Giovedì 15 Novembre, ore 21:15

IL DESERTO ROSSO (1964) Michelangelo Antonioni



Luogo di angoscia, fisica e metafisica, la Ravenna cementizzata dall’industrializzazione massiccia è il paesaggio dello stato d’animo di Giuliana, protagonista assoluta del film. Deserto rosso: ossimoro eponimo, dichiarazione dell’assoluta centralità del colore (per la prima volta usato da Antonioni nella sua cinematografia) nel filmico e nel profilmico.
L’opera è frutto di grande maestria registica. L’immagine è sapientemente studiata: numerosi sono i riferimenti al costruttivismo, sottolineati dalle frequenti pause. Il film viene considerato da parecchi studiosi di arti visive uno dei migliori esempi di quadro prospettico, inteso come sintesi derivante dall’aggregato di inquadrature e sequenze. La scena che ritrae l’adulterio di Giuliana in una stanza d’albergo diventa per esempio un piccolo capolavoro di prospettiva cinetica. La tendenza alla conquista tanto della centralità, quanto della simmetria, si fa estrema. La scenografia è calibrata in maniera quasi maniacale; la ripresa, sempre ad altezza umana, compie una rotazione totale attorno a quel centro tematico e prospettico che è il letto.



TRAMA:

"Un incidente d'auto provoca in Giuliana uno choc che, aggravato dall'ambiente particolare in cui la professione del marito (ingegnere elettronico) la costringe a vivere, si tramuta in uno stato di continua nevrosi depressiva. Corrado, un amico del marito, si sente attratto verso la donna e tenta di aiutarla ad uscire dalla sua solitudine piena di incubi, intrecciando con lei una fuggevole ed amara relazione. Tale esperienza non fa che aggravare lo stato depressivo della donna che si vede inconsapevolmente ingannata anche dal suo figlioletto, il quale finge d'essere colpito da una grave malattia. Fallito il tentativo di porre fine violentemente alla propria esistenza senza scopo, Giuliana continuerà la sua vita in precario equilibrio tra rassegnazione e pazzia……………………………………………………….."



La proiezione si terrà presso Area Giovani, ex centro Rodari, in via Labriola 11, quartiere Krasnodar (vicino alla Conad). INGRESSO A OFFERTA LIBERA.