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> Le Nostre Recensioni, gli album che abbiamo appena comprato e che vogliamo consigliare agli
Püzdj
messaggio 11 Feb 2008 - 17:34
Messaggio #51


il peso™
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vorrei recensire un album di un po' di tempo fa, ma che ho ripescato tra i miei cd e sinceramente non me lo ricordavo affatto così bello; voglio quindi consigliare a tutti quanti...

(IMG:http://juiced.files.wordpress.com/2006/12/groovearmadagoodbye.jpg)

Groove Armada - Goodbye Country (Hello Nightclub)
voto 9,5


il secondo lavoro discografico del duo Findlay-Cato, la conferma del loro stile decisamente eclettico, il loro manifesto; e già il titolo dice tutto (ma anche tutto il contrario). si passa da vere e proprie poesie trip-hop come Drifted o Edge Hill, agli echi hip hop di Suntoucher, alla contaminazione reggae in Superstylin' (un pezzo davvero incredibile ancora oggi!!!) e in Fogma (in cui su synth ipnotici la fa da padrone un ormai famoso campione di Sister Nancy); poi c'è tutto il sottobosco chillout, lounge e soul (l'associazione alla campagna forse?) di Healing, Little By Little, Join Hands, Tuning In (traccia poi ripresa anche nel successivo album Lovebox). Parentesi particolare va poi fatta per My Friend, una vera e propria canzone pop in cui il duo si dimostra ormai estremamente maturo e padrone di ogni genere.
un disco a mio modesto parere da avere, piacevole per chiunque, una vera e propria prova di maestria da parte di due djs che si divertono (e come lo fanno bene!) ad essere anche musicisti veri e propri; insomma l'album che ha fatto capire che i Groove Armada non sono due dj ma una band vera e propria.
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Thyo85
messaggio 12 Feb 2008 - 16:35
Messaggio #52


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Per le classiche coincidenze che succedono e basta, l'Italia musicale ha fatto uscire due dischi quasi in contemporanea, belli, nuove realtà.
E che hanno il loro seguito. E' un miracolo?
Non lo si può sapere.
Ma parliamone un attimo.
"Amen" dei Baustelle rischia di diventare un piccolo caso.
Immagine Allegata

Certo, sono sempre stati ben considerati dalla critica, il precedente "La Malavita" era tutto sommato girato un pochino in tv.
Ma da quel che leggo dovrebbero essere entrati al 4o posto in classifica nella settimana di uscita.
E com'è questo disco?
Bello, bello, bello. Ammetto che li avevo un pò ignorati, fino ad ora, tanto avevo ascoltato solo distrattamente una proposta che non mi colpiva (al primo ascolto) a pieno, quanto questo disco l'ho adorato dal primo istante in cui lo ascoltavo, in macchina.
E' semplicemente un grande disco di pop/rock d'autore: la canzone italiana che gioca a non fare la canzone italiana, specie nei testi, parole dai toni leggeri che nascono invece polemica, intelligenza, disillusione, riferimenti a grandi personaggi, storie di vita vissuta e osservata.
Nel mezzo grandi arrangiamenti, le due splendide voci che si alternano, entrambe profondamente "antiche" nel tono impiantate su suoni profondamente attuali.
Un disco lungo, vasto, eterogeneo che guarda avanti e indietro nella nostra storia ma senza rinunciare ad un suono proprio, profondamente Baustelle.
Davvero una gran scoperta. E un grande disco: se venderanno parecchie copie ci sarà da essere più ottimisti sul futuro della nostra musica, che non è solo Ramazzotti e Finley. Non può essere così.

Ed eccoci a Bachelite, direzione Offlaga Disco Pax.
Immagine Allegata
Il seguito di Prove tecniche di Trasmissione non è un seguito ma un capitolo due.
Un secondo capitolo di queste storie di vita, di ricordi, di condivisione.
Gli Offlaga si odiano o si amano: io li amo.
Lievemente cresciuti a livello musicale, i testi (il recitato) reggono il confronto con il disco d'esordio, seguendone la stessa struttura anche all'interno del disco: Superchiome è un'acida storia che vuole rivaleggiare con Kappler, Cioccolato I.a.c.p. è una nuova Tatranky, Dove ho messo la mia Golf? è un nuovo ritratto umoristico di vita, un delicato racconto di provincia, di adolescenza.
Bachelite è un disco ancora politico, ma soprattutto storico: fotografia di tempi passati che guardano ad oggi (lungimiranza, la splendida sensibile).
Un disco che non rinuncia a quei piccoli enigmi che prima o poi saranno svelati: questa volta ci chiediamo..chi erano il cantante e il fonico di cui si parla?
Domande piacevoli anche senza la risposta.
La vera risposta è che questi due dischi sono belli, coraggiosi, italiani e provengono da gruppi ancora all'inizio della carriera (anche se i Baustelle girano da parecchio ma sembrano ancora precedenti a picchi di classifica e soprattutto di maturazione musicale).
Che l'Italia è viva e siamo a tre gran bei dischi, perchè anche Eclissi dei Subsonica ha delle gemme non da poco.
E allora, speriamo nel successo perchè non si può non desiderare che l'italia si appassioni a questi piccoli, grandi gruppi.

Messaggio modificato da Thyo85 il 12 Feb 2008 - 16:37
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Senbee Norimaki
messaggio 12 Feb 2008 - 16:54
Messaggio #53


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Mi hai battuto sul tempo: stavo per recensire entusiasticamente anch'io "Amen" dei Baustelle. Meraviglioso.
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Senbee Norimaki
messaggio 16 Feb 2008 - 18:37
Messaggio #54


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Timo Maas - Pictures

Secondo album di Timo Maas, dopo lo stupefacente "Loud". Se uno come me, che tende a non sopportare la house, ritiene questo album (a metà fra trance, house berlinese, pop e rock) un capolavoro, vuol dire che è proprio bello..! ^__^

Atmosfere da PARANOIA, sospese fra le Ladytron, i Kraftenwerk, Ellen Alien Dj, i Prodigy e i Depeche Mode, ma spesso ammorbidite da una vaghissima tendenza mai resa esplicita al lounge.
Elettronica geniale, con suoni mai sentiti e campionamenti e arrangiamenti raffinatissimi.

Darei la mano destra per poter ascoltare tutto questo album insieme a "Loud" in discoteca!
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Püzdj
messaggio 16 Feb 2008 - 21:12
Messaggio #55


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vienimo al dorian sabato 23 zio bè, e caccia la mano destra!!
dimentichi di citare preziose collaborazioni per Pictures, un paio di spicco con Brian Molko (Like Siamese è la mia preferita, tendente quasi al rock!), e una spettacolare con Neneh Cherry! ebbravo Senbee che si ascolta Timoteo!!
c'è da dire che Pictures è certamente "meno discotecaro" del precedente Loud, anche se pure nel suo primo album il tedesco ci caccia delle discrete sperimentazioni...

Messaggio modificato da Püzdj il 16 Feb 2008 - 21:12
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EllenAlliendj
messaggio 16 Feb 2008 - 21:17
Messaggio #56


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CITAZIONE (Püzdj @ 11 Feb 2008 - 17:34) *
vorrei recensire un album di un po' di tempo fa, ma che ho ripescato tra i miei cd e sinceramente non me lo ricordavo affatto così bello; voglio quindi consigliare a tutti quanti...

(IMG:http://juiced.files.wordpress.com/2006/12/groovearmadagoodbye.jpg)

Groove Armada - Goodbye Country (Hello Nightclub)
voto 9,5


il secondo lavoro discografico del duo Findlay-Cato, la conferma del loro stile decisamente eclettico, il loro manifesto; e già il titolo dice tutto (ma anche tutto il contrario). si passa da vere e proprie poesie trip-hop come Drifted o Edge Hill, agli echi hip hop di Suntoucher, alla contaminazione reggae in Superstylin' (un pezzo davvero incredibile ancora oggi!!!) e in Fogma (in cui su synth ipnotici la fa da padrone un ormai famoso campione di Sister Nancy); poi c'è tutto il sottobosco chillout, lounge e soul (l'associazione alla campagna forse?) di Healing, Little By Little, Join Hands, Tuning In (traccia poi ripresa anche nel successivo album Lovebox). Parentesi particolare va poi fatta per My Friend, una vera e propria canzone pop in cui il duo si dimostra ormai estremamente maturo e padrone di ogni genere.
un disco a mio modesto parere da avere, piacevole per chiunque, una vera e propria prova di maestria da parte di due djs che si divertono (e come lo fanno bene!) ad essere anche musicisti veri e propri; insomma l'album che ha fatto capire che i Groove Armada non sono due dj ma una band vera e propria.

Secondo me, EASY è uno dei pezzi PIù stupendi che abbia mai sentito ,e lo metto nella storia della musica(personale).
per my friend , mi ha fatto effetto il video,ma se devo parlare di suoni ,cento volteEASY !la voce la melodia il crescendo quella l' ho stampata nell'anima, se si puo osar dire così (IMG:http://www.ferraraforum.it/style_emoticons/default/icon_mrgreen.gif)

Messaggio modificato da EllenAlliendj il 16 Feb 2008 - 21:19
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Püzdj
messaggio 17 Feb 2008 - 14:27
Messaggio #57


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concordo col tuo pensiero Ellen, anche se Easy è contenuta in Lovebox però, non in Goodbye Country... (IMG:http://www.ferraraforum.it/style_emoticons/default/4.gif) poi cmq sì, My Friend ed Easy son due pezzi totalmente diversi...
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Senbee Norimaki
messaggio 17 Feb 2008 - 16:09
Messaggio #58


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CITAZIONE (Püzdj @ 16 Feb 2008 - 21:12) *
vienimo al dorian sabato 23 zio bè, e caccia la mano destra!!
dimentichi di citare preziose collaborazioni per Pictures, un paio di spicco con Brian Molko (Like Siamese è la mia preferita, tendente quasi al rock!), e una spettacolare con Neneh Cherry! ebbravo Senbee che si ascolta Timoteo!!
c'è da dire che Pictures è certamente "meno discotecaro" del precedente Loud, anche se pure nel suo primo album il tedesco ci caccia delle discrete sperimentazioni...


Hai ragione, ma infatti ho sbagliato a metterlo nelle recensioni, è stato solo un messaggio di totale apprezamento verso quest'album bellissimo.

Non so se sia più bello del precedente. Il precedente aveva probabilmente il pezzo house (house pura) più bello della storia (Main Street) e una serie di ideuzze geniali. Questo mi piace forse di più per essere ancora più cupo, più Depeche Mode, più Prodigy. Più paranoico insomma, più "berlinese".
Vi stupite che ascolto Timo Maas? ^_^ No no, io ascolto sempre tutto, indipendentemente dal genere. Ogni genere ha i suoi genii e Timo Maas è un genio, non c'è dubbio.
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Püzdj
messaggio 18 Feb 2008 - 16:56
Messaggio #59


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(IMG:http://www.ferraraforum.it/style_emoticons/default/23.gif)

e cmq non hai sbagliato a metterlo in recensioni... ci sta tutto, alla fine cmq parli di un album e lo descrivi apprezzandolo anche se non ne hai fatto una vera e propria recensione, ci mancherebbe.
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Senbee Norimaki
messaggio 28 Feb 2008 - 19:38
Messaggio #60


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Elio e le Storie Tese
Studentessi


(IMG:http://img292.imageshack.us/img292/1576/studentessi1tz4.jpg)

Ritornano finalmente gli EELST dopo 5 anni.
Vengo al dunque: questo album è un capolavoro.
Vengo al dove: lo potete trovare solo in edicola o comprarlo su Internet: gli Elii si sono tolti dalla SIAE e dalle case discografiche, che fiche non sono e che perciò d'ora innanzi chiamerò case discograstronze.
Vengo. Aaahhh.

Ecco canzone per canzone un'analisi critica dell'album

Plafone con Antonella Ruggiero.

L'album comincia con un pezzo tratto da “Il commissario di ferro” di Stelvio Massi, in cui il personaggio principale si chiama proprio Sergio Conforti. Ed è uno stronzo.
Dopo un'intro progressive, odiamo l'incredibile voce di Antonella Ruggiero cantare sotto la doccia. Ma poi udiamo la voce di Elio, vicino di casa, che si lamenta, e diremmo noi anche a buon ragione. La giustizia trionfa nella riunione condominale.
Il brano si conclude con la prova di un dj in erba.

Ignudi fra i nudisti con Giorgia

Questo pezzo indimenticabile, risolve finalmente l'eterno dilemma se sia meglio andare al mare o in montagna. La coppia trionfa.
Il brano si conclude con un ulteriore comunicato di Maurizio Crozza sulla Toscana.

La tristezza

Brano fondamentale da ascoltare quando siete tristi. In questo brano infatti Elio con grande saggezza spiega in ogni particolare la sua geniale teoria sulla tristezza, ridandole la dignità che si merita. Se siete tristi e ascoltate tale superba canzone, vi sentirete vincenti.

Effetto memoria – Inverno

Prima parte di questo stupendo pezzo in quattro parti sulla memoria. È talmente incisivo sul concetto di memoria che io stesso non ricordo assolutamente che cazzo sto scrivendo.

Heavy Samba con Irene Grandi

Elio sta canticchiando una piacevole canzone bossanova-lounge, mentre si sta recando a far visita alla sua ragazza, per chiavarla. Ma ahimé egli sbaglia percorso e approda in casa di Irene Grandi. Ma a questo punto perché non chiavare lei, dopo tutta la strada che si è fatto? Irene non è d'accordissima, visto che c'è Beibo, il suo ragazzo, in casa. I due raggiungono un compromesso lanciandosi in un focoso duetto di un nuovo genere, l'heavy samba appunto. Inutile rimarcare l'evidente profondità del testo di questo splendido brano. Segue un'esilarantissima barzelletta cinese, tutto finisce poi dentro una radio come in “Have a Cigar” dei Pink Floyd, e infine assistiamo a uno sfogo lacerante e sentitissimo di uno dei ragazzi di “Amici” di Maria De Filippi.

Gargaroz

Ovvero: la versione originale di “Carciofon” che il simpatico complessino canta in una accattivante pubblicità che tutti siamo soliti vedere. Codesto brano parla della bocca di Linda Blair che vomita nell'Esorcista, parla della bocca dello Squalo 1, 2 e 3, e anche di Belfagor. Insomma di ricordi terribili legati all'infanzia di Elio e alla bocca. La morale è sempre quella: io mi trombo tua sorella. No, la morale è che esiste un orribile complotto internazionale per rubare le tonsille ai bimbi. Finalmente Elio denuncia questo complotto. Era ora.
La canzone si conclude con uno degli spot più stellari di Maico di Athur Avenue.

Suicidio a sorpresa con Paola Cortellesi

In questo mirabile brano in quattro movimenti, Elio fonde armoniosamente due generi musicali: il varietà da avanspettacolo in stile “Maramao perché sei morto?” e il death metal.
In tale superbo progetto sonoro, Elio dimostra una verità che pochi sapevano: i brani black metal se ascoltati al contrario rivelano messaggi nascosti di buonismo e una ventata di ottimismo.
L'ultimo movimento si conclude purtroppo con l'inaspettato suicidio della garrula cantante, e con il pietoso lamento della cara madre, che a sua volta però si rivela una meretrice.

Effetto memoria – Primavera

Qui Cesareo ci ricorda della prima strofa, ma anche lui ha poco da ricordarci, essendosela già dimenticata.

La Lega dell'Amore con Claudio Bisio

Ovvero: la risposta di Elio all'antipolitica. Noi crediamo in lui e voteremo questo partito.
Il brano comincia con una bella introduzione di Claudio Bisio e un commento sibillino di Rocco Tanica. Si conclude con Bisio che orgasma, esattamente come Marco Masini in “Cartoni animati giapponesi”.

Indiani – A caval Donando

Uno studente fuori da una discoteca telefona alla madre (una madre completamente idiota, ma questo non ci interessa) di aver saputo una notizia incredibile dagli Elii: esistevano cowboys che andavo a far doni agli indiani per scusarsi. Ma gli indiani non accettavano.
Questa canzone country/western ripercorre la tragedia di questi cowboy buoni e incompresi: perché non ci possiamo amare? Perché non ci possiamo rollare un calumet della pace con poco tabacco? Nel finale a sorpresa ecco un watusso.
Maurizio Crozza infine ha ancora qualcosa da dire sulla Toscana. Ma questa volta non è chiarissimo.

Effetto memoria – Estate con Claudio Baglioni

Ebbene sì: nemmeno Baglioni si ricorda. Forse è l'età.

Supermassiccio con Guido Meda

Sebbene parli di un buco nero supermassiccio, questo brano non è la cover di “Supermassive Black Hole” dei Muse. Molto meglio: questo scaltro brano funky soul dalle accattivanti sonorità anni '70, ci mette in guardia sull'arrivo di una catastrofe. Ma ci convince ad accettarla con spigliatezza, mentre Guido Meda descrive la telecronaca dell'annientamento della razza umana con la sua consueta professionalità e verve.
Il brano si conclude con un'altrettanto rassicurante telefonata di un figlio alla madre. Quello di prima, crediamo.

La risposta dell'architetto con Mangoni

Mangoni risponde all'hip-hop italiano con questo brano che la dice proprio tutta su questo genere musicale. Mangoni ha stoffa hip hop da vendere, e siamo certi che questo brano avrà grande successo tra i fan di Fabri Fibra, anche perché le loro mamme potranno star sicure che ogni brutta parola è stata rimossa. Come per esempio questa frase: “costruisce geograXXXXmente il baricentro”.

Parco Sempione

Questa è l'unica volta che gli EELST hanno fatto una protesta seria (contro il taglio degli alberi al Parco Sempione) ma non crediamo che la autorità abbiano capito che non si trattava di uno scherzo e che Rocco Tanica stava veramente facebdo lo sciopero della fame. Infatti adesso gli alberi li hanno tolti.
La canzone si conclude con un amaro pensiero descrittivo della situazione politica attuale a Milano.

Il congresso delle parti molli

Un brano veramente democratico: narra di quando le parti del nostro corpo si stufano di essere comandate dal cervello ed eleggono come capo il buco del cazzo. Il loro è un movimento che presto diventa “Il Buco delle Libertà”. Viva la democrazia, viva il popolo.
La canzone si conlude con la rima più soave dell'intera letteratura italiana: “Ma per gli amici è il büs del member / Te lo dico con la Fender”.

Single con Feiez

Commozione per questo brano inedito che fu cantato dal rimpianto Feiez.

Effetto memoria – Autunno con Claudio Baglioni

Ultima parte del brano, in cui capiamo lo stato di demenza senile a cui è arrivato Baglioni.

Ghost track

C'è.
Ascoltatelev... ascoltavel... ascoltatevela.

Messaggio modificato da Senbee Norimaki il 28 Feb 2008 - 19:40
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bzbiz
messaggio 28 Feb 2008 - 19:56
Messaggio #61


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Quoto Senbo, capolavoro assoluto.

Hai solo sbagliato una cosa...

io l'ho comprato all'Ipercoop lunedì sera... (IMG:http://www.ferraraforum.it/style_emoticons/default/ahsisi.gif)

Messaggio modificato da bzbiz il 28 Feb 2008 - 19:56
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bzbiz
messaggio 4 Mar 2008 - 11:10
Messaggio #62


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E adesso che ci guardo ha il bollino SIAE (IMG:http://www.ferraraforum.it/style_emoticons/default/anne-sophie.gif)

Però sembra quello generico... nel senso che non c'è il nome del disco scritto sopra... (IMG:http://www.ferraraforum.it/style_emoticons/default/anne-sophie.gif)
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Senbee Norimaki
messaggio 4 Mar 2008 - 11:46
Messaggio #63


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Sì, viene messo sopra da chi lo distribuisce, altrimenti è illegale. Qualsiasi cosa venga distribuita, anche se l'editore sei tu stesso, va coperta da bollino SIAE, per legge. Pazzesco, ma è così.
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Püzdj
messaggio 8 Mar 2008 - 16:16
Messaggio #64


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ad un primo ascolto reputo Studentessi l'ennesima genialata; Elio e compari riescono sempre a migliorare, disco dopo disco, com'è possibile?!
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obelix
messaggio 8 Mar 2008 - 18:26
Messaggio #65


Credevo peggio
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Sono degli idoli!!!!!!!!!

L'ho sentito anch'io, e ci sono due pezzi come Gargaroz e Supermassiccio che sono strepitosi!!

.....pulci giganti ammantate di mistero (cit.)
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Jolly_roger
messaggio 10 Mar 2008 - 10:11
Messaggio #66


Tanta Roba
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A me elio proprio non piace, non mi è mai piaciuto e mai mi piacerà! (IMG:http://www.ferraraforum.it/style_emoticons/default/icon_mrgreen.gif) Ma solo dal punto di vista musicale, e solo per un fatto di gusto mio personale, ma per il resto concordo nel riconoscere il suo genio, sia come persona che come artista, tecnicamente per gli album che fa e socialmente per le battaglie che porta avanti tipo quella contro case discografiche e prezzi troppo elevati della musica, ad esempio apprezzavo tantissimo il suo "cd brulè", ossia il masterizzare direttamente a fine concerto i cd del live di quella serata e poi smazzarli al pubblico! Grande elio!!! (IMG:http://www.ferraraforum.it/style_emoticons/default/23.gif)
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lop88
messaggio 11 Mar 2008 - 13:58
Messaggio #67


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consiglio di ascoltare l'album di Ben Harper intitolato "Lifeline"...molto bello..stile soul-rock..per chi piace il genere rimarrà soddisfatto.. (IMG:http://www.ferraraforum.it/style_emoticons/default/icon_wink.gif)
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Püzdj
messaggio 13 Mar 2008 - 20:47
Messaggio #68


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Hercules And Love Affair - Hercules And Love Affair
voto: 8 e 1/2


un'ottima scoperta questa, un album che esce se non erro per l'americana D.F.A. (la stessa per intenderci degli LCD Soundsystem), e che riscopre piacevolmente i misteri della dance e dell'house vecchia maniera. Beat e suoni curati divinamente, rendono questo prodotto uno dei migliori dell'anno finora, un'album così a mio modesto parere non usciva da tempo. Anthony si stacca momentaneamente dai suoi Johnsons e ci regala delle perle vocali che si vanno a posare soavemente sulle musiche e su bassi rotolanti che ricordano tantissimo la disco music: è il caso di "Blind" il singolo attualmente in rotazione, e che rappresenta la vera perla dell'album. Ma Anthony ci regala altre partecipazioni come in "Time Will", la opening track, e anche nella più poetica "Easy" ed infine nella penultima traccia dell'album, ossia "Raise Me Up". Questo disco è l'essenza del funk, della disco, della canzone melodica; l'ispirazione old school è evidente, ma è perfettamente riportata alla luce da questo progetto, che si afferma come una delle poche rivelazioni degli ultimi anni, senza troppe pretese, senza nulla di eclatante, semplicemente con un singolo stupendo, ed un album perfetto. non posso che consigliarvelo caldamente, anche perchè penso che possa piacere a un gran numero di persone.

Messaggio modificato da Püzdj il 13 Mar 2008 - 21:05
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obelix
messaggio 20 Apr 2008 - 11:53
Messaggio #69


Credevo peggio
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Dub Pistols - Speakers and Tweeters

Voto: 9

Probabilmente nessuno di voi conosce i Dub Pistols per il semplice motivo che in Italia non sono mai passati su Mtv e non troverete mai un loro cd nei negozi di musica. E' un vero peccato perchè questo gruppo londinese (che negli anni vanta collaborazioni con Afrika Bambaataa e Horace Andy) ha dei gran numeri. Il loro terzo lavoro uscito l'anno passato: Speakers and Tweeters, non ha praticamente difetti. Tredici tracce, con un ben definito percorso musicale al loro interno. La partenza chiaramente hip-hop con un conto alla rovescia che apre alla dritta Speed of Light, poi il rap di Rodney P in Peaches, la titletrack semplice e orecchiabile e la perla Running From the Thoughts che ti entra in testa e non ti esce più. Terry Hall canta anche in Rapture, forse la traccia più diversa dalle altre, cover di un vecchio pezzo di Blondie. Nel prosieguo del disco atmosfere quasi dance anni '70 per Open, reggae roots all'antica per la bellissima You'll never find, i ritmi ska di Gangsters, si ritorna all'hip-hop con basi mozzafiato di Something to trust e Mach 10, e finale stupendo con le tranquillissime Stronger e Gave you time, nella quale si distingue una base di pianoforte un po' alla Moby, veramente strappalacrime.
Insomma procuratevelo, perchè merita assolutamente. Non aspettatevi rivoluzioni musicali, ma semplicemente un album che ascolterete sempre volentieri.
(IMG:http://www.ferraraforum.it/style_emoticons/default/b-rabbit.gif)
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Thyo85
messaggio 25 Apr 2008 - 10:00
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Una lunga serie di recensioni in arrivo...

Caparezza - Le Dimensioni del mio Caos
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Ricordo Caparezza ai tempi della Fitta Sassaiola dell'Ingiuria, così diverso, un nome nuovo che girava in questo video su Mtv.
Era tutto prima che arrivasse Verità Supposte (e scusate il titolo...), prima di fuori dal Tunnel, prima di un successo che ha proiettato Caparezza sotto i riflettori con sigle di Zelig e compagnia bella, facendo perdere molto di quello che era il vero personaggio che stava nascendo: probabilmente il più vero e dissacrante osservatore della società italiana, il vero rapper di strada italiano, che pure rapper non è,ma lo lasceremo nella categoria per puro spirito di classificazione.
Caparezza avrebbe poi scritto Habemus Capa, un semplicemente strepitoso affresco dell'Italia politica del 2006.
Nel 2008 alza il tiro. E mantiene praticamente la stessa qualità di Habemus Capa.
Ancora meno rap, ancora più rock, ancora più orchestrazioni, cori, una specie di musical che fa da sfondo ad un vero e proprio fonoromanzo: tre personaggi, Caparezza, Ilaria e Luigi delle Bicocche, si alternano in piccoli dialoghi al termine di ogni brano, piccoli spunti di un varco spazio temporale che porta Ilaria, ragazza del 68 nel nostro mondo portando vari problemi e osservando come lei si pone alla nostra società.
Questa è la parola di oggi: società.
Caparezza è più amaro, disilluso, non c'è un inno verdano (lega) non ci sono troppi riferimenti a partiti e persone: ci sono ironici e a volte arrabbiati racconti di noi oggi: myspace, vestiti, il problema dell'ignoranza nelle scuole, i morti sul lavoro, i rifiuti, un intero brano giocato sui videogiochi (semplicemente strepitoso) un elogio al contro machismo ("un vero uomo dovrebbe lavare i piatti) e un messaggio finale, lasciato alla strana e satura di rabbia Bonobo Power, specie nel manifesto finale che lascio all'ascolto di chi vorrà sentire il disco.
Qualche piccola ripetizione sfugge (pimpami la storia musicalmente ricorda un pò troppo gli insetti del podere) ma non si può non riconoscere che questo album è un'altra gemma.
E alla faccia dell'ignoranza il Caparezza entra in classifica al 3posto.
Ogni tanto c'è da avere speranza.

Recensioni in pillole
Rem - Accelerate signori, son tornati in Rem e sono più in forma che mai. 35 Minuti, nessuna rivoluzione, ritmi alti, bellissimi pezzi, suonati divinamente, chitarre che scivolano, batteria in primo piano, la solita voce inconfondibile. Non c'è una rivoluzione, semplicemente un gran bel pugno di canzoni.
Kaki King - Dreaming of Revenge scoperto per caso in rete da una segnalazione, un album insolito: una giovane ragazza newyorkese, album diviso a metà tra strumentali con la chitarra in primo piano, altri cantati, genere sospeso tra il rock e influenze etniche.
Segnalo come brano, anche se non è il più indicativo il singolo uscito da poco Pull me out Alive. Bellino da tenere in sottofondo.
These New Puritans - Beat Pyramid I Battles che incrociano l'indie rock? Sostanzialmente si. Disco registrato in maniera assolutamente divisa, è un incrocio di batteria, chitarre e voce che raramente canta, più spesso accompagna con tono deciso i vari pezzi, lasciando liberi gli strumenti che sono i veri protagonisti del disco.
Alcuni pezzi davvero ottimi, in particolare Elvis, Numerology che apre il disco e Colours con lo stupendo finale in crescendo.

Messaggio modificato da Thyo85 il 25 Apr 2008 - 10:02
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Püzdj
messaggio 18 May 2008 - 13:53
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Meg - Psychodelice
voto: 8,5


un plauso a questo nuovo lavoro dell'artista partenopea, che grazia alla collaborazione di un geniale Stefano Fontana sforna un album davvero eccezionale. La splendida ex 99 Posse si inserisce in ritmiche elettroniche alla perfezione: ne è un esempio la prima traccia "Distante". Segue un "E' Troppo Facile" che comincia con un struggente riff di piano e la voce soave si appoggia alla melodia fino all'arrivo di cassa in quattro quarti e suoni sintetici. "Succhio Luce" è poesia di voce, suoni pacati fanno da tappeto a parole misurate, la ritmica è solo d'appoggio, un appoggio estremamente efficace per completare un quadro onirico. "Napoli Città Aperta" è l'inno, è l'inno perchè è la voce di Meg a prevalere su una ritmica spezzata con una forza inaudita: è l'omaggio alle radici dell'artista, in un clima estremamente attuale; bello anche il break finale in inglese. Ci si prende una pausa con "Pandora", come con il vaso Meg ci apre un mondo di suoni come se stessimo sognando, ed anche e soprattutto qua si può apprezzare l'intensità vocale che ci guida in un viaggio, che ci racconta una storia. "Impossibile Trasmissione" intreccia parti melodiche a ritmi spezzati, l'incanto della voce viene si incastra nei synth acidi che crescono. Una parentesi comune per "Laptop Love", "Promises" e "Running Fast", tre brani in inglese, i brani forse più sperimentali dell'album, che dal mio punto di vista fanno perdere un po' di poesia al complesso; non sono certo da sottovalutare, il primo è una bella e fine ballata elettronica dal tono vagamente malinconico, gli altri due invece rimandano a Peaches, la voce è modificata ed isterica, i ritmi sono secchi e sintetici, creati da calcolatori. Chiude il lavoro la bellissima "Permesso?", la giusta conclusione, il riassunto di tutto l'album, un brano che cresce in appena meno di 8 minuti che volano, ci si lascia trasporare da una ritmica sottile, da suoni ipnotici che insieme alla voce e alle parole della cantante nella migliore delle forme, ti rapiscono e ti portano via, ci si risveglia solo ad album finito.
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Thyo85
messaggio 16 May 2009 - 17:11
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Patrick Wolf - The Bachelor

Ricordo anni ed anni fa, la prima volta che acquistai Blow Up, uno speciale su certi nuovi e giovanissimi cantautori.
Il terzo non lo ricordo, i primi due erano Bright Eyes e Patrick Wolf.
Ebbene, se il primo forse sta un pò calando in qualità (mantenendo comunque ottimi dischi, certo che se non sfornasse 20 canzoni ogni 8 mesi forse sarebbe meglio (IMG:style_emoticons/default/icon_wink.gif) ) il secondo è ormai assunto, stranamente all'unanimità di chiunque lo ascolti nell'olimpo.
Al quarto album, in sostanza autofinanziato dai fan e a cui seguirà un secondo nel 2010 (doveva essere un doppio già ora) il giovane Patrick Wolf che sforna perlomeno un altro capolavoro (non so ancora dire, io Wind in the Wires lo amo,ma forse questo è oggettivamente migliore).
C'è tutto, folk, pop, classica, rock, chitarre acustiche ed elettriche, duetti, momentio squisitamente pop e altri divertenti (la quasi punk Battle)
52 dei più intensi minuti sentiti ultimamente.
Tre pezzi per far comprendere di che parliamo:
Hard Times: http://www.youtube.com/watch?v=4h5s9xedGTM
Damaris: http://www.youtube.com/watch?v=uBEtfWMWgC4
Battle: http://www.youtube.com/watch?v=ela_nNp0Vas

Sarà direi con ogni probabilità nella mia top 10 di fine anno...
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