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> La Mafia? «È La Prima Azienda Italiana»
Boris
messaggio 24 Oct 2007 - 08:34
Messaggio #1


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si estende l'area della cosiddetta «collusione partecipata»
La mafia? «È la prima azienda italiana»
Novanta miliardi di fatturato annuo, pari al 7% del PIl. L'allarme in un rapporto di Confesercenti

ROMA - Allarme mafia nel rapporto «Sos impresa» della Confesercenti sulla criminalità, presentato a Roma alla presenza del viceministro dell’Interno Marco Minniti. Secondo il documento, la prima azienda italiana si chiama «Mafia spa» e ha un fatturato annuo di 90 miliardi di euro: il 7% del Pil, pari a cinque manovre finanziarie e otto volte il Tesoretto. Nel rapporto della Confesercenti si sottolinea anche che usura e racket - con 40 miliardi di fatturato - costituiscono il principale business per le associazioni mafiose. Ma il fatturato della malavita organizzata è alimentato anche da estorsioni, furti e rapine, contraffazione e contrabbando, imposizione di merce e controllo degli appalti. «Dalla filiera alimentare al turismo, dai servizi alle imprese a quelli alla persona, dagli appalti alle forniture pubbliche, al settore immobiliare e finanziario - afferma il rapporto - la presenza della criminalità organizzata si consolida in ogni attività economica».

UN CANCRO PER L'ECONOMIA - Si tratta, di fatto, di una piovra dai mille tentacoli, che stritola ogni attività economica: commercianti e imprenditori, secondo il rapporto, sono costretti a subire 1.300 fatti-reato al giorno, «praticamente 50 all'ora», sottolinea lo studio. Malgrado la frenetica attività di forze dell'ordine e magistratura, la criminalità organizzata mantiene la propria forza in virtù delle caratteristiche tipiche del fenomeno: scarsa esposizione, consolidamento degli insediamenti territoriali tradizionali, capacità di spingersi oltre i confini regionali e nazionali, soprattutto per quanto riguarda il riciclaggio e il reimpiego dei proventi illeciti.

PIZZO, USURA E GESTIONE DEL BUSINESS - Secondo il rapporto, i componenti delle organizzazioni criminali sono sempre più impegnati direttamente nella gestione delle attività economiche. Per questa ragione, a volte, limitano l'imposizione del «pizzo», richiedendo somme puramente simboliche, perché sono più interessati a imporre merci, servizi, manodopera o a eliminare la concorrenza. I commercianti taglieggiati oscillano intorno ai 160.000, ben oltre il 20% dei negozi italiani, con un fortissimo radicamento al Sud. In Sicilia sono colpiti l'80% dei negozi di Catania e Palermo. «Nei cantieri sotto controllo mafioso si lavora e basta. Diritti sindacali non esistono, le norme di sicurezza sono un optional», dice il rapporto. Quanto ai prestiti da strozzini, altra attività tipica di impiegare i soldi mafiosi, il numero dei commercianti coinvolti in rapporti usurari è oggi stimato in oltre 150.000, dice lo studio.

«COLLUSIONE PARTECIPATA» - In «Sos impresa» si sottolinea anche il continuo sviluppo dell'area della cosiddetta «collusione partecipata» che investe anche la grande impresa italiana, soprattutto quella impegnata nei grandi lavori pubblici, che a volte preferisce venire a patti con la mafia piuttosto che denunciarne i ricatti. «Si tratta - si legge nel rapporto presentato dal presidente di Confesercenti, Marco Venturi - per lo più di grandi aziende che scendono a patti per "quieto vivere", quasi a sottoscrivere una polizza preventiva, perché la connivenza rende più forti rispetto alla concorrenza, perché per stare dentro certi mercati bisogna fare così, o semplicemente perché è più conveniente».


22 ottobre 2007


http://www.corriere.it/cronache/07_ottobre...esercenti.shtml
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moretz84
messaggio 9 Nov 2007 - 15:24
Messaggio #2


Imbambì
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anche se nel male...almeno loro le cose le fanno girare e si vede dagli introiti!
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Subversive
messaggio 9 Nov 2007 - 23:32
Messaggio #3


Gago
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Si, ammazzando e terrorizzando giusto un paio di persone ogni tanto...
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Maifermo
messaggio 10 Nov 2007 - 09:00
Messaggio #4


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Il fatto è che sono protetti da una mentalità non abituata al lavoro e al sacrificio.
Io posso capire che sia decisamente difficile convivere con un sistema di tipo mafioso ma in ogni caso, credo che non sia da eroi denunciare i soprusi ma da semplici cittadini italiani, cosa che molto raramente viene fatta.
Si deve smetterla di pensare lo stato come un nemico e la polizia come un sistema di repressione...

Quando queste cose saranno al loro posto, allora, la mafia, potrà essere combattuta, fino ad allora avrà terreno fertile nel sud.
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Dani80
messaggio 10 Nov 2007 - 09:21
Messaggio #5


Gago
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Sono sfiduciato, è da quando l'Italia si è unificata che viene combattuta e i risultati non sono soddisfacenti. Molti abitanti del sud proteggono i mafiosi invece di denunciarli.
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Senbee Norimaki
messaggio 10 Nov 2007 - 12:02
Messaggio #6


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Gli storici la vedono un po' diversamente. In realtà, è da quando la Chiesa ha cercato di impedire l'Unità d'Italia che l'assenza di Stato nelle zone meridionali ha favorito la nascita del brigantaggio ch'è poi diventato mafia.

Messaggio modificato da Senbee Norimaki il 10 Nov 2007 - 12:02
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Dani80
messaggio 10 Nov 2007 - 14:25
Messaggio #7


Gago
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In meridione regnavano i Borboni, lo Stato Pontificio comprendeva regioni del Lazio, Marche , Umbria e Romagna. La Chiesa non c'entra nulla col Regno delle Due Sicilie.
Cartina Regno delle Due Sicilie:
Immagine Allegata
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Adrian
messaggio 10 Nov 2007 - 15:04
Messaggio #8


Gnosso
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scusate ragazzi, ma non pensate che dovreste prima abitare sotto territorio mafioso prima di dire che non è da eroi denunciare i mafiosi e che è colpa della mentalità?
Vi rendete conto che non è proprio così immediato non averne paura? che non è così facile vivere in un ambiente dove ha potere? ma se spesso basta una persona con un carattere più "forte" (lo metto tra virgole perchè di solito si tratta di aggressività più che di vera forza) al lavoro per farci dire una parola in meno? pensate quando c'è il rischio di perdere il lavoro, la sorella, la vita...

La mafia è una cosa bastarda, non tanto perchè fa i soldi e funziona meglio dello stato, ma perchè distrugge la vita di migliaia di persone, le schiavizza le rovina le umilia, e non credo proprio che sia colpa della "mentalità".
C'è poi da dire che è difficile combatterla perchè la criminalità organizzata gode di numerosi vantaggi rispetto alla polizia di uno stato libero, è un grosso problema, tanto più che i poliziotti e i magistrati che ci provano non hanno poi sto gran supporto. Insomma direi che è un problema molto complesso che non va liquidato incolpando chi ha la sfiga di nascere in un quartiere mafioso.
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andrek
messaggio 10 Nov 2007 - 15:45
Messaggio #9


Imbambì
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perfettamente d'accordo.
Si può discutere fin che si vuole dei motivi storici e culturali ma bisognerebbe viverla davvero la situazione in certi posti
per rendersi conto.
Non è affatto semplice la Mafia offre opportunità veloci di arricchirsi a persone spesso nella miseria, lo Stato cosa fa per loro?
In certi quartieri di Palermo mi ha racconta un amico se non conosci e rispetti le persone "giuste" la vita è veramente impossibile.
Non hanno acqua luce e nessuna attenzione. Sono cittadini Italiani ma vivono nel Terzo Mondo!
Qesto è quello che deve far riflettere.
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BUZZ
messaggio 10 Nov 2007 - 19:06
Messaggio #10


Ciocapiàt
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L'unico motivo di soddisfazione è che i principali boss sn stati catturati...
Ultimamente Salvatore Lo Piccolo e nel 2006 Bernardo Provenzano...
Ma la cosa che mi rende un po' sconcertato è il fatto del "rumore" che si è venuto a creare nei cfr del capitano Ultimo,l'artefice della cattura del boss corleonese Salvatore Riina...cioè,cm si fa ad avere dei dubbi su un uomo del genere...è incredibile...
Addirittura una versione parla del fatto che sia stato Provenzano a dare la soffiata su Riina per poterlo prendere...
Infatto appena giunto nel carcere dv era rinchiuso il figlio di riina,Provenzano pare sia stato apostrofato "SBIRRO"...allucinante..
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Senbee Norimaki
messaggio 10 Nov 2007 - 19:30
Messaggio #11


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CITAZIONE (Dani80 @ 10 Nov 2007 - 14:25) *
In meridione regnavano i Borboni, lo Stato Pontificio comprendeva regioni del Lazio, Marche , Umbria e Romagna. La Chiesa non c'entra nulla col Regno delle Due Sicilie.


O Santa Madonna, la STORIA, cazzo, un po' di storia, apri un qualsiasi libro di storia delle elementare, te la devo insegnare io? (IMG:http://www.ferraraforum.it/style_emoticons/default/icon_eek.gif)
I borboni, legati alla Chiesa, la Chiesa che boicotta lo stato, il "divide et impera", Pio IX, la questione italiana eccetera eccetera eccetera eccetera! Basta leggere il Catechismo, questo è scritto nei libri di storia! (IMG:http://www.ferraraforum.it/style_emoticons/default/icon_eek.gif) (IMG:http://www.ferraraforum.it/style_emoticons/default/icon_eek.gif)
Ma ALMENO leggi Il Gattopardo, porca d'una miseria. Sono LE BASI.

Messaggio modificato da Senbee Norimaki il 10 Nov 2007 - 19:30
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Peve
messaggio 10 Nov 2007 - 21:03
Messaggio #12


Pòch ad bòn
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CITAZIONE (BUZZ @ 10 Nov 2007 - 19:06) *
L'unico motivo di soddisfazione è che i principali boss sn stati catturati...
Ultimamente Salvatore Lo Piccolo e nel 2006 Bernardo Provenzano...
Ma la cosa che mi rende un po' sconcertato è il fatto del "rumore" che si è venuto a creare nei cfr del capitano Ultimo,l'artefice della cattura del boss corleonese Salvatore Riina...cioè,cm si fa ad avere dei dubbi su un uomo del genere...è incredibile...
Addirittura una versione parla del fatto che sia stato Provenzano a dare la soffiata su Riina per poterlo prendere...
Infatto appena giunto nel carcere dv era rinchiuso il figlio di riina,Provenzano pare sia stato apostrofato "SBIRRO"...allucinante..


Alcuni miei amici originari del sud, mi hanno detto che la cosa che sconvolge di più è che adesso che hanno catturato i boss la situazione è quasi peggiorata, nel senso che essendoci un po' di confusione all' interno delle cosche la situazione è peggiorata e la microcriminalità è espolosa.
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Maifermo
messaggio 10 Nov 2007 - 21:47
Messaggio #13


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Scusate, avete ragione. Forse mi sono espresso in maniera frettolosa. Quello che cerco di dire è che se uno si pone la domanda: "perchè la mafia ha attecchito al sud e non al nord?" mi viene da pensare che, in un tempo oramai lontano, abbia trovato una mentalità che le consentisse di svilupparsi.
So bene che adesso è molto dura opporsi e che la paura è tantissima. Quando, forse, se ne aveva l'occasione, non è stato fatto per una questione di mentalità che in molti casi è tuttora presente.
Ricordiamo che è ancora molto diffuso un pesante astio contro le forze di polizia come rappresentazione dello Stato..
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NvO
messaggio 11 Nov 2007 - 01:36
Messaggio #14


sciuscià
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CITAZIONE (Senbee Norimaki @ 10 Nov 2007 - 14:02) *
Gli storici la vedono un po' diversamente. In realtà, è da quando la Chiesa ha cercato di impedire l'Unità d'Italia che l'assenza di Stato nelle zone meridionali ha favorito la nascita del brigantaggio ch'è poi diventato mafia.


non ho capito, spero. puoi spiegarti meglio?
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Maifermo
messaggio 11 Nov 2007 - 03:06
Messaggio #15


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CITAZIONE
In realtà, è da quando la Chiesa ha cercato di impedire l'Unità d'Italia che l'assenza di Stato nelle zone meridionali ha favorito la nascita del brigantaggio ch'è poi diventato mafia.


In realtà a questa questione, bisogna aggiungere che, perlomeno nella storia della Sicilia, non c'è mai stato un vero e proprio governo autoctono. Questo ha certamente portato ad una organizzazione di un parastato come la Mafia. Il tuo solito additare tutte le colpe alla Chiesa ti ha fatto dimenticare secoli di storia e di colonizzazione dell'isola. Prima dei Borbone c'erano stati Arabi, Normanni ecc...
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Dani80
messaggio 11 Nov 2007 - 10:24
Messaggio #16


Gago
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CITAZIONE (Senbee Norimaki @ 10 Nov 2007 - 19:30) *
O Santa Madonna, la STORIA, cazzo, un po' di storia, apri un qualsiasi libro di storia delle elementare, te la devo insegnare io? (IMG:http://www.ferraraforum.it/style_emoticons/default/icon_eek.gif)
I borboni, legati alla Chiesa, la Chiesa che boicotta lo stato, il "divide et impera", Pio IX, la questione italiana eccetera eccetera eccetera eccetera! Basta leggere il Catechismo, questo è scritto nei libri di storia! (IMG:http://www.ferraraforum.it/style_emoticons/default/icon_eek.gif) (IMG:http://www.ferraraforum.it/style_emoticons/default/icon_eek.gif)
Ma ALMENO leggi Il Gattopardo, porca d'una miseria. Sono LE BASI.


Nella storia c'è una cronologia degli eventi da rispettare: l'annessione del Regno delle Due Sicilie è avvenuta prima rispetto alla questione romana e alla proclamazione del Regno d'Italia.
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Redfires
messaggio 11 Nov 2007 - 15:01
Messaggio #17


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leggendo alcune cose mi sento sconcertato.

Però noto che alcuni intravedono uno scorcio di verità, ma siamo lontani dal capire cosa avviene in quel profondo sud.......
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Senbee Norimaki
messaggio 11 Nov 2007 - 19:47
Messaggio #18


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CITAZIONE (NvO @ 11 Nov 2007 - 01:36) *
non ho capito, spero. puoi spiegarti meglio?


Facciamo che ti vai a leggere tre autori di destra che riassumono meglio di me, ok?

- Indro Montanelli, Paolo Granzotto, Sommario di Storia d'Italia dall'Unità ai giorni nostri, Milano, Rizzoli, 1986
- Giordano Bruno Guerri - Gli italiani sotto la Chiesa
- Giordano Bruno Guerri - Antistoria degli italiani

Messaggio modificato da Senbee Norimaki il 11 Nov 2007 - 20:28
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NvO
messaggio 11 Nov 2007 - 22:01
Messaggio #19


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senbee, temo che queste letture dovranno aspettare per un po'...

se intanto hai voglia di riassumermi la tua posizione... perché così sembra che secondo te se c'è la mafia nel sud la colpa è della chiesa. ma non stai dicendo questo, vero?
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Senbee Norimaki
messaggio 11 Nov 2007 - 23:10
Messaggio #20


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La Chiesa è stata una delle cause principali, secondo tutta la storiografia. Non è la mia opinione, l'ho sempre studiato anche a scuola. In particolare, la mafia si annida dove non ci sono istituzioni, dove non c'è Stato, e la Chiesa è stata, storicamente ed esplicitamente, l'Istituzione che ha boicottato maggiormente le istituzioni statali durante e dopo l'Unità d'Italia (ricorderai proprio che l'anticlericalismo era fortissimo soprattutto nel Risorgimento, per ovvie ragioni).

Un'altra causa della mafia al Sud sono stati gli Stati Uniti, che durante la guerra civile hanno finanziato i "briganti" del sud in quanto questi ultimi si opponevano maggiormente al blocco bolscevico.

Poi, ci sono altre tesi, meno "ufficiali", più recenti, che riguardano tutto il rapporto tra mafia e lo IOR, Marcinkus, Sindona, la Massoneria, eccetera. Ma quello è un capitolo ancora tutto da scrivere, per cui per ora attendo.

La tesi peraltro è presente e costante in tutti i libri storici sulla mafia che ho mai letto, non mi sto inventando nulla e sono sbalordito se mi dici che non l'hai mai sentita (credo che sia assente solo da un paio di libri di testo delle medie scritte per scuole cattoliche (IMG:http://www.ferraraforum.it/style_emoticons/default/icon_mrgreen.gif) ).

Messaggio modificato da Senbee Norimaki il 11 Nov 2007 - 23:13
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messaggio 11 Nov 2007 - 23:38
Messaggio #21


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chiedo scusa per l'ignoranza, ma è la prima volta che sento parlare di un legame diretto tra la malavita organizzata e la chiesa cattolica. ho sentito parlare invece della chiesa buona. di quella chiesa che la mafia l'ha combattuta e continua a combatterla. degli uomini di fede hanno rischiato o sacrificato la propria vita per lottare contro il sistema mafioso.

non ho studiato in modo troppo approfondito quella parte di storia (forse perché ho fatto le elementari dalle suore e mi hanno fatto il lavaggio del cervello (IMG:http://www.ferraraforum.it/style_emoticons/default/icon_mrgreen.gif) ). ricordo, però, a propostito di brigantaggio e questione meridionale, che tra le cause del fallimento dello stato al sud italia non si parlava in alcun modo dell'azione della chiesa.

comunque se la chiesa ha boicottato l'unità di italia mi pare logico sostenere che l'abbia fatto per tutelare i propri interessi, non quelli dei padrini di turno. mi sembra fanta storia ipotizzare una connivenza vaticano-grande criminalità organizzata (questa, mi pare, l'idea sottesa al tuo ultimo post). se poi vuoi dirmi che il fatto di non aver legittimato pienamente il governo post unitario abbia rappresentato uno dei fattori, allora è un altro conto. ma ho l'impressione che tu veda invece una responsabilità diretta.

responsabilità da ricercare invece, a mio giudizio (volendo pescare tra le istituzioni), in una autorità politica troppo spesso corrotta e (adesso sì!) connivente con i "signorotti locali".
chi ha comandato al sud ha sempre visto quelle terre come come zone da depredare. e non sembra che dal 1860 le cose siano cambiate in maniera significativa. ora, incolpare di tutto questo la chiesa mi sembra francamente eccessivo. comunque appena posso mi vado a leggere qualcosa sul tema (come dicevo, ho fatto le elementari dalle suore.. magari mi hanno tenuta nascosta la verità sulla mafia)
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Senbee Norimaki
messaggio 11 Nov 2007 - 23:44
Messaggio #22


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CITAZIONE (NvO @ 11 Nov 2007 - 23:38) *
chiedo scusa per l'ignoranza, ma è la prima volta che sento parlare di un legame diretto tra la malavita organizzata e la chiesa cattolica. ho sentito parlare invece della chiesa buona. di quella chiesa che la mafia l'ha combattuta e continua a combatterla. degli uomini di fede hanno rischiato o sacrificato la propria vita per lottare contro il sistema mafioso.


No no no, attenzione, non voglio essere frainteso..! ^_^

Non si parla di legame diretto (Quello semmai c'è stato con tutto il casino dietro il caso Sindona, Ior, eccetera, ma si parla di cose contemporanee su cui la magistratura non ha ancora fatto completamente luce), ma di cause storiche. Si parla del Risorgimento, eh. Anzi, si va ancora prima, con la Controriforma è il "divide et impera", con la creazione delle prime monarchie illuminate in Europa e l'Italia invece che rimaneva indietro con le istituzioni e l'unità nazionale, il che ha portato anche allo scarso senso di Stato che hanno gli italiani. Insomma, dai, è una cosa scritta su tutti i libri di storia, no mi sto inventando nulla.

CITAZIONE (NvO @ 11 Nov 2007 - 23:38) *
degli uomini di fede hanno rischiato o sacrificato la propria vita per lottare contro il sistema mafioso.


Assolutamente, verissimo, ma come sempre si nota un forte scollamento tra i preti, sempre in prima linea anche a costo della vita contro la mafia, e le gerarchie. Avrai seguito anche tu il vergognoso episodio della rimozione di Bregantini da Locri, in questi giorni.

Messaggio modificato da Senbee Norimaki il 11 Nov 2007 - 23:54
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axettone
messaggio 12 Nov 2007 - 08:52
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CITAZIONE (Senbee Norimaki @ 11 Nov 2007 - 23:10) *
la Chiesa è stata, storicamente ed esplicitamente, l'Istituzione che ha boicottato maggiormente le istituzioni statali durante e dopo l'Unità d'Italia

...e che secondo molti oggi "fortunatamente supplisce" alle carenze dello Stato stesso (pure Casini lo ha ripetuto qualche giorno fa).
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Senbee Norimaki
messaggio 12 Nov 2007 - 10:37
Messaggio #24


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"Cerca di supplire", dico io, ma poi ci pensa il Vaticano a rimuovere i preti antimafia come Bregantini, o a malcelare un'avversità palese nei confronti della "troppa modernità" o dell'indirizzo politico di alcuni veri e propri preti martiri della mafia come Don Peppe Diana.

Una lettura a "Gomorra" di Saviano è consigliatissima a tutti.
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Dani80
messaggio 12 Nov 2007 - 23:29
Messaggio #25


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Sembee secondo me stai facendo un gran casino, metti insieme episodi storici diversi tra loro che non centrano nulla. Il problema del brigantaggio e della disaffezione del mezzogiorno nei confronti del Regno d'Italia è avvenuto a causa della politica dei "piemontesi" che, una volta conquistato il Regno Delle Due Sicilie, hanno imposto gravosissime tasse e provvedimenti che vessavano per la popolazione meridionale (si ricordi ad esempio la tassa sul grano e la leva obbligatoria) e, alla fine, i meridionali, dal punto di vista economico, stavano peggio durante il Regno d'Italia che sotto i Borboni. Per questo si è creato una disaffezione nel meridione verso lo Stato Italiano e ciò ha favorito lo sviluppo del fenomeno mafioso.
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