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13 Oct 2011 - 16:32
Messaggio
#1
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Puvrìn Gruppo: Utente Messaggi: 16 Iscritto il: 13 November 2009 Utente Nr.: 5568 |
Roberto Saija: “Stabilità delle norme, certezza del diritto e regole chiare che permettono piani di investimenti a medio termine. Sono gli incentivi a costo zero di cui le rinnovabili hanno bisogno”.
(fonte gogrenn. virglio.it) – Come vanno le aziende delle rinnovabili? Bene, il 2011 il bilancio sarà fortemente positivo, soprattutto il fotovoltaico, mentre è un quadro atinte più fosche quello che arriva dall’eolico. Come andranno le cose nel 2012? Gli operatori, le associazioni che li rappresentano sono molto più caute. E se dal fronte del solare la richiesta sostanziale è quella di una maggiore stabilità, di una cornice di regole certe su cui mettere alla prova le capacità competitive acquisite in questi anni, gli operatori che sfruttano pale e vento chiedono di più, un sostegno e un sistema premiale più spinto che sono stati clamorosamente messi in discussione. Grazie all’inerzia degli effetti del sistema di incentivazione del terzo conto energia per il comparto del fotovoltaico il 2012 si chiuderà in marcato segno positivo. Ma poi sarà inevitabile una forte contrazione del mercato, che impatterà pesantemente sui conti dello stesso anno. Ma è veramente così pesante e frenante per il fotovoltaico il passaggio alle nuove regole e agli incentivi del quarto conto energia? Secondo il presidente di Assossolare non ci sono dubbi. In pratica, si sono ridotti drasticamente gli spazi di mercato in cui è possibile operare. Rimane un solo segmento, quello degli impianti medio piccoli e gli sbocchi effettivi sono ancora tutti da verificare. La competizione sarà più e selettiva forte e premierà i soggetti migliori e i più reattivi. Magari anche quelli più tarati per vincere la sfida dell’internazionalizzazione. Ma la prima prova da affrontare e quella della resistenza sul mercato interno. Per farcela vanno attentamente valutate e considerate tutte le premialità. In primis, i cinque centesimi al kilowattora previsti per l’amianto. «Ci sarà la “caccia” ai tetti da bonificare» prevedeChianetta. Altro versante critico su cui puntare fino in fondo, quello dell’efficienza energetica, punto chiave sia della politica europea che di quella nazionale. Secondo Assosolare, invece, del tutto inefficacesi è dimostrata fin qui l’incentivazione collegata all’utilizzo di prodotto made in Europe. Un’analisi confortata anche dai conti di un’altra associazione di operatori. Filippo Levati, presidente IFI, Comitato delle Industrie Fotovoltaiche Italiane, avverte che dei 10 Gw installati, la percentuale riconducibile all’industria italiana sia ampiamente sotto il 10% e che forse solo il 5-6% dei pannelli installati è made in Italy. Levati vede nella implementazione e valorizzazione della qualità produttivaitaliana la vera strategia per sviluppare il business solare: integrazione architettonica e innovazione estetica degli impianti fotovoltaici potrebbero rappresentare i nuovi campi di eccellenza italiana. (fonte gogrenn. virglio.it). |
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15 Mar 2012 - 18:24
Messaggio
#2
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Super Member Gruppo: Utente Messaggi: 3171 Iscritto il: 24 May 2005 Età: 41 Da: Frara Utente Nr.: 126 |
se vuoi spammare qualche altra volta quei siti di merda puoi eh (IMG:style_emoticons/default/sarcastica.gif) |
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