanti ambiguità o provocazioni politiche dei Joy Division, lasciando sullo sfondo il rapporto con l’industria discografica e la società dello spettacolo, la cinepresa pedina il protagonista nella sua confusione sentimentale, giustificata dalla giovane età e dall’improvviso successo, con uno stile scarno e quasi giansenista: il suono è in presa diretta, gli attori sono semisconosciuti, a eccezione di Samantha Morton, e tutti obbligatoriamente inglesi.

Ian Curtis è interpretato, con incredibile somiglianza mimetica, dal ventisettenne Sam Riley, cantante del gruppo indie 10000 Things, così che nelle sequenze in cui il gruppo suona non si fa uso di playback. Le canzoni eseguite live o in studio di registrazione dagli stessi attori/musicisti, quindi diegetiche, e le liriche recitate in fuori campo (extra diegetiche) da Riley tessono coordinate temporali e tematiche, fungendo contemporaneamente da coro e da capitolazione dell’intreccio. Il neoregista preferisce lasciare parlare i testi originali, capaci di esprimere, con la loro lucida disperazione, lo stato d’animo del protagonista meglio dei pochi dialoghi.

Il risultato definitivo ricorda involontariamente i film di Philippe Garrel o il Free cinema inglese, ed è speculare agli approcci autoriali di Jean-Luc Godard in One Plus One (1968) o di Gus Van Sant in Last Days (2005), piuttosto che alle lisergiche e compiaciute carrellate di Oliver Stone in The Doors (1991).

Il maggior merito della pellicola rimane sicuramente quello di aver trattato un argomento tanto delicato e facilmente idealizzabile con un certo pudore, senza cedere alla tentazione di farne un’opera visionaria o di eroicizzare la vita di quello che era, né più né meno, un piccolo gruppo musicale nella profonda provincia inglese guidato da un ragazzo insicuro e sommerso dalle responsabilità, con i suoi pregi e difetti, forse semplicemente troppo sensibile. Corbijn osserva solo in superficie, non scava, non pretende di dare risposte perché non ne ha e con questo film sembra volersi interrogare ancora.


fonte: delrock.it


Dico solo una cosa: è da vedere. 23.gif

Peccato che però lo troviate solo in lingua originale perchè da quanto ne so doppiato da noi deve ancora uscire, ma forse è anche meglio così.

Qui trovate anche il trailer.



edit: aggiornata la copertina del film, quella di prima non si vedeva più
Thyo85
Deve proprio ancora uscire, e non si capisce il perchè.
Il myspace che sta tenendo una proiezione l'ho controllato prima e riporta solo una mail di risposta dall'inghilterra in cui si conferma che c'è l'interesse prima o poi a distribuirlo in Italia.
Ma forse ci risolviamo il problema: i sottotitoli già esistono e parlavo una settimana o due fa con i ragazzi del Cineforum di eventualmente proiettarlo noi all'Area Giovani coi sottotitoli.
Giovedì magari provo a sentire se davvero lo facciamo...
Jolly_roger
CITAZIONE (Thyo85 @ 26 Jan 2008 - 14:47) *
parlavo una settimana o due fa con i ragazzi del Cineforum di eventualmente proiettarlo noi all'Area Giovani coi sottotitoli.
Giovedì magari provo a sentire se davvero lo facciamo...

ottima idea b-rabbit.gif b-rabbit.gif b-rabbit.gif
Jolly_roger
E' già in circolazione la versione sottotitolata in italiano. znaika.gif


icon_wink.gif
Morpheus
non hoancora avuto l'occasione di vederlo, ma di sicuro deve essere un gran bel film!
Rava~
Control, a Settembre finalmente in Italia!

Quando si dice, meglio tardi che mai! yuppi2.gif

Io l'ho visto nella versione originale, non un brutto film ma nemmeno questo capolavoro per cui lo fanno passare. Si sofferma più sulla vita sentimentale del "ragazzo" Ian Curtis, piuttosto che sulla band...gli stessi altri componenti dei Joy Division (e futuri New Order) sono rappresentati un po' in modo superficiale e frettoloso secondo me. E' anche vero che il sotto titolo del film è "..the life of Ian Curtis", quindi...
La ricostruzione degli avvenimenti comunque è fedele, bella l'idea del bianco e nero, incredibile poi la somiglianza di Sam Riley con il vero Ian Curtis.

Sono curioso di vedere se uscirà a Ferrara...secondo me se va bene ce lo becchiamo una settimana al Boldini e morta li. Ma in queste cose sono un pessimista.
Jolly_roger
Speriamo che il doppiaggio italiano non faccia pietà come al solito.....

ottima news comunque b-rabbit.gif
Jolly_roger
Ieri sera vista la versione in italiano al Boldini, e vi dirò che il doppiaggio non è poi tanto malvagio, rende abbastanza anche se all'inizio dalle prime parole di Ian può sembrarci una merda totale. icon_wink.gif


Credo di aver anche avvistato un Thyo da qualche parte della sala ma poi devo averlo perso di vista! Thyyyoooo se ci sei stato batti un colpo!!! icon_mrgreen.gif
Thyo85
Eggià che c'era anche un Thyo.
Non ti ho mica visto! Strano!
Ero nella fila stendi-gambe a metà.
Confermo: doppiaggio discreto, film stupendo, nessun giudizio, solo una visione distaccata, grande Sam Riley come attore (e anche gli altri) e emozionantissime le parti live.
Athmosphere in quel momento è qualcosa da urlo. sisi.gif
Contento che ci fosse parecchia gente. sisi.gif
neil
gratta.gif potrei vederlo piu per curiosità...musicalmente i joy division non mi esaltano tanto. aiua.gif
ma è tutto in b/n?
Jolly_roger
CITAZIONE (Thyo85 @ 18 Nov 2008 - 12:37) *
Eggià che c'era anche un Thyo.
Non ti ho mica visto! Strano!
Ero nella fila stendi-gambe a metà.
Confermo: doppiaggio discreto, film stupendo, nessun giudizio, solo una visione distaccata, grande Sam Riley come attore (e anche gli altri) e emozionantissime le parti live.
Athmosphere in quel momento è qualcosa da urlo. sisi.gif
Contento che ci fosse parecchia gente. sisi.gif

Anche io ero nella fila stendigambe, ma quella un po' più indietro! icon_wink.gif


Si è vero c'era un sacco di gente, difficilmente ne ho vista così tanta al boldini.... sarcastica.gif
Thyo85
Ah, ma dovevi dirlo, io ero nella fila stendigambe in prima classe, tu in seconda. Capito!
@Neil: si è tutto in b/n.
Pensa che con me c'era una Mocciana e pure le è piaciuto un sacco, e oggi riportava le citazioni di Ian Curtis, e se ha fatto presa se una che i Joy Division poteva pensare fossero caramelle da mangiare....beh! Vuol dire che è valido si!
Rava~
Spero che adesso non si debba aspettare ancora un'altro anno per vederlo in vendita in dvd.

Pochi post dietro sono stato profetico ma forse anche troppo fiducioso...

CITAZIONE (Rava~ @ 31 Jul 2008 - 11:11) *
secondo me se va bene ce lo becchiamo una settimana al Boldini e morta li.

Invece di una settimana solo 4 giorni! Da giovedì a stasera! serio.gif


Comunque, per chi ha visto il film, ecco il vero filmato della prima apparizione in TV dei Joy Division (il pezzo è Shadowplay e non Transmission come nel film)...incredibile comunque come sia fedele la ricostruzione!

http://it.youtube.com/watch?v=tkmTiN-D8NY


CITAZIONE (neil @ 18 Nov 2008 - 18:48) *
ma è tutto in b/n?

Si.
Thyo85
Quella ricostruzione è strepitosa, praticamente il presentatore usa le stesse parole!
Onore davvero al merito...
Anche l'attore, questa è una performance live di Trasmission, l'ultimo minuto e mezzo fa capire quanto davvero sia stato presentato un Curtis uguale a quello che calcava i palchi...
http://it.youtube.com/watch?v=6ZwMs2fLoVE
Morpheus
film sensazionale.
Rava~
Per chi fosse interessato ad esplorare meglio la scena di Manchester di quegli anni, la Factory Records, Tony Wilson e tutti gli altri protagonisti consiglio di recuperare il film "24 Hour Party People". Ovviamente, come detto, non tratta solo di Ian Curtis e dei Joy Division.

Trailer.
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