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> Caso Cucchi: Un Nuovo Caso Aldrovandi?, Fermato sano X qualche gr di hashish, dopo 5 giorni morto X percosse
Roby-oppà
messaggio 29 Oct 2009 - 16:43
Messaggio #1


Veudo
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Qualche giorno fa sentivo in un TG la drammatica testimonianza della sorella di un ragazzo arrestato per possesso di droga e morto a meno di 6 giorni dal fermo in carcere. La sorella ha riconosciuto la salma e ha detto che il corpo era coperto da un lenzuolo che impediva di valutare le percosse sul corpo ma il volto era completamente tumefatto.
Dalle informazioni contenute in quella testimonianza le analogie con il caso Aldrovandi sembravano molte.

http://roma.corriere.it/roma/notizie/crona...923197905.shtml
http://www.julienews.it/notizia/cronaca/re...ronaca_2_1.html



(IMG:http://img407.imageshack.us/img407/6849/fotoid566479x660y495.jpg)




AGGIUNTA (gio29):
Caso Cucchi: foto choc
I parenti: "Vogliamo la verità"

http://roma.repubblica.it/dettaglio/Caso-C...-verita/1763855

Denuncia del garante sul caso Cucchi
Manconi: "Lesioni e traumi sul corpo"

http://roma.repubblica.it/dettaglio/denunc...l-corpo/1762917

Se questo è un uomo. Le foto shock di Stefano Cucchi morto in carcere:
http://www.piazzagrandeonline.com/post/286...-morto-carcere/

Messaggio modificato da Roby-oppà il 1 Nov 2009 - 16:42
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DinDon
messaggio 29 Oct 2009 - 17:01
Messaggio #2


Veudo
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Dio mio, ma come lo hanno ridotto???
Ma che razza di gente c'è dentro queste caxxo di carceri????

Non ci sono parole!
E come al solito, la notizia è passata inosservata!

PS: Roby, i primi due link che hai messo mi dicono che la pagina è inesistente...
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Roby-oppà
messaggio 29 Oct 2009 - 17:32
Messaggio #3


Veudo
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L'ho notato anch'io poco fa. Comunque basta andare qui ( http://news.google.it/news/search?aq=f&...=stefano+cucchi ) e si trovano tutte le informazioni.
Poi basta guardare un qualunque TG, TG1, TG2, TG4, Studio Aperto o TG5 per sapere come sono andate le cosa: ah no, scusate... (IMG:style_emoticons/default/rofl.gif) anzi (IMG:style_emoticons/default/icon_cry2.gif)
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Boris
messaggio 29 Oct 2009 - 17:45
Messaggio #4


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sano sano non doveva essere se pesava 45 kg si e no...
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Bedrosian Baol
messaggio 29 Oct 2009 - 20:44
Messaggio #5


Neso
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Piano coi paragoni ad Aldro. Ancora non è chiara come è andata la faccenda dell'uno che subito si grida allo scandalo per l'altro.
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Yorko
messaggio 29 Oct 2009 - 23:17
Messaggio #6


Barbagian
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c'è la sorella del ragazzo ad annozero stasera... che racconto tremendo...
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Yorko
messaggio 30 Oct 2009 - 00:09
Messaggio #7


Barbagian
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IL CASO DI STEFANO CUCCHI:
MORTO PER UNA "CADUTA" IN CARCERE
ECCO LE FOTO MOSTRATE DALLA FAMIGLIA

Notizia del Giorno

CNRmedia ha deciso di pubblicare le foto del cadavere di Stefano Cucchi, il 31enne romano morto nel carcere di Regina Coeli il 22 ottobre scorso. La famiglia di Stefano chiede giustizia. Per questo ha acconsentito alla pubblicazione. ATTENZIONE LE IMMAGINI POTREBBERO URTARE LA VOSTRA SENSIBILITA'

Foto --> http://www.cnrmedia.com/notizia/newsid/626...a-famiglia.aspx
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Kowalski
messaggio 30 Oct 2009 - 08:36
Messaggio #8


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Non per essere cinico,

ma secondo me questo ci lasciava le penne anche se sbatteva il mignolo contro il comodino.

Aldrovandi l'hanno massacrato ma era un ragazzo in piena salute, questo non mi sembrava proprio fresco come una rosa...

Ciò non toglie naturalmente che vadano svolte le indagini necessarie.
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bzbiz
messaggio 30 Oct 2009 - 09:58
Messaggio #9


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Questa mattina al TG5 ne hanno parlato.
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DinDon
messaggio 30 Oct 2009 - 12:07
Messaggio #10


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Il pesare 45 chili non è che lo rendeva "adatto" alle botte eh....non capisco dove volete arrivare, dicendo che era magrissimo....e allora???
Nulla giustifica i lividi e le tumefazioni che ha in tutto il corpo, si fosse trattato di mio figlio avrei buttato giù la caserma a picconate!!
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EllenAlliendj
messaggio 30 Oct 2009 - 13:08
Messaggio #11


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l'anno scorso a Mi Manda Rai Tre,hanno costruito un reportage su cosa avviene dentro al regina,in studio c'era appunto un ragazzo che aveva finito il suo decorso come detenuto e raccontava di quante legnate si è preso e di una guardia che è stata intervistata a viso coperto(è stata mandata via)perchè ha raccontato cosa avviene li dentro.
il servizio cmq era a Mi Manda Rai tre,sicuro.

Messaggio modificato da EllenAlliendj il 30 Oct 2009 - 13:09
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Roby-oppà
messaggio 30 Oct 2009 - 13:30
Messaggio #12


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Fermo restando che tutti coloro che si sono macchiati di violenza contro i detenuti vanno processati, c'è da dire che una delle cause che potrebbe essere alla base delle tante violenze che avvengono nelle carceri è che la Politica sta costringendo il personale carcerario a lavorare come bestie per via del fatto che i pochi fondi destinati alle fdo rendono impossibile l'assunzione di sufficiente personale nelle carceri: del personale stressato immagino possa in certi casi perdere il controllo e commettere violenze contro i più deboli. Allo stesso tempo però i detenuti vengono fatti vivere come le bestie e spesso non ricevono nemmeno le cure che la Costituzione Italiana sancisce che debbano spettare loro per diritto: loro pagano due volte insomma (sia per le condizioni illegali che lo Stato li costringe illegalmente a vivere sia per qualche guardia stressata che a volte schizza magari anche per via delle condizioni illegali in cui lo Stato li fa lavorare).
Spesso si fa demagogia dicendo che la soluzione al problema carcerario sta nel costruire nuove carceri: in realtà in problema è ben più grave dato che tante sezioni interne ai carceri italiani NON sono attualmente utilizzate poichè manca il personale. Allo stato attuale quindi non siamo nemmeno in grado di utilizzare tutti i posti che abbiamo nelle carceri oltre a non essere nemmeno in grado di fare le necessarie ristrutturazioni di cui moltissime strutture hanno bisogno.

E intanto c'è ancora chi crede che nelle carceri italiane i detenuti facciano la bella vita... (IMG:style_emoticons/default/anne-sophie.gif) E lo Stato Italiano viene condannato da ANNI senza che i TG ne parlino.



CITAZIONE
Carceri, Bernardini: il detenuto si può massacrare, purché non avvenga in pubblico? Interrogazione

30 ottobre 2009

In seguito all’articolo dal titolo "Il detenuto si massacra quando sta da solo, non davanti agli altri", pubblicato il giorno 29 ottobre 2009 dal quotidiano "La Città di Teramo e Provincia" la deputata Radicale-Pd Rita Bernardini, membro della commissione Giustizia, ha presentato un’interrogazione al ministro Alfano sui gravi fatti riportati dal giornale.
Nell’articolo si riferisce di un dialogo tra due agenti del carcere di Castrogno, la cui registrazione è stata inviata alla redazione del quotidiano. Il plico era accompagnato da una lettera al direttore, anonima ma sedicente voce dei detenuti del carcere, nella quale tra l’altro si legge: "Qui qualsiasi cosa succede è colpa nostra ma questa volta non finirà così, e da troppo che sopportiamo, qui quelli maltrattati siamo noi ed anche in questa occasione abbiamo subito un pestaggio da parte di una guardia".
Nel dialogo riportato nell’articolo si parla di maltrattamenti ai danni dei detenuti in questi termini: «Non lo sai che ha menato al detenuto in sezione?». E l’altro: «Io non c’ero, non so nulla». Il tono di voce cresce: «Ma se lo sanno tutti?» Pochissimi secondi e poi: «In sezione un detenuto non si massacra, si massacra sotto». Lapidario. Sotto. Non in sezione. Un detenuto non si massacra. Anzi si, si può massacrare ma non in pubblico. «Abbiamo rischiato una rivolta perché il negro ha visto tutto…».
Nell’articolo si riferisce inoltre che, secondo fonti attendibili del giornale, una delle voci registrate apparterrebbe al Comandante di reparto degli agenti di Polizia Penitenziaria di Castrogno, Giovanni Luzi, mentre l’interlocutore sarebbe un sovrintendente che il giorno del presunto pestaggio del detenuto, sarebbe stato di turno come capo-posto, ossia come coordinatore delle quattro sezioni in cui sono ospitati i circa 400 detenuti.
Quanto al mittente del plico contenente la registrazione, l’autrice dell’articolo ipotizza che la lettera di accompagnamento alla registrazione non sia stata scritta da un detenuto, ma forse da un agente, in quanto per un carcerato sarebbe stato difficile far uscire dall’istituto un plico contenente un CD, tanto più se indirizzato al direttore di un giornale.
Alla luce del contenuto dell’articolo, e in considerazione degli articoli 13 e 27 della Costituzione, secondo i quali è punita ogni violenza fisica e morale sulle persone comunque sottoposte a restrizioni di libertà e le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato, la deputata radicale ha chiesto al ministro della Giustizia se sia a conoscenza dei fatti riportati dal quotidiano; se ritenga di dover accertare se questi corrispondano al vero e di promuovere un’indagine nel carcere di Castrogno di Teramo per verificare le responsabilità non solo del pestaggio di cui si parla nella registrazione, ma anche se la brutalità dei maltrattamenti e delle percosse sia prassi usata dalla Polizia Penitenziaria nell’istituto.


il testo dell'interrogazione a risposta scritta: http://www.radicali.it/view.php?id=148535

Messaggio modificato da Roby-oppà il 30 Oct 2009 - 13:33
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bzbiz
messaggio 30 Oct 2009 - 13:50
Messaggio #13


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Qui non c’è più decoro le carceri d’oro
ma chi l’ha mi viste chissà
chiste so’ fatiscienti pe’ chisto i fetienti
se tengono l’immunità.

Ed era il 1990...
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MoneFromFrara
messaggio 30 Oct 2009 - 14:22
Messaggio #14


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e stranamente si tenta di insabbiare. che novità gli sbirri.
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Roby-oppà
messaggio 30 Oct 2009 - 19:52
Messaggio #15


Veudo
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Poco fa in un TG ho visto gli ingrandimenti delle foto agli occhi di Stefano: erano immagini ributtanti (su Internet non è che mi sia messo a guardare attentamente le foto... per ovvie ragioni). Non so se fossero più ributtanti le immagini di quegli occhi o quelle in cui Maroni non rispondeva ai cronisti o quelle in cui La Russa diceva a priori che certamente i Carabinieri in questo caso non c'entrano nulla (non facendo alcuna considerazione sul perchè può affermare con sicurezza ciò e allo stesso tempo senza prendersi la responsabilità di ciò che dice: tipo dicendo che da' ufficialmente la sua parola e qualora degli "uomini con le stellette", come piace chiamarli a lui, risultassero responsabili allora lui si dimetterebbe).
Generalmente quando leggo casi di malagiustizia penso che il prossimo potrei essere io o qualcuno che conosco: questo caso contribuisce a non farmi sentire tutelato da questo sistema che non controlla i propri dipendenti.
Magari, e dico magari, alla fine si scoprirà senza ombra di dubbio che il Cucchi non è stato pestato ma fino ad adesso le istituzioni non mi sembra si stiano prendendo le loro responsabilità.


CITAZIONE
Ass. Detenuto ignoto: istituzioni abbiano coraggio e non ipocrisia

30 ottobre 2009

* Dichiarazione di Irene Testa, Segretario dell'associazione Il Detenuto Ignoto


Della triste, indefinibile vicenda che ha portato alla morte del giovane Stefano Cucchi, ciò che ora spaventa è che non sembra esserci nessuna reazione di coraggio e igiene istituzionale all'ipocrisia di sistema, che vuole persone incaricate dell'ordine pubblico a priori al di sopra di ogni addebito.
Queste cose, purtroppo, accadono. Come sono accadute nove anni fa a Sassari, come occorrerebbe fare maggiore chiarezza nel caso del 2003 di Marcello Lonzi, morto nel carcere di Livorno con addosso i segni di incredibili violenze, come tante di quelle volte in cui di simili vicende non si viene a sapere, o vengono "arrangiate", cosa realizzabile in istituzioni scientemente tenute nella totale opacità.
Come per l'albero che produce delle mele marce, non giova dire che sono tutte buone mentre non lo si cura, alle Forze dell'Ordine, impegnate con mezzi sempre più scarsi dentro le caserme e le carceri, non occorrono assoluzioni di categoria, ma proprio per il bene della categoria occorre fare chiarezza fino in fondo, identificando e isolando ogni mela marcia.
Bene, quindi, che ora la stessa maggioranza di governo chieda la verità sopra ogni dubbio su questa vicenda, ma la responsabilità di non curare l'albero della giustizia e della gestione della pena in Italia, sta infine al Governo che continua invece a proporre solo degli effimeri spot, mentre condanna detenuti e agenti insieme al medesimo abbandono. Se dalle istituzioni nei loro confronti paiono giungere solo dei "Si arrangino!", non ci si meravigli poi che le cose, come è spesso accaduto, possano prendere pieghe drammatiche.
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Blizzard
messaggio 30 Oct 2009 - 20:47
Messaggio #16


Ciocapiàt
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una cosa "positiva" di questo caso è che non sono riusciti ad insabbiarlo per dei mesi.
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DinDon
messaggio 31 Oct 2009 - 12:33
Messaggio #17


Veudo
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Tra l'altro hanno appena confermato che quando Stefano è entrato in carcere pesava 7 chili in più, come si vede anche dalle foto.
Ha perso 6 chili in 5 giorni.
Ed è ridotto così come vedete dalle foto.
Io, personalmente, non ho dubbi che sia stato pestato a morte e per questo mi auguro che i colpevoli paghino.

http://roma.repubblica.it/dettaglio/lividi...stefano/1764495


Messaggio modificato da DinDon il 31 Oct 2009 - 12:42
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Roby-oppà
messaggio 31 Oct 2009 - 13:29
Messaggio #18


Veudo
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Stando ad alcune dichiarazioni pesava inizialmente 46kg per circa 160cm di altezza. Se così fosse avrebbe avuto un Indice di Massa Corporea superiore al mio (che sto benissimo, salvo pestaggi s'intende...).


RADIO CARCERE
L'intervista alla sorella Ilaria Cucchi:
http://www.radioradicale.it/scheda/289981


P.S. Nell'intervista si dice che al carcere-ospedale S.Pertini di Roma (la terza o quarta visita in ospedale fatta nei giorni in cui è stato privato del supporto della sua famiglia e del legale che avrebbe indicato, insomma dal momento dell'"incontro" con le fdo fino a quello del decesso) non abbiano fatto nulla per ovviare alla sua incapacità/non volontà di mangiare. Scommetto che se mi ricoverano al S.Anna con la mascella fratturata e non mangio/non riesco a mangiare mi fanno una flebo... ma si sa: i carcerati sono cittadini di serie Z nella civilissima e cattolicissima Italia. DISGUSTORAMA!



CITAZIONE
Ass. Detenuto Ignoto: si procede per omicidio preterintenzionale perché in Italia manca il reato di tortura
Indignazione bipartisan porti Governo e Parlamento a sancire rapidamente quanto ratificato nella Convenzione Onu oltre 20 anni fa.


31 ottobre 2009

Chiaramente, i magistrati che indagano su chi e quanto abbia determinato il decesso di Stefano Cucchi, il giovane tratto in arresto il 15 ottobre scorso, verosimilmente pestato a morte mentre era sotto la tutela della giustizia, in assenza di un reato specifico non possono che procedere per omicidio, che in attesa di individuarne autori, movente e circostanze, si azzardano a far rientrare nella fattispecie della preterintenzionalità.
Stando a quanto ratificato in sede Onu dall’Italia nel 1988, invece, il reato da individuarsi potrebbe essere più verosimilmente quello di tortura, ancora, a oltre 20 anni dalla firma della Convenzione, non presente nell’ordinamento italiano. Questo nonostante i periodici richiami da parte dell’Onu stessa, dell’Unione Europea, di tanta parte della società civile, e nonostante diverse iniziative parlamentari che ancora, però, non hanno visto raccogliersi un consenso sufficiente per portare il Paese, meglio tardi che mai, al rispetto dei suoi impegni internazionali.
Se ora l’indignazione bipartisan che si è sollevata attorno al caso del giovane Cucchi è genuina e sincera, come ci si augura, allora può e deve essere assolutamente tentato di costruire quel consenso che finora è mancato, e far sì che Governo e Parlamento, finalmente, in tempi rapidi, possano lavorare per colmare un vuoto che, anche alla luce delle ultime drammatiche vicende, non può avere, se mai ne ha avuto, più ragione di esistere.


Messaggio modificato da Roby-oppà il 31 Oct 2009 - 14:00
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Thyo85
messaggio 1 Nov 2009 - 14:44
Messaggio #19


Gago
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Beh,dai.
Che qualcosa qui sia successo è palese e che si stiano tutti nascondendo perchè salterà qualche testa altrettanto.
Una persona che entra in carcere, perdere 6-7 kg in pochi giorni, riporta percosse simili e muore ha solo due spiegazioni: ha subito qualcosa dai detenuti o ha subito qualcosa da qualche pubblico ufficiale.
Visto che la prima opzione è improbabile (avrebbero allontanato i detenuti responsabili, avrebbero subito denunciato che era stato qualcuno altro e via cosi, invece non viene detto niente) allora è la seconda.
E quindi si faccia giustizia, non vi è colpa, in Italia, per cui sia possibile morire, la peggiore ipotesi è l'ergastolo.
Quindi, si, decisamente un nuovo caso aldrovrandi.
E ricordiamo i carabinieri che ricattano Marrazzo.
Io ho stima di tutti i pubblici ufficiali, non faccio generalizzazioni di categoria, ma c'è da iniziare a fare indagini interna, certe persone al primo sgarro devono essere allontanate e rimosse dal loro incarico (non trasferite).
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bzbiz
messaggio 2 Nov 2009 - 11:47
Messaggio #20


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ricordiamo che in Italia manca il reato di tortura anche grazie alla Lega Nord
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Roby-oppà
messaggio 3 Nov 2009 - 13:10
Messaggio #21


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No reato di tortura, no legge contro l'omofobia, no unioni civili, no class action seria, no testamento biologico, no finanziamenti ricerca cellule staminali embrionali, no parità di trattamento fra i diversi culti nelle scuole, no ammortizzatori sociali universalistici, no TV pubblica slegata dalla politica, no programmi nazionali di informazione sessuale nelle scuole, no approccio scientifico nei programmi procreazione assistita... WOW! (IMG:style_emoticons/default/00000004dd.gif)

Riguardo le torture nelle carceri sentivo che nei primi anni '80 ci furono TANTI episodi di sospette torture (tra cui molestie e torture sessuali a danni di soggetti femminili (IMG:http://img27.imageshack.us/img27/2434/goebel.gif) ), ad esempio ai danni di diversi brigatisti: si estorcevano anche confessioni tramite la tortura. Diverse le morti per cause mai chiarite, almeno ufficialmente s'intende... Sapete che dicevano in molti casi i soggetti con evidenti lesioni fisiche quando venivano interrogati sulle cause da magistrati o medici? "Sono caduto dalle scale". Ma guarda un po'...

«Dottore, ieri sono scivolato e sono caduto dalle scale. È così che mi sono fatto quelle due fratture alla schiena». Stefano Cucchi, visitato al Regina Coeli di Roma.

La storia si ripete.
Frequenti quelli che per lo shock si lasciavano morire o si suicidavano. Ho sentito le registrazioni di alcune interrogazioni parlamentari e i ministri dell'interno si distinguevano per cercare oltre l'inverosimile di negare le evidenze. Erano altri tempi per fortuna ma il reato di tortura ancora non l'abbiamo inserito. Questa sottovalutazione di certi fenomeni come la condizione dei carcerati (che poi escono... a noi che stiamo fuori ci conviene che vengano recuperati), le discriminazioni religiose (fondamentalmente sarebbe più corretto parlare di spropositate elargizioni di soldi e diritti al culto cattolico), non è poi tanto diversa dalla sottovalutazione americana dei gravi problemi sociali causati dalla facilità con cui è possibile acquisire armi da fuoco solo che gli effetti sono meno evidenti al punto che risulta facile per il sistema far si che non se ne parli (un po' come i morti per l'inquinamento dell'aria [ma non solo dell'aria]: è una piaga sociale ma poco evidente, nel referto medico non c'è scritto "morto per inquinamento", è difficile quindi che diventi un tema di dibattito di "classe A" dato che si vende poco bene [più facile che lo diventi Garlasco, il falso mito della predisposizione allo stupro delle persone di certe nazionalità o il caso Meredith]).

Messaggio modificato da Roby-oppà il 3 Nov 2009 - 13:22
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bzbiz
messaggio 3 Nov 2009 - 16:20
Messaggio #22


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[sarcasmo on]
Tutte cazzate, i veri problemi dell'Italia sono i Comunisti e i Negri! (IMG:style_emoticons/default/ahsisi.gif)
[sarcasmo off]

Messaggio modificato da bzbiz il 3 Nov 2009 - 16:21
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Ale83
messaggio 3 Nov 2009 - 17:27
Messaggio #23


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CITAZIONE (Roby-oppà @ 3 Nov 2009 - 14:10) *
No reato di tortura, no legge contro l'omofobia, no unioni civili, no class action seria, no testamento biologico, no finanziamenti ricerca cellule staminali embrionali, no parità di trattamento fra i diversi culti nelle scuole, no ammortizzatori sociali universalistici, no TV pubblica slegata dalla politica, no programmi nazionali di informazione sessuale nelle scuole, no approccio scientifico nei programmi procreazione assistita...


(IMG:http://italyanker.files.wordpress.com/2007/07/sptfc063.png)

I trogloditi trepidano nel saperci sempre piu' vicino al loro livello sociale.
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Roby-oppà
messaggio 4 Nov 2009 - 13:04
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E noi ci attrezziamo a raggranellare anche dal loro bacino elettorale con candidati ad hoc.

(IMG:http://img40.imageshack.us/img40/6382/borghezioilcoglione.jpg)

(IMG:http://img40.imageshack.us/img40/8798/gentilini.jpg)

(IMG:http://img402.imageshack.us/img402/3869/91143330.jpg)


Come diceva Panfilo Maria Lippi, per venire incontro alle loro capacità mentali. (IMG:style_emoticons/default/icon_smile.gif)

(IMG:http://img410.imageshack.us/img410/4356/panfilo.jpg)



Milano: 4 novembre, fiaccolata per Stefano Cucchi

RADICALI E MILEFT ORGANIZZANO UNA FIACCOLATA NONVIOLENTA
PER CHIEDERE CHE SIA FATTA LUCE SUL CASO DI STEFANO CUCCHI


Domani, mercoledì 4 novembre, alle ore 21, in piazza San Babila a Milano, è stata indetta una fiaccolata nonviolenta
che si concluderà in Corso Monforte 31 di fronte alla Prefettura per chiedere che sia fatta chiarezza sulla morte, ancora senza cause,
di Stefano Cucchi, il 31enne deceduto lo scorso 22 Ottobre a Roma mentre si trovava in stato di fermo.

Giacomo Marossi, presidente di MiLeft, ha dichiarato: “gli organi di polizia di un paese democratico hanno una responsabilità enorme,
quella di custodire i cittadini nei momenti di privazione della libertà, momenti in cui il cittadino si trova in una situazione di oggettiva debolezza
e vulnerabilità”.


Per Emiliano Silvestri, segretario dell’associazione Radicali Senza Fissa Dimora, “il fatto che lo Stato restituisca cadavere un uomo,
che era sano prima di finire sotto la sua custodia, è già testimonianza di un fallimento. Tempestività e trasparenza nelle indagini sono il minimo
per provare a restituire dignità alle istituzioni e verità a chi gli voleva bene. Solo una radicale riforma della giustizia
potrà far rientrare le carceri nella legalità”.


Francesco Poirè, segretario dell’associazione Enzo Tortora – Radicali Milano, denuncia l’ennesimo tragico episodio di violenza legato
alla detenzione carceraria, e chiede al Palamento un segnale forte per porre fine alla continua infrazione dei diritti della persona,
all’ordine del giorno nei penitenziari del paese. “Ricordiamo Federico Aldrovandi, 18 anni, Stefano Frapporti, 48 anni, e tutti gli uomini
e le donne, italiani e stranieri che hanno trovato la morte tra le mura delle carceri italiane in circostanze spesso ancora da chiarire
a distanza di anni. Mi unisco all’appello dell’onorevole Rita Bernardini (Radicali-PD) ai ministri Alfano e La Russa affinché si faccia chiarezza
sulle dinamiche del decesso di Stefano: serve un’inchiesta giudiziaria che non sia rivolta contro ignoti, per scongiurare il rischio
di insabbiamento delle eventuali responsabilità di coloro che, per 6 giorni, sono stati a contatto con Stefano mentre i suoi genitori
non avevano la possibilità di vederlo”.



Gli organizzatori della fiaccolata nonviolenta chiedono infine che si provveda immediatamente a istituire un Garante nazionale dei diritti
delle persone private della libertà, una personalità giuridica responsabile di ristabilire la legalità dello Stato là dove non ci sia rispetto
dei diritti fondamentali.



Associazione Enzo Tortora – Radicali Milano
Associazione Radicali Senza Fissa Dimora
MiLeft

Hanno aderito:
Ristretti.it
Associazione Saman
Associazione Il detenuto ignoto
Lombardia Liberale
Partito Socialista Lombardia
PD area metropolitana Milano
Sinistra e Libertà - Milano
Associazione Radicale Adelaide Aglietta
Circolo 02 - PD


Messaggio modificato da Roby-oppà il 4 Nov 2009 - 13:18
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Roby-oppà
messaggio 9 Nov 2009 - 01:28
Messaggio #25


Veudo
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Inquietante rivelazione sul caso Cucchi: Stefano Cucchi era in sciopero della fame e della sete fintantochè non gli avessero concesso il suo diritto ad incontrare un avvocato di fiducia:
http://www.unita.it/news/italia/90916/stef...denti_al_corteo



Stefano Cucchi quindi scioperava in un carcere italiano per avere un diritto che doveva spettargli per legge. (IMG:style_emoticons/default/icon_eek.gif)

C'è un errore nell'articolo perchè non scioperava "per protesta" ma per denunciare un sopruso e quindi ottenere ciò che riteneva, correttamente, fosse di suo diritto. C'è una sottile, ma neanche poi così tanto, differenza.

Messaggio modificato da Roby-oppà il 9 Nov 2009 - 01:30
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