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Versione completa: O.n.u. 62° Sessione
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Maifermo
Alcuni di voi sanno, altri lo scoprono adesso, ma ho la fortuna di assistere ai dibattiti della 62° sessione delle Nazioni Unite e per chi interessa ho pensato di fare un resoconto di quello che è stato detto.

Il primo giorno, il 24 settembre, c'è stato il dibattito d'apertura, ogni volta la prima giornata è dedicata ad un tema specifico, in modo che possa essere approfondito durante i discorsi di ogni Stato membro. Quest' anno il tema scelto dal Segretario Generale Ban Ki Moon è stato il problema globale del cambiamento climatico.
Il primo e il secondo giorno l'Assemblea Generale si è confrontata con questa problematica. Iniziando da alcuni documentari di National Geographics e alcune testimonianze di "tecnici" come le organizzazioni legate all'ONUn dedicate al tema dell'ambiente. Tra i relatori cosiddetti tecnici ho avuto il piacere di sentire parlare il governatore della California Arnold Schwarzenegger, il quale, visibilmente emozionato, ha raccontato come il suo stato affronti il problema e su come lo stesso Stato sia in completa balìa della natura. (non nego che l'intervento abbia suscitato un po' di ilarità, io me la ghignavo)
Nei giorni successivi si è poi sviluppato il dibattito principale con il resoconto di ogni Stato davanti alla comunità internazionale.
Gli interventi sono stati tutti decisamente interessanti ma, a mio parere piuttosto ripetitivi e inconcludenti.
Temi principali trattati sono stati: terrorismo, povertà, globalizzazione, cambiamenti climatici (per forza), sicurezza e riforma dell'ONU (in particolare del consiglio di sicurezza).
I discorsi a parte alcuni sono stati principalmente simili solo alcuni, secondo me meritano di essere sottolineati.

Brasile - Luiz Inàcio Lula Da Silva: Il presidente Brasiliano parte dal tema della sessione il cambiamento climatico per allargarlo allo sviluppo. In primo luogo chiama in causa l'illimitata avidità/ingordigia umana additandola come principale responsabile dei problemi dell'ambiente.
Affrontando il problema ecologico, non si lascia sfuggire l'opportunità di compiere un piccolo ma mirato, affondo nei confronti degli Stati industrializzati chiamadoli ad assumersi le responsabilità in proporzione all'impatto della loro economia sull'ecosistema. "La preservazione della vita deve prevalere sull'avidità umana" è questa la frase che tuona dal podio per più e più volte.

U.S.A. - (George W. Bush): Un discorso forte, aggressivo, in pieno stile Bush se me lo concedete. Il presidente USA parla di dovere della comunità internazionale di intervenire per soverchiare le tirannie, sconfiggere la fame, la povertà , l'ignoranza e le disparità. Si complimenta con i Paesi che sono riusciti da poco ad ottenere la libertà e con i popoli che per questa loro liberazione stanno pagando il prezzo della paura e del terrore. Bush annovera fra i doveri dei paesi civilizzati (molto incisivo questo termine, fin troppo a mio parere) il fatto di continuare a lottare per la pace e la sicurezza dettando una lista di tirannie ancora da in piedi: Bielorussia, Nord Corea, Siria, Iran, Zimbawe, Sudan e, chiaramente, Myanmar (dimenticandone molte fra cui la Cina, che sia voluto?). Sul Myanmar, chiamato volutamente Burma in quanto non riconosce il governo militare attuale, George W. si ferma chiedendo l'immediata liberazione di Aung San Suu Kyi e degli altri prigionieri politici e annunciando sanzioni contro tutti i responsabili di violazioni di diritti umani.
Il discorso poi è portato sul tema della lotta alla fame, all'Aids, alla malaria e sul diritto all'educazione, elencando quanto gli States abbiano monetariamente e con programmi umanitari aiutato le popolazioni più colpite da queste piaghe.

Italia - (Romano Prodi): La moratoria sull'abolizione della pena di morte è il primo tema affrontato dal Professore il quale ricorda lo sforzo dell'Italia nel tentativo di trovare un'intesa internazionale sull'abolizione della pena capitale. Il premier sottolinea la fedeltà italiana all'organizzazione tramite la partecipazione a numerose operazioni di peacekeeping fra cui, in primo luogo, quella in Libano. Prodi afferma quanto solo il dialogo a livello politico possa essere lo strumento per la soluzione di molte situazioni: sicurezza internazionale, terrorismo e cambiamento climatico. Concludendo il discorso, evidenzia la necessità di una riforma della struttura delle Nazioni Unite a partire dal Consiglio di Sicurezza.

Per adesso ho postato solo questi, a breve metterò i resoconti più significativi: Nicaragua, Cuba, Iran, Francia, Germania, U.K., Myanmar, Sudan ecc...
Adrian
Niente di pratico insomma?
Maifermo
Di pratico molto poco, per quanto riguarda l'ambiente si sono dati in sostanza appuntamento a Bali dove ci sarà una conferenza mondiale su questi temi e dove potrebbe uscire un protocollo post-Kyoto.
In generale si sono fatti molti discorsi "alti" ma poco pragmatici. In generale funziona così: gli stati poveri chiedono soldi da fondi internazionali, gli stati ricchi fanno discorsi umanitari per non andare a vedere i loro errori nel dettaglio e gli stati "non allineati" si incazzano con quelli ricchi che li tengono fuori dal commercio globale dando la colpa di qualsiasi cosa a loro...
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