La Peste Italiana, Dossier radicale Opzioni

[axettone]

Visto che siamo vicini alle elezioni, vi suggerisco una interessantissima lettura, che trovate qua: Peste Italiana
Saluti

[Roby-oppà]

A tal proposito sentivo anche da un dirigente Radicale, intervenuto qualche giorno fa per radio in un filodiretto con gli ascoltatori, che la Lega si mosse attivamente con il suo tesoriere dell'epoca Baiocchi per la legge che cambiava nome al finanziamento pubblico ai partiti (se ho ben capito divenne "rimborso elettorale") e innalzava la cifra di questi sussidi di stato nonostante il netto risultato nel referendum di inizio anni '90 vinto contro il finanziamento pubblico dei partiti (non ho controllato se ne "La peste italiana" fanno riferimento a Baiocchi; se non ricordo male è stato un firmatario di una delle leggi o qualcosa di simile; qui parlano delle leggi sul finanziamento pubblico e gli attribuiscono la frase di trionfo: "Questa legge ci avvicina all'Europa").

Se da un lato non vedo alternative convincenti per rimpiazzare il contributo pubblico ai partiti, di certo è scandaloso che dopo un esito referendario per giunta così schiacciante si sia non solo continuato a finanziare spudoratamente i partiti ma addirittura si è incrementata notevolmente la quantità di finanziamenti stanziati.

I Radicali propongono un sistema di stampo anglosassone dove i militanti finanziano in maniera significativa il partito, e le cessioni di danaro da parte di lobby varie sono trasparenti così come i regali ricevuti da chi ha incarichi pubblici (Blair se non erro dovette restituire quando si dimise i regali ricevuti durante il mandato che quando superavano qualche decina di sterline erano stati tutti registrati; anche altri pubblici ufficiali come i professori universitari fanno lo stesso: pure in Australia, Hong Kong e altri paesi con un'altra concezione del rapporto politica-cittadino rispetto alla nostra); guardate cosa sta succedendo in Gran Bretagna per ladrate da poche migliaia di sterline e confrontate quei fatti con ciò che sopportiamo noi.
In segno di denuncia i Radicali arrivarono a restituire in diverse occasioni nelle piazze i soldi ricevuti come contributo pubblico (IMG:style_emoticons/default/rofl.gif) :

http://www.radioradicale.it/scheda/95446/9...della-lista-pan

ora destinano una quota significativa di tale contributo alla radio che però offre un servizio pubblico ospitando i dibattiti di tutti i partiti, i convegni nazionali dei partiti, repliche di dibattiti radio e TV, eventi di interesse sociale, oltre ad aver vinto l'appalto per la convenzione a trasmettere le riunioni del Parlamento (fra chi ha partecipato all'appalto sono cioè quelli che hanno chiesto meno di tutti per trasmettere quei contenuti al pubblico; chi è solito ascoltare radioradicale avrà notato che durante le trasmissioni a volte si sente un messaggio che comunica l'inizio delle trasmissioni in convenzione, quindi parte la trasmissione delle sedute del Parlamento).

Un articolo che parla della storia del finanziamento pubblico ai partiti in Italia: http://blog.panorama.it/italia/2007/08/20/...della-politica/

Messaggio modificato da Roby-oppà il 9 Jan 2010 - 15:50

[Roby-oppà]

A tal proposito sentivo anche da un dirigente Radicale, intervenuto qualche giorno fa per radio in un filodiretto con gli ascoltatori, che la Lega si mosse attivamente con il suo tesoriere dell'epoca Baiocchi per la legge che cambiava nome al finanziamento pubblico ai partiti (se ho ben capito divenne "rimborso elettorale") e innalzava la cifra di questi sussidi di stato nonostante il netto risultato nel referendum di inizio anni '90 vinto contro il finanziamento pubblico dei partiti (non ho controllato se ne "La peste italiana" fanno riferimento a Baiocchi; se non ricordo male è stato un firmatario di una delle leggi o qualcosa di simile; qui parlano delle leggi sul finanziamento pubblico e gli attribuiscono la frase di trionfo: "Questa legge ci avvicina all'Europa").
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Un articolo che parla della storia del finanziamento pubblico ai partiti in Italia: http://blog.panorama.it/italia/2007/08/20/...della-politica/

Marco Travaglio fa divulgazione legislativa sul finanziamento pubblico ai partiti (o truffa ai contribuenti dal nome "rimborso elettorale" come hanno dovuto chiamarlo dopo il referendum plebiscitario che sancì come gli elettori fossero contro allo sperpero di denaro per finanziare la Casta e le sue clientele e volessero che la legge sul finanziamento pubblico ai partiti venisse abrogata e non riscritta successivamente in maniera equivalente o ancora peggiore come poi è stato, a detta di molti anti-democraticamente, fatto):
http://www.youtube.com/watch?v=8mUPwwU7Ko8

dal tempo: 2'12"



dalla puntata di Anno Zero di Giovedì 7 Gennaio 2009.

trovo il .pdf linkato assolutamente condivisibile, eccetto forse nella sua strenua difesa degli strumenti referendari quali pilastro della democrazia o della costituzione...

Viviamo in una Democrazia e la nostra Carta Costituzionale delinea le caratteristiche che essa deve avere. Come saprai, è tutto un sistema di pesi e contrappesi: se togli l'immunità parlamentare e non fai una riforma del sistema giudiziario per riequilibrare il tutto rischi di sbilanciare il potere verso il potere giudiziario, se togli agli elettori lo strumento del referendum gli devi dare qualcos'altro di equivalente altrimenti crei uno squilibrio (che porta ad un deficit di Democrazia). Viviamo infatti da anni in un sistema squilibrato dove i partiti boicottano i referendum e buona parte degli Italiani, che in buona parte si informano dalle televisioni controllate dai partiti, assecondano agli appuntamenti referendari la volontà dei partiti di non dare agli elettori (cioè a loro stessi) questo potere (è un po' come se il topo desse una mano al gatto a farsi mangiare: ma il topo come sappiamo non si forma con l'informazione fatta dal gatto e l'istinto di sopravvivenza gli impedirebbe di mettere a repentaglio la sua vita; i cittadini però non hanno l'"istinto democratico", la Democrazia infatti è un qualcosa inventato dalla mente umana, non dalla Natura).

Siamo in una Democrazia quindi gli elettori eleggono loro rappresentanti per governare la cosa pubblica: questi, attraverso le leggi, esercitano il loro mandato di gestione della cosa pubblica MA gli elettori devono poter bocciare chi non li ha rappresentanti, non esprimendo sulla scheda elettorale la preferenza verso coloro che non sono stati apprezzati (diritto che abbiamo perso grazie al Porcellum®), e abrogando le leggi che non sono in linea con la loro volontà mediante la proposizione di un referendum e votando SI/NO/bianca/nulla ai referendum proposti. Purtroppo da noi non esiste il referendum propositivo se non in qualche regione come ad esempio nel Lazio quindi parliamo solo di referendum abrogativo.

E' un concetto molto semplice, la strenua difesa dello strumento referendario è la strenua difesa di un pilastro della Democrazia italiana così come è stata "scritta" dai Padri Costituenti. E un quorum al 50% non è più attuale in un regime come quello attuale dove i partiti hanno imparato che nella nostra società non si diventa impopolari se si propone ai cittadini di non andare a votare; i principali partiti hanno in mano buona parte dell'informazione (pensiamo ai TG Rai e Mediaset) e nei mesi che precedono i referendum fanno di tutto per tirare acqua al loro mulino, eventualmente invitando l'elettore a non esercitare il diritto di esprimersi democraticamente (astenersi non equivale a votare NO, un referendum che non ha raggiunto il quorum poiliticamente è un referendum nullo non un referendum dove la gente ha votato NO con l'astensione; basta vedere i dati che evidenziano la percentuale elevatissima di chi si asterrebbe comunque ad ogni referendum per accorgersi di come l'equazione ' astenuto="voleva votare NO" ' NON è valida).

Messaggio modificato da Roby-oppà il 10 Jan 2010 - 16:41