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> Le Nostre Recensioni, gli album che abbiamo appena comprato e che vogliamo consigliare agli
Püzdj
messaggio 5 May 2007 - 03:07
Messaggio #26


il peso™
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ed ecco un altra anteprima, nuovo Groove Armada in uscita lunedì' 7 maggio, si chiama "Soundboy Rock"; mi sto ascoltando le tracce in anteprima e non sembra affatto male.. un prodotto piuttosto maturato che ricalca l'ultimo album LoveBox rispetto magari ai precedenti due...
questa la tracklist:

1 Hasta Luego Mr Fab
2 Get Down
3 The Things We Could Share
4 Save My Soul
5 What's Your Version?
6 Paris
7 Love's Sweet Around
8 The Girls Say
9 Lightsonic (ricorda vagamente Superstylin' nel cantato)
10 Soundboy Rock
11 Drop That Thing
12 Song 4 Mutya
13 From The Rooftops
14 See What You Get
15 What's Your Version? (reprise)

molti arrangiamenti, forse Get Down il pezzo più "ballabile", da segnalare anche i pezzi 3 ("ballata"), 7, 8, 9 (reggae puro!!! yeah!), 10... si prospetta un ottimo prodotto per ampliare la discografia di questo duo, che personalmente reputo sarà già la colonna sonora della mia estate... [ma attendo con ansia anche We Are The Night da vero collezionista!!)

Messaggio modificato da Püzdj il 5 May 2007 - 03:37
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Roccia83
messaggio 5 May 2007 - 10:58
Messaggio #27


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io suggerisco questo album:

(IMG:http://www.voceditalia.it/public/1517.jpg)

sono tutte cover ma fatte veramente bene!!!
ci sono alcune collaborazioni con cantanti famosi (italiani ed esteri), la band sotto ha i contromaroni, la voce della Laura già la si conosce e non delude, ci sono canzoni italiane che improvvisamente vengono cantante in spagnolo o francese creando curiosità nell'ascoltatore ed i pezzi son praticamente tutti famosi e belli (IMG:http://www.ferraraforum.it/style_emoticons/default/sisi.gif)

Insomma un ottimo album che si ascolta volentieri dall'inizio alla fine (IMG:http://www.ferraraforum.it/style_emoticons/default/icon_smile.gif)
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Thyo85
messaggio 5 May 2007 - 12:27
Messaggio #28


Gago
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Arctic Monkeys - Favourite Worst Nightmare

Ok, dai. Ammettiamo. L'album d'esordio di questa ennesima next big thing inglese era più che piacevole.
Non un disco epocale, e non degno di tutto l'hype che ha avuto, ma un buonissimo disco, piacevole, ruffiano, terribilmente british e con alcuni pezzi degni di diventare piccoli inni di una generazione, questa del 2000, che almeno può dire di avere avuto un anno di esplosione di nuovi gruppi inglesi, Bloc Party, Franz Ferdinand, Kasabian, Rakes,Maximo Park, Kaiser Chief e quanti più ne vogliamo.
Esordi mediamente buoni, occasionalmente ottimi e in qualche caso già deludenti.
Ora,mese dopo mese, arrivano i secondi album, e si vede se erano fuochi di paglia o meno.
Sugli Arctic Monkeys diciamo che questo secondo album piacerà a chi ha amato il primo ma...no,ragazzi, non ci siamo.
Intendiamoci: suona bene. Piacevole. Da macchina, viaggio lungo, amici. Estivo.
Ma abbiamo perso tanto: dov'è quel gusto melodico? Dove sono i riff, i ritornelli che ti si piantavano in mente, le Dancing Shoes?
Niente da dire sul suono, ben prodotto, batteria sempre in primo piano, ritmi altissimi tranne nelle (rare e quasi sempre dimenticabili) ballate.
Ma la canzone è sempre la stessa, i suoni sempre gli stessi, le idee poche.
Do me a Favour, quella si, funziona, anche il singolo che apre l'album Brianstorm, suona bene.
Ma poi piano piano si nota che la variazione è sempre quella, che ci sono troppi "ferma e riparti", troppe parti di batteria belle,si, ma sempre simili, senza nessuna variazione.
Un album forse composto con la fretta, forse senza quell'istinto giovanile.
Chissà.
Però, a mio parere, uno dei peggiori "secondi album" dell'ondata inglese.
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Püzdj
messaggio 19 May 2007 - 15:01
Messaggio #29


il peso™
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(IMG:http://a375.ac-images.myspacecdn.com/images01/59/l_f399cd702ec86dd4cc84e9abb3b85a3e.jpg)

sta arrivando..
(ma quanto cacchio son belle sempre le copertine dei fratelli?)
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Püzdj
messaggio 24 May 2007 - 12:46
Messaggio #30


il peso™
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e a quanto pare è periodo di uscite discografiche niente male...

nuovo lavoro anche per Apparat, che sarà sabato al Venice-Europe Festival a Venezia, e il giorno successivo presenterà il nuovo album, WALLS (su etichetta shitkatapult), nella sua "patria" ossia Berlino.. ci verrà poi a trovare a roma per il dissonanze festival il primo giugno.
lo stile di Apparat è sempre quello, un'elettronica estremamente fine, a tratti ricorda un po' i Royksopp; questo nuovo lavoro però ha brani più cantati e con suoni meno schizofrenici, meno tagliati rispetto al precedente... si ascolta molto molto bene, una traclist piuttosto ghiotta (13 tracce), un prodotto molto ben fatto, che assegna al ragazzone tedesco il primato di giovane innovatore della musica elettronica "intelligente".
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Püzdj
messaggio 26 May 2007 - 21:57
Messaggio #31


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(IMG:http://a375.ac-images.myspacecdn.com/images01/59/l_f399cd702ec86dd4cc84e9abb3b85a3e.jpg)

The Chemical Brothers - We Are The Night
voto:9

aaaaaarrrrggghhhh!!!!!! i fratelli son tornati, eccheccazzo se son tornati!!!!! non che ciò fosse una novità, è da due mesi che vi spacco la capoccia con sta notizia, ma ora che finalmente (e con qualche giorno d'anticipo) riesco a metter orecchio su sto nuovo lavoro del duo, il tempo si ferma, nulla interessa più, i malanni se ne vanno, e tutto è visto sotto un'altra luce. la luce di una psichedelia fortemente influenzata dal ritmo della notte, come già si sente dal singolo d'esordio già in circolazione e che manderò in onda anche giovedì su e-lectro, ossia "Do It Again". ma partiamo dall'inizio: al di là di una specie di "intro" chiamata "No Path No Follow" la dichiarazione successiva ovvero "We Are The Night" è lo stampo, la matrice che avverte su tutto quanto il resto dell'album.. si prosegue con l'ottima "All Rights Reserved" con il featuring dei Klaxons, featuring del quale avevo un po' "paura" ed invece rimango totalmente soddisfatto, potenza pura.. poi un brano che era comparso nel loro space sotto altro nome ("Et8" se nn ricordo male, o qualcosa del genere) e in versione più sporca, ma che in questa effettiva mi piace ancor di più, ovvero "Saturated". saltiamo "Do It Again" e arriviamo a "Das Spiegel", balzellante danza elettronica che impedisce di tener ferma la testa e di sorridere. si passa poi a "The Salomon Dance", con il featuring di Fatlip: pochi suoni, una marcetta tosta, e un rappato che ci racconta una simpatica storiella. "Burst Generator" si avvia cattiva, ed è un continuo alternarsi di aperture e chiusure, con synth liquidi e jet\flanger da panico (questa dal vivo deve fare un effetto m o s t r u o s o !). "A Modern Midngiht Conversation" arriva dritta dritta, gran giro di bass-synth sotto e una struttura ritmica sotto alla quale è impossibile sottrarsi, soprattutto dopo l'ingresso dell'onirica voce (ah... se tutte le conversazioni moderne di mezzanotte fossero con una voce del genere.... quante pippe!!). "Battle Scars" riprende all'inizio la opening track, e poi si conferma come forse l'unica canzone vera e propria dell'album, dallo stile un po' "country", forse per la voce di Willy Mason, ma un pezzo molto molto bello. "Harpoons" è forse da considerarsi come intermezzo di suoni che prepara all'ultima traccia dell'album, ossia "The Pills Won't Help You Now", che accompagna l'ascoltatore in un relax essenziale per abbandonare questo ennesimo splendido capolavoro targato Tom Rowlands e Ed Simons.
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Brasil
messaggio 19 Jun 2007 - 11:34
Messaggio #32


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ALAN SORRENTI - ARIA (1972)
Se non l'avessi ascoltato non avrei mai creduto che in Italia negli anni 70 ci fosse stato uno come Alan Sorrenti. Il suo esordio discografico, destinato purtroppo a rimanere un "caso" isolato (tranne il tentativo di ripetere l'exploit l'anno successivo con l'ottimo, ma ridondante Come un vecchio incensiere all'alba di un villaggio deserto), è pubblicato dalla Harvest, la stessa casa produttrice dei Pink Floyd, ai quali Sorrenti farà poi da apripista in diversi concerti. Le influenze sono tante e varie, da Tim Buckley, la più evidente per lo stile canoro particolarissimo, ai Van Der Graaf Generator di Peter Hammill; dai Curved Air che poi gli faranno da session-men, agli stessi Pink Floyd (quelli di Ummagumma e Meddle). Ma chi lo accusa di essere derivativo, imitazione sterile di quanto accade all'estero, quando il Progressive è di gran lunga la miglior scena musicale del periodo (e anche in Italia, leggi PFM e Area, però ancora di là da venire), è fuori strada: Alan miscela Mediterraneo e Oriente, tradizione e sperimentazione, Napoli classica e moderna, echi spagnoleggianti nei dolcissimi arpeggi di chitarra e psichedelici. Sunto di tutto questo è il lavoro che dà il titolo all'album, la formidabile suite Aria (18 minuti), che a distanza di oltre 30 anni non riesce più a suonare attuale, ma rimane straordinariamente affascinante ed evocativa, quasi disarmante per come ogni parte della canzone accelera e frena, poi si ferma e riprende con un nuovo tema e un nuovo strumento a fare da solista (ora la voce, ora la chitarra, il violino, la batteria, le tastiere, etc.). Un gradino sotto il lato B, che però contiene una ammaliante ballata acustica (Vorrei Incontrarti) e altri due lunghi brani sullo stile del primo. Una gemma preziosissima e pressochè sconosciuta, ma da riscoprire assolutamente. Voto: 10

Messaggio modificato da Brasil il 19 Jun 2007 - 11:36
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Piero Campa
messaggio 6 Jul 2007 - 19:45
Messaggio #33


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YEAR ZERO - NINE INCH NAILS
2007

(IMG:http://entertainment.bodogbeat.com/wp-content/uploads/yearzero_cover.jpg)

L'ho comprato da pochi giorni, e dopo un primo ascolto abbastanza deludente, sto ora cominciando ad apprezzarlo (e a diventarne sistematicamente dipendente!).
Lo compri e leggi sull'adesivo in copertina "16 new noisy songs by Trent Reznor", ed è esattamente così. L'inizio dell'album è carichissimo, poi dopo poco le canzoni, chi più chi meno, tendono a rimenere più cupe, ma pur sempre molto violente.
All'inizio dell'album Trent dichiara l'inizio della fine dell'umanità intera (non è più il primo giorno del suo ultimo giorno come cantava in Broken, adesso i suoi testi si fanno decisamente più impegnati), la base ritmica è ancora pulita, si riconosce bene una batteria, ma canzone dopo canzone la base ritmica diventa sempre più astrusa, irregolare ed elettronica. Non si contano quelli che ricordano assoli di chitarra ma che in realtà sono rumori sporchi che rimandano ad un futuro remoto, senza sentimento.
Peccato per la sola God Given che è decisamente mediocre a mio parere, quasi fastidiosa. Ma a parte questo ci sono molti pezzi che possono dare soddisfazione, in particolare l'ultima Zero-sum, dove Trent riesce malapena a far emergere tra i martellanti beat elettronici il suo coro nostalgico, che parla di un'umanità al capolinea, è tutto già scritto, Shame on us.

Comunque questo era solo un commento prettamente musicale, dietro a quest'album è stato creato un mondo nuovo praticamente, se vi incuriosisce vi posto la pagina dedicata di Wikipedia dove ci sono tutti i link ai siti internet creati appositamente da Trent che ti portano nel vivo della società del futuro.
Pesissimo.
Link.
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Thyo85
messaggio 7 Jul 2007 - 11:10
Messaggio #34


Gago
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Interpol - Our love to Admire

Immagine Allegata

Gli Interpol sono uno dei miei gruppi preferiti.
Lo dico non per banalità, ma perchè questa recensione va letta con gli occhi di chi è fan, di chi adora questa band.
Turn off the Lights è considerato uno dei capolavori del 2000, disco maturo e perfetto, coeso e intenso.
Antics, criticato da molti, è l'album sottovalutato e invece grandissimo, seppur inferiore (di poco) all'esordio, con 3,4 pezzi di mestiere e due terzi di disco costruiti da canzoni emozionanti, incredibilmente scritte e, a parere di chi scrive, contenente alcuni dei migliori momenti della storia di basso-batteria-chitarra-voce (la seconda parte di Public Pervert, ad esempio).
Nel mezzo, qualche Ep con una gemma infinita, quella The Specialist così poco conosciuta e che invece è una cavalcata di sei minuti che qualsiasi gruppo al mondo desidererebbe scrivere prima di sciogliersi.
Ed oggi, Our Love To Admire.
La partenza è di quelle che non si dimenticano: Pioneers to the Fall è una delle più belle pagine di musica scritte dai ragazzi americani, ballata tormentata, supportata da linee di chitarra,batteria e una insolita tastiera ai vertici della produzione del gruppo.
Semplicemente, uno dei migliori pezzi del 2007.
E qua,chiudiamo un capitolo.
Perchè il resto dell'album è su livelli più normali. Ma piace comunque.
Pace is the Trick (pur omaggiando Not Even Jail, del precedente album) convince, All Fired Up mostra il lato più veloce e meno intimo della band, cosi come Rest to My Chemistry rallenta e dilata i tempi, in una pezzo cosi tanto Interpol e allo stesso tempo, niente da fare, funziona.
L'album non è il capolavoro, nè un salto incredibile, è solo un'evoluzione, ma chi critica gli Interpol non ha capito che loro non cambieranno la storia della musica.
Gli Interpol non sono i Radiohead o gli Arcade Fire.
Ma se si parla di scrivere ottimi pezzi, sono in prima linea, e per stavolta, ci sono riusciti ancora.

Voto: 78
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bzbiz
messaggio 7 Jul 2007 - 11:28
Messaggio #35


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Se posso muovere una critica alle tue recensioni, pur fatte bene e con un "senso". Nelle ultime 2 che ho letto hai avuto 2 gruppi "migliori" degli anni 2000...

2 album (o forse più) inarrivabili degli anni 2000...

Strange no?

Poi sei obbiettivo con il secondo degli Artic Monkeys, quindi nulla da dire in generale, ma magari se il gruppo ti piace parti per la tangente.

Messaggio modificato da bzbiz il 7 Jul 2007 - 11:29
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Thyo85
messaggio 7 Jul 2007 - 13:07
Messaggio #36


Gago
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Ogni mese escono circa...cosa saranno..100 dischi di ambito più o meno conosciuto (diciamo che venderanno almeno qualche migliaio di copie nel mondo) più...200-300 nel sottobosco,no?
E tutto questo in un calderone di generi talmente ampio che..ha senso definire migliore o peggiore Funeral degli Arcade Fire rispetto a Turn on the Bright Lights degli Interpol?
Troppo diversi, non parlano la stessa lingua.
E quindi,parlare di capolavoro ha senso, tenendo a mente che in un decennio di musica (di solito è questa l'unità di misura) ce ne saranno vari, si presume almeno 1 o 2 all'anno..
Forse tu hai letto disco dell'anno agli Arcade Fire (tutt'ora,per ora, lo penso), ma sicuramente di gruppi migliori degli anni 2000 ce ne saranno vari.
Non sono mai stato per chiudere tutto in un nome solo, nè (si capisce,credo) voglio diventare uno di quegli appassionati criticoni che spalano schifo su praticamente ogni disco esistente (vedi forum del mucchio, e, in misura minore, quello di Ondarock).
Se un disco è bello, è bello, altrimenti diventavo giornalista tanto per dire contro a qualsiasi gruppo con un pò di attesa alle spalle.
Detto questo, per il decennio 2000 (mancano ancora tre anni) se devo parlare (al plurale) di migliori gruppi (nuovi) posso dire tranquillamente: Arcade Fire e Interpol.
In misura un pò minore, grandi cose hanno fatto: Bright Eyes (che pure aveva iniziato a pubblicare le prime cose a fine secolo scorso), Damien Rice, Dresden Dolls (se fanno un terzo disco degno dei primi due...non oso pensarlo) Junior Boys, Patrick Wolf.
Si confermano Radiohead e Sigur Ros (dal decennio prima)
E poi un'infinità di ottimi esordi o buoni dischi, tutte cose da confermare più avanti.

Dici, se il gruppo mi piace parto per la tangente. Può essere, non mi disturba, nè mi dà problemi, sono sempre obiettivo di fondo, ma per dire,la recensione stessa degli Interpol dice subito che è esattamente il gruppo che piace a me, che suona come vorrei suonare io e per questo parto già in positivo (e di rimbalzo, negativo se mi delude).
Lascio ad altre comunity critiche ed altro, infine, tendenzialmente ho sempre scelto di parlare di dischi che mi piacciono, quelli che non mi piacciono non ne scrivo niente e basta (con qualche eccezioni..gia sugli Artic Monkeys rivedrei qualche cosa qua e là, ora che è passato qualche mese).
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bzbiz
messaggio 7 Jul 2007 - 13:24
Messaggio #37


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Sapevo che avresti risposto così (IMG:http://www.ferraraforum.it/style_emoticons/default/icon_mrgreen.gif)

Primo, la mia voleva essere una critica costruttiva, no una critica e basta.

Mi piacciono come sono scritte, e anche il fatto che abbiano un "senso", perchè spieghi ciò che affermi. Però i toni trionfalistici di alcuni passaggi forse si possono "limare"... Leggere che il disco X è il disco del secolo, poi dopo un po' il disco del secolo è Y (sia chiaro sto esagerando ed astraendo) insomma lascia un po' così. Poi è naturale che essendo un hobby scrivi dei dischi che ti piacciono. Ed è anche chiaro che la produzione musicale è talmente vasta che si possono avere tranquillamente 10 o 20 dischi dell'anno all'anno, quello rock, quello rap, il disco del millennio Salsa ecc... ecc...

Io di solito, se leggo "il tal disco è notevole, è un bel disco, meglio di Z peggio magari di K" sono incuriosito se leggo "il più bel disco dell'anno, il capolavoro della band di X"... passo oltre...
Bon tutto qui, era la mia piccola critica per la stesura di recensioni IMHO migliori.
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Thyo85
messaggio 7 Jul 2007 - 14:21
Messaggio #38


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Che è una cosa completamente logica, quello che dici.
Se non fosse per un passaggio: che il tuo ragionamento vale se io scrivessi,per dire,per una rivista e quindi ci fosse continuità.
L'ho fatto per un anno,per un sito, 3 recensioni al mese (che già implicano una notevole selezione..inutile scegliere dischi anonimi solo per parlarne male) e li comunque si vedevano raramente i toni trionfalistici (voti importanti, così a memoria,solo a Funeral degli Arcade Fire e a Yes Virginia dei Dresden Dolls, ci dovrei riguardare).
Mentre ora che lo faccio per me, per il blog, le butto giù al volo, scrivo proprio di quei 4,5dischi in un anno,che ovviamente sono meritevoli.
Che, poi a Our Love to Admire, gli ho dato 78, che nella mia scala è un buon disco, ben fatto, anche da comprare se piace il genere...ma comunque i grandi dischi vanno dall'85-90... (IMG:http://www.ferraraforum.it/style_emoticons/default/sisi.gif)
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Piero Campa
messaggio 7 Jul 2007 - 15:38
Messaggio #39


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Come fai a dare 78 a un disco? (IMG:http://www.ferraraforum.it/style_emoticons/default/icon_mrgreen.gif)
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Thyo85
messaggio 7 Jul 2007 - 16:57
Messaggio #40


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Su,dai,non andiamo off topic...quando scrivevo per questa rivista, che è The Games Machine,storica rivista di videogiochi che da sempre ha 1/2 pagine di recensioni di musica e 1/2 di cinema, i voti, seguendo la rivista, andavano da 1 a 100.
Ovviamente 78 è come dire 7.8, come dire 7 e mezzo/8, come dire 3 stelle e mezzo, come dire "buono"... ci siamo capiti no? (IMG:http://www.ferraraforum.it/style_emoticons/default/icon_wink.gif)
Ora,per non inquinare il topic "le nostre recensioni",se si vuole discutere (posto che sia interessante) del recensore Thyo...aprite un topic dedicato, che vi devo dire (IMG:http://www.ferraraforum.it/style_emoticons/default/00000002.gif)

Messaggio modificato da Thyo85 il 7 Jul 2007 - 16:58
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Piero Campa
messaggio 7 Jul 2007 - 19:12
Messaggio #41


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Era una domanda che non chiedeva il significato di un 78 su 100 ma che esprimeva lo stupore per una scala di giudizio così vasta.
Nient'altro.
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Püzdj
messaggio 1 Oct 2007 - 15:52
Messaggio #42


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up.

visto che state commentando un sacco di nuove uscite discografiche, raggruppiamole qua!!
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bzbiz
messaggio 2 Oct 2007 - 13:40
Messaggio #43


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Voglio recensire un disco non attuale, ma che merita... Anche se, porca vacca, tutto quello che ha di geniale viene in qualche modo rovinato...


John Paul Jones feat. Diamanda Galás - The Sporting Life - 1994


Allora inutile che vi dica che John Paul Jones era/è il bassista dei Led Zeppelin.

In questo disco riesce a fondere il basso e la batteria in un unico strumento di accompagnamento. Il basso è, per me, strepitoso, a volte incazzato come pochi, altre leggero, accompagna tutto con una carica strepitosa. La fusione con la batteria è totale, gli "accenti" i colpi, tutto fanno pensare ad uno strumento solo.

La melodia è data solo dalla voce (o dalla rara comparsa di qualche strumento ogni tanto)... E qui... e qui scende il gelo per me...

Sta tizia ha una voce che non mi piace, si lancia in vocalismi di stampo orientale non avendo per nulla una voce "aggraziata" o "suadente"... sembra una gallina che fa dei versi...!!! In certi punti si riprende è il connubio basso/voce/batteria decolla.. ma certe canzoni sono inascoltabili...

Che dire, se si riuscisse a mettere le mani su una versione solo strumentale senza voce voto 9. Così prende un 5 come album in complesso anche se alcuni pezzi sono comunque da 7...

Però quello che riesce a fare nell'accompagnamento merita un ascolto...

P.S.
Lei è pure brutta... (IMG:http://www.ferraraforum.it/style_emoticons/default/sisi.gif)

Messaggio modificato da bzbiz il 2 Oct 2007 - 13:41
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Püzdj
messaggio 8 Oct 2007 - 08:51
Messaggio #44


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non è una recensione ma un'anteprima (anche se la notizia è già in giro):

23 novembre, esce il nuovo album dei Subsonica, chiamato "L'eclissi"; qua a torino si vocifera che sia molto bello, staremo un po' a vedere... buon tour a tutti per chi ci va.
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Jolly_roger
messaggio 8 Oct 2007 - 10:56
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Tanta Roba
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Ho appena comprato quelo nuovo dei Foo Fighters e l'ultimo dei Babyshambles, appena li ho ascoltati e riascoltati tutti pubblico una recensione. (IMG:http://www.ferraraforum.it/style_emoticons/default/icon_wink.gif)
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Faye
messaggio 8 Oct 2007 - 10:58
Messaggio #46


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L'ultimo dei Babyshambles è in arrivo anche qui... credo che oggi pomeriggio me lo ascolterò... (IMG:http://www.ferraraforum.it/style_emoticons/default/sisi.gif)
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Püzdj
messaggio 8 Oct 2007 - 11:09
Messaggio #47


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bravo che son curioso jolly, che infatti vogliamo comprarli anche per la radio e son curioso..
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Püzdj
messaggio 19 Oct 2007 - 19:42
Messaggio #48


il peso™
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(IMG:http://www.laptoprockers.eu/media/images/music/2007/underworld-oblivion-with-bells-albumcover.jpg)

Underworld - Oblivion With Bells
voto:7,5


dopo un bel po' di tempo senza notizie (l'ultimo album fu A Hundred Days Off), qualche comparsata di singoli inediti e le ristampe dei maggiori successi dovevano farci aspettare un loro ritorno; ed eccoli, con un ottimo album, che come il precedente però risente moltissimo della mancanza di Darren Emerson. Il punto di rottura è evidente, il suono ricalca quello dell'album precedente, ma non è per forza peggiore rispetto al periodo dove Emerson la faceva da padrone. I brani di quest'ultimo lavoro sono molto introspettivi, la ritmica potente cede il passo a grassi pad, archi sintetici, pianoforti e chitarre, batterie che a tratti sembrano acustiche; il marchio di fabbrica Underworld rimane però nella presenza di Karl, che ha questo suo modo particolare di fraseggiare i brani, come se fosse un cantastorie, una cadenza di racconto che si interseca benissimo con la ritmica dei brani. Un prodotto da intenditori, ma alla fine dei conti dagli Underworld dobbiamo sempre aspettarci di tutto.
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bzbiz
messaggio 22 Oct 2007 - 09:31
Messaggio #49


Garantito al limone
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Ben Harper & The Innocent Criminals - Lifeline

Immagine Allegata


Allora vediamo un po'...

Partiamo dalla scatola:

Confezione: che definire scrausa è poco, sottilissima, poco più che una bustina di carta, il cd è infilato da una parte il booklet dall'altra, poi però leggi che è fatta al 100% con carta riciclata e in effetti non c'è plastica oltre al cd. Voto 4 alla scatola voto 10 all'ambientalismo media 7

Booklet: Bellino, ci sono i testi dentro, belle le foto dei singoli componenti del gruppo, classico.

La Musica: Passiamo al serio, pensando a questo disco mi vengono in mente le seguenti parole: Soul e Rithm & Blues. La musica scalda alla grande, ti prende per mano e ti porta via lontano, ascoltare le tracce è come star seduti in riva ad un grande fiume (il Po o il Missisipi vedete voi qualche vi becca meglio) al tramonto. Suoni classici, puliti, quasi tutti in acustico o con il caro vecchio distorto blueseggiante, il basso che fa il suo sporco lavoro con semplicità e precisione con dei "puuum" ovattati che avvolgono, la batteria che fa il suo mestiere "alla vecchia". Le tracce sono tutte sul molto tranquillo, ma un tranquillo che ti fa muovere che ti fa fare l'air drummer sul volante della macchina o cantare in playback, in paio di passaggi l'agitazione prende un po' quota, ma sempre con classe, con discrezione. Se cercate sonorità nuove o novità questo disco però non fa per voi, qui si va sul classic. Anche se cercate AGITAZIONE comprate un altro disco... Tutto qui è classic i suoni, i ritmi, gli arrangiamenti, la voce di Ben Harper...
Altra pecca è la lunghezza, il disco dura 40 minuti ed è un peccato perché si vorrebbe che il viaggio continuasse un altro po'...

Voto: 8
Gli darei anche 10 per quanto mi piace, ma la scatola di carta ciucina (con quel chi costa i CD!) e il fatto che il Classic in certi passaggi fa rima con "già sentito" gli tolgono qualche punto.

Messaggio modificato da bzbiz il 22 Oct 2007 - 09:33
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Senbee Norimaki
messaggio 7 Feb 2008 - 14:00
Messaggio #50


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Paul Simon (+ Brian Eno)
Surprise
(2006)

(IMG:http://img442.imageshack.us/img442/272/copertina20simon1lu7.jpg)

È passato quasi inosservato qui in Italia il decimo album da solista di Paul Simon. Cosa strana, se si pensa che è un album del più grande songwriter e poeta di tutti i tempi, e che vede la collaborazione di Brian Eno e gente del calibro di Herbie Hancock e del coro gospel dei Jessy Dixon Singers.
L'album ha tutti i pregi del Simon che conosciamo: emozioni lacerantemente forti ma raffinatissime, dolcezza infinita senza mai essere melenso, invenzioni musicali complessissime ma mai disgiunte da una melodia orecchiabilissima, poesia assoluta nei testi.
L'unico difetto che gli si può trovare è che forse l'amalgama tra Eno e Simon non è riuscito completamente, e le parti arrangiate da Eno si fondono con le invenzioni di Simon in maniera tecnicamente e formalmente ineccepibile ma separatamente dal punto di vista emozionale, risultando un lavoro doppio e non una sintesi dei due artisti. Ma sono quisquilie: l'ascolto è quanto di meglio si possa sentire nella musica odierna.

Come tutti gli album di Simon, pur risultando orecchiabile fin dal primo ascolto, risulta un capolavoro solo al terzo o quarto ascolto. Dopo ripetuti ascolti entra a far parte di te stesso, per sempre, come la vera poesia.

I pezzi migliori secondo me sono:
- "Father and daughter", che non vede la collaborazione di Eno, ed è una splendida poesia universale sui sentimenti che ogni padre prova per la figlia. Un Paul Simon classico, ancora meravigliosamente ispirato a più di sessant'anni suonati.
- "Another Galaxy", prima incursione di Simon nell'elettronica, stupendo arazzo intessuto con il filo di Brian Eno e la trama di Paul Simon.
- "Wartime prayers", disperato urlo contro la guerra, insieme a Hancock e i Jessy Dixon Singers, con un testo che fa accapponare la pelle per profondità e invenzione poetica.
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