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> Il Cinema Di Shunji Iwai, Il nuovo ciclo del Cineforum
Senbee Norimaki
messaggio 3 May 2007 - 17:32
Messaggio #1


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È il mio turno, adesso ci provo anch'io ^_____^. Dopo il bellissimo ciclo di Faye sull'amore, un altro utente di Ferraraforum, ossia il sottoscritto, prova a proporre al pubblico un ciclo di film di sua scelta. Ho deciso di proiettare per la prima volta in Italia una rassegna completa su uno dei registi più apprezzati del Sol Levante: Shunji Iwai.
Iwai si caratterizza per essere l'unico regista giapponese ad essere osannato dalla critica ma al tempo stesso a riscuotere un successo di pubblico devastante. Il suo cinema gioca sempre sul mantenersi in bilico fra tre elementi: 1) la poesia 2) l'originalità, l'autorialità, l'innovazione insomma e infine 3) l'essere dentro fino al collo alla cultura pop giapponese. I suoi temi, i suoi attori, le situazioni, sono tutti straconosciuti e fottutamente di moda quindi, ma sono usati per creare arte (arte che tende alla poesia più sublime, non a quella introspettiva e criptica di molti autori osannati dalla critica ma non capiti dal pubblico).

Ricordo che il Cineforum è gratuito e aperto a tutti (se volete, al termine della proiezione, potete dare una piccolissima mancia per sopperire alle spese che gli organizzatori sostengono per pagare la bastarda SIAE, ma non è obbligatorio). Si trova in via Labriola 11, traversa di via Krasnodar, vicino alla Conad, presso il centro "Areagiovani" (ex Centro Gianni Rodari).

Ecco il programma:

Il cinema di Shunji Iwai
Rassegna completa sul regista più interessante del cinema contemporaneo giapponese.
(IMG:http://img136.imageshack.us/img136/2068/iwaishunjihg4.jpg)




Love Letter (1995, 117')
Giovedì 10 maggio, ore 21 e 15
Una ragazza scrive una lettera all'indirizzo ora non più esistente del suo ragazzo deceduto anni prima. E riceve una risposta...
Tra cinema classico e vera poesia, l'esordio di Shunji Iwai rappresenta il film romantico più popolare in Giappone.
(IMG:http://img136.imageshack.us/img136/580/loveletterlo0.jpg)




Swallowtail Butterfly (1996, 146')
Giovedì 17 maggio, ore 21 e 15
Yentown: nei sobborghi di Tokyo in un presente parallelo, una storia di fantascienza, musica, violenza, yakuza, follia e sopravvivenza in una miscela esplosiva legata da scoppi di improvviso lirismo.
(IMG:http://img216.imageshack.us/img216/6643/film016bk011po5.jpg)




All About Lily Chou Chou (2001, 146')
Giovedì 24 maggio, ore 21 e 15
Le vite dei ragazzini legati dalla chat che ruota attorno a una cantante sublime. Voci dall'etere. Un film che ha profondamente cambiato il cinema giapponese e che ha ispirato musicalmente Quentin Tarantino.
(IMG:http://img216.imageshack.us/img216/3733/b00008yni302lzzzzzzzqw0.jpg)




Hana & Alice (2004, 135')
Giovedì 31 maggio, ore 21 e 15
L'eterna storia del triangolo, nell'amicizia fra due ragazzine delle superiori. Un ritorno al romantico, al manga, alla cultura pop giapponese, ma nello stile di Shunji Iwai.
(IMG:http://img223.imageshack.us/img223/9424/hanaalicewallpaper04128zs3.jpg)




Inoltre, una proiezione speciale di tre ore con i tre mediometraggi di Shunji Iwai:


Giovedì 7 giugno, ore 21 e 15

Undo (1994, 47')
Il rapporto fra due amanti nel suo deteriorarsi, fino alla claustrofobia del vuoto, della triste assenza di speranza. Un esordio indimenticabile. In tutti i sensi.
(IMG:http://img225.imageshack.us/img225/8783/undo1xw8.jpg)



Picnic (1996, 68')
Chara è la donna-corvo, Tadanobu Asano è il misterioso folle. In un istituto di igiene mentale la libertà è il camminare sui confini del mondo conosciuto.
(IMG:http://img224.imageshack.us/img224/9763/k01pceh7.jpg)



April Story (1998, 67')
Uzuki è timida nella nuova università che ha scelto. Troverà quello che cercava? Una storia dolcissima dipinta come in un acquerello.
(IMG:http://img224.imageshack.us/img224/9782/aprilstorybigxu9.jpg)

Messaggio modificato da Senbee Norimaki il 3 May 2007 - 17:36
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Skafranz
messaggio 3 May 2007 - 18:06
Messaggio #2


Crudele Samoano
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cancellato un commento OT, inutile e provocatorio....e neanche divertente
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Thyo85
messaggio 3 May 2007 - 20:44
Messaggio #3


Gago
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Non so quanto ci potrò essere,ma sembra davvero molto interessante... (IMG:http://www.ferraraforum.it/style_emoticons/default/sisi.gif)
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Senbee Norimaki
messaggio 4 May 2007 - 00:17
Messaggio #4


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Ai maschietti (e alle femmine maschiaccio) consiglio soprattutto Swallowtail Butterfly, una fantascienza fumettosa, movimentatissima, sociale, con sprazzi di improvvisa, altissima poesia e inserti pure di yakuza-movie... Una follia però perfettamente riuscita e assolutamente da non perdere.

A tutte le romanticone (e ai romanticoni of course) consiglio il primo film, Love Letter, che a detta di quasi tutti quelli che l'han visto è il film più romantico, commovente e sincero che abbiano mai visto nella loro vita.

Il terzo, Lily Chou Chou, è soprattutto per gli appassionati di musica. Un film da sentire più che da vedere: le storie che si intrecciano sono singolarmente interessantissime, ma vanno in secondo piano, sovrastate dalla colonna sonora più meravigliosa sentita al cinema negli ultimi 10 anni.

Il quarto, Hana & Alice, è soprattutto per gli innamorati del Giappone e dei manga più a carattere romantico-umoristico-poetico, come "Le storie di lui e lei" o "Kimagure Orange Road".

I tre corti sono per appassionati di cinema in generale, essendo fulgide e straordinarie prove di regia e di fotografia. Il secondo ha anche un finale che lascia sempre tutti storditi ed estasiati.

Ci tengo a precisare che ho rivisto personalmente i sottotitoli, adattandoli per la leggibilità e correggendone gli errori.
Inoltre, questo è il primo ciclo italiano COMPLETO su Iwai: proietteremo TUTTO quello che Iwai ha girato per il cinema. Sarebbe interessante in futuro trovare anche il girato per la TV, ma non credo purtroppo che sia possibile trovare una traduzione anche almeno in inglese.

Un'altra curiosità: l'attore più sexy, il più figo del Giappone (Tadanobu Asano) si è sposato sul set di Picnic (il secondo corto) con l'altra protagonista, la cantante più loliteggiante e sexy del Giappone, Chara. E' il matrimonio del secolo per i Giapponesi, che lo seguono minuto per minuto. I due sono ormai felicemente sposati da anni con prole. Iwai gode di fama anche per questo: ha dato poesia e vera stabilità non solo al cinema, ma anche allo star system nipponico.

Infine, vorrei ricordare che Iwai nasce artisticamente come musicista. Compone infatti personalmente le stupende musiche dei suoi film, e ha creato dal nulla gruppi strepitosi come i Salyu. Addirittura molte scene le pensa DOPO avere scelto o composto le musiche (proprio come Tarantino: non a caso una delle canzoni di Lily Chou Chou si trova nella colonna sonora di Kill Bill Vol.I).
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Senbee Norimaki
messaggio 7 May 2007 - 12:59
Messaggio #5


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Qualche notizia in più su Iwai credo che possa essere utile.

Il cinema di Iwai è caratterizzato sempre da questi elementi:

- La poesia "lirica". S'è parlato molto, e probabilmente anche a sproposito, di Leopardi come influenza nel cinema di Iwai. Probabilmente Iwai non sa nemmeno chi sia il nostro Giacomo, ma è indubbio che perlomeno l'atmosfera di "Silvia" sia indissolubilmente presente nei suoi film. I protagonisti dei suoi film sono sempre su quel "limitare di gioventù" sospeso fra la dolcezza dell'illusione della giovinezza, immersi nel "maggio odoroso" che evoca tanti ricordi leggeri e profondi, e la durezza del mondo adulto, in un mondo che non è fatto per chi ancora ha nel proprio cuore una goccia di sincera poesia.
- L'adolescenza. Nei suoi film i protagonisti sono sempre adolescenti, o al massimo i ricordi da adolescente dei protagonisti. In un cinema in cui la poesia e la musica sono al centro dell'opera, questo tema è d'obbligo. L'adolescenza poi per i giapponesi ha anche un significato simbolico particolare, insieme con i fiori del ciliegio e tutto il resto (non mi dilungo sull'argomento perché chi conosce un minimo di cultura orientale sa benissimo a cosa mi riferisco).
- La musica. Iwai è un musicista, che spesso scrive personalmente la colonna sonora. Privilegia la musica classica (il pianoforte è costantemente presente su quasi tutte le scene) ma, specialmente nel caso di Lily Chou Chou e di Swallowtail Butterfly, abbiamo a che fare con una colonna sonora pop e rock che ha rivoluzionato la scena musicale nipponica, che è la protagonista stessa del film.
- La fotografia. Le piogge d'aprile, la neve, il pulviscolo, il controluce, tutte le tecniche che catturano l'attimo fugace del ricordo sono usate da Iwai costantemente. Nei film dove sono onnipresenti si viene immersi in un dipinto che dà forma ai nostri ricordi, mentre nei film come Swallowatail sono usate come raccordo tra scene estremamente brutali: indubbiamente in questo caso sortiscono un effetto ancora più dirompente.
- Lo showbusiness giapponese. Iwai è prima di tutto un regista popolare. Viene dalla TV, lavora con star della televisione: cantanti, idols, "veline" e icone della cultura pop giapponese vengono prese da Iwai, rubate dagli spot e dalle fiction e immerse nel suo mondo sospeso fra batticuori adolescenziali e disillusioni atroci, rendendo improvvisamente tridimensionale il piatto mondo di figurine a cui lo spettatore è abituato.

I quattro film sono molto diversi fra loro. Ho scelto l'ordine cronologico, un po' perché sono malato di cinema e quindi tendo al rispetto dell'opera quasi a livello filologico, un po' perché Iwai si è evoluto, o involuto, seguendo una particolare traiettoria che è interessante seguire.
- "Love letter" è tutto sublime: non ci sono brutalità, non ci sono cattivi e ingiustizie. Ci sono solo una ragazza e la sua difficoltà nell'accettare razionalmente la dipartita dell'amore della sua vita. Il film comincia con una cerimonia commemorativa della morte dell'ex, ma subito dopo il film prende una piega inaspettata: per superare la durezza del presente bisogna ritornare nel passato, per capire e capirci meglio. Ed ecco l'adolescenza e il ricordo: solo evocando l'incredibile serie di eventi sepolti nelle memorie delle proprie radici ai tempi dell'adolescenza, forse avremo la soluzione, la chiave per interpretare la realtà. Perché la Verità, per Iwai e un po' per tutti i poeti, non sta nel nostro essere adulti, ma sta nel passato, sepolta tra i ricordi della nuda sincerità del nostro essere bambini. E per questo poderoso e difficilissimo tema, Iwai sceglie la strada più difficile: un film popolare. Prende come protagonista la bella, popolarissima e gentile testimonial della birra Kirin, forma un cast di esordienti, fa addirittura suonare al pianoforte alcuni momenti della colonna sonora da un bimbo di 8 anni. E tutto questo al suo esordio cinematografico. Ottiene un film stilisticamente impeccabile, mai sdolcinato, spesso sinceramente commovente, ottiene un successo notevole di critica ma soprattutto un plebiscito di pubblico che osanna il film come film sentimentale più di successo di tutti i tempi in Giappone.
- "Swallowtail butterfly" è un film completamente diverso. Iwai, decide di dare un pugno in faccia ai fan del suo film d'esordio e scrive anche il soggetto e la sceneggiatura di un film durissimo e folle. Una fantascienza anomala, ambientata in un futuro vicinissimo o in un presente parallelo, e ci mette dentro il disagio assoluto degli immigrati, la sporcizia, il crimine, l'omicidio, la musica rock, la violenza. Fotografa il film in maniera assurda, passando da ambientazioni fumettistiche a scenografie di cruda realtà di degrado, unendo il tutto in una singolarissima fotografia da film in costume, quasi fosse ambientato nell'800. Riempie i film di personaggi grotteschi, di mafiosi da fumetto, di improbabili ragazzini criminali, prostitute da strapazzo in un mondo di pazzi relegati ai confini del mondo. Ma Iwai è un poeta e decide di far vedere la storia dal punto di vista di un'orfana anch'essa immigrata, taciturna, adolescente. E così il suo punto di vista, intuito e percepito indirettamente dallo spettatore, illumina di morale e di dignità questa storia di grottesca disperazione. Iwai ti prende da una situazione orribile e ti porta in un'altra ancora più orribile facendoti però volare da una all'altra passando per il sublime, volando alto, come una farfalla che nel suo stentato volo da un campo di rifiuti a un altro vede fugacemente il sole. Iwai, temerario come sempre, assolda addirittura la cantante rock più famosa di allora, Chara, una ragazza bellissima, molto sensuale, bad girl per eccellenza ma dalla voce e dalle movenze tremendamente loliteggianti, inserendola nel contesto a lei congeniale (una cantante venuta dal nulla). E come protagonista, un'esordiente. Quindicenne. Il film viene osannato dalla critica e ha un successo di pubblico inaspettato.
- "All About Lily Chou Chou" si porta ancora più avanti nella compenetrazione tra cinema e musica: il protagonista è l'Etere, una misteriosa dimensione in cui si forma la Musica, un luogo limite fra immanente e trascendente, a cui solo pochi umani possono accedere. I ragazzini che ruotano attorno a una chat di fan di una cantante (inventata per questo film) sono convinti che tale cantante si muova direttamente nell'Etere. Iwai segue le vite di questi ragazzini, quasi sempre in situazioni di degrado sociale spaventose. Ma il loro essere adolescenti comporta l'essere sinceri, ingenui e non ancora contaminati dal mondo brutale che sta loro attorno: è fin troppo semplice per Iwai simboleggiare questa innocenza con l'Etere, amalgamando le storie con la Musica. Le riprese, come in Butterfly, alternano voli di lirismo sublime a scene di grande realismo, ma è la musica questa volta che Iwai privilegia, scrivendo le scene dopo aver scritto le canzoni. Il gruppo che ne nasce si chiama Salyu. È al secondo album ed è con ogni probabilità uno dei gruppi più importanti e interessanti della scena rock contemporanea.
- "Hana e Alice" segna, per molti, un'involuzione nel cinema di Iwai. Quel melting pot di invenzioni geniali e stile infatti trova qui un equilibrio e una continuità che fa segnare il ritorno di Iwai alle origini di "Love Letter". Per molti, per il pubblico generalista, è un gradito ritorno a un cinema profondo e sincero ma non estremo. Per altri, è un Iwai sempre grandissimo ma troppo tenuto a freno dalla produzione. In realtà, Iwai è un regista istintivo e non molto avvezzo all'accondiscendenza nei confronti dei produttori: voleva scrivere un film sull'amicizia di due ragazze adolescenti, e l'ha fatto nel modo che riteneva giusto, a metà tra il suo precedente "Love letter" e il manga alla "Orange Road", scrivendo personalmente tutta la colonna sonora. In realtà il pubblico generalista non è contentissimo, perché il finale è un po' troppo aperto soprattutto per i gusti degli occidentali, ma quello che ci resta dopo la visione di questo film (debordante come sempre, ben sopra le due ore) è l'esperienza sincera di aver vissuto tutti i patemi, le bassezze, le felicità, le aspirazioni, le gioie e i sentimenti più profondi delle due protagoniste.
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daltanius84
messaggio 11 May 2007 - 15:25
Messaggio #6


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figooo...vedro' di vederne qualcuno..

Messaggio modificato da daltanius84 il 11 May 2007 - 15:26
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Senbee Norimaki
messaggio 11 May 2007 - 15:45
Messaggio #7


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Quello di ieri sera è piaciuto molto, non mi aspettavo una serie di consensi così totale.

Il prossimo, quello di giovedì 17, "Swallowtail butterfly", è il mio preferito. Se ti conosco un po', dovrebbe essere anche il tuo preferito. ^_^
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Senbee Norimaki
messaggio 8 Jun 2007 - 10:05
Messaggio #8


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Eccomi qui: il ciclo è finito ieri sera, ed è ora di tirare un po' di somme.

Prima di tutto l'inaspettata affluenza di pubblico: non credevo possibile che ci fossero tanti giovani interessati a film così complessi, artistici, di culture così lontane e così poco "di intrattenimento". Alcuni ci hanno seguito per tutte le proiezioni, presentandosi stoicamente anche nella ultima maratona di tre ore con i tre mediometraggi.

Poi la classifica: come sospettavo, "Swallowtail Butterfly" si posiziona sempre o al primo o all'ultimo posto delle preferenze. È un film che si ama o si odia. Quindi è un capolavoro a prescindere ^_^
"Lily Chou Chou" è quello che ha ricevuto i commenti più entusiastici in media, mentre "Love Letter" e "Hana e Alice" hanno ricevuto entrambi gli stessi commenti: alternativamente "il migliore", "il più equilibrato", "il più piacevole", eccetera.

Poi le visioni: Iwai è famoso per alcuni stacchi lirici che ti rimangono impresse nella retina e nell'anima. Chi ha seguito il ciclo, non potrà dimenticare l'immagine del ragazzo dietro la tenda in biblioteca in "Love Letter", la scena del tatuaggio e della farfalla in "Swallowtail Butterfly", le immagini nei campi in "Lily Chou Chou", le carte che volano sulla spiaggia in "Hana e Alice", la donna legata in un angolo e il bacio in mezzo ai bambini che arrivano in "Undo", il professore mostruoso e il finale in controluce tra le piume di corvo in "Picnic", l'ombrello rosso sotto la pioggia in "April story".

Io credo, insieme a quel critico che in lunghe notti insonni mi ha accompagnato a formare la mia cultura cinematografica, Enrico Ghezzi, che il cinema sia soprattutto (anzi SIANO soprattutto, perché il cinema è molteplice) visioni. E Iwai, oltre che personaggi indimenticabili, ricordi, poesia, ci ha donato visioni. Visioni dell'anima, visioni musicali, visioni poetiche.

Ringrazio tutti coloro che hanno seguito il ciclo e tutti quelli che hanno creduto nel mio folle esperimento (proporre un ciclo completo e inedito, sottotitolato, su Iwai a Ferrara in giugno è da considerare un'impresa suicida). Sono molto felice che l'esperimento sia riuscito e che Iwai abbia fatto breccia nel cuore di tanti spettatori ferraresi.

I prossimi cicli che organizzerò e che organizzeremo, saranno molto più di intrattenimento. A cominciare da una serie di horror davvero MAI visti, all'aperto per l'estate. Dal canto mio, spero di poter proporre, dopo agosto, una serie di melò di Hong Kong, film di estremo intrattenimento, veloci e sinceri, apparentemente frivoli, che invece sono il cuore della cultura asiatica, per tutti quelli che la vogliono capire e condividere.
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