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> Bertone Vs La Repubblica, no, non il designer...
bzbiz
messaggio 25 Oct 2007 - 13:19
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Sintesi:

Il quotidiano la Repubblica pubblica (scusate il gioco di parole) un'inchiesta sui costi della Chiesa Cattolica per i contribuenti italiani. Il Segretario Di Stato Vaticano esprime la sua opinione a riguardo... Repubblica risponde a sua volta...

Radio Vaticana
dichiarazioni di Bertone riportate da Repubblica: Link (in fondo alla pagina le puntate dell'inchiesta)

La risposta di Repubblica:
La Repubblica
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Peve
messaggio 25 Oct 2007 - 15:45
Messaggio #2


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A volte tra amici quando uno si arrabbia cosi tanto gli si dice "La verità fa male, vero?"

Pieno appoggio al direttore de La Repubblica che ha intenzione di ignorare i veti vaticani sul proseguimento dell' inchiesta... e ci mancherebbe altro...
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Galen
messaggio 25 Oct 2007 - 15:58
Messaggio #3


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CITAZIONE
L’apertura alla fede in Dio porta solo frutti a favore della società

Ah, lo sappiamo! E non solo una società, ma parecchie... (IMG:http://www.ferraraforum.it/style_emoticons/default/rotolol.gif)
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Dani80
messaggio 25 Oct 2007 - 16:24
Messaggio #4


Gago
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Chi farnetica dagli scranni del Parlamento Europeo, dalle pagine di Repubblica o dai siti di associazioni nemiche del nome cristiano, circa i presunti privilegi di cui godrebbe la Chiesa, sa bene che al contrario è lo Stato – e con esso l’intero corpo sociale – che gode dell’incommensurabile privilegio di aver beneficiato e di continuare a beneficiare della presenza della Chiesa Cattolica, che anche in questo si dimostra come l’unica istituzione al mondo in grado di poter fronteggiare a testa alta l’orgoglio prepotente dei suoi avversari. La sua storia bimillenaria invano calunniata e distorta, la sua esperienza e la sua saggezza, il suo altissimo sapere, il suo impegno in favore dei poveri e dei bisognosi, ma anche il suo rigore verso i potenti e coloro ai quali è affidato il governo della cosa pubblica: tutto questo disturba i suoi nemici, e glieli scatena contro. Le superstizioni del paganesimo hanno dovuto soccombere davanti alla grandezza della Chiesa non solo per la potenza della sua dottrina – scaturita dall’insegnamento di Gesù Cristo stesso – ma anche per la capacità di tradurre in opere concrete la sua Fede. Opere multiformi che hanno plasmato la società cristiana, costituendo la linfa vitale delle Nazioni un tempo cattoliche. Nazioni oggi apostate, che rinnegano Dio e la Sua Chiesa, dimentiche che la prosperità passata aveva in lei la sua causa prossima e in Lui quella remota. Le eresie e gli scismi che hanno ferito l’unità cattolica – senza tuttavia farla venir meno nell’unico gregge di Cristo – hanno segnato profondamente l’Europa e si può affermare che laddove la Chiesa Romana è stata cacciata dalla società, lì sono scomparse le sue opere assistenziali, i suoi ospedali, le sue università, senza che alcuno prendesse il loro posto. L’odio anticristiano delle rivoluzioni che hanno funestato gli ultimi due secoli ha dimostrato l’incapacità dello Stato – specialmente quando la sua opera è apertamente ostile alla Chiesa – di sostituire ad essa un’alternativa credibile: la dea Ragione, intronizzata con rito sacrilego sull’altare di Notre Dame, non ha saputo trovare incarnazione migliore – e più significativa – di una prostituta in cappello frigio.
Tratto da: http://www.cadlweb.org/cms//Page_2221.html
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Galen
messaggio 25 Oct 2007 - 16:37
Messaggio #5


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CITAZIONE (Dani80 @ 25 Oct 2007 - 17:24) *
è lo Stato – e con esso l’intero corpo sociale – che gode dell’incommensurabile privilegio di aver beneficiato e di continuare a beneficiare della presenza della Chiesa Cattolica

(IMG:http://www.ferraraforum.it/style_emoticons/default/rofl.gif) (IMG:http://www.ferraraforum.it/style_emoticons/default/albertos.gif) (IMG:http://www.ferraraforum.it/style_emoticons/default/rofl.gif)

Quello che è giusto è giusto: non possiamo in eterno privare il resto dell'umanità di questo incommensurabile privilegio... per i prossimi duemila anni lasciamo che tornino ad Avignone e ne benefici la Francia... Anzi no, troppo vicino, facciamo in Turchia (mi sono sempre stati sul culo quelli). (IMG:http://www.ferraraforum.it/style_emoticons/default/rotolol.gif)
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graograman
messaggio 25 Oct 2007 - 16:42
Messaggio #6


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CITAZIONE (Dani80 @ 25 Oct 2007 - 17:24) *
Chi farnetica dagli scranni del Parlamento Europeo1, dalle pagine di Repubblica o dai siti di associazioni nemiche del nome cristiano2, circa i presunti privilegi di cui godrebbe la Chiesa, sa bene che al contrario è lo Stato – e con esso l’intero corpo sociale – che gode dell’incommensurabile privilegio di aver beneficiato e di continuare a beneficiare della presenza della Chiesa Cattolica3, che anche in questo si dimostra come l’unica istituzione al mondo in grado di poter fronteggiare a testa alta l’orgoglio prepotente dei suoi avversari4. La sua storia bimillenaria invano calunniata e distorta, la sua esperienza e la sua saggezza, il suo altissimo sapere, il suo impegno in favore dei poveri e dei bisognosi, ma anche il suo rigore verso i potenti5 e coloro ai quali è affidato il governo della cosa pubblica: tutto questo disturba i suoi nemici,6 e glieli scatena contro. Le superstizioni del paganesimo hanno dovuto soccombere davanti alla grandezza della Chiesa non solo per la potenza della sua dottrina – scaturita dall’insegnamento di Gesù Cristo stesso – ma anche per la capacità di tradurre in opere concrete la sua Fede7. Opere multiformi che hanno plasmato la società cristiana, costituendo la linfa vitale delle Nazioni un tempo cattoliche. Nazioni oggi apostate, che rinnegano Dio e la Sua Chiesa, dimentiche che la prosperità passata aveva in lei la sua causa prossima e in Lui quella remota. Le eresie e gli scismi che hanno ferito l’unità cattolica – senza tuttavia farla venir meno nell’unico gregge di Cristo – hanno segnato profondamente l’Europa e si può affermare che laddove la Chiesa Romana è stata cacciata dalla società, lì sono scomparse le sue opere assistenziali, i suoi ospedali, le sue università, senza che alcuno prendesse il loro posto8. L’odio anticristiano delle rivoluzioni che hanno funestato gli ultimi due secoli ha dimostrato l’incapacità dello Stato – specialmente quando la sua opera è apertamente ostile alla Chiesa – di sostituire ad essa un’alternativa credibile: la dea Ragione, intronizzata con rito sacrilego sull’altare di Notre Dame, non ha saputo trovare incarnazione migliore – e più significativa – di una prostituta in cappello frigio.
Tratto da: http://www.cadlweb.org/cms//Page_2221.html


1persone democraticamente elette, democrazia, non teocrazia, chi elegge i preti?
2una religione che professa l'amore può avere nemici?
3la presenza di una forza temporale ma vincolata ad un paese straniero viene vista come "invasione"
4patti lateranensi? crociate? santa inquisizione?
5caso Calvi? IOR? Legge sull'aborto? e di nuovo patti lateranensi? fondi dei nazisti?
6nemico in che termine?propugnatore di idee opposte da abbattere perchè di discordanza di vedute?
7crociate?8 per mille? santa inquisizione? oscurantismo?
8norvegia, svezia, finlandia, germania esempi di cultura, wellfare e laicità
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tasso85
messaggio 25 Oct 2007 - 16:44
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CITAZIONE (Dani80 @ 25 Oct 2007 - 17:24) *
Chi farnetica dagli scranni del Parlamento Europeo, dalle pagine di Repubblica o dai siti di associazioni nemiche del nome cristiano, circa i presunti privilegi di cui godrebbe la Chiesa, sa bene che al contrario è lo Stato – e con esso l’intero corpo sociale – che gode dell’incommensurabile privilegio di aver beneficiato e di continuare a beneficiare della presenza della Chiesa Cattolica, che anche in questo si dimostra come l’unica istituzione al mondo in grado di poter fronteggiare a testa alta l’orgoglio prepotente dei suoi avversari. La sua storia bimillenaria invano calunniata e distorta, la sua esperienza e la sua saggezza, il suo altissimo sapere, il suo impegno in favore dei poveri e dei bisognosi, ma anche il suo rigore verso i potenti e coloro ai quali è affidato il governo della cosa pubblica: tutto questo disturba i suoi nemici, e glieli scatena contro. Le superstizioni del paganesimo hanno dovuto soccombere davanti alla grandezza della Chiesa non solo per la potenza della sua dottrina – scaturita dall’insegnamento di Gesù Cristo stesso – ma anche per la capacità di tradurre in opere concrete la sua Fede. Opere multiformi che hanno plasmato la società cristiana, costituendo la linfa vitale delle Nazioni un tempo cattoliche. Nazioni oggi apostate, che rinnegano Dio e la Sua Chiesa, dimentiche che la prosperità passata aveva in lei la sua causa prossima e in Lui quella remota. Le eresie e gli scismi che hanno ferito l’unità cattolica – senza tuttavia farla venir meno nell’unico gregge di Cristo – hanno segnato profondamente l’Europa e si può affermare che laddove la Chiesa Romana è stata cacciata dalla società, lì sono scomparse le sue opere assistenziali, i suoi ospedali, le sue università, senza che alcuno prendesse il loro posto. L’odio anticristiano delle rivoluzioni che hanno funestato gli ultimi due secoli ha dimostrato l’incapacità dello Stato – specialmente quando la sua opera è apertamente ostile alla Chiesa – di sostituire ad essa un’alternativa credibile: la dea Ragione, intronizzata con rito sacrilego sull’altare di Notre Dame, non ha saputo trovare incarnazione migliore – e più significativa – di una prostituta in cappello frigio.
Tratto da: http://www.cadlweb.org/cms//Page_2221.html



posso dire che non ho mai visto una serie di stronzate come questa? o ci sto andando troppo leggero...

premesso che personalmente non credo in nessun dio ed anzi credo che l'uomo starebbe meglio senza nessun tipo di religione... cosa ci ha dato di buono il cristianesimo? ne dico una sola: le persecuzioni e la caccia alle streghe, e cose simili... le mani della chiesa, ma non solo, sono lorde di sangue che i secoli non sono stati in grado di lavare...

certo, ogni tanto sembrano farne una buona (ma proprio ogni morte di papa... ops, scusate il gioco di parole), ma per il resto? si permettono addirittura di criticare le scelte politiche dello stato italiano, che praticamente è quello che la mantiene...

come cantano i Nightwish: "There is no God, our creed is but for ourselves"
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Stefano79
messaggio 25 Oct 2007 - 16:45
Messaggio #8


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bzbiz
messaggio 25 Oct 2007 - 16:49
Messaggio #9


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CITAZIONE (Dani80 @ 25 Oct 2007 - 17:24) *
che gode dell’incommensurabile privilegio di aver beneficiato e di continuare a beneficiare della presenza della Chiesa Cattolica


A questo punto salta fuori uno vestito da prete che dice "Sorridi sei su candid camera"... vero? eh!? vero!?
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Galen
messaggio 25 Oct 2007 - 16:51
Messaggio #10


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Si, quell'articolo è davvero un capolavoro di ridicolo involontario... (IMG:http://www.ferraraforum.it/style_emoticons/default/ahsisi.gif)


CITAZIONE (tasso85 @ 25 Oct 2007 - 17:44) *
premesso che personalmente non credo in nessun dio ed anzi credo che l'uomo starebbe meglio senza nessun tipo di religione... cosa ci ha dato di buono il cristianesimo?

Proprio perché anche io non credente, penso di potere dire senza sospetto che non sono d'accordo: una filosofia basata sull'amore verso il prossimo non ha certo in sé fatto male al mondo.

Ma qui non si parla di filosofia, si parla di una Chiesa che impone il suo volere in base a dogmi e al potere temporale. Distinguere le due cose è decisamente fondamentale.

Messaggio modificato da Galen il 25 Oct 2007 - 16:55
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tasso85
messaggio 25 Oct 2007 - 16:54
Messaggio #11


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si forse mi sono spiegato male, in effetti a livello ideale il cristianesimo non ha niente di male, anzi, ma è l'applicazione che fa veramente schifo...
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Dani80
messaggio 25 Oct 2007 - 16:56
Messaggio #12


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Mi SPIEGO MEGLIO:
pare si voglia dimenticare che l’Italia è nata e si è insediata confiscando e depredando lo Stato della Chiesa, allora nazione indipendente e sovrana.
Fu solo con il Concordato che venne stipulata una pace tra la Chiesa e il Regno d’Italia, riparando agli oltraggi del passato con il riconoscimento della Religione Cattolica come religione dello Stato e riconoscendo alla Santa Sede una forma di risarcimento per la confisca dei suoi beni. La revisione del Concordato intervenuta nel 1984 non mutò nella sostanza il Concordato, perché era ben presente a tutti i protagonisti dell’una e dell’altra parte il valore risarcitorio del finanziamento che l’Italia riconosceva alla Chiesa. E vi si riconosceva anche l’alto valore spirituale e morale della sua opera, oltre al suo contributo determinante in ambito assistenziale e sociale.
Ovviamente l’entità di questi finanziamenti è nulla rispetto al valore dei beni ecclesistici incamerati dallo Stato, i cui musei straripano di opere inestimabili appartenute alla Chiesa, e le cui istituzioni hanno sede in quelli che un tempo erano conventi, ospedali, orfanotrofi, Monti di Pietà, atenei, palazzi Vescovili, luoghi di culto. Senza parlare delle terre e dei possedimenti alienati e venduti ai privati, che oggi lucrano su beni che sino all’Ottocento appartenevano alla Chiesa. Questo immenso patrimonio, prima che le venisse sottratto, era per la Chiesa garanzia di autonomia, e le consentiva di esercitare indipendentemente non solo le proprie funzioni temporali di governo, ma anche di svolgere assiduamente ed efficacemente il proprio ministero e le proprie opere caritative, assistenziali, educative e sociali
Tratto da: http://www.cadlweb.org/cms//Page_2221.ht
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graograman
messaggio 25 Oct 2007 - 17:00
Messaggio #13


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CITAZIONE (Dani80 @ 25 Oct 2007 - 17:56) *
Mi SPIEGO MEGLIO:
pare si voglia dimenticare che l’Italia è nata e si è insediata confiscando e depredando lo Stato della Chiesa, allora nazione indipendente e sovrana.
Fu solo con il Concordato che venne stipulata una pace tra la Chiesa e il Regno d’Italia, riparando agli oltraggi del passato con il riconoscimento della Religione Cattolica come religione dello Stato e riconoscendo alla Santa Sede una forma di risarcimento per la confisca dei suoi beni. La revisione del Concordato intervenuta nel 1984 non mutò nella sostanza il Concordato, perché era ben presente a tutti i protagonisti dell’una e dell’altra parte il valore risarcitorio del finanziamento che l’Italia riconosceva alla Chiesa. E vi si riconosceva anche l’alto valore spirituale e morale della sua opera, oltre al suo contributo determinante in ambito assistenziale e sociale.
Ovviamente l’entità di questi finanziamenti è nulla rispetto al valore dei beni ecclesistici incamerati dallo Stato, i cui musei straripano di opere inestimabili appartenute alla Chiesa, e le cui istituzioni hanno sede in quelli che un tempo erano conventi, ospedali, orfanotrofi, Monti di Pietà, atenei, palazzi Vescovili, luoghi di culto. Senza parlare delle terre e dei possedimenti alienati e venduti ai privati, che oggi lucrano su beni che sino all’Ottocento appartenevano alla Chiesa. Questo immenso patrimonio, prima che le venisse sottratto, era per la Chiesa garanzia di autonomia, e le consentiva di esercitare indipendentemente non solo le proprie funzioni temporali di governo, ma anche di svolgere assiduamente ed efficacemente il proprio ministero e le proprie opere caritative, assistenziali, educative e sociali
Tratto da: http://www.cadlweb.org/cms//Page_2221.ht


io non riesco a crederci

allora direi di chiedere l'annessione di tutto il precedente sacro romano impero

ma tu sei + fatto di un cero volitivo
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Galen
messaggio 25 Oct 2007 - 17:00
Messaggio #14


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Hai fatto bene a spiegarti meglio... quel sito è davvero una miniera di perle (IMG:http://www.ferraraforum.it/style_emoticons/default/rotolol.gif)
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tasso85
messaggio 25 Oct 2007 - 17:04
Messaggio #15


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propongo un attacco DoS ai server che lo ospitano...
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graograman
messaggio 25 Oct 2007 - 17:07
Messaggio #16


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io invece un confronto sincero e tranquillo di fronte ad un tavolo, magari imbandito, con 500 euro sul piatto se mi convincono che hanno ragione
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Stefano79
messaggio 25 Oct 2007 - 17:14
Messaggio #17


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CITAZIONE (Dani80 @ 25 Oct 2007 - 17:56) *
pare si voglia dimenticare che l’Italia è nata e si è insediata confiscando e depredando lo Stato della Chiesa, allora nazione indipendente e sovrana.

Il regno d'Italia ha vinto la guerra con la stato pontificio quindi ha avuto pieno diritto a tenersi tutto. stop.

Per lo stesso motivo la chiesa dovrebbe risarcire tutti i discendenti dei ducati che ha conquistato. Dai sta tesi è insostenibile!!!!!!
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Dani80
messaggio 25 Oct 2007 - 17:47
Messaggio #18


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Ammetto che il primo testo, essendo molto estremista e integralista, lo ho trascritto per provocazione e protesta contro l'esagerato anticlericalismo nel Forum. Quella Tesi che tu definisci assurda è stata realmente applicata nel Concordato: è stato lo Stato Italiano che dal 1929 fino al 1984 si preso carico di finanziare la Chiesa come risarcimento in termine economici delle perdita dello stato pontificio e dei beni confiscati dopo l'Unità d'Italia. Non è una stronzata. E' qui che sta la ragione storica di tutto il problema che viene sollevato in questi giorni.
Secondo la mia opinione personale, se un'istituzione religiosa fa del bene alla società con opere assistenziali, caritatevoli, aprendo scuole ecc...trovo giusto che lo Stato né tenga conto e quindi questa istituzione abbia dei benefici fiscali.

Messaggio modificato da NvO il 25 Oct 2007 - 18:44
Motivo della modifica: quote inutile
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Bonny
messaggio 26 Oct 2007 - 00:44
Messaggio #19


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dal canto mio, adorando Curzio Maltese, non mi sono potuto esimere dal leggere l'intera inchiesta di Repubblica... tra l'altro davvero ottima e dettagliata.
e se uno va a leggere bene, vi trova tante di quelle contraddizioni da parte dell'attuale papa, di Ruini e tanti altri che fa quasi paura... soprattutto spaventa Ratzinger.. considerando ciò che scriveva prima... oppure di personaggi tipo il sig. Cardia... mamma mia.. c'è della vera mostruosità in tutto questo...
vista l'ora tarda e la quantità di vino in corpo, mi sento in coraggio di sparare un mio viaggio:
con tutti i soldi che hanno... e la scarsità di controlli, non è molto difficile pensare che siano tra i maggiori corruttori al mondo... se lo stato vaticano versa mazzette a parlamentari o chissà che altro, su conti svizzeri... come si fa a sgamarli? ho il dubbio che non sia possibile.. il fatto che i soldi di quelle mazzette vengano poi dalle nostre tasche, mentre ci viene per lo più fatto credere che i soldi che diamo(non la reale misera percentuale) vadano in beneficenza..
spero che nessun girnalista o magistrato mi venga mai a dire che quest'allucinazione provocata dai fumi dell'alcool è reale...

ps. Dani80, tu parli d'istituzione religiosa.. qui si parla di Stato sovrano monarchico ed indipendente che riceve aiuti illegittimi da un'altro Stato, vessandone inutilmente ed ingordamente i cittadini. permettendosi di imporre forzatamente le sue idee e di fare affari sul nostro territorio senza pagare un cazzo di tasse!! come cazzo fai a far passare un albergo a 5 stelle come luogo di culto?!?! BESTEMMIA

Messaggio modificato da Bonny il 26 Oct 2007 - 00:59
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Dani80
messaggio 26 Oct 2007 - 08:33
Messaggio #20


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RISPOSTA AL SERVIZIO DI MALTESE SU "REPUBBLICA:

OTTO PER MILLE

Il sostentamento del clero non è, come adombrato nell’inchiesta, un misterioso meccanismo per trasferire risorse alla Cei, ma una forma di democrazia diretta che altre nazioni hanno copiato

Costi della Chiesa, svarioni e verità

Bilanci trasparenti e controlli secondo la legge. Il contrario di quanto scrive «Repubblica»

Di Umberto Folena

La Chiesa come la politica? Con un notevole sforzo, parecchie omissioni e un pizzico di demagogia, perché no? È l’operazione tentata ieri da Repubblica, ben tre pagine firmate da Curzio Maltese, coadiuvato da Carlo Pontesilli e Maurizio Turco. Alla fine delle quali, a forza di "all’incirca" e di "stime", di ipotesi e di proiezioni, si conclude che la Chiesa "costa" agli italiani più di quattro miliardi di euro all’anno, "una mezza finanziaria, un Ponte sullo Stretto o un Mose". Detta così, fa impressione. Malachiesa uguale a malapolitica, soldi a palate, agio e ricchezza. Chi però frequenta una parrocchia strabuzza gli occhi: dov’è tutta questa ricchezza? Nella parrocchia vicina, forse? No. Che si intaschino tutto i vescovi? La grande foto furba di pagina 31, con il dettaglio di una croce pettorale e un anello episcopale, e il titolo "I soldi del vescovo", potrebbero ammiccare in tal senso. Le remunerazioni di preti e vescovi le trovate in questa pagina.

Cifre pubbliche, però omesse dalla Repubblica che pure riproduce le due tabelle sull’otto per mille, di fonte Cei. Perché? Sono stipendi non abbastanza alti per suscitare riprovazione, o così bassi da indurre un effetto contrario? Poiché la verità non è valida se non la si dice per intero, diamo un aiutino a Maltese e ai suoi collaboratori.

Quanti euro in carità?

"Su 5 euro incassati dal gettito Irpef - è in evidenza in un sommario - 1 va alla carità. Il resto tra culto e immobili". Non è corretto leggere l’impegno della Chiesa nel nostro Paese attraverso la schema rigido di un rendiconto amministrativo, impostato secondo le voci di spesa - che devono rispondere alle formulazioni di legge - ammesse con i fondi dell’otto per mille destinati alla Chiesa. L’attività concreta non è catalogabile solo secondo alcune voci, generiche e imprendibili. Per dire: il prete che ispira e anima un progetto di carità finisce sotto la voce "sostentamento del clero". I volontari della carità sono formati attraverso progett i pastorali. E mense, centri di ascolto e case d’accoglienza, immobili a servizio della carità, finiscono sotto la voce "culto e pastorale". La parrocchia stessa educa alla carità e compie in prima persona opere di carità: sotto quale voce la mettiamo? A proposito di preti, nel sistema ne sono inseriti circa 38 mila, di cui appena tremila in "quiescenza", vale a dire in pensione. Chi ha un parroco ottantenne, sa bene che in pensione un prete non ci va mai, e "molla" soltanto quando il fisico non gli regge proprio. Quanto "costa un prete"? Costa poco, rende tanto e non si ferma mai. E chi serve? Soltanto i battezzati, soltanto i praticanti? No, è a servizio di tutti.

6.275 interventi in 15 anni

Tanto improvviso interesse per le opere di carità della Chiesa italiana è sorprendente. Due anni fa il Comitato per gli interventi caritativi del Terzo Mondo (con i fondi otto per mille) pubblica "Dalle parole alle opere", un volume di 386 pagine con il resoconto dettagliato, con nomi, indirizzi, tipo d’intervento e cifre al centesimo, dei 6.275 interventi finanziati in tutto il mondo tra il 1990 e il 2004, per un totale di 719 milioni di euro. Grazie alla generosità degli italiani, si è passati dai 13 milioni di euro del 1990 ai 66 del 2003. Ebbene, di quel resoconto non parlò nessun giornale: disinteresse totale, allora. Oggi insinuazioni, genericismi. No, signori, è tutto documentato. Basta aprire il documento, che è già nelle vostre redazioni.

Otto per mille, ecco chi firma

L’otto per mille stesso è ancora, in larga parte, un oggetto sconosciuto. Gli italiani firmano in massa per la Chiesa cattolica? Occorre sminuire il risultato. Maltese ci prova: "Il 60 per cento dei contribuenti lascia in bianco la voce "otto per mille" ma grazie al 35 per cento che indica "Chiesa cattolica" (…) la Cei si accaparra quasi il 90 per cento del totale". Il 35 per cento, una minoranza dunque…

Intanto, a partecipare con la firma sono 16 milioni di italiani: in assoluto, non pochi. Se poi consideriamo chi presenta il 730 o l’Unico, i firmatari sono il 61,3 per cento, una percentuale superiore a quella di molte consultazioni assimilabili a questa. Ad abbassare la percentuale sono i 13 milioni di italiani che non sono obbligati a presentare la dichiarazione, chi ad esempio ha il solo Cud. Costoro - nella grande maggioranza anziani, spesso soli - sono costretti a operazioni complicate e scoraggianti: qui infatti la percentuale di firme si riduce all’1 per cento. Sulla configurazione sociologica degli anziani tuttavia ci sono studi a non finire. Perché non fate, signori, anche qui una proiezione ponderata?

Una stima crescente

Magari tutti firmassero e firmare fosse per tutti agevole. Un’indagine del 2006 sul consenso degli italiani all’operato della Chiesa parla di un giudizio molto o abbastanza positivo da parte del 70 per cento della popolazione; nel 2001 era del 60. È un secondo indizio della stima di cui gode la Chiesa, per Maltese "non eletta dal popolo e non sottoposta a vincoli democratici". Non è esattamente così. L’otto per mille non dà alcuna garanzia alla Chiesa, che ogni anno si sottopone al giudizio (democratico) dei cittadini, che possono darle la firma o rifiutargliela. Le garanzie, se così vogliamo chiamarle, c’erano semmai prima del Concordato del 1984, quando ancora i preti privi di altri redditi ricevevano dallo Stato il cosiddetto "assegno di congrua", che veniva dato in sostituzione dei beni ecclesiastici incamerati dallo Stato nell’Ottocento. Garanzie a cui la Chiesa ha rinunciato, in accordo con lo Stato, rimettendosi alla volontà degli italiani. L’otto per mille è una forma di democrazia diretta applicata al sistema fiscale, che qualche nazione ha copiato e mezza Europa ci invidia.

Le quote? Decide l’Assemblea

E la parte di otto per mille che va alle singole diocesi? Il servizio di Maltese insinua che sia una forma di ricatto da parte della presidenza della Cei, per premiare i vescovi doc ili e punire gli indocili, che difatti non ci sono perché, secondo lui, tutti tacciono, tranne qualche emerito. Naturalmente le cose non stanno così. Non è assolutamente vero che due o tre decidono per tutti. La quota per le diocesi - decretata ogni anno dall’Assemblea generale dei vescovi per alzata di mano - viene distribuita per una parte in porzioni uguali a tutti, per un’altra quota in base alla popolazione. Dunque, criteri oggettivi. Certo, le diocesi devono rendere conto al centesimo di come hanno destinato la propria quota di otto per mille. Per legge. Ma anche gli altri contributi, come quelli per edificare i centri parrocchiali o restaurare i beni culturali, vengono distribuiti secondo precisi regolamenti,criteri e controlli oggettivi. Ma davvero Curzio Maltese pensa che i vescovi siano un’accozzaglia di gente sprovveduta che attendeva Repubblica per aprire gli occhi?

Ici, tutti gli esenti

Verrebbe voglia di lasciar perdere il capitolo Ici e Irap. I nostri lettori sono stanchi di leggere precisazioni ostinatamente ignorate dai soliti giornalisti. Per i dipendenti laici, diocesi ed enti ecclesiastici pagano l’Irap; non così se si tratta di sacerdoti che è difficile immaginare come meri impiegati. Tutti però, laici e preti, pagano Irpef e contributi. Quanto all’esenzione dall’Ici prevista dalla legge 504 del 1992, e che fino al 2004 non aveva suscitato nessun problema, essa riguarda tutti gli enti non commerciali, categoria nella quale rientrano certamente gli enti ecclesiastici ma che comprende anche: associazioni, fondazioni, comitati, onlus, organizzazioni di volontariato, organizzazioni non governative, associazioni sportive dilettantistiche, circoli culturali, sindacati, partiti politici (che sono associazioni), enti religiosi di tutte le confessioni e, in generale, tutto quello che viene definito come il mondo del non profit. Gli alberghi pagano, le case per ferie o le colonie no. A un albergo non basta la cappellina per non pagare, anzi d ovrà pagare l’Ici anche sulla cappellina; e i Comuni hanno gli strumenti per accertare se qualche albergo, chiunque ne sia il proprietario, si "traveste" da casa d’accoglienza. Anche qui, niente trucchi.

I conti in tasca

"Fare i conti in tasca al Vaticano…" scrive Maltese. Ci risiamo. Confondere la Cei (vescovi cittadini italiani a servizio del Paese) con il Vaticano è errore da bocciatura all’esame da giornalista. Eppure ci tocca ancora leggere dell’"otto per mille al Vaticano".

Citare "come fonte insospettabile" la Cei va benissimo, i problemi sorgono quando ti ritrovi citato a metà, e la metà omessa è regolarmente quella scomoda all’autore dell’inchiesta. Quanto alla presunta scarsa libertà all’interno della Chiesa, è curioso che Maltese e collaboratori riportino proprio le cifre rese note (non nascoste) dalla Cei, e citino due giornalisti cattolici. La prossima puntata, per dirla davvero tutta? Non "i soldi del vescovo", ma… "i debiti del vescovo". Aiuta, sfama (la pancia, ma soprattutto l’anima), educa, costruisci e ripara… Alla fine è difficile non finire in rosso. Il rosso di chi restituisce tutto quello che riceve dagli italiani, e oltre.

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Senbee Norimaki
messaggio 26 Oct 2007 - 09:00
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CITAZIONE (Dani80 @ 25 Oct 2007 - 18:47) *
Secondo la mia opinione personale, se un'istituzione religiosa fa del bene alla società con opere assistenziali, caritatevoli, aprendo scuole ecc...trovo giusto che lo Stato né tenga conto e quindi questa istituzione abbia dei benefici fiscali.


Sì ma non TUTTI quei privilegi.

9 miliardi di euro all'anno sono UN PO' TROPPINI.
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Stefano79
messaggio 26 Oct 2007 - 10:35
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CITAZIONE (Dani80 @ 25 Oct 2007 - 18:47) *
Secondo la mia opinione personale, se un'istituzione religiosa fa del bene alla società con opere assistenziali, caritatevoli, aprendo scuole ecc...trovo giusto che lo Stato né tenga conto e quindi questa istituzione abbia dei benefici fiscali.

Al di là che non si è mai sentito che se una nazione vince una guerra poi deve pagare i danni a quella che ha perso. Comunque quello che dici qui sopra è giusto e condivisibile ma resta sempre il fatto che con tutti i soldi che gli diamo non mi pare che facciano solo opere di bene.
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Senbee Norimaki
messaggio 26 Oct 2007 - 11:02
Messaggio #23


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Ma infatti quello che si contesta è decisamente la sproporzione, non il fatto in sé.
È giustissimo che lo Stato faccia degli sgravi fiscali ai meritevoli, e una legge dice già chiaramente che ci sono degli sgravi per tutte le associazioni umanitarie e senza scopo di lucro.

Ma il dossier di Repubblica fa vedere che ci sono ben altri privilegi, del tutto folli e sproporzionati.
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Dani80
messaggio 26 Oct 2007 - 12:48
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CITAZIONE (Bonny @ 26 Oct 2007 - 01:44) *
ps. Dani80, tu parli d'istituzione religiosa.. qui si parla di Stato sovrano monarchico ed indipendente che riceve aiuti illegittimi da un'altro Stato, vessandone inutilmente ed ingordamente i cittadini. permettendosi di imporre forzatamente le sue idee e di fare affari sul nostro territorio senza pagare un cazzo di tasse!! come cazzo fai a far passare un albergo a 5 stelle come luogo di culto?!?! BESTEMMIA

La Cei è l'assemblea dei vescovi italiani, è la Chiesa italiana, non è il Vaticano, che è un'entità a sé e uno Stato sovrano i rapporti con il quale sono governati da un Concordato. La Cei risponde allo Stato italiano, con il quale ha stipulato un'intesa, approvata dal Parlamento. La Cei ha le sue «finanze», il Vaticano ha conti separati. Non spiegarlo vuol dire indurre in un giudizio scorretto. Per fare un esempio, Marcinkus rappresentava il Vaticano, e Ruini è stato per vent'anni a capo della Cei, dunque la nomina di Ruini non c'entra con quanto era accaduto in Vaticano ai tempi dello scandalo Ior.
Fonte: http://www.cadlweb.org/cms//Page_2219.html
CITAZIONE (Stefano79 @ 26 Oct 2007 - 11:35) *
Al di là che non si è mai sentito che se una nazione vince una guerra poi deve pagare i danni a quella che ha perso.

Nel 1929, si giunse ai Patti Lateranensi, che comprendevano un Concordato e un Trattato che regolava anche i rapporti finanziari. Il Trattato ristabiliva il principio di quel "rimborso" per la confisca dello Stato Pontificio e dei beni ecclesiastici che lo stesso governo italiano del 1870 aveva giudicato necessario. Si stabilì così che l'Italia avrebbe versato 750 milioni in contanti e che si sarebbe accollata alcuni oneri come quello di uno stipendio ai sacerdoti "in cura d'anime". Quello stipendio, in parte era fondato sui crediti che la Chiesa vantava verso lo Stato italiano, in parte derivava dalle nuove funzioni pubbliche - come la celebrazione e la registrazione dei matrimoni con rito religioso, aventi però anche validità civile che i Patti attribuivano alla Chiesa. Dunque, le concessioni economiche del 1929, motivo di tanto scandalo per la polemica anticlericale, non erano un "regalo", il frutto di qualche favore "costantiniano", ma la copertura (seppure, solo parziale) di un debito determinato dalle spoliazioni del XIX secolo. È in questa prospettiva storica che andrebbe giudicata la revisione dei Patti Lateranensi ad opera del governo non di un democristiano ma di un socialista come Bettino Craxi. In quella revisione, tra l'altro, si supera il concetto, pur del tutto legittimo alla luce del diritto internazionale, di "rimborso" e si instaura quello della contribuzione volontaria della quale lo Stato si limita a fare da esattore. Il famoso "otto per mille", dunque, va inquadrato in una più che secolare vicenda della storia italiana.
Fonte: http://www.chiesasanmelchiade.it/mostra_ar...hp?articolo=149
CITAZIONE (Senbee Norimaki @ 26 Oct 2007 - 12:02) *
Ma infatti quello che si contesta è decisamente la sproporzione, non il fatto in sé.
È giustissimo che lo Stato faccia degli sgravi fiscali ai meritevoli, e una legge dice già chiaramente che ci sono degli sgravi per tutte le associazioni umanitarie e senza scopo di lucro.
Ma il dossier di Repubblica fa vedere che ci sono ben altri privilegi, del tutto folli e sproporzionati.

Buona parte delle critiche si appuntano sul famoso otto per mille, che i contribuenti possono destinare anche ad altre confessioni religiose, e che è nato come «rimborso» concordato dello Stato per i beni confiscati alla Chiesa, mentre prima l'Italia pagava direttamente i parroci, spendendo molto di più. Con una battuta, un caro amico prete che è il mio consigliere spirituale, dice: «Se non vogliono più versare una quota, che è libera e volontaria, ci ridiano le nostre proprietà, a cominciare dal Quirinale, che era l'abitazione del Papa, per arrivare al Parlamento, che era sede dei Tribunali, il Mons Citurius, il monte delle citazioni». Lo stipendio degli insegnanti di religione è invece un costo reale, ma non spetta certo alla Chiesa cattolica decidere di modificare l'accordo. Però le convenzioni con le scuole, e soprattutto con gli ospedali, sono state stipulate perché la Chiesa in quel caso presta un servizio allo Stato. Al Vaticano lo Stato italiano non dà denaro. I grandi eventi come il Giubileo sono stati di certo cofinanziati, ma per sostenere che l'Italia, e Roma, non ci abbia in ogni senso, dal turismo alle costruzioni al ritorno di immagine, guadagnato, ci vuole davvero una bella faccia tosta. Può darsi che in altri casi sia stato chiesto allo Stato un patrocinio, per esempio nell'ultimo incontro del papa con i giovani cattolici, ma è sicuramente piaciuto anche al Capo del governo farsi vedere vicino a Benedetto XVI a Loreto, davanti a tanta bella folla. Chiamiamoli costi pubblicitari, chiamiamolo uno spottone elettorale, e smettiamola di scandalizzarci. Con grande sicurezza si dice che l'Italia è quella che paga di più i suoi preti, e non è vero. In Germania e in Svizzera lo Stato paga tutto lo stipendio ai preti, ed è molto più alto di quello dei preti italiani, anzi è più del doppio, e paga anche tutte le spese delle chiese, il mantenimento e la ristrutturazione, perché sono considerate beni artistici e quindi pubblici. La quasi totalità dei soldi dell'otto per mille serve all'assistenza sociale, della quale è difficile negare al mondo cattolico il primato: cibo e alloggio ai poveri, ai drogati, assistenza domiciliare agli anziani, ai ragazzi che hanno problemi di inserimento sociale. Dovrebbero essere compito dello Stato o degli Enti locali, perciò diciamoci la verità, la Chiesa fa supplenza e fa risparmiare lo Stato! Se ci fosse anche questa voce in una Finanziaria, vogliamo scommettere che costerebbe almeno il doppio? Se gli scettici vogliono saperne di più, possono rivolgersi alla Caritas Italiana, che è propagazione della Cei, cioè la struttura in cui vanno a finire i fondi, basta farsi mostrare l'elenco dei progetti in tutto il mondo. Com’è che Don Liegro piace tanto ai fanatici della laicità, e Ruini, che gli ha sempre dato i soldi, è sospetto? Infine, l'Ici, l'imposta sugli immobili, ovvero il pretesto iniziale del contendere, da Roma a Bruxelles, forse perché è stata una decisione del governo Berlusconi nella sua ultima finanziaria. La Chiesa non la paga solo per gli immobili nei quali si fa un'attività sociale e non commerciale, a meno di non voler iscrivere le mense della Caritas sulle pagine gialle alla voce ristoranti. Non è un privilegio riservato alla Chiesa Cattolica, come si finge che sia, riguarda le organizzazioni non profit, e gli edifici di ogni religione, che siano devoluti ad attività di culto o non di culto. Magari per locali dove non si predica il Corano ma l'odio contro gli italiani? Può darsi, ma su questa parte della decisione non si levano proteste del governo né dei talebani laici. Dai conti che non tornano, Repubblica and company arrivano alla posizione politica della Chiesa, alla scarsa libertà, al prevalere del pensiero unico. Sarà perché Tarcisio Bertone ha detto che le tasse vanno pagate, ma devono essere giuste, sarà perché la figura e il progetto del nuovo papa spaventano? Sembra un’ingerenza, la stessa che rimproverano sempre alla Chiesa.
FONTE: http://www.cadlweb.org/cms//Page_2219.html
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Senbee Norimaki
messaggio 26 Oct 2007 - 14:06
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CITAZIONE (Dani80 @ 26 Oct 2007 - 13:48) *
Buona parte delle critiche si appuntano sul famoso otto per mille


Eh no, allora non hai letto l'inchiesta.
Leggila, l'8 per mille è il minimo.

E l'8 per mille in sé io non lo contesto: io contesto il modo in cui vengono ripartiti i soldi di chi NON firma per l'8 per mile. Ma è un'altra storia. Gran parte dei privilegi vaticani non viene dall'8 per mille ma da esenzioni assurde (per esempio anche sugli immobili COMMERCIALI! A scopo di lucro! (IMG:http://www.ferraraforum.it/style_emoticons/default/icon_eek.gif) ) e a una miriade di altri privilegi assolutamente immorali.

Se a tutto questo sommiamo il fatto che la Chiesa è piena di LUSSO di ORO e di SFARZO (altrochè poveri e bisognosi! PARLIAMONE!) ben vnega l'indagine della Repubblica.

Le critiche di Bertone, con quello scandaloso "PIANTIAMOLA" intimato con protervia a un giornale LIBERO di un paese LIBERO, danno tutto il basso profilo morale della casta di parassiti che vive in Vaticano negli agi più scandalosi sotto la copertura delle "opere di bene".
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