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> Critica Letteraria, autori e opere
*°Lu°*
messaggio 11 Aug 2008 - 15:56
Messaggio #1


Why not?!
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Quali avete apprezzato e quali consigliereste? Vi interessa la critica letteraria?

Io vi chiedo un consiglio su un libro di critica di un autore....
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Keszeg
messaggio 12 Aug 2008 - 13:57
Messaggio #2


Barbagian
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Va bene! Allora! Chiedivi! (IMG:style_emoticons/default/033102comp_1_prv.gif)
Ma non capisco tutto: dobbiamo criticare/consigliare i libri o le critiche dei libri? (IMG:style_emoticons/default/piero.gif)
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*°Lu°*
messaggio 12 Aug 2008 - 13:59
Messaggio #3


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parlo di libri di critica letteraria....cioè critici che "criticano" autori (IMG:style_emoticons/default/icon_smile.gif)
sapreste consigliarmene uno bello?
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Keszeg
messaggio 12 Aug 2008 - 14:14
Messaggio #4


Barbagian
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(IMG:style_emoticons/default/autoironia.gif) Non conosco molto (=conosco nulla ) critici italiani, ma se mandi un link o fai un esposizione della critica e se abbiamo giá letto il libro che é la tema della critica, posso rispondere. (Molto 'se'. É veró? (IMG:style_emoticons/default/autoironia.gif) )
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*°Lu°*
messaggio 12 Aug 2008 - 14:15
Messaggio #5


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non sto parlando di nessun libro specifico, vorrei solo un consiglio per leggere un libro di critica letteraria (IMG:style_emoticons/default/icon_smile.gif) grazie comunque!
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A.L.G.
messaggio 13 Aug 2008 - 00:29
Messaggio #6


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uhm...non ho mai letto libri di critica! mi sento troppo ignorante in materia, e chiedo delucidazioni!!! Come è "costruito" un libro di critica letteraria? Critica una sola opera specifica, o l' intera opera del medesimo scrittore?
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EllenAlliendj
messaggio 13 Aug 2008 - 19:45
Messaggio #7


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io ne ho uno ,ma è un testo che mi ha dato l'università.
cioè l'hanno scritto proprio loro.
ma sulle cose base,come DantemPetrarca,Tasso ecc ecc
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A.L.G.
messaggio 13 Aug 2008 - 23:16
Messaggio #8


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si tratta di saggistica quindi?

Messaggio modificato da A.L.G. il 13 Aug 2008 - 23:16
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Vale
messaggio 14 Aug 2008 - 00:10
Messaggio #9


Multa paucis
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@ Lu: amorin, sai che detta così è un po' vaga? (IMG:style_emoticons/default/icon_mrgreen.gif)
Provo a consigliartene alcune, la lista sarebbe lunghissima, spero di beccarci, cercherò di essere varia, ma i miei gusti li sai (IMG:style_emoticons/default/4.gif)

Per rimanere in ambito ferrarese: Giorgio Bassani. Uno scrittore da ritrovare.
Il lavoro di Giorgio Bassani rappresenta in modo ideale la letteratura come arte del ricordo e della rievocazione, spazio della memoria. Una riflessione sull'opera di Bassani - che dalla letteratura chiama in causa la storia, la politica, il cinema, le arti, la problematica ambientale - è oggi tanto più viva e necessaria per l'intensità con cui si rivolge contro la diffusa ansia di cancellare e dimenticare. Interventi di: Eraldo Affinati, Alfonso Berardinelli, Ferdinando Camon, Gianni Clerici, Roberto Cotroneo, Antonio Debenedetti, Anna Dolfi, Giulio Ferroni, Paola Frandini, Andrea Guiati, Georges Güntert, Raffaele Manica, Giorgio Montefoschi, Giorgio Patrizi,Roberto Pazzi, Fulco Pratesi, Bernardo Rossi-Doria, Alessandro Roveri, Frediano Sessi.

Poi:

Boiardo, Ariosto e i libri di battaglia. Atti del Convegno (Scandiano, Reggio Emilia, Bologna, 3-6 ottobre 2005)

I capitoli che le storie letterarie dedicano al romanzo cavalleresco si rivelano fatalmente inadeguati a dominare una gigantesca mole di testi, in versi e in prosa, scritti tra il medioevo e l'età moderna. La schiera dei "libri di battaglia" annovera i suoi campioni più famosi, come Pulci, Boiardo, Ariosto e Tasso, ma anche uno stuolo di anonimi, di minori e di minimi, che hanno divertito generazioni di lettori lungo un arco plurisecolare. Gli ultimi decenni hanno visto grandi progressi nella conoscenza di questa multiforme letteratura e ne hanno confermato la centralità nella costruzione della cultura italiana ed europea. Il convegno di Scandiano, Reggio Emilia e Bologna ha fatto il punto della situazione e ha aperto nuove prospettive di ricerca. I saggi qui raccolti recuperano la memoria smarrita, o spesso solo in parte occultata dal tempo, di una tradizione generosa: una linea forte che come poche altre ha saputo influenzare l'immaginario di un pubblico rinnovatosi di continuo. Il vitale intreccio di cantari e poemi, la fitta rete intertestuale, le riflessioni teoriche sul genere portano alla luce le strategie longeve che, conservando o innovando, hanno accompagnato "le donne e i cavalieri, le armi e gli amori" fino alla contemporaneità.

Hermann Hesse e l'«altro»
Il diverso, un altrove sospeso tra suggestioni orientali, bisogni catartici e afflati spirituali, si infiltra in tutta l'opera di Hermann Hesse. Riconoscibile e al tempo stesso per definizione sfuggente, la realtà diventa rappresentazione di un mistero prima di tutto interiore in perenne mutamento, che scalfisce la centralità e la certezza stessa della supremazia della visione occidentale del mondo. In tempi di studi multiculturali, problemi di coesistenza fra diverse etnie, delicate questioni di tolleranza, se non addirittura scontri di civiltà, rileggere Hesse significa ritrovarsi faccia a faccia con questa sorta di identità "perturbata", dove ognuno è straniero a se stesso: più instabile, ma anche più aperto a esperienze altre.

«Albero» di Tolkien. Come «Il Signore degli Anelli» ha segnato la cultura del nostro tempo

J.R.R.Tolkien scrisse un racconto dal titolo "Foglia di Niggle": la storia di un pittore e di un suo quadro, metafora dell'opera letteraria, del suo sviluppo e dei suoi esiti. Il testo qui presentato riprende quel titolo e quella metafora riferendosi all'opera letteraria dello scrittore: quali le radici, quali i rami e quali le foglie di essa e scaturiti da essa nel corso degli anni? Così un gruppo di autori che conoscono Tolkien, ma che sono esperti di materie diverse, ha redatto una serie di saggi che in una prima parte indagano sulle radici letterarie e mitologiche non solo del Signore degli Anelli ma dell'opera complessiva del professore di Oxford; in una seconda sui rami, cioè gli sviluppi di quest'opera con un esame dei temi e dei personaggi, nonché sul loro significato; in una terza parte sulle foglie, cioè su come l'opera tolkieniana abbia influenzato musica, fumetti, arte, cinema, letteratura, giochi di ruolo e videogiochi.

La «Commedia» senza Dio. Dante e la creazione di una realtà virtuale

L'immagine di un Dante "theologus" ha spesso posto in ombra il fatto che la teologia di cui si sostanzia la "Divina Commedia" sia in realtà una finzione letteraria. Il sistema teologico dantesco risponderebbe quindi a una geniale costruzione artistica. Questa è la tesi dell'autrice, una studiosa americana che, proponendo una lettura deteologizzata della maggiore opera dantesca, mette in luce i meccanismi narrativi, formali ed espressivi che contribuiscono a dare alle tre cantiche l'illusione della verità.



Le recensioni le ho trovate su guillivertown.com
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*°Lu°*
messaggio 15 Aug 2008 - 15:02
Messaggio #10


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se tu vedessi con che professore ho a che fare e che cavolo di compito devo fare capiresti che sono in alto mare e che non c'è via d'uscita...non riesci neanche a capire cosa vuole.
Mi sa però che l'ultima recensione mi ha dato una buona idea.... (IMG:style_emoticons/default/rotolol.gif) grazie!
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