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> La Resistenza e il revisionismo storico
emme
messaggio 19 Feb 2010 - 09:54
Messaggio #1


Bambanon
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al di la dei discorsi sulle rotture con il passato e sui confronti l'Italia è piena di gente ignorante.....
io ho frequentato diverse compagnie e diversi ambienti e trovo conferma di questo molto spesso.
La gente vota partiti di cui non conosce la storia, non sa nemmeno cosa è successo in Italia prima, durante e dopo la seconda guerra mondiale, parlano di Mussolini come se fosse un normale politico di destra ignorando persecuzioni, omicidi e campi di concentramento.....

Oggi, con la pubblicità del governo, studiata ad arte la gente è convinta che i cattivi siano "i comunisti", che ormai in realtà sono specie in via d'estinzione (indipendentemente dal fatto che uno pensi per fortuna o purtroppo) e che sicuramente non sono un pericolo.....però in TV passa sempre questo messaggio e la gente (sempre più ignorante e teledipendente, rincoglionita davanti a Sanremo, Amici, Isola e GF) ci crede davvero.

Ultimo baluardo è l'attacco al movimento partigiano che ha liberato l'italia insieme agli USA, anche qui si sta cercando di far passare il concetto PARTIGIANI=ASSASSINI DI POVERI FASCISTI INDIFESI, dimenticando che i regolamenti di conti a fine guerra, seppur deprecabili, nascono da Stupri, Omicidi, Torture fatte in buona parte da quegli stessi fascisti che alla fine son stati vittime di vendetta. Non lo giustifico affatto, dico solo che si racconta la seconda parte della storia fuorviando l'opinione pubblica.....
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Bedrosian Baol
messaggio 19 Feb 2010 - 16:05
Messaggio #2


Neso
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No emme, l'ultima tua frase è un po' azzardata.

Da un po' di tempo a questa parte, infatti, si sta cercando di restituire giustizia anche a quella parte che la guerra l'ha persa e non ha avuto la possibilità di dire come sono andati i fatti.
Qui, mi dispiace, ma mi sembri tu il disinformato. Sarò contento di sbagliarmi se così non fosse, ma mi sembra che tu dimentichi che molti dei crimini commessi in nome della "libertà partigiana" ebbero il chiaro scopo dell'eliminazione degli avversari politici moderati di un domani. (potrei fartene una lista infinita). Spesso, si confuse il termine "libertà" con il termine "rivoluzione" e si trucidò per togliere alle famiglie ricche o che semplicemente stavano meglio.
Riportare alla vita queste storie non significa criminalizzare tutta la lotta di liberazione, anzi, offre la possibilità di consentire alle generazioni del futuro di saper distinguere tra gli Eroi e quelli che hanno fatto di tutto per infangarne il nome.
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emme
messaggio 19 Feb 2010 - 18:07
Messaggio #3


Bambanon
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non ho detto che chi le porta alla luce criminalizza (scusami, nella foga non ho cercato la giusta chiarezza) dico che c'è chi cavalca i crimini commessi ingiustamente da certi partigiani per accusarli tutti semplificando molto la storia.....e mutandone il senso ed i valori
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Galen
messaggio 19 Feb 2010 - 19:09
Messaggio #4


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Concordo...

CITAZIONE (Bedrosian Baol @ 19 Feb 2010 - 16:05) *
Riportare alla vita queste storie non significa criminalizzare tutta la lotta di liberazione

Giustissimo. Non si può però fare finta di non vedere quanto invece questa criminalizzazione venga fatta sistematicamente, e non da insospettabili.
Pur dando per scontata l'estrema difficoltà politica di vedere obbiettivamente fatti del passato (anche molto più lontano di questo... è molto fastidioso come tutto diventi politica, ma così è), se si parla di portare alla luce atti politici finiti nel calderone della liberazione dalla dittatura, fermi restando i valori della resistenza e dell'antifascismo su cui la Repubblica si fonda, ben venga. C'è chi cerca di farlo ed è bene, ma mi pare evidente come sia una piccola minoranza: di solito si cerca di mettere le cose sullo stesso piano... e permetterete che questo è molto peggio di glorificare la resistenza in modo monolitico.

Messaggio modificato da Galen il 21 Feb 2010 - 13:16
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Bedrosian Baol
messaggio 19 Feb 2010 - 19:21
Messaggio #5


Neso
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CITAZIONE
ma mi pare evidente come sia una piccola minoranza: di solito si cerca di mettere le cose sullo stesso piano...


Questo è un tuo sentore. "Mi pare evidente" non è un dato statistico. Io ho la percezione contraria. Il vero problema è che molti non hanno ancora fatto i conti con questo passato (dall'una e dall'altra parte) e parlare di queste cose suscita ancora rancori e odii che dovrebbero essere seppelliti da tempo.
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Galen
messaggio 19 Feb 2010 - 20:02
Messaggio #6


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Che quello che pare a me è un mio sentore è lapalissiano. Ma se secondo te quando si apre un dibattito pubblico su queste cose, solitamente si va nello specifico dei singoli casi, senza invece mettere in campo i grandi movimenti su cui il giudizio storico è già assodato e senza rimettere questo giudizio in discussione... beh, dovremmo scambiarci le frequentazioni (IMG:style_emoticons/default/rotolol.gif)

Messaggio modificato da Galen il 19 Feb 2010 - 20:05
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tabacon
messaggio 20 Feb 2010 - 10:29
Messaggio #7


Pòch ad bòn
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CITAZIONE (emme @ 19 Feb 2010 - 18:07) *
......... la storia.....e mutandone il senso ed i valori

la storia la scrivono i vincitori.
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Roby-oppà
messaggio 20 Feb 2010 - 18:13
Messaggio #8


Veudo
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CITAZIONE
la storia la scrivono i vincitori.

...poi gli storici spesso hanno in seguito la possibilità di indagare meglio su alcuni aspetti "scomodi", sempre che non siano scomparse le fonti.
Una settimana fa c'è stato un bel servizio su Rai2 di chiara matrice an-lega_nord (gli attuali massimi lottizzatori di Rai2) che parlava di revisionismo: sia degli eccessi anti storici (tipo i negazionisti che negano che siano stati sterminati milioni di ebrei nel secolo scorso) che di ciò che ha effettive basi "scientifiche" (nel senso di non contraddicibili).
I dissidi maggiori nascono generalmente quando si vuole strumentalizzare il frutto dell'analisi di certi periodi storici fatta da punti di vista differenti da quelli che sono andati per la maggiore ("andati per la maggiore" in parte magari proprio perchè "comodi" ai vincitori) o, ancora peggio, quando si rileggono periodi storici passati con un fine ben preciso, un pregiudizio (ad esempio rileggere l'Unità d'Italia per portare acqua alla tesi secessionista, infangare la memoria dei perseguitati durante gli anni della Seconda Guerra Mondiale e i decenni che la precedettero, scagionare criminali e farabutti, preparare il terreno per un nuovo movimento politico illiberale, ecc.).
Le nuove analisi "scientifiche" (sempre nel senso di non contraddicibili) della guerra civile che di fatto avvenne al termine della Seconda Guerra Mondiale aggiungono elementi (oggettivi, non pareri), non stravolgono il grosso di ciò che è più o meno saputo dai più.


CITAZIONE (emme)
si sta cercando di far passare il concetto PARTIGIANI=ASSASSINI DI POVERI FASCISTI INDIFESI
Si sta cercando di far passare anche il concetto partigiani=guerriglieri comunisti. In realtà il mondo partigiano era assai variegato solo che i comunisti, suppongo per via della loro egemonia culturale nel dopoguerra e per la loro peculiarità culturale illiberale (quindi propensa a zittire i dissensi, anche cancellando delle verità o delle legittime critiche), sono quelli che hanno maggiormente trattato il tema negli anni successivi alla guerra e per qualche ragione ciò ha provocato il noto fatto che le altri "correnti" partigiane sono rimaste poco conosciute dai più.
I partigiani in realtà erano una componente di italiani che si batterono attivamente nella guerra di liberazione dal nazi-fascismo e le principali correnti erano quelle di chi si rifaceva al "comunismo" (cioè al socialismo bolscevico), al "socialismo" ma c'erano anche i cattolici (vicini al pensiero dei popolari di Don Sturzo) ed infine i liberali. C'era poi sicuramente anche chi aiutava lottando per la causa e basta, senza nessun particolare spirito politico o di pensiero al di la' dell'amore per la Libertà e di un futuro migliore. In Italia c'è stato un vero e proprio "genocidio" culturale relativamente al movimento liberale così se cito qualche nome scommetto che il grosso dei lettori non hanno mai sentito nominare questi "giganti" della nostra storia politica e sociale. Penso ad esempio ai vari: Ernesto Rossi, Gaetano Salvemini, Altiero Spinelli, Loris Fortuna, Piero Calamandrei, Carlo e Nello Rosselli, Pannunzio, Ferruccio Parri, il Partito D'Azione, Umberto Terracini ed altri.
Se nomini De Gasperi, Mussolini, Togliatti, Berlinguer, Occhetto, Cossiga, Scalfaro, Craxi, Gramsci, Forlani invece li hanno sentiti nominare tutti o quasi...


Uno dei motivi per cui molte idee "liberali" sono clandestine nel nostro Paese è che a partire dal Ventennio Fascista sono state messe a tacere le voci liberali, della politica e della cultura. Finita la guerra, l'hanno fatta da padrone le correnti cattolica e comunista; entrambe avevano poco a che vedere con il pensiero "liberale" e hanno pubblicato molto e lottizzazo il lottizzabile divenendo quindi "egemoni a livello culturale" (significativa è stata anche la corrente dell'estrema destra/fascista).

Pannella (liberale che faceva parte del gruppo di quelli de "Il mondo" assieme a Scalfari, Pannunzio e altri da cui si separò contribuendo al consolidamento del Partito Radicale) disse qualcosa di riassumibile così riferendosi ai liberali perseguitati nel Ventennio: "gli Antifascisti che resistevano per un ideale di libertà e di democrazia e non per correggere il guaio fascista con il guaio comunista nel mondo allora erano in carcere o esuli e poche erano le voci che potevano arrivare alla gente. Dopo 10 anni la salvezza d'Europa, e non solo d'Italia, è venuta proprio dall'emersione come classe di governo, non solo del proprio tempo e del proprio spazio ma anche delle Istituzioni, proprio da quella Resistenza, l'unica alla quale oggi ci si possa richiamare con forte attualità, non dico con nostalgia, dico invece con speranza, con moralità, con obbligo è quella appunto dell'alternativa radicalmente liberale, democratica, dell'alternativa di uno stato di diritto, contro questo sfasciume che rende legge fatta, vigente, l'unica legge vigente in Italia: il furto di libertà, il furto di danaro, danaro e danaro. Sono ladri".

L'ignoranza sul pensiero e gli esponenti liberali è tale che quando Berlusconi si definì liberale non ci fu una indignazione popolare su larga scala visto che tutto sommato solo una minoranza sapeva ciò a cui si riferiva (il fatto che si sia definito "liberale" è assurdo visti molti dei comportamenti e delle peculiarità che lo hanno contraddistinto).



Alcuni personaggi noti ai più che presero parte alla Guerra di Liberazione nelle file delle brigate liberali (Giustizia e Libertà): Enzo Biagi, Norberto Bobbio, Vittorio Foa, Ugo La Malfa, Ferruccio Parri, Ernesto Rossi, Oriana Fallaci.

La bandiera delle Brigate Giustizia e Libertà:

(IMG:http://img691.imageshack.us/img691/2961/a1929uh.jpg)


Una prima pagina testimone delle persecuzioni contro i Liberali nel Ventennio:

(IMG:http://img691.imageshack.us/img691/7375/rosselli1.jpg)




Ricordo di Enzo Biagi di simpatizzanti partigiani e della figlia in un recente anniversario della morte:


CITAZIONE
Un anno fa ci lasciava Enzo Biagi, giornalista e Partigiano. Dopo un anno la sua mancanza è ancora più sentita, gli ideali per i quali lui e tutti i Partigiani hanno combattuto, sono più che mai minacciati dalle attuali destre al governo. Il suo e il loro esempio deve continuare a darci la speranza di Resistere e guardare con fiducia non retorica al futuro che comunque sarà nostro. Ora e sempre Resistenza!!

Questo è il comunicato stampa diffuso dalla FIAP

FEDERAZIONE ITALIANA DELLE ASSOCIAZIONI PARTIGIANE

In morte di *ENZO BIAGI*

*I SUOI COMPAGNI PARTIGIANI DI “GIUSTIZIA E LIBERTÁ” LO RICORDANO CON GRANDE AFFETTO, NELLA MEMORIA DEI GIORNI DELLA RESISTENZA E DELLA LIBERAZIONE.*

*SIA ONORE A LUI CHE HA SAPUTO NELLA SUA LUNGA E GLORIOSA CARRIERA DI GIORNALISTA E SCRITTORE TESTIMONIARE SEMPRE CON CUORE PULITO DEI VALORI DI GIUSTIZIA, DI LIBERTÁ E PACE, SENZA CEDERE A COMPROMESSI, OBBEDENDO SOLTANTO ALLA VOCE DELLA PROPRIA COSCIENZA MORALE.*


*Gaggio Montano, 6 novembre *

Questo è un sms per noi della figlia Bice Biagi

GRAZIE INFINITE A TUTTI VOI CHE SIETE STATI I SUOI AMICI PIU' CARI E OGGI I NOSTRI. Bice Biagi




La nota lapide ad ignominia dedicata a Kesselring la scrisse proprio un liberale, Piero Calamandrei:

Lo avrai
camerata Kesselring
il monumento che pretendi da noi italiani
ma con che pietra si costruirà
a deciderlo tocca a noi.
Non coi sassi affumicati
dei borghi inermi straziati dal tuo sterminio
non colla terra dei cimiteri
dove i nostri compagni giovinetti
riposano in serenità
non colla neve inviolata delle montagne
che per due inverni ti sfidarono
non colla primavera di queste valli
che ti videro fuggire.
Ma soltanto col silenzio dei torturati
Più duro d'ogni macigno
soltanto con la roccia di questo patto
giurato fra uomini liberi
che volontari si adunarono
per dignità e non per odio
decisi a riscattare
la vergogna e il terrore del mondo.
Su queste strade se vorrai tornare
ai nostri posti ci ritroverai
morti e vivi collo stesso impegno
popolo serrato intorno al monumento
che si chiama
ora e sempre
RESISTENZA


(IMG:http://img687.imageshack.us/img687/8346/pierocalamandrei.gif)

Piero Calamandrei

(IMG:http://img22.imageshack.us/img22/4701/calamandrei2.th.jpg)


E' chiaro che la Resistenza è stato un qualcosa di talmente importante che stona fare dei distinguo al suo interno o dare giudizi a quella o a quell'altra componente. A livello storiografico e politico però il tema è trattato ampiamente ma poco conosciuto dai più.

Messaggio modificato da Roby-oppà il 20 Feb 2010 - 18:52
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Notredame
messaggio 20 Feb 2010 - 19:10
Messaggio #9


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....come se gli alleati fossero venuti per liberarci da partigiani!
(IMG:style_emoticons/default/sarcastica.gif)
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Galen
messaggio 21 Feb 2010 - 13:06
Messaggio #10


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Ottimo post, Roby.


(P.S. separo la discussione, che ormai con Aldrovrandi non c'entra più)

Messaggio modificato da Galen il 21 Feb 2010 - 13:15
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emme
messaggio 22 Feb 2010 - 11:50
Messaggio #11


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ottima idea lo spostamento delle note sulla resistenza

Al di la delle vostre analisi storiche assolutamente corrette e dettagliate che sono state fatte vorrei sintetizzare il mio pensiero

I partigiani non erano tutti comunisti o socialisti, è un dato di fatto, è stata una fortuna (per 1500 ragioni su cui è inutile stare a scrivere), ma lo erano in buona parte (non ho la statistica ma non credo serva...)

La sinistra in Italia ha preso le distanze da tanti personaggi, idee, scelte del passato (ed a volte anche del presente). Sul movimento partigiano secondo me fa più fatica ad analizzare colpe ed errori perchè i sentimenti e la follia che nascono durante una guerra sono troppo forti ed accecanti per poter essere comodamente analizzati (coem anche stiamo facendo noi) in poltrona 50 anni dopo. E' chiaro che un omicidio è sempre un omicidio e come tale va trattato ma purtroppo ogni guerra si porta dietro altre atrocità.

Non concordo sul fatto che i morti fascisti dopo l'armistizio siano stati fatti per eliminare avversari politici o ricchi possidenti. Purtroppo sono stati talmente tanti che ci sono stati vari moveneti (chi ha ammazzato la persona che ha stuprato la moglie o la figlia, chi ha ammazzato quello che gli ha fatto bere l'olio di ricino e l'ha bastonato, chi quello che ha appoggiato il PNF, etc etc e ci sarà stato sciuramente qualcuno che ha ammazzato l'amante della moglie dicendo che era fascista o il possibile avversario politico)

Mi dispiace ma la frase "La storia la scrivono i vincitori" è in parte una frase fatta e un po' superficialotta.....tanto più che ne stiamo civilmente discutendo....
La storia la scrivono gli eventi.

Le camicie nere, gli stupri, l'omicidio Matteotti, le leggi razziali, il capo di concentramenti di San Saba, le persecuzioni contro gli ebrei non sono invenzioni nè partigiane nè americane
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Roby-oppà
messaggio 22 Feb 2010 - 13:10
Messaggio #12


Veudo
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CITAZIONE (emme)
I partigiani non erano tutti comunisti o socialisti, è un dato di fatto, è stata una fortuna (per 1500 ragioni su cui è inutile stare a scrivere), ma lo erano in buona parte (non ho la statistica ma non credo serva...)
Che importanza ha, ammesso che sia possibile farlo, catalogare e contare le diversi componenti di chi prese parte alla lotta di liberazione?? Importava il risultato o la lottizzazione e l'egemonia successiva alla liberazione da parte della corrente ritenuta più numerosa (o rumorosa e oppressiva nei confronti delle altre)?

CITAZIONE (emme)
La sinistra in Italia ha preso le distanze da tanti personaggi, idee, scelte del passato (ed a volte anche del presente).
Per fortuna, direi. Ci siamo "modernizzati" (ammesso che la maturazione e l'evoluzione sia conclusa) con decine di anni di ritardo rispetto ad altri e gli strascichi si fanno ancora sentire. Abbiamo ancora gruppi politici che si dichiarano comunisti e questo ne è la prova. Ideologia, retorica e fede politica: tutta roba che serve poco a fare analisi e a risolvere problemi. Poi solo il partito comunista dei lavoratori di Ferrando e Sinistra Critica sono abbastanza massimalisti da risultare credibili quando si auto-definiscono "comunisti". (IMG:style_emoticons/default/rofl.gif) Infatti messi insieme non raggiungeranno nemmeno lo 0.6%.

CITAZIONE (emme)
Sul movimento partigiano secondo me fa più fatica ad analizzare colpe ed errori perchè i sentimenti e la follia che nascono durante una guerra sono troppo forti ed accecanti per poter essere comodamente analizzati (coem anche stiamo facendo noi) in poltrona 50 anni dopo. E' chiaro che un omicidio è sempre un omicidio e come tale va trattato ma purtroppo ogni guerra si porta dietro altre atrocità.
Peccato che abbiamo fatto una bella amnistia, dei fasci, dei commie nonchè dei mitici criminali di guerra (poi abbiamo passato l'idea al popolino di "italiani brava gente"), con un colpo di spugna che ci ha fatto più male che bene (qui si risponde in parte alla domanda di tabacon riguardo il perchè non abbiamo fatto i conti col passato col risultato che il fascismo-nazionalsocialismo da noi hanno un'importante continuità al contrario che nei paesi più civilizzati).

CITAZIONE (emme)
Mi dispiace ma la frase "La storia la scrivono i vincitori" è in parte una frase fatta e un po' superficialotta.....tanto più che ne stiamo civilmente discutendo....
La storia la scrivono gli eventi.
E' una realtà che si ripete continuamente. Pure gli indirizzi dei governi dei paesi perdenti e alleati li fa il vincitore (nel caso specifico gli U.S.A.). Infatti non è un caso che l'Italia, il Giappone e la Germania (ma la lista è molto più lunga) hanno delle limitazioni forti messe per legge per quanto riguarda l'esercito e la dotazione di armi non convenzionali (per non parlare del fatto che non fanno parte del Consiglio di Sicurezza ONU).

CITAZIONE (emme)
Le camicie nere, gli stupri, l'omicidio Matteotti, le leggi razziali, il capo di concentramenti di San Saba, le persecuzioni contro gli ebrei non sono invenzioni nè partigiane nè americane
Due ingiustizie fanno giustizia?

Comunque è vero: discuterne a 50 anni di distanza seduti comodamente in poltrona e, soprattutto, senza avere una preparazione teorica di un certo livello è un passatempo che lascia il tempo che trova. Meglio leggersi libri sull'argomento e guardare documentari seri. Anche perchè su altri forum e siti questi argomenti sono già stati "rivoltati come un calzino". Ci stiamo cimentando nel riscoprire... l'acqua calda. (IMG:style_emoticons/default/piero.gif)

Messaggio modificato da Roby-oppà il 22 Feb 2010 - 13:13
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emme
messaggio 22 Feb 2010 - 15:08
Messaggio #13


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scusami in che paese vivi? ma quale oppressione???? Ti ricordo che in Italia nel dopoguerra ci sono stati 50 anni di DC (a volte sola a volte cin pentapartio)
Dalle sue mani è passata la storia di questo paese, la cultura, le leggi, la lottizzazione delle cariche pubbliche (quindi anche di coloro che portavano avanti valori, idee, cultura e ricordi) e tu mi parli di rumore ed oppressione???? Cosa opprimi se comandano gli altri????

Spero che tu volessi fare una battuta.....

Ferrando mi fa schifo...e lo trovo totalmente fuori dal mondo ma è sbagliato confondere l'ideologia comusta con il governo dittatoriale, sanguinario ed autoritario di Stalin, Castro, Mao etc. Quelle sono dittature riverniciate di rosso per cercare "giustificazioni". Ti ricordo che ci sono anche partiti di estrema destra che rimpiangono assassini come il Duce, o partiti pseudo liberali che definiscono il duce "uno dei più grandi statisti d'italia" o che ne seguono velatamente le orme illiberali ed autoritaristiche.....senza essere comunisti

Ma cosa c'entrano le limitazioni alle armi che tiri fuori con i ricordi, la memoria e l'interpretazione del passato? niente, scusami....la storia ti ripeto la fanno i fatti, nessuno in Italia ha bruciato o illegalizzato i libri di storici di destra.....

no due ingiustizie non fanno una giustizia volevo solo risponderti al tuo appunto sul fatto che la storia non la scrivono i vincitori ma i fatti.....
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tabacon
messaggio 22 Feb 2010 - 18:06
Messaggio #14


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CITAZIONE (emme @ 22 Feb 2010 - 11:50) *
Mi dispiace ma la frase "La storia la scrivono i vincitori" è in parte una frase fatta e un po' superficialotta.....tanto più che ne stiamo civilmente discutendo....
La storia la scrivono gli eventi.

ti chiedo scusa per quella "frase fatta" ma stavo pensando alle Foibe..... e scusa se il dopoguerra l'ho vissuto più da vicino di te... argomento chiuso.


CITAZIONE (Roby-oppà @ 22 Feb 2010 - 13:10) *
........(qui si risponde in parte alla domanda di tabacon riguardo il perchè non abbiamo fatto i conti col passato col risultato che il fascismo-nazionalsocialismo da noi hanno un'importante continuità al contrario che nei paesi più civilizzati).

infatti.... desideravo in sentisi (anche se immagino ti sia difficile.... (IMG:style_emoticons/default/rofl.gif) ) conoscere la tua analisi su questo specifico parallelo (Italia-Germania)

condivido molto sul resto..... sei sulla buona strada (IMG:style_emoticons/default/rofl.gif)
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emme
messaggio 22 Feb 2010 - 18:35
Messaggio #15


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tabacon puoi pensare a quello che vuoi ma la frase per me (ma è una sensazione personale) resta una frase fatta e superficiale

poi è una mia opinione....tu hai tutto il diritto di pensare che è stato così come scrivi, io pensare che non è così e che sia molto riduttivo il tuo pensiero rispetto a 50 anni di storia....
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Roby-oppà
messaggio 23 Feb 2010 - 14:01
Messaggio #16


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CITAZIONE (emme @ 22 Feb 2010 - 15:08) *
scusami in che paese vivi? ma quale oppressione????
Ti consiglio di informarti approfonditamente sui decenni che seguirono il secondo dopoguerra italiano. Oppressione non vuol dire necessariamente violenza fisica, posso opprimere una pianta in tanti modi, senza mai toccarla. Posso opprimere una corrente di pensiero semplicemente pubblicando il quintuplo tesi che ignorano quella corrente o che portano una visione di fatti e periodi storici profondamente diversa. Magari pubblico il quintuplo grazie a finanziamenti di stati esteri o perchè nella cultura del movimento a cui appartengo dominano principi di soprafazione delle idee diverse.

CITAZIONE
Ti ricordo che in Italia nel dopoguerra ci sono stati 50 anni di DC (a volte sola a volte cin pentapartio)
Dalle sue mani è passata la storia di questo paese, la cultura, le leggi, la lottizzazione delle cariche pubbliche (quindi anche di coloro che portavano avanti valori, idee, cultura e ricordi) e tu mi parli di rumore ed oppressione???? Cosa opprimi se comandano gli altri????
Ti consiglio di informarti approfonditamente sui decenni che seguirono il secondo dopoguerra italiano. Nella fattispecie, i seggi conquistati e le giunte guidate da quelli che tu credi siano rimasti vergini e lontani dalle decisioni per 50 anni. Ti informo inoltre del fatto che al di la' di una litigiosità ed incompatibilità a collaborare mostrata pubblicamente fra quelli che tu credi siano rimasti estranei alle decisioni e quelli che tu credi abbiano governato da soli, c'era una opposta tendenza nelle commissioni parlamentari (giusto per fare un esempio ma le convergenze si verificarono in numerosi ambiti) a votare compatti su tante questioni.

CITAZIONE
Ma cosa c'entrano le limitazioni alle armi che tiri fuori con i ricordi, la memoria e l'interpretazione del passato?
Che così come i vincitori hanno influito sulle costituzioni (giusto per fare un esempio lampante nomino quella del Giappone) e alcuni degli ordinamenti alla base dei vari stati "alleati e subordinati" o sconfitti in guerre di un certo rilievo (ad esempio la Seconda Guerra Mondiale) allo stesso modo le correnti dominanti nei vari stati spesso dominano pure nella cultura e nell'interpretazione della storia (o in quali ricerche storiche finanziare o a quali dare risalto). Tabacon parla del tema delle Foibe: visto che era un tema che dava fastidio sia ad una parte politica che all'altra, credi che nel secondo dopoguerra siano stati molti i finanziamenti per ricerche storiografiche (ma anche solo per fare mostre o padiglioni in musei) dedicate a questo argomento spinoso? Ma non è che qui si sta giocando su punti di vista o pareri personali, questi argomenti sono abbondantemente trattati e c'è ben poco da metterci del personale nel parlarne.


temi marginalmente inerenti:
http://it.wikipedia.org/wiki/Egemonia_culturale

http://it.wikipedia.org/wiki/Intellettuale....C3.A0_di_massa


P.S. E' chiaro che queste "influenze" hanno influito marginalmente nei processi di scrittura dei testi storici considerati più autorevoli, forse in maniera maggiore per quanto riguarda il comune sapere (intendo ciò che chi non ha studiato con un minimo di approfondimento la materia, quindi anche necessariamente consultando più fonti, sa comunque avendo un'"infarinatura di base" sui fatti storici in oggetto), non sto ragionando in maniera "ON/OFF", "CATTIVI/BUONI", "VERO/FALSO". Negare quanto scritto sopra portando riferimenti e autorevoli sostenitori che confutano quelle tesi credo sia MOLTO difficile.

Messaggio modificato da Roby-oppà il 23 Feb 2010 - 14:31
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emme
messaggio 23 Feb 2010 - 15:05
Messaggio #17


Bambanon
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non è questione di informarsi (dipende poi da che fonti ti informi) quella dell'oppressione è una tuo opinione che non condivido minimamente, punto e basta. E' ridicola questa idea, chiaro che uno vede solo quello che gli da fastidio, la disinformazione Vaticana (ad esempio, ma solo per farne uno, potremmo parlare anche degli USA/DC) magari a te piacevano e non davano fastidio, o sembravano informazioen vera e libera mentre a me sembra oppressione reazionaria....

Vuoi mettere una giunta e una commissione con il governo? Stiamo paragonando un tost con un pranzo....ma perpiacere.....

Insisto che la cultura di un popolo non la fa (purtroppo) la ricerca o la pubblicazione finanziata o non finanziata, nè la costituzione che nessun Italiano conosce, ma ahimè spesso i mass media specie dagli anni 70 in poi. Ti ricordo che 2 reti su 3 non erano legate al PC. dagli anni 80, poi con l'avvento della TV commerciale sappiamo da dove arriva la manipolazione delle idee e della cultura (se ancora così si può chiamare, di questo paese)

Infine ti segnalo che trovo davvero sgradevole, arrogante e fuoriluogo sto continuo "ti consiglio di informarti" solo perchè non condivido quello che dici....ma chi ti credi di essere? Scendi dal pero, non sei l'unico che si è letto due libri di storia. Ho una laurea in Scienze Politiche presa a pieni voti, e interessandomi molto l'argomento ho letto molto (da destra e da sinistra) se non ti dispiace credo di saperne abbastanza per farmi una mia opinione, che se non condividi devi rispettare comunque senza la tua presuntuosità di essere l'Oracolo della storia Italiana, per la serie "Chi non la pensa come te è un disinformato o un'ignorante".

Sembri davvcero uno di quei veterocomunisti da ideologia e da visione unica del mondo che tanto (giustamente) critichi, è che ho lasciato da qualche hanno appunto perchè contento ed orgoglioso del mio modo libero (giusto o sbagliato che sia) di vedere e pensare le cose, e stufo di sentirmi dire "Le cose stanno così e basta leggiti Gramsci"

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Roby-oppà
messaggio 23 Feb 2010 - 15:47
Messaggio #18


Veudo
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Pensa che ci ho parlato in diverse occasioni con persone della preparazione di cui parli e la loro reazione non è mai stata come la tua.
Davvero quello che ho scritto ti giunge nuovo e lo ritieni un mio parere personale? Non credo di essere sufficientemente preparato per avere un mio "parere personale" su questi temi per questo mi affido all'esperienza maturata con le ricerche che ho fatto (e che continuo a fare).

Sorprendente che nonostante i tuoi titoli di studio e la vastità dei testi storico-politici delle correnti più disparate che ci dici di aver letto tu non abbia proposto alcun riferimento bibliografico che smentisca quanto ho riportato: con la tua preparazione dovrebbe essere un gioco da ragazzi, dovresti snocciolare nomi e pubblicazioni con una facilità estrema. Eventualmente li attendiamo.

Messaggio modificato da Roby-oppà il 23 Feb 2010 - 15:55
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emme
messaggio 23 Feb 2010 - 18:19
Messaggio #19


Bambanon
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non mi giunge nuovo, fai parte di una fetta di società che la vede così, e mi sta bene, sei libero. Io penso che le cose siano andate diversamente, punto.

se non hai pareri personali è un problema tuo, ne hai espressi un bel po' mi pare....

ho già provato (ma si vede che hai un po' di difficoltà ad uscire dalla tua biblioteca) che cerco di farmi un idea personale leggendo punti di vista differenti e a volte contrastanti. Sinceramente le persone che si riempiono la bocca di citazioni e che per esprimere un parere hanno SEMPRE bisogno di appoggiarsi a qualche fonte mi fanno ridere....comunque sei libero di farlo, a me non piace e non interessa. I pensieri che esprimo sono i miei, non quelli di altri letti da qualche parte, così ti lascio modo di criticarli e di passare il pomeriggio a fare il gradasso.

Un unico dubbio: ma quanti hanni hai? Mi pare l'atteggiamento un po' da ragazzino immaturo il tuo (magari ci sono passato anche io dalla fase "citazionista" che tanto ami), poi quando ti confronti con il mondo reale ti accorgi che c'è qualcosa di più....ma col tempo forse capirai
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Galen
messaggio 23 Feb 2010 - 19:58
Messaggio #20


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(IMG:style_emoticons/default/costanzo.gif)

Non ho ben capito su cosa vi state accapigliando (IMG:style_emoticons/default/gratta.gif)

Messaggio modificato da Galen il 23 Feb 2010 - 20:02
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emme
messaggio 24 Feb 2010 - 09:14
Messaggio #21


Bambanon
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a qualcuno non piace che uno esprima opinioni personali diverse dalle sue OLTRETUTTO senza citare storici o ricerche.....
io dico che ho il diritto di vederla diversamente e che le mie opinioni vanno rispettate tanto quanto le sue o quelle di presunti autorevoli storici......
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tabacon
messaggio 25 Feb 2010 - 19:42
Messaggio #22


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niente..... non riesco a sapere perchè l'Italia è diversa dalla Germania nel dopo guerra

mi vuole far morire ignorante (IMG:style_emoticons/default/icon_cry2.gif)
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Barone
messaggio 26 Feb 2010 - 11:23
Messaggio #23


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la differenza generalizzata alla totalità degli argomenti , agli italiani non gli frega un cazzo , mentre i crucchi non capiscono un cazzo.
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Roby-oppà
messaggio 7 Mar 2010 - 16:41
Messaggio #24


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CITAZIONE (emme @ 22 Feb 2010 - 15:08) *
scusami in che paese vivi? ma quale oppressione???? Ti ricordo che in Italia nel dopoguerra ci sono stati 50 anni di DC (a volte sola a volte cin pentapartio)
Dalle sue mani è passata la storia di questo paese, la cultura, le leggi, la lottizzazione delle cariche pubbliche (quindi anche di coloro che portavano avanti valori, idee, cultura e ricordi) e tu mi parli di rumore ed oppressione???? Cosa opprimi se comandano gli altri????

Spero che tu volessi fare una battuta.....

http://www.corriere.it/editoriali/10_marzo...44f02aabe.shtml
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