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> Chingu - Giovedì 21 Febbraio 2008, Terzo appuntamento con il ciclo sul Cinema Coreano
Roby-oppà
messaggio 19 Feb 2008 - 01:27
Messaggio #1


Veudo
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Da: L.A.
Utente Nr.: 3468



Chingu è il terzo dei quattro film del ciclo "Kimchi, Janggo e Kim Il Sung" ed è sicuramente il più "autoriale".
E' considerato uno dei film più importanti della cinematografia coreana, certamente è uno dei più conosciuti.

Giovedì 21 Febbraio alle ore 21:15 (inizio proiezione ore 21:30) presso Area Giovani (ex Centro Rodari, in via Labriola 11, quartiere Krasnodar - dalle parti della Conad),
si terrà la proiezione di "Chingu", record storico di pubblico in patria nel 2001 (oltre 7 milioni di spettatori) il film riscosse grande attenzione anche a livello internazionale
(fu uno dei primi film coreani ad ottenere una grandissima visibilità anche al di fuori della Corea).



Giovedì 21 Febbraio, ore 21:15 (inizio proiezione alle 21:30)

친구 (Chingu)
(Kwak Kyung-taek, 2001, 118')
(IMG:http://img211.imageshack.us/img211/8159/404pxc088900be2.jpg)


IL TRAILER
http://www.youtube.com/watch?v=8O-f9jiYfho
(IMG:http://digilander.libero.it/livingineurope/bfriendss.jpg)


IL CAST
Yoo Oh-seong (Joon Suk), Jang Dong-gun (Dong Su), Seo Tae-hwa (Sang Taek), Jeon Un-taek (Jeong-ho).


LA TRAMA
"Perseguire ciecamente qualcosa, senza considerarne le ragioni nè le conseguenze.
Il campione d'incassi Chingu (=amico) affronta il tema dell'amicizia e di una Corea che ormai
non c'è più: un gruppo di coreani nati alla fine degli anni '70 e legati fin da piccoli da una forte amicizia
vedono le loro vite, con gli anni, prendere strade del tutto differenti.
(IMG:http://img401.imageshack.us/img401/5959/10readfilephpyf9.jpg)

Abilmente diretto e molto ben interpretato, Chingu è un viaggio nella memoria del regista, nei ricordi della sua gioventù."


RECENSIONE
Nonostante i loro diversi background familiari, quattro amici crescono assieme a Busan (Corea) nei difficili
anni '70. Col passare del tempo ognuno di loro segue una via diversa.
Dopo essersi iscritti al college, Sang-taek e Joong-ho tornano a visitare gli amici Dong-su e Jeong-suk
trovando l'uno in prigione e l'altro preda della tossicodipendenza.
Le loro vite cambiano drasticamente quando da amici diventano rivali nel mondo della criminalità.
"Chingu" è una memorabile storia sull'amicizia e sulle differenti strade che il fato destina a quattro amici al
punto da trasformarli in nemici a causa della loro appartenenza a gang rivali.
(IMG:http://img529.imageshack.us/img529/9955/00friendck1.jpg)

Chingu è stato per il Cinema Coreano il film dei record: ha polverizzato qualunque record di incassi
precedente attirando tra l'altro l'attenzione dei grandi compratori internazionali;
da quest'opera in poi, quindi, la Corea diventa prezioso "serbatoio cinematografico" per le grandi case
di distribuzione mondiali.
(IMG:http://img151.imageshack.us/img151/1043/11eadfilephper5.jpg)

L'opera convince sotto tutti gli aspetti e riesce nel difficile tentativo di aggiungere qualcosa di nuovo
all’ormai saturo genere dei film riguardanti la lotta tra gruppi mafiosi. Pur essendo centrali i macabri
giochi di potere tra le bande rivali, è l’amicizia e gli stretti rapporti che questa può produrre, a sviluppare
e sorreggere l’intera narrazione. La visione della lotta di mafia, infatti, non è diretta ed impersonale, bensì
è fortemente filtrata dal ricordo e dall’opinione di uno dei protagonisti, la cui voce fuori campo collega e commenta
le immagini della sua stessa memoria.
Questa serie di ricordi ripercorre la storia dell’amicizia tra il protagonista ed altri tre coetanei.
E’ infatti doveroso far notare come Chingu sia un testamento, un omaggio che il regista ha voluto fare
a tre amici d’infanzia realmente vissuti.
(IMG:http://img87.imageshack.us/img87/9673/friend1nn7.jpg)
(IMG:http://img151.imageshack.us/img151/1555/mchingoo01vp8vz9.png)

La storia narrata sullo schermo coincide quasi totalmente con quella vissuta dal regista; il personaggio di
Sang-taek, il più benestante tra i quattro amici che va a studiare all’estero, rappresenta lo stesso regista.
Nel film, il quadrato iniziale composto dagli amici, si scinde in due parti con il passare degli anni:
due si avviano, separatamente, verso la malavita, e gli altri due assistono impotenti alla guerra che si scatena
tra gli amici ora rivali tra loro. In quest’ opera l’amicizia è il valore fondamentale tanto da trascendere
il bene e il male.
(IMG:http://img529.imageshack.us/img529/1030/08friend2wq2.jpg)

A differenza di altre produzioni riguardanti i clan mafiosi del Sol Levante, manca quella forte componente
nichilista come se fosse stata omessa dai ricordi dell’amico, estraneo alla malavita; viene però mantenuto
quell’inestricabile rapporto tra violenza e poesia tipico del cinema coreano e giapponese.
Dal punto di vista stilistico l’opera si colloca a metà tra i film jakuza di Kitano e, nelle sequenze più travolgenti,
i canoni dei film d’azione.
Si alternano momenti caratterizzati da un montaggio molto dinamico, dall’uso del ralenti e del fermo immagine
(che mostrano la grande abilità del regista nel dirigere scene convulse e di massa) a momenti in cui
il dialogo (molto curato) sorregge la struttura narrativa.
(IMG:http://img524.imageshack.us/img524/4237/readfilephprn8.jpg)

Oltre a creare un "testamento" delle esperienze dei sui amici, Kwak Kyung-Taek offre anche un magnifico
ritratto della sua nativa Pusan. La seconda città della Corea qui è presentata in una rara bellezza. Ciò è
anche dovuto alla splendida fotografia firmata dall’esordiente Hwang Ki-seok, capace di porre
in forte contrasto cromatico le scene ambientate durante l’infanzia degli amici con quelle della loro giovinezza
ed età adulta.
(IMG:http://img151.imageshack.us/img151/6344/09readfilephpqu9.jpg)

La fotografia costituisce uno dei punti di forza del film. La città congestionata ed i grandi istituti scolastici
sono rappresentati come mai prima; qualunque cosa, dal mare alle uniformi nere fino allo skyline coreano
notturno è resa magnificamente grazie al grande lavoro di Ki-seok Hwang.
(IMG:http://img151.imageshack.us/img151/8827/13readfilephpqi9.jpg)

(liberamente tratto da: http://www.kfccinema.com/reviews/drama/friend/friend.html
e http://www.cinemavvenire.it/articoli.asp?IDartic=734)


QUOTES
"Chingu è stato per il Cinema Coreano il film dei record: ha polverizzato
qualunque record di incassi precedente attirando tra l'altro l'attenzione
dei grandi compratori internazionali; da quest'opera in poi, quindi, la Corea
diventa prezioso "serbatoio cinematografico" per le grandi case di
distribuzione mondiali."

cinemavvenire.it
(IMG:http://img151.imageshack.us/img151/7105/friend7ht4.jpg)

"Il "gangster movie" è un genere molto inflazionato in Asia e molti titoli
mancano in originalità offrendo poco più dei soliti temi di amicizia e fedeltà.
Una volta che ne hai guardato qualcuno cominciano a diventare quasi tutti molto ripetitivi.
Fortunatamente Chingu è un blockbuster che ha meritato il suo straordinario successo."

seoulstyle.com

"Chingu è un film evento coreano, un "must see" che ridefinisce i canoni di giudizio per i film del suo genere"
kfccinema.com

"Non mi piacciono né i melodrammi commoventi né i thriller che ti fanno
venire il batticuore. Vorrei che questo mio film colpisse gli spettatori stimolando
ogni cellula del loro corpo e che non fosse semplicemente un divertimento
per gli occhi."

Kwak Kyung-Taek

"L'ultimo Festival di Torino ha adempiuto in maniera egregia ai "doveri" di un festival, offrendo
nelle sezioni competitive (ma non solo) autori ed opere davvero convincenti. A mio modesto parere,
Chingu del coreano Kwak Kyung-Taek è stato il miglior lavoro proposto nel
concorso lungometraggi"

cinemacoreano.it

"L'opera convince sotto tutti gli aspetti e riesce nel difficile tentativo
di aggiungere qualcosa di nuovo all’ormai saturo genere dei film riguardanti
la lotta tra gruppi mafiosi."

cinemavvenire.it
(IMG:http://img529.imageshack.us/img529/1917/14readfilephpdw2.jpg)


DUE RIGHE SULL'INDUSTRIA CINEMATOGRAFICA COREANA
La cinematografia coreana non vanta una lunga storia. Pur essendo stati girati
diversi film fra il 1903 e il 1969, molte pellicole sono andate perdute a causa delle
difficili situazioni politiche attraversate dalla Corea in quegli anni.
La Censura era un grande problema durante quel periodo instabile e non c'erano
molte persone impiegate nell'industria cinematografica, nè c'era grande richiesta
di intrattenimento frivolo da parte della provata popolazione.
Negli anni '70 e '80 la popolarità della Televisione offuscò il Cinema e solo
nel 1988 la Censura cominciò ad allentare le sue maglie. Nello stesso anno fecero
il loro ingresso nelle sale cinematografiche i primi film americani.

"[..] Volendo scegliere una data per segnare la cesura, non si potrà che indicare il
25 febbraio 1993, giorno in cui si insedia l'amministrazione del presidente Kim
Young-sam: per la prima volta la Corea del Sud ha un presidente che non proviene
dalle forze armate. Il cinema risente positivamente del cambiamento politico e
una nuova generazione di cineasti esordisce negli anni immediatamente successivi."

http://www.cinemacoreano.it

Durante quell'era Hollywood la fece da padrona nelle sale coreane.
Per prevenire un'implosione dell'industria cinematografica coreana, venne
istituito un sistema di quote per far si che ogni cinema proiettasse per almeno
106-146 giorni all'anno film coreani. Nel 1999 (n.d.trad. il testo originale dice
1996), dopo che la crisi economica del Far East si allentò, una nuova generazione
di registi guidò il rinascimento del Cinema Coreano.
Alcuni titoli coreani arrivarono addirittura a vendere in patria più biglietti
di grandi blockbuster hollywoodiani (come nel caso di Shiri che vendette più
biglietti del colossal Titanic).
In questi giorni (primi anni del nuovo millennio), la scarsità di film in Lingua
Inglese nei cinema di Seul è la prova del fatto che l'industria cinematografica
coreana sta vivendo un periodo di boom. Le attrezzature tecniche per l'illuminazione,
per la ripresa e la post-produzione sono sempre più migliorate nel corso degli anni.
Molti registi esordienti stanno iniettando nuove idee nell'industria e di conseguenza,
dato che molte di esse sono di successo, tanti nuovi registi si stanno affermando.
Attori di talento sono emersi verso la fine degli anni '90 contribuendo ad accrescere
in patria la credibilità della professione dell'attore.
Film come Chingu, Silmido e Taegguki hanno stabilito record al box office coreano.
Nel frattempo altri film come Old Boy, My sassy girl e JSA hanno ottenuto un successo
internazionale.
Una nuova parola, "Hallyu" (n.d.trad. deriva dal modo con cui il Coreano medio pronuncia
"Hollywood"), è stata coniata per descrivere il boom del numero di fan della cultura
pop coreana. Film coreani, musica, serial televisivi e moda stanno furoreggiando
in tutta l'Asia. Riuscirà Hallyu-wood a dare del filo da torcere ad Hollywood dal
punto di vista economico? Solo il tempo potrà dircelo... Di certo fin tanto che il
Cinema Coreano manterrà la sua fresca voce e non proverà a scimmiottare troppo i
blockbuster sfornati in serie da Hollywood, la gente continuerà a
cavalcare la Korean-Wave (n.d.trad. Onda-Coreana)

(traduzione da: http://www.seoulstyle.com/Movies.htm)

breve "webbografia" per approfondire l'argomento:
http://www.cinemacoreano.it/interviste/interviste.htm
http://www.cinemacoreano.it/speciali/index.htm
http://www.cinemacoreano.it/saggi/introduzione.htm
http://www.cinemacoreano.it/saggi/storia.htm


Messaggio modificato da Roby-oppà il 19 Feb 2008 - 12:16
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Dani80
messaggio 20 Feb 2008 - 23:27
Messaggio #2


Gago
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Ti faccio i miei complimenti per la recensione del film e il cenno storico sull'industria coreana, hai scritto veramente bene tali articoli, i cui contenuti appaiono molto approfonditi ed articolati. Domani sera ci sarò sicuramente a vedere il film
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Roby-oppà
messaggio 21 Feb 2008 - 13:03
Messaggio #3


Veudo
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Da: L.A.
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Grazie per i complimenti ma ad essere sinceri devo farti presente che sebbene io abbia scelto, sistemato ed in alcuni casi tradotto e adattato i contenuti che ho postato, il 99% dei testi è stato trovato sulla Rete (d'altra parte è chiaramente indicato).
Visto il grosso sbattimento per realizzare questo e gli altri topic di questo ciclo accetto cmq i complimenti. (IMG:http://www.ferraraforum.it/style_emoticons/default/icon_mrgreen.gif)
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Dani80
messaggio 22 Feb 2008 - 13:58
Messaggio #4


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Il film nel complesso mi è piaciuto, preferisco la prima parte divertente e goliardica rispetto alla seconda, cruda, violenta e brutale.
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Senbee Norimaki
messaggio 22 Feb 2008 - 14:41
Messaggio #5


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Ritengo questo film davvero stupendo.
Comincia in sordina, spensierato, poi man mano che la vita diventa vita adulta, i nodi vengono al pettine e il film mette sul banco tutte le sfaccettature complessissime dell'amicizia.
Straordinario il ritratto psicologico dei personaggi, eccezionali le scene di lotta, mirabile il contrasto tra i pochi sublimi momenti di vera amicizia soverchiati dalla furia degli eventi del mondo della violenza.
È un film estremamente sentito, perché è profondamente autobiografico.
Non sono d'accordo sul fatto che sia meglio la prima parte, che anzi è soltanto un piuttosto banale prologo a una storia straordinaria che si realizza solo quando i ragazzini diventano adulti.

Ricorda un capolavoro simile e antecedente: "Bullet in the head" di Johnny To.

Messaggio modificato da Senbee Norimaki il 22 Feb 2008 - 14:47
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