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> Nostoi, I Tesori Che Ritornano, In mostra dal 21 le meraviglie restituite dal Getty e altri
Vale
messaggio 17 Dec 2007 - 22:14
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Multa paucis
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(ANSA) - ROMA, 17 DIC - I tesori restituiti all'Italia dai musei Usa sono riuniti al Quirinale in una mostra che dal 21 dicembre al 2 marzo sara' aperta al pubblico. 'Una giornata meravigliosa', commenta il ministro della cultura Rutelli. Per l'Italia, capofila nella battaglia contro i trafficanti d'arte, il giorno dell'orgoglio. In tutto 68 le opere restituite. Nostoi, intitola la mostra, 'coloro che ritornano' come nei poemi epici, come in una Odissea. Domani, per l' inaugurazione, ci sara' anche Giorgio Napolitano.
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Vale
messaggio 18 Jan 2008 - 21:33
Messaggio #2


Multa paucis
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Dal sito dell'ANSA.

"SUCCESSO STORICO": A ROMA IL VASO DI EUFRONIO
Stupefacente nella sua grandiosità e bellezza, è finalmente a Roma il Vaso di Eufronio, il preziosissimo cratere del V secolo a.C. dipinto dal celeberrimo maestro greco. Restituito dagli Usa, il capolavoro è stato mostrato alla stampa nella sede dell'Avvocatura dall'avvocato dello Stato, Oscar Fiumara, dal ministro dei Beni Culturali Francesco Rutelli e dal suo predecessore Rocco Buttiglione.

"Successo storico", commenta Rutelli. Il ministro dei Beni Culturali in carica, così come prima di lui avevano fatto il predecessore Buttiglione e il padrone di casa Oscar Fiumara, loda l'impegno comune delle varie istituzioni dello Stato e sottolinea l'importanza della continuità di lavoro fra i governi e ringrazia gli Usa per la collaborazione. Poi annuncia un altro successo, "secondo evento storico - dice - della giornata": il rientro a giorni in Italia anche di dieci altri capolavori dell'antichità restituiti in questo caso dalla collezionista americana Shelby White. Di valore inestimabile - la stima assicurativa fatta dai carabinieri dei Beni Culturali si aggira intorno ai 10 milioni di euro - il Vaso di Eufronio, rubato da una tomba vicino a Cerveteri (Roma) nel 1971 e unanimemente ritenuto il più bello fra i 27 rimasti dell'artista greco, verrà trasportato ora al Quirinale dove, a partire da domani, occuperà il posto d'onore nella mostra dedicata ai Nostoi, i capolavori ritrovati.

"Un grande successo", ha commentato l'avvocato dello Stato Oscar Fiumara, che ha definito il recupero del Vaso di Eufronio "'il frutto dell'unione delle forze valide di questa nazione" e sottolineato l'impegno della magistratura, dei carabinieri dei Beni Culturali, dell'avvocatura dello Stato e naturalmente del ministro della cultura Rutelli, nonché di Buttiglione, che, ha ricordato Fiumara, "ha mosso i primi significativi passi per avviare l'opera di recupero".

"Stiamo riflettendo su una storia di successo, che non riguarda solo il Vaso di Eufronio" - ha sottolineato l'ex ministro Buttiglione ricordando il rientro in questi mesi di tanti altri capolavori frutto della politica di recupero avviata dal governo italiano già nella passata legislatura. "La chiave del successo è la continuità - ha detto l'ex ministro - perché i governi si succedono, i partiti sono tanti, ma l'Italia è una sola". Idea vincente, ha sottolineato quindi Buttiglione, è stata anche quella dei prestiti di lunga durata offerti ai musei in cambio delle restituzioni. Il rientro del Vaso di Eufronio e insieme dei preziosissimi reperti restituiti da Shelby White, ha fatto notare Rutelli, segnano "la chiusura di un cerchio" anche nella lotta contro il traffico internazionale d'arte.

Anche il ministro della cultura ha sottolineato l'importanza della continuità d'azione sui governi e quella dei prestiti, "una politica di scambi - ha detto - che permette di chiudere contenziosi così duri senza sacrificio per il pubblico. Ad accogliere il vaso di Eufronio nella sede della Avvocatura dello Stato , c'erano tra gli altri il comandante generale dell'arma dei carabinieri Gianfranco Siatsu, il generale Gianni Nistri, comandande dei carabinieri dei Beni Culturali,l'addetto culturale dell'ambasciata americana a Roma Mark Smith, l'ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta l'avvocato dello stato Maurizio Fiorilli, il pm Paolo Ferri, il direttore generale del Ministero dei Beni Culturali Giuseppe Proietti.

Saranno nel Nord Europa e nell'estremo Oriente, le prossime tappe della battaglia italiana per il recupero di beni culturali e capolavori dell'archeologia trafugati dal nostro paese. Ad annunciarlo è il ministro dei Beni Culturali Francesco Rutelli al termine della conferenza stampa per la presentazione del Vaso di Eufronio, appena sbarcato dall'aereo che stamani lo ha riportato dagli Usa. "A fine mese - ha detto Rutelli senza voler aggiungere altri particolari - avremo una nuova acquisizione alla quale stiamo lavorando da molti mesi". Contatti con gli stati esteri per la restituzione di oggetti che il governo italiano ritiene siano stati trafugati dal nostro territorio, sono avviati attualmente tra gli altri con la Danimarca, la Germania e l'Olanda, in Europa e con il Giappone in Estremo Oriente.


UN'ODISSEA LUNGA 37 ANNI
ROMA - Era l'11 settembre del 1972 quando il Metropolitan Museum di New York, con un assegno da un milione di dollari, comperò il Vaso d'Eufronio restituito oggi all'Italia dal mercante d'arte Robert Hecht. Ma a ricostruire l'odissea di questo capolavoro unico dell'arte antica, più bello forse anche di quello da decenni in mostra al Louvre, sono stati anni di lavoro dei carabinieri dei Beni Culturali, dei magistrati e dell'avvocatura dello stato. Che poi, carte alla mano, sono riusciti a convincere i responsabili del Met a cedere.

Non senza un colpo di fortuna, arrivato con il ritrovamento nel 2001 a Parigi di un memoriale sequestrato proprio al discusso mercante inglese Robert Hecht. In queste pagine in realtà, si trovano, a proposito dell'acquisto di questo inestimabile capolavoro del maestro attico, non una sola bensì due diverse versioni. In una, meno credibile anche perché sconfessata di fatto dai risultati delle inchieste, Hecht racconta di un antiquario libanese, un certo Dikram, che avrebbe avuto il vaso dal padre, il quale a sua volta l'avrebbe avuto nel 1920 a Londra da un amico in cambio di monete antiche greche e romane.

Secondo questa versione, Hecht sarebbe venuto a conoscenza dell'esistenza del vaso già nel 1965 a Beirut, anche se l'acquisto si sarebbe poi fatto in Svizzera nel 1971, dove il cratere è stato affidato alle cure del restauratore Fritzburki e quindi offerto e venduto al curatore artistico del Met Thomas Hoving . Nell'altra versione, quella più credibile, lo scenario cambia. Il vaso viene offerto nel 1971 a Hecht da Giacomo Medici, l'antiquario-trafficante condannato già qualche tempo fa in Italia. Medici, indicato con le iniziali G.M., avrebbe contattato l'inglese a Roma, andandolo a trovare a Villa Pepoli. Qui gli avrebbe mostrato una polaroid che ritraeva il cratere, ancora sporca della terra di scavo.

"Un'ora dopo eravamo in viaggio per Milano e poi per Lugano dove Medici custodiva il vaso", scrive Hecht nel suo memoriale. Dopo l'acquisto, il restauro e quindi la vendita al curatore artistico del museo newyorkese. In seguito, magistrati e investigatori hanno individuato la zona dalla quale il preziosissimo reperto è stato depredato: una tomba a Greppe Sant'Angelo, frazione di Cerveteri, alle porte di Roma. E il periodo dello scavo è stato circoscritto al dicembre 1971. Da allora sono passati 37 anni. Il vaso di Eufronio torna finalmente a casa, ma la sua odissea, notava oggi qualcuno, è durata ben più di quella alla quale fu costretto il mitico re di Itaca.

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