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> Scuola E Droga
Franz
messaggio 13 Dec 2007 - 18:20
Messaggio #1


Neso
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Gruppo: Moderatore
Messaggi: 2177
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CITAZIONE
Spaccia droga a scuola, fermato 12enne
Baby spacciatore fermato dalla polizia con 10 grammi di hashish: secondo gli inquirenti, li avrebbe venduti ai coetanei nell'intervallo

NOVARA - Aveva 10 grammi di hashish che si accingeva a spacciare ai compagni di scuola durante l'intervallo, come già avvenuto altre volte. Il baby spacciatore ha 12 anni, frequenta una scuola media parificata del centro di Novara ed è stato segnalato alla Procura dei minorenni di Torino.
CACCIA AI FORNITORI - La Polizia di Novara sta cercando di capire da chi si rifornisse il ragazzino, i cui movimenti sospetti erano stati notati dal preside dell'istituto, che ha avvertito la Questura. La vicenda è avvenuta quasi un mese fa, ma è stata resa nota soltanto oggi. «Stiamo compiendo verifiche a tappeto in tutte le scuole secondarie della città - spiega il dirigente della Squadra Mobile di Novara, Alfonso Iadevaia - e sono emersi elementi interessanti, che ci hanno indotto a programmare, per il prossimo anno scolastico, una capillare campagna informativa in tutti gli istituti, come già fatto quest'anno per il fenomeno del bullismo».
KIT ANTIDROGA - L'assessore comunale all'istruzione, Giuseppe Policaro (An), annuncia che presenterà alla giunta la proposta di fornire gratuitamente «kit antidroga» alle famiglie novaresi con figli che frequentano le scuole secondarie.

21 maggio 2007

Link




CITAZIONE
SE LO SPINELLO FA MALE ALLA SCUOLA*
di Jan van Ours e Jenny Williams 12.10.2007

I ragazzi che consumano cannabis hanno risultati scolastici peggiori e abbandonano la scuola presto, soprattutto se iniziano prima dei quindici anni. Tutto ciò ha conseguenze sui loro futuri guadagni e sul tipo di lavoro che andranno a svolgere. Ma si riflette anche sull'intera società, che ne paga i costi in termini di potenziale di crescita e di tassi di occupazione. Un problema da affrontare con urgenza vista la sua diffusione tra gli studenti delle scuole superiori europee e americane. Attraverso campagne di informazione, ma anche un innalzamento dei prezzi.

Una delle maggiori preoccupazioni dei genitori è che i loro figli facciano uso di droga. Dietro questo timore c’è la convinzione che il consumo di droga comporti risultati scolastici deludenti, con conseguente fallimento sul mercato del lavoro, e che senza un buon lavoro sul quale ancorare la propria vita, ci si avvii a un futuro di infelicità. Visto nell’ottica del capitale umano, è uno scenario plausibile. Per esempio, l’uso di droga può indurre gli adolescenti a sostituire il tempo destinato allo studio con quello passato sotto l’effetto di droghe, con due conseguenze: risultati scolastici mediocri e uscita precoce dal percorso di istruzione. Le preoccupazioni si concentrano in particolare sulla cannabis perché generalmente si inizia a farne uso negli anni dell’adolescenza, ovvero a un’età che coincide con il momento delle decisioni fondamentali per l’investimento in istruzione formale, sia ai margini estensivi che intensivi. È dunque possibile che il consumo in gioventù di cannabis abbia effetti di lunga durata, attraverso il suo impatto sui risultati scolastici.

Cannabis e risultati scolastici
In un recente lavoro abbiamo cercato di capire se l’uso di cannabis comporta risultati scolastici peggiori. (1) La nostra ricerca utilizza informazioni raccolte dall’Australian National Drug strategy Household (Ndshs). La nostra analisi si limita alla fascia di età 25-50 anni, proprio per focalizzarci sulle persone che presumibilmente hanno concluso il loro percorso scolastico. La tavola 1 mostra l’uso di cannabis nel campione: più della metà degli uomini e poco meno della metà delle donne affermano di aver fatto uso di cannabis in un qualche momento della vita. Tra questi, il 46 per cento dei maschi e il 42 per cento delle femmine afferma di averlo fatto per la prima volta prima dei 17 anni.

Tavola 1. Diffusione del consumo di cannabis (25-50enni)

Consumo di cannabis
uomini no 46.4 si 53.6
donne no 54.3 sì 45.7

Se sì, età di inizio
<15 anni --- donne 17.5 uomini 18.0
16-17 anni - donne 28.4 uomini 24.2
18-25 anni - donne 47.9 uomini 50.1
>25 anni --- donne 6.2 uomini 7.7


È un modello di età di inizio dell’uso di droga che si ritrova in molti paesi. Molti individui iniziano a consumare cannabis tra i 15 e i 25 anni, mentre sono ben pochi quelli che iniziano dopo i 25 anni.

La tavola 2 illustra la relazione tra uso di cannabis, età di inizio e risultati scolastici, misurati come “età in cui si lascia l’istruzione formale”.

Tavola 2 - Consumo di cannabis ed età in cui si lascia la scuola (25-50enni)

Consumo di cannabis
No
uomini 18.1 donne 17.8

Sì, età di inizio
<15 anni ---- uomini 17.3 donne 17.3
16-17 anni -- uomini 17.8 donne 17.7
>18 anni ---- uomini 18.1 donne 18.4


La tabella 2 mostra che in media gli uomini che iniziano a far uso di cannabis prima dei 15 anni completano 0,8 anni di istruzione formale in meno rispetto a coloro che non l’hanno mai consumata. Per le donne, la differenza tra i due gruppi è 0,5 anni. La tabella 2 mostra anche che più "vecchie" sono le persone quando iniziano a far uso di cannabis, più a lungo restano all’interno della scuola.
Il modello non è valido solo per l’Australia. Esiste un’ampia evidenza empirica sul fatto che il consumo precoce di cannabis sia associato a un più basso livello di istruzione. Quello che è meno chiaro è come questa relazione rifletta l’impatto causale dell’uso di cannabis sui risultati scolastici. Per esempio, i consumatori di cannabis possono essere più amanti del rischio e valutare più il presente del futuro rispetto a chi non ne fa uso, fattori che possono portare anch’essi a un abbandono scolastico precoce. In questo caso, la relazione tra consumo di cannabis e abbandono scolastico non è causale perché entrambi i comportamenti sono indotti dall’attitudine verso il futuro e dalla predisposizione al rischio delle persone. Questo scenario è conosciuto come "selezione degli inosservabili" proprio perché attitudine verso il futuro e predisposizione al rischio non sono generalmente osservabili. Ma la relazione tra consumo di cannabis e abbandono scolastico ha anche un’altra spiegazione: i giovani che lasciano presto la scuola tendono ad avere più tempo libero e un minor controllo da parte degli adulti, è ciò offre più opportunità all’uso di cannabis: una situazione indicata come causalità inversa. La presenza di selezione degli inosservabili o di causalità inversa (o di entrambe) agisce da fattore di disturbo, cosicché la relazione tra uso di cannabis e risultati scolastici illustrata nella tabella 2 non può essere interpretata come un rapporto di causa-effetto.
Nel nostro lavoro, utilizziamo una tecnica che tiene conto dei potenziali effetti di disturbo per ottenere una stima affidabile dell’impatto dell’età in cui si inizia a far uso di cannabis sui risultati scolastici. E verifichiamo che coloro che hanno iniziato presto subiscono effetti negativi maggiori in termini di risultati scolastici. Per esempio, l’assunzione di cannabis prima dei 15 anni riduce i risultati scolastici tra 1,2 e 1,8 anni per le ragazze e tra 0,3 e 0,8 anni per i ragazzi. Invece se l’inizio si sposta in avanti – dopo i 17 anni per i maschi e dopo i 19 per le femmine – sembra non avere alcun effetto negativo sull’istruzione.

Una giusta preoccupazione
I nostri risultati suggeriscono dunque che i genitori hanno ragione a preoccuparsi se i figli fanno un uso precoce di cannabis, almeno per quanto riguarda i risultati scolastici, che si riducono considerevolmente. Le stime tradizionali del tasso di rendimento dell’educazione indicano un incremento di salario del 7-10 per cento per ogni anno di istruzione in più. Così una riduzione degli anni di istruzione dovuta al consumo di cannabis danneggia l’individuo perché abbassa notevolmente i suoi futuri guadagni. Inoltre, poiché le prospettive di lavoro tendono a essere migliori per chi ha una istruzione migliore, è probabile che anche il futuro lavoro ne sia influenzato negativamente. Guadagni e tipo di lavoro non sono rilevanti solo per gli individui (e i loro genitori) ma anche per la società nel suo insieme. Un più alto numero di lavoratori con un basso livello di istruzione impone costi alla società, in termini di tassi di occupazione più bassi e potenziale di crescita.

Un’abitudine diffusa
Si tratta di un problema urgente? E che cosa dovrebbero fare i politici per affrontarlo?
A renderlo urgente è la vasta diffusione del consumo di cannabis tra i ragazzi delle scuole superiori: negli Stati Uniti, i tassi di diffusione sono di circa il 32 per cento tra i ragazzi che frequentano il secondo anno della scuola superiore e del 42 per cento tra quelli del quarto anno. (2) In Europa i tassi di diffusione tra gli studenti di diciassette-diciotto anni variano fra il 59 per cento della Francia e il 49 per cento dell’Italia al 15 per cento di Grecia e Svezia. (3) In alcuni paesi, dunque, quasi la metà dei giovani potrebbero abbandonare l’istruzione formale a causa del consumo di cannabis. Mentre le implicazioni politiche degli studi sulle conseguenze dell’uso di droga spesso non sono affatto univoche (4), siamo convinti invece che i risultati della nostra ricerca siano molto chiari. Suggeriscono che a) prevenire il consumo di cannabis migliora i risultati scolastici dei giovani; b) ma anche se non si può impedirlo, spostare in avanti l’età in cui si inizia a farne uso ha un effetto positivo sull’istruzione. Ma come si possono ottenere questi risultati? Nonostante l’elevato numero di ricerche sulle determinanti del consumo di droghe, ben poco si sa del processo di inizio. Tuttavia, gli studi dimostrano che in generale la diffusione dell’uso di cannabis si può ridurre con politiche di innalzamento del prezzo(5), mentre la sua diffusione nelle scuole può essere ridotta attraverso campagne di informazione sui rischi legati al consumo di cannabis, organizzate a livello locale. (6)

(1) Van Ours, J.C. e Williams, J. (2007b) “Why Parents Worry: Initiation into Cannabis Use by Youth and their Educational Attainment”, Cepr Discussion Paper, n. 6449.
(2) Johnston, L. D., O'Malley, P.M., Bachman, J. G. e Schulenberg, J. E. (2006) “Teen Drug Use Continues Down in 2006, Particularly Among Older Teens”. University of Michigan New and Information Services: Ann Arbour,MI [On-Line] Available:www.monitoringthefuture.org; accessed 18 August 2007.
(3) Andersson, B., Hibell, B., Beck, F., Choquet, M., Kokkevi, A., Fotiou, A., Molinaro, S., Nociar, A., Sieroslawski, J., e Trapencieris, M. (2007) “Alcohol and Drug Use Among European 17-18 Year Old Students, Data from the ESPAD Project. The Swedish Council for Information on Alcohol and Other Drugs (CAN) and the Pompidou Group at the Council of Europe. Stockholm: Sweden.
(4) Bretteville-Jensen, A.L. (2006) “Drug Demand -- Initiation, Continuation and Quitting”, De Economist, 154, 491-516.
(5) Van Ours, J.C. and Williams, J. (2007a) “Cannabis Prices and Dynamics of Cannabis Use”, Journal of Health Economics, 26, 578-596.
(6) Duarte, R., Escario, J.J. e Molina, J.A. (2006) “Marijuana Consumption and School Failure among Spanish Students”, Economics of Education Review, 25, 472-481.

Link


C'è davvero un così stretto legame tra droga e scuola?
Nei bagni delle scuole spesso oltre alla sigaretta ci scappa anche la canna oppure no?
Era saltata fuori la proposta tempo fa... cosa pensate dei test anti droga a scuola?

Sono solo alcuni spunti, lascio la parola a voi.

Messaggio modificato da Franz il 13 Dec 2007 - 18:24
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