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> [REGISTA] Carlo Vanzina, Il pessimo regista che segnò l'inizio della fine del cinema italia
Senbee Norimaki
messaggio 13 Jun 2006 - 08:12
Messaggio #1


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Siamo all'inizio degli anni '80. Gli hippies lasciano lo spazio agli yuppies, l'LSD lascia lo spazio alla cocaina, i sandali alle Timberland, i bassi elettrici ai primi synth dai suoni di plastica, i chitarristi elettrici ai dj, Lucio Battisti a Claudio cecchetto: il marketing invade il mondo.
Non è più il cliente che decide il mercato, ma è il mercato che decide i bisogni dei clienti. Prima si proponeva un prodotto e si sperava che andasse bene o lo si individuava intervistando le persone per individuarne le richieste e i bisogni, ora si individua un gruppo di persone (un target) e lo si bombarda mediaticamente per fargli credere di avere bisogno di un certo prodotto, che poi gli si rifila.
La geniale idea del pessimo regista ma ottimo imprenditore di se stesso Carlo Vanzina fu di applicare questa mentalità anche al cinema.
Individuò una generazione di persone fondamentalmente ignare di cinema, persone a cui si poteva propinare un prodotto che avrebbe fatto rivoltare lo stomaco anche al critico più bonario. Quelle persone, secondo Vanzina, sarebbero cascate nel tranello di apprezzare una pellicola strutturata come un collage delle cose che andavano di moda a quei tempi. Così fece: prese la moda del revival anni '60 (era uscito "American Graffiti", giravano molte cassette con vecchi successi e si stava diffondendo a macchia d'olio il piano-bar), prese il vestiario più di moda, mise su una storia molto esile prendendola qua e là da telefilm e teleromanzi in voga a quei tempi, raccattò un po' di attori che costavano molto poco e cabarettisti poco conosciuti o desiderosi di rifarsi una vita fuori dagli schemi a cui erano abituati, e appiccicò tutto usando come colonna sonora la hit parade di quell'anno.
I tempi erano maturi perché questo prodotto funzionasse, come succede in tutto il mondo, come con le boy band inglesi e le idol band giapponesi.
Il fenomeno non si è mai fermato: da allora quel pubblico è sempre uguale: molto numeroso e totalmente separato da quello che va a vedere gli altri film al cinema.

Il fenomeno, in sé, non sarebbe preoccupante. E' una normalissima operazione di mercato, che se può portare soldi al nostro cinema malato, ben venga.
Il problema è che non si è mai saputo se questo fenomeno fu o meno la vera causa dell'abbassamento mostruoso di qualità che TUTTO il cinema italiano ebbe in quel periodo. Chi lo sostiene, dice che i capitali in quel modo vennero investiti soltanto per operazioni di sicura riuscita economica come questa, e che quindi i sani vecchi progetti rischiosi che finivano ogni tanto per premiare autori del calibro di Sergio Leone, non furono più finanziati e il cinema italiano morì.
Altri, sostengono che fu la TV la vera morte del cinema italiano (ma, si obbietta: il pubblico di Vanzina è quasi totalmente un pubblico televisivo); altri ancora sostengono che sia stata la statalizzazione del cinema, coi proventi statali assegnati ad opera di funzionari assolutamente incapaci che confusero il cattivo cinema col cinema di intrattenimento, a rovinare il cinema italiano.
Io credo che quest'ultima ipotesi sia la più rilevante, ma credo in fondo che si tratti di una miscela di tutti questi fattori.

Fatto sta che comunque Vanzina è un po' il simbolo, perlomeno, della morte della commedia all'italiana e in generale del cinema italiano, che da allora perse completamente il suo carattere di cinema internazionale e sprofondò miseramente.

Ora le cose però stanno cambiando: Vanzina ha lasciato perdere il filone, dopo l'ennesimo insopportabile capitolo di Vacanze di Natale evidentemente si è rotto pure lui e sta cercando nuove strade, con scarso successo però. La palla è passata a Neri Parenti, regista che riuscì a scrivere capitoli dignitosi della nostra commedia ma che non è stato in grado di far fronte alla perdita di pubblico che pian piano il filone Vanzina sta avendo. Ora poi la coppia Boldi - De Sica è definitivamente scoppiata. Chissà cosa accadrà.
C'è anche da dire che Parenti ha pian piano tolto le volgarità da questo tipo di cinema: ricordiamo infatti che nell'operazione di marketing di Vanzina c'era anche di inserire un nudo femminile ogni 10 minuti anche senza alcun motivo se non quello di far arrivare gente al cinema, cosa che è scomparsa con gli ultimi film del filone. Ma anche questa è una operazione di marketing: il pubblico televisivo italiano sta avendo molta passione per le fiction, anche le più brutte (si pensi al successo del pessimo fotoromanzetto "Elisa di Rivombrosa") e questo modo pacato, noiosetto e molto televisivo di dirigere si è inevitabilmente trasferito al filone. Peccato che tenda a trasferirsi anche a tutto il resto del cinema italiano, tant'è vero che i pochi registi italiani che ancora concepiscono il cinema come qualcosa di totalmente diverso dalla TV sono finiti per lavorare all'estero, come Giuseppe Tornatore (che, ricordiamo, è autore di un capolavoro immenso: "La leggenda del pianista sull'oceano") e Bernardo Bertolucci (che fece la scelta dell'estero già da tempi non sospetti).
Ci pensa però Marco Tullio Giordana a fare un'operazione uguale e contraria: portare il buon cinema nella fiction. Gli riesce talmente bene che, con "La meglio gioventù" non solo riesce a girare la migliore fiction mai girata dai tempi del "Segno del comando" (quando ancora le fiction si chiamavano "sceneggiati" ed erano in bianco e nero), ma anche uno dei migliori film in assoluto degli ultimi 15 anni almeno.
Ci si prova poi anche Sorrentino a regalarci ampi spazi di cinema genuino, con il suo meraviglioso "Le conseguenze dell'amore", segno che sotto sotto il cinema italiano i numeri ce li avrebbe per sfondare, se solo trovasse soldi e produttori, se solo ci fosse un po' più mercato.
In questi ultimi tempi poi si sta assitendo a un ritorno alla grande della buona commedia all'italiana, quella commedia che prende un po' in giro l'italiano ma lo fa in maniera rilassante e divertente. Non siamo ai fasti della vera corrosiva commedia all'italiana che affondava le sue radici nel neorealismo, certo, ma si tratta comuqnue di buoni film, ben piantati in una tradizione di grande blasone. Insomma quello che avrebbe dovuto fare Vanzina ma non c'è mai riuscito: "Pani e tulipani", tutti i divertentissimi e godibilissimi film di Paolo Virzì, le ultime commedie di Verdone col ritorno alla commedia farsesca ma intelligente, le avanguardie poco premiate ma molto promettenti come i Manetti Bros. e il loro delizioso "Zora la Vampira", e potrei continuare con altri duecento titoli almeno che meritano.

Infine, devo citare assolutamente Muccino, che ha creato un fenomeno a parte, mettendo d'accordo critica e il pubblico più disparato, con una serie di film che nessuno ha ancora capito se si tratti di vera arte o solo ottima conoscenza tecnica del mezzo cinematografico. L'importante è però che funziona, e che non è cinema di serie Z, e questo mi fa solo piacere, al di là del fatto che le sue tematiche mi interessino.

Messaggio modificato da Senbee Norimaki il 13 Jun 2006 - 08:21
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obelix
messaggio 13 Jun 2006 - 09:42
Messaggio #2


Credevo peggio
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Mi chiedo come mai non sei diventato un grande giornalista!!! Quoto tutto!! (IMG:http://www.ferraraforum.it/style_emoticons/default/23.gif) (IMG:http://www.ferraraforum.it/style_emoticons/default/23.gif) (IMG:http://www.ferraraforum.it/style_emoticons/default/23.gif)
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Framol
messaggio 13 Jun 2006 - 17:46
Messaggio #3


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Grande Sembee.....
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Scralco
messaggio 13 Jun 2006 - 22:25
Messaggio #4


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liuk-dede
messaggio 14 Jun 2006 - 11:08
Messaggio #5


Pòch ad bòn
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w un ciclone in famiglia!troppo bello!
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Senbee Norimaki
messaggio 14 Jun 2006 - 11:22
Messaggio #6


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Confesso di non aver visto la prova televisiva di Vanzina, ma che non mi stupirei se non mi risultasse indigesto. La regia di Vanzina infatti è molto meno adatta al cinema che alla televisione, e le doti di Boldi attore drammatico sono decisamente più forti di quelle da attore comico. Insomma, magari è anche una buona serie, non saprei.

Un piccolo appunto: avete notato come l'approdo alla fiction sia inevitabile per Vanzina dopo tutto il discorso che ho fatto prima?
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dede
messaggio 17 Jun 2006 - 15:23
Messaggio #7


Peso ma Neso
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Ti quoto tutto a parte per Muccino...i suoi film proprio non li riesco a guardare pieni delle crisi di giovani adulti che non sanno dove andare o cosa fare...oppure falsi moralismi dappertutto...rispecchieranno anche la societa attuale, ma per me quei film li fanno proprio parte del filone di persone, che come giustamente dici te, vengono bormbardate mediaticamente per fargli credere di aver bisogno di un certo prodotto, e che quel prodotto piaccia loro.
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Maifermo
messaggio 18 Jun 2006 - 10:14
Messaggio #8


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Bel discorso secondo me però hai dimenticato altri buoni registi italiani.
A me non era dispiaciuto Ovosodo di Virzì, così come sono uscito entusiasta da Santa Maradona e un po' meno da Andata+Ritorno, entrambi di Ponti.
Ho una domanda per te:sulle basi di questi nuovi (e giovani) artisti, coadiuvati dalla vena letteraria che si sta esprimendo ad età sempre più basse, credi che il cinama italiano possa ripartire pur senza seguire le logiche strettamente Hollywoodiane, offrendo qualcosa di qualitativamente discreto?
Credi che la letteratura o semplicemente la voglia di scrivere, riscoperta recentemente nei giovanissimi, possa essere una delle chiavi per dare al cinema italiano la svolta che tanto si attende?
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axettone
messaggio 18 Jun 2006 - 10:19
Messaggio #9


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Nella serie di Vanzina vedrei bene l'inserimento di un attore di spessore, per dare una vena più intellettuale al prodotto. Steven Seagal andrebbe benissimo, ma temo che ci vogliano più $$$.
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Maifermo
messaggio 18 Jun 2006 - 10:24
Messaggio #10


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Steven Seagal è quasi invincibile.
In america e anche in Italia sta però nascendo una mania per Chuck Norris, se non lo avete già fatto visitate il sito http://welovechucknorris.blogspot.com/
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Leite
messaggio 18 Jun 2006 - 10:51
Messaggio #11


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Sul figlio posso essere d'accordo . Soprattutto negli ultimi anni , la qualità è veramente scesa.

In ogni "vacanze di Natale" , si riducevano sempre piu i minuti dedicati a nuove battute.

Su 1h30min di film , ridevo 10-15 min , il resto era noia.

Ma il padre Enrico , come da me già detto , ci ha lasciato con 2 capolavori del cinema italiano che sono sapore di mare 1 e 2 e che con la banalità non c'entrano nulla. Anzi , la critica li elogia apertamente.

Il figlio poi ha fatto film che possono essere considerati qualitativamente inferiori.

Ma vi voglio portare a riflettere su questo. Il cinema è arte , per cui qualcosa di tremendamente soggettivo. Chi è che viene qua e decide per noi cosa è bello e cosa no ? Il concetto di bello è molto vago. E' bello quello che ci piace , per cui se su 100 persone , 80 vanno a vedere Vanzina , 10 i film di elite e 10 non guardano niente , perchè dovremmo asserire che hanno ragione i 10 che guardano i film d'elite a dire che i loro film sono i migliori in termini cinematografici e qualitativi ?

Posso essere d'accordo se si parlasse di contrapporre Vanzina con i film americani , ma Vanzina coi film d'elite ... bè io troverei molti difetti in quei film.
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Senbee Norimaki
messaggio 18 Jun 2006 - 19:38
Messaggio #12


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CITAZIONE (dede @ 17 Jun 2006 - 16:23) *
Ti quoto tutto a parte per Muccino...i suoi film proprio non li riesco a guardare pieni delle crisi di giovani adulti che non sanno dove andare o cosa fare...oppure falsi moralismi dappertutto...rispecchieranno anche la societa attuale, ma per me quei film li fanno proprio parte del filone di persone, che come giustamente dici te, vengono bormbardate mediaticamente per fargli credere di aver bisogno di un certo prodotto, e che quel prodotto piaccia loro.


Forse, non saprei. Però sono girati benissimo: Muccino è proprio bravo dietro la telecamera. Guarda solo il piano sequenza nel giardino alla fine di "L'ultimo bacio", è roba da gran maestri.


CITAZIONE (Leite @ 18 Jun 2006 - 11:51) *
Ma vi voglio portare a riflettere su questo. Il cinema è arte , per cui qualcosa di tremendamente soggettivo. Chi è che viene qua e decide per noi cosa è bello e cosa no ? Il concetto di bello è molto vago. E' bello quello che ci piace , per cui se su 100 persone , 80 vanno a vedere Vanzina , 10 i film di elite e 10 non guardano niente , perchè dovremmo asserire che hanno ragione i 10 che guardano i film d'elite a dire che i loro film sono i migliori in termini cinematografici e qualitativi ?


Cioè tu rigetti l'esistenza della critica cinematografica? Cioè dici che non è possibile dire che Mozart è oggettivamente meglio di DJ Francesco perché l'arte è soggettiva?

CITAZIONE
Posso essere d'accordo se si parlasse di contrapporre Vanzina con i film americani , ma Vanzina coi film d'elite ... bè io troverei molti difetti in quei film.


Sono 1000 messaggi che continuo a confrontare i film di Vanzina con le altre commedie all'italiana e gli altri film di intrattenimento, MAI coi film d'élite. L'ho già scritto almeno 10 volte, davvero.

I film di Vanzina sono girati coi piedi: fa dei thriller e si scopre l'assassino alle seconda inquadratura, fa dei film d'azione e ci si addormenta, fa dei film comici e non c'è nessuna battuta buona e/o nuova e/o messa in scena in modo che faccia ridere... Insomma è un disastro sotto ogni punto di vista, e questo è oggettivo (ti dico, nei primi film ci sono addirittura dei controcampi sbagliati, roba che il padre si rivolta nella tomba), a livello di novela messicana.

Nell'altro thread ho scritto delle VERE commedie all'italiana, che puoi facilmente confrontare con i film di Vanzina e vedere come quelle siano molto più divertenti e girate meglio, pur rimanendo leggere e di intrattenimento.
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axettone
messaggio 18 Jun 2006 - 20:41
Messaggio #13


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Il paragone Mozart Dj Francesco mi fa spanzare... per mettere più in crisi il ragionamento si potrebbe confrontare l'arte astratta con quella raffigurativa. Comunque sono d'accordo con te, la complessità, se ben gestita, è sintomo di oggettiva superiorità di un artista. Ben altra cosa è il fatto di "piacere", ma spesso le cose meno complesse piacciono di più perché non richiedono strumenti più raffinati. Il tunz tunz piace perché è un suono primordiale, un pezzo jazz o di musica classica richiede invece una certa esperienza e conoscenza di come sono strutturati i brani / pezzi, sapere seguire certe melodie ecc ecc.
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Leite
messaggio 18 Jun 2006 - 20:45
Messaggio #14


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Dai Senbee , allora :

1. non paragono Mozart a DJ Francesco , è decisamente migliore Francesco

2. non ho letto i 3d per cui non sapevo dei tuoi scritti precedenti (IMG:http://www.ferraraforum.it/style_emoticons/default/4.gif) . Certo , io ho una opinione precisa su questa tematica.

Mozart , scherzi a parte , non lo paragono a dj francesco. Ma se lo paragoni a quello che per me è il piu grande musicista della storia moderna , Brian Wilson , per me è stato piu geniale Brian Wilson. O forse , cmq , piu geniale di Mozart è stato chi ha inventato il rocknroll , Bill Haley e Chuck Berry.
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Senbee Norimaki
messaggio 18 Jun 2006 - 23:09
Messaggio #15


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Esatto Leite, ed è proprio quello che io dico di Vanzina. Vanzina è il Dj Francesco del cinema, da confrontare con Brian Wilson (cioè con altri autori di commedie all'italiana, come Verdone, per il paragone cinematografico) e non certo con Mozart (paragone cinematografico: Fritz Lang). Anche a me spesso piace molto di più vedere un film di Verdone che uno di Fritz Lang, anche se ovviamente non mi sognerò mai di paragonare i due cinematograficamente, essendo due mondi totalmente differenti. Ma posso paragonare Vanzina a Verdona esattamente come posso paragonare Dj Francesco a per esempio Samuele Bersani e dire che il secondo è *oggettivamente* meglio.
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