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> Sindrome Di Alice Nel Paese Delle Meraviglie, Ebbene si, ne soffro
2pac
messaggio 5 Dec 2007 - 23:33
Messaggio #1


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Oggi dopo l'ennesimo attacco di cefalea/emicrania accompagnato da qualche disturbo visivo (di pochi minuti, vedevo tipo come se avessi avuto un faro puntato in un occhio), ho consultato un parente medico, chiedendo lumi su quale fosse la tipologia del mio disturbo.
Mi ha spiegato di questa sindrome, così ho fatto una ricerca su internet.


CITAZIONE
Quando si parla di mal di testa solitamente si pensa solo al dolore, ma non si deve dimenticare che in molte forme di cefalea vi sono altri sintomi che si associano al dolore. In particolare, l’emicrania con aura è caratterizzata da una serie di fenomeni che sì verificano prima che inizi la cefalea. Ne parliamo con la dottoressa Paola Torelli, del Centro cefalee dell’Università di Parma. L’elemento clinìco che contraddistingue questo particolare tipo di emicrania è l’aura: con questo termine s’intende un disturbo o una serie di disturbi che precedono il dolore e che consistono principalmente in fenomeni visivi ai quali talvolta si aggiungono alterazioni della sensibilità (formicolio) e difficoltà nel parlare.

I disturbi visivi dell'aura emicranica sono del tutto tipici, e completamente diversi da quelli che si possono manifestare durante un disturbo della circolazione del cervello (attacco ischemico cerebrale transitorio) o in una crisi epilettica; consistono nella coesistenza di sintomi visivi positivi («macchie chiare») e negativi («macchie scure»).

La tipologia dell’aura visiva tende, seppure non obbligatoriamente, ad essere sempre la stessa nello stesso paziente, ma può assumere configurazioni differenti. Spesso le persone hanno difficoltà a rappresentare verbalmente il proprio disturbo ed allora ricorrono a circonlocuzioni esemplificative; tra le più frequenti vi è la difficoltà a continuare a guardare o a leggere, perché l’immagine che si sta osservando è in parte coperta, come inquinata, da punti o piccoli cerchi luminosi e scintillanti (scotomi scintillanti).

Quando l’aura visiva consiste in una distorsione delle immagini (si tratta di casi indubbiamente non frequenti), viene definita «sindrome di Alice nel paese delle meraviglie», perché si ritiene che Lewis Carrol abbia creato i personaggi del suo libro ispirandosi alle percezioni visive sperimentate durante gli attacchi di emicrania con aura di cui soffriva. C’è chi suppone che anche le famose visioni della santa Hildegard von Bingen, vissuta nel XII secolo, e che la pittura di Giorgio de Chirico possano essere riconducibili ad aure visive di tipo emicranico.

Al termine dell’aura, cioè quando il soggetto torna a vedere bene e scompaiono l’eventuale formicolio ed il disturbo della parola, compare il mal di testa. In alcuni casi, l’aura rimane un sintomo isolato, seguito da una condizione di pieno benessere; si parla in questo caso di aura emicranica senza cefalea. Durante la crisi il paziente avverte una sensazione dì paura, anche se lo stato d’allarme, nel caso dell’attacco di emicrania con aura, è del tutto ingiustificato in quanto si tratta di un disturbo benigno.


Paura non ne ho mai avuta, ben sapendo dall'inizio che si tratta di una forma di cefalea parentale (ne soffre in egual modo il mio babbo).
Vi posso dire però che il mal di testa seguente a questi prodromi è terrificante, ed è una cosa molto fastidiosa perchè non si riesce a fare nulla, e l'unico modo per alleviare il fastidio è stendersi al buio il più possibile.

Comunque per tutti gli sfortunati che come me soffrono di questi fottutissimi mal di testa, posto anche questo:

CITAZIONE
E tu di che mal di testa soffri?
di Gian Ugo Berti


E' soprattutto con il cambio di stagione che si fa sentire un particolare tipo di mal di testa, quella "a grappolo": violento, improvviso, a pugnalata, spesso in corrispondenza di un occhio, che si arrossa od alla fronte, con senso di naso chiuso. Ma il campionario della cefalea non ha limiti: c'è quella del "week-end", tipica di chi lavori intensamente cinque giorni la settimana e che negli altri, privo della abituale tensione, si vede appioppare dal destino un bel regalo per il fine settimana. Ben nota è poi la forma femminile premestruale, che colpisce due donne su tre in età fertile, a tipo emicrania, legata alla brusca caduta degli ormoni estrogeni durante il ciclo: i giorni più delicati sono i due precedenti il flusso e, a decrescere, i primi tre e l'ultimo. C'è infine quella da sospensione della "pillola", il che indirettamente dimostra la non efficacia di tale soluzione.

Il sesso femminile -secondo il dott. Alfonso Judice, dirigente medico del dipartimento di neuroscienze all'Università di Pisa-sono di massima sopratutto le donne a soffrirne: per l'emicrania circa il 18%,contro il 6% degli uomini ed il 4% dei bambini. Ha concreto valore la predisposizione familiare.


Emicrania nella storia- ne hanno sofferto personaggi illustri come Giulio Cesare, San Paolo, Blaise Pascal, Carolus Linnaeus, Lewis Carrol, Friedrich Nietzsche, Emmanuel Kant, Edgar Allan Poe, Frederic Chopin, Charles Darwin, Alfred Nobel, Leo Tolstoy, Sigmund Freud, Virginia Woolf e Giulio Andreotti.

Quella senz'"aura" -è la più frequente, si manifesta dopo la pubertà, ha evoluzione favorevole con tendenza a scomparire o ad attenuarsi nel tempo. Una quota minore presenta una riacutizzazione in concomitanza di fattori scatenanti come abuso di analgesici, menopausa precoce, ipertensione arteriosa, annullando gli intervalli liberi fra un attacco e l'altro. 7 su 10 delle donne emicraniche l'hanno nella fase mestruale, con dolore unilaterale, pulsante, dolore medio o medio grave, peggioramento con l'attività fisica, nausea e/o vomito, foto e fonofobia (quando luci e suoni danno fastidio), questi ultimi caratteristici sintomi neurovegetativi. La gestazione riduce intensità e frequenza degli attacchi, a partire dal primo trimestre. Indifferente è l'ora di comparsa, bi o tri settimanale, degli attacchi .

Quella con "aura" - L'attacco è preceduto da disturbi visivi, spesso limitati ad un emicampo visivo. Sono riferiti scotomi scintillanti: il fenomeno consiste nella comparsa nel campo visivo di una particolare sensazione luminosa che assume l'aspetto di un arco di cerchio fiammeggiante, formato dalla connessione di varielinee spezzate. Si parla di "Sindrome di Alice nel paese delle meraviglie" quando l'immagine viene distorta, perchè si ritiene che lo scrittore Lewis Carrol, creatore di Alice, avesse ideato le sue figure durante le crisi emicranici e tali disturbi in particolare. Sono talvolta presenti disturbi della sensibilità e del linguaggio, che si localizzano nella zona della lingua. Segue poi la fase dolorosa, con sintomi dall'altro lato del cranio, di breve durata, alcuni minuti, non più di un'ora.

Anche la cioccolata è colpevole - Fra i possibili fattori scatenanti sono quelli "psicologici" come emozioni, stress, rilassamento conseguente allo stress, depressione. Interni all'organismo, quali ormonali, sonno prolungato, insonnia, ipoglicemia, affaticamento fisico, febbre, ipertensione arteriosa. Poi non vanno dimenticati quelli " alimentari", quali cibi e bevande contenenti nitriti, glutammato o tiramina (cioccolato, formaggi stagionati, vino rosso, etc.) Farmaci in particolare trinitrina, reserpina, fenfluramina, estrogeni. Anche l'ambiente può rivestire un ruolo negativo per le variazioni metereologiche, altitudine, esposizione al sole, luce abbagliante, rumori, odori pungenti (profumi, solventi organici, fumo), ossido di carbonio e poi ancora stili di vita ed attività lavorative, in particolare lunghi viaggi, traumi, attività fisica sostenuta.


Messaggio modificato da 2pac il 5 Dec 2007 - 23:34
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