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> Ritorna: "introibo Ad Altare Dei"
Dani80
messaggio 8 Sep 2007 - 12:14
Messaggio #1


Gago
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Ho letto su alcuni quotidiani che venerdì prossimo entrerà in vigore il motu proprio Summorum pontificumche ripristina la S. Messa Tradizionale. Qualcuno sa se verranno celebrate Messe tridentine a Ferrara? se si dove? sono curioso di andare a vedere
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Senbee Norimaki
messaggio 8 Sep 2007 - 17:33
Messaggio #2


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Se ne fanno una da queste parti non me la perdo. Non sto scherzando.
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Dani80
messaggio 8 Sep 2007 - 18:03
Messaggio #3


Gago
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Come si può vedere dal sito Tridentinum i paramenti sono stupendi, non come quelli attualmente in uso, é un rito molto più solenne e maestoso.
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Vale
messaggio 8 Sep 2007 - 19:11
Messaggio #4


Multa paucis
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CITAZIONE (Dani80 @ 8 Sep 2007 - 13:14) *
Qualcuno sa se verranno celebrate Messe tridentine a Ferrara? se si dove?

Mi dicono che attualmente ancora non si sa.
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Peve
messaggio 9 Sep 2007 - 13:00
Messaggio #5


Pòch ad bòn
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CITAZIONE (Dani80 @ 8 Sep 2007 - 19:03) *
Come si può vedere dal sito Tridentinum i paramenti sono stupendi, non come quelli attualmente in uso, é un rito molto più solenne e maestoso.


Ma messa giù così mi sembra una cosa molto più folkloristica che religiosa, credo e spero che non sia stata introdotta per un fatto estetico...

Cioè "spero" dal punto di vista dei fedeli, a me non interessa minimamente, anzi l'andrei a vedere proprio per fare qualche bella foto, se capita...
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Dani80
messaggio 9 Sep 2007 - 13:27
Messaggio #6


Gago
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Esteticamente è bellissima ed ha anche una grande importanza dal punto di vista culturale. Molte espressioni del linguaggio comune sono tratte dalla Messa Tridentina: "mea culpa", "Deo gratias", "ite missa est", "Confiteor" ecc... Dal punti di vista della fede e teologico viene esaltato l'aspetto sacrificale e la presenza reale, infatti viene chiamata: "Il Santo Sacrificio della Messa".

Le caratteristiche del rito tridentino

di Bruno Volpe

CITTA’ DEL VATICANO - La messa tridentina è stata fino al 1969 la forma ordinaria con cui la funzione liturgica veniva celebrata nel rito romano. Il termine tridentina significa "relativa al Concilio di Trento", perché il Messale romano fu promulgato nel 1570 da Papa Pio V dopo quel Concilio. Il Concilio di Trento non volle unificare con atto d'imperio i riti allora esistenti nella Chiesa latina: infatti, in base al principio stabilito dallo stesso san Pio V - che con mandato del Concilio attuava la riforma -, le chiese e gli ordini religiosi che da almeno due secoli avevano il loro proprio rito di veneranda tradizione, poterono conservarlo. Negli anni successivi, di fatto, il rito romano si affermò ma mai in modo esclusivo; il Rito ambrosiano, un tempo molto diffuso, è ora osservato in alcune valli del Ticino (denominate "Valli Ambrosiane") e in tutta l'Arcidiocesi di Milano ma, anche qui, con eccezioni: Monza, Trezzo, Treviglio. A fianco del rito romano coesistono l’ambrosiano, il mozarabico, quello di Braga, quello dei certosini e quello dei domenicani. La Santa Messa secondo il Messale di san Pio V è stata celebrata nella Chiesa cattolica quale "rito ordinario universale" fino al 1969, prima che la Riforma liturgica procedesse alla nuova versione del Rito romano. Il Concilio Vaticano II del 1962-65, prevedeva il compimento della riforma liturgica, già iniziata dai pontefici Pio XII e Giovanni XXIII, e però manteneva come punti fermi l'uso della lingua latina e l'altare "coram Deo". Papa Paolo VI promulgò nel 1969 il cosiddetto "Novus Ordo Missae" e dispose che il nuovo Messale Romano entrasse subito in vigore. La Messa tridentina, pur non costituendo più la forma ordinaria del rito romano, ha continuato a conservare la propria legittimità giuridica e sacramentale. L'uso del vecchio Messale, mai abrogato, era stato proibito da papa Paolo VI al momento della promulgazione del nuovo nel 1969, ma esso è stato costantemente rivendicato dall'ala tradizionalista cattolica, in particolare dalla "Fraternità Sacerdotale San Pio X" fondata dal vescovo francese Marcel Lefebvre. Lo stesso papa Paolo VI concesse personalmente a Padre Pio da Pietrelcina l'Indulto per continuare a celebrare, anche pubblicamente, la Santa Messa secondo il Messale del 1962, l'ultimo messale del "Vetus Ordo". Il Papa Giovanni Paolo II promulgò nel 1984 un indulto per venire incontro all’istanza dei fedeli legati al vecchio messale. Tale indulto venne ulteriormente riaffermato (per ovviare alla pratica inattuazione di quello precedente, a causa della forte opposizione degli ordinari diocesani) anche il 2 luglio 1988 con il motu proprio "Ecclesia Dei adflicta" (promulgato in seguito allo scisma dell'arcivescovo Marcel Lefèbvre ). Il motu proprio "Ecclesia Dei adflicta" stabiliva, tra le altre cose, in forza della sua autorità apostolica: "... dovrà essere ovunque rispettato l'animo di tutti coloro che si sentono legati alla tradizione liturgica latina, mediante un'ampia e generosa applicazione delle direttive, già da tempo emanate dalla Sede Apostolica, per l'uso del Messale Romano secondo l'edizione tipica del 1962". La Messa tradizionale poté così tornare ad essere pubblicamente celebrata, ma solo a seguito di uno specifico permesso dell'Ordinario che, nonostante numerose richieste, venne però concesso solo in poche diocesi, lasciando insoddisfatti molti cattolici di orientamento tradizionalistico. Il 25 dicembre 2001 papa Giovanni Paolo II riaccolse nella comunione il vescovo mons. Licínio Rangel (consacrato nel 1991 dai vescovi lefebvriani scomunicati nel 1988) e un mese dopo creò per lui, a Campos, Brasile, l'Amministrazione apostolica personale San Giovanni Maria Vianney, nella quale si ha il diritto di usare esclusivamente il Messale del 1962. Il Cardinale Darío Castrillón Hoyos celebrò il 24 maggio 2003 una Santa Messa tridentina nella basilica di Santa Maria Maggiore a Roma. Alcuni anni fa l'allora Cardinale Joseph Ratzinger parlando della liturgia lamentò una serie di modifiche "avventurose e spettacolari" , sottolineando che per la Messa tridentina non vi era stata la medesima tolleranza. "Personalmente ritengo che si dovrebbe essere più generosi - aveva affermato il cardinal Ratzinger nel consentire l'antico rito a coloro che lo desiderano. Non si vede proprio che cosa debba esserci di pericoloso o inaccettabile. Una comunità mette in questione se stessa, quando considera improvvisamente proibito quello che fino a poco tempo prima le appariva sacro e quando ne fa sentire riprovevole il desiderio. Perché le si dovrebbe credere ancora? Non vieterà forse domani, ciò che oggi prescrive?". L'11 settembre 2006 il quotidiano cattolico La Croix, insieme a Le Monde, diedero notizia che l'8 settembre il Cardinale Darío Castrillón Hoyos, come presidente della Pontificia Commissione Ecclesia Dei, aveva emanato un decreto erigente l'Istituto del Buon Pastore, Società di vita apostolica la cui sede sarà nella chiesa di Saint-Éloi di Bordeaux, e che, in quanto di diritto pontificio, dipenderà direttamente da Roma. L'Istituto ha ricevuto come "rito proprio in tutti i suoi atti liturgici", il Messale del 1962, mentre "da un punto di vista dottrinale", la sua "missione" sarà quella di impegnarsi in una "critica seria e costruttiva" del Concilio Vaticano II, "per permetterre alla sede apostolica di darne un'interpretazione autentica". La Messa tridentina è celebrata interamente in latino, ad eccezione di alcune parole e frasi in greco antico ed ebraico; prevede lunghi periodi di silenzio, per consentire ai fedeli di poter adeguatamente meditare circa la grandezza del mistero eucaristico al quale sono chiamati ad assistere. L'omelia è sempre pronunziata nelle lingue nazionali. I fedeli possono seguire la liturgia leggendo il messalino o il foglietto bilingue, che riportano, a fianco del testo latino, la traduzione nella lingua nazionale. Riguardo al testo latino della Messa si nota che vengono impiegate due diverse versioni della Bibbia, la Vulgata e l'Itala. Infatti l'Itala si ritrova ancora nelle parti cantate dal popolo (introito, gradule, offertorio e communio) delle Messe più antiche, che sono precedenti all'adozione della Vulgata. Recentemente Albert Malcolm Ranjith, segretario della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, ha spiegato come i due messali (quello attuale e quello del 1962) possano benissimo coesistere, anche perché i due messali sono messali della stessa Chiesa. Il sacerdote celebra il sacrificio eucaristico "coram Deo", ossia rivolto verso il tabernacolo ed all’altare che costituisce la rappresentazione del Calvario. Il celebrante quindi guida il popolo, mentre tutti sono rivolti verso il Santissimo Sacramento. Il celebrante si rivolge invece verso il popolo quando non è all'altare (Kyrie, Gloria, omelia, Credo, benedizione) e dall'altare durante l'orazione "Orate fratres". Il Vangelo viene letto sempre sul lato destro dell’altare «in cornu evangelii», mentre l’Epistola sul lato sinistro «in cornu epistulae». La Comunione viene generalmente ricevuta in ginocchio alla balaustra. I colori liturgici previsti nella Messa tridentina includono il bianco, il rosso, il verde, il violaceo, il nero. Il violaceo può essere sostituito dal rosaceo nella domenica Gaudete e nella domenica Laetare. Il nero è riservato al Venerdì santo e alla Messa per i Defunti. L'oro può sostituire, specialmente nelle Messe solennissime, tutti i colori, tranne il violaceo e il nero. La liturgia prevede un uso di paramenti generalmente più ricco di quello della liturgia post-conciliare. I vescovi usano scarpe e guanti. I sacerdoti usano generalmente la pianeta e il piviale oppure la casula. I diaconi usano la dalmatica o la tunicella e la stola. I chierichetti usano la talare e la cotta oppure l'alba (abbigliamento) e l'amitto. Il Messale del 1962 non prevede la concelebrazione, ma affida ad un unico sacerdote la celebrazione eucaristica. Prevede invece la presenza di Diacono e Suddiacono. Questi termini non si riferiscono tanto all'ordine ricevuto (perché di solito fungono da diacono e suddiacono coloro che sono già ordinati presbiteri), ma contraddistinguono alcune mansioni liturgiche. Diacono e suddiacono sono presenti alle celebrazioni solenni. Ancora più solenne è l'assistenza pontificale, che prevede la celebrazione della Messa da parte di un sacerdote con la presenza di un Vescovo non celebrante. Infine, massima solenità ha la Messa pontificale, celebrata da un Vescovo. Queste ultime due cerimonie non sono regolate dal "Messale Romanum", ma dal "Pontificale Romanum". L'introito è una parte variabile della Messa, che può essere cantata in canto gregoriano. E' seguito dalla recita del Salmo 42 con l'antifona (fuori del tempo di Pasqua l'antifona è "Et introibo ad altare Dei"). Generalmente il Salmo viene recitato a parti alterne tra il sacerdote e il ministro. Il Confiteor viene recitato prima dal sacerdote cui il popolo risponde con l'orazione "Misereatur tui" e quindi dal popolo cui il sacerdote risponde con l'orazione "Misereatur vestri". Segue l'assoluzione "Indulgentiam" dai peccati veniali, che permette ai fedeli di partecipare alla Santa Messa liberi anche da quei peccati che non escludono dalla Comunione. Nel Confiteor tradizionale si richiede esplicitamente l'intercessione di alcuni Santi: Maria Vergine, san Michele Arcangelo, san Giovanni Battista, i santi Apostoli Pietro e Paolo. La Messa tridentina prevede come unica lettura l'"Epistola", recitata dal sacerdote all'altare e in latino. Il graduale e il tratto sono parti variabili della Messa, che possono essere cantate in canto gregoriano e precedono il Vangelo. Il graduale è sostituito dal tratto nei tempi di penitenza. Non c'è nessuna preghiera dei fedeli nella Messa tridentina. L'unica preghiera eucaristica prevista è il Canone romano, nel quale si fa memoria di due diversi gruppi di Santi. Nel primo si ricordano tutti i Dodici Apostoli e altri dodici Santi fra cui i primi Papi successori degli Apostoli e alcuni Martiri; nel secondo si ricordano otto santi fra confessori e martiri e sette sante martiri. Lo scambio del segno di pace è riservato alle Messe celebrate dai Vescovi. Normalmente quindi il segno di pace è riassunto dalle parole del celebrante. Prima della Comunione, tutti i fedeli in ginocchio recitano per tre volte l'orazione "Domine non sum dignus", al cui inizio si battono il petto. Dopo la benedizione ha luogo la recita dell'ultimo Vangelo, che è quasi sempre l'inizio del Vangelo di Giovanni. Papa Leone XIII raccomandò di celebrare al termine dela santa Messa, tre Ave Maria, il Salve Regina e l'orazione a san Michele Arcangelo, seguita dalla triplice invocazione al Sacro Cuore di Gesù.

Fonte: sito web Petrus
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Dani80
messaggio 14 Sep 2007 - 08:39
Messaggio #7


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Intervista esclusiva - Messa tridentina, il Cardinale Castrillon corregge Tettamanzi: "Nessuno è al di sopra del Papa"


di Angela Ambrogetti

CITTA’ DEL VATICANO – “Nessun vescovo può impedire ad un parroco e ad un gruppo di fedeli di celebrare la Messa con il Messale del ‘62, perché nessuno è al di sopra del Papa”. E’ la risposta del Cardinale Dario Castrillon Hoyos, Presidente della Pontificia Commissione “Ecclesia Dei” che si occupa dei rapporti con tradizionalisti lefebvriani, rilasciata a “Petrus” in merito alla decisione della Diocesi di Milano, guidata dal Cardinale Dionigi Tettamanzi, di scoraggiare, se non addirittura vietare, l’applicazione del motu proprio “Summorum Pontificum”. La replica del porporato arriva proprio nelle ore in cui entra in vigore il motu proprio firmato lo scorso mese di luglio da Benedetto XVI. Lo stesso Cardinale Castrillon sarà oggi a Loreto per celebrare la Messa con rito tridentino. “Non è un scelta - dice il Presidente di Ecclesia Dei -, sono stato invitato e mi è sembrato bello andare”. La posizione è chiara: l’antico rito non è assolutamente un tornare indietro, “anzi, significa comprendere e attuare a pieno il Concilio Vaticano II. Non si deve perdere la ricchezza di 1000 anni di tradizione e di fede, non si deve pensare che la Messa sia stata celebrata in modo sbagliato sino al Novus Ordo. Il gesto del Santo Padre è un gesto che aumenta la libertà, non la restringe”. E a chi teme di dover seguire "per forza" la Messa tridentina di San Pio V, Castrillon risponde chiaramente: ”Non c’è obbligo per nessuno, la Messa verrà celebrata solo su richiesta dei fedeli, quindi nelle parrocchie resterà tutto come prima. Si avrà solo una possibilità in più, sarà un modo in più per far conoscere meglio a molti giovani la tradizione della fede”. Sarà anche una cartina di tornasole per provare la fedeltà al Concilio? “Certo - dice Castrillon -, perché al Concilio si resta fedeli, anzi lo si segue con maggiore attenzione. La scelta sarà dei fedeli e dei parroci, i vescovi interverranno solo se ci saranno problemi”. Anche sul tema della preghiera per gli ebrei il Cardinale usa toni tranquillizzanti. Le preghiere sono state adeguate dal Papa Giovanni XXIII. ”La Chiesa cattolica prega per la salvezza di tutti. È la sua missione. Niente di più”. Del resto, il problema era già stato esaminato da Giovanni Paolo II e ci sono molti che, pur essendo completamente legati alla Chiesa e al Concilio, avevano chiesto questa possibilità. Un po’ di confusione poi è stata creata dalla espressione “Messa in latino”. Anche il messale post conciliare, di Paolo VI, quello che viene usato regolarmente oggi, prevede l’utilizzo della lingua latina. I Pontefici lo usano, ad esempio, nelle celebrazioni in San Pietro. A rendere differente il messale del 1962, cioè il rito tridentino aggiornato da Giovanni XXIII, sono diverse parti della Messa. “Il Papa ha dimostrato di essere molto liberale - conclude il porporato - e di ascoltare tutte le istanze dei fedeli”. Vedremo dunque già domenica prossima in quante parrocchie i sacerdoti celebreranno Messa “versus orientem”.


Fonte: sito web Petrus
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Stefano79
messaggio 14 Sep 2007 - 09:30
Messaggio #8


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Al di là delle polemiche, se sapete dove dicono messa con questo rito fatemi sapere sarei curioso di vedere questo tipo di celebrazione.
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Dani80
messaggio 14 Sep 2007 - 15:37
Messaggio #9


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puoi vedere video della Messa Tridentina su Youtube:

http://video.google.it/videoplay?docid=187...h&plindex=6

http://video.google.it/videoplay?docid=882...h&plindex=2

http://video.google.it/videoplay?docid=830868996440594893

Fino ad ora nella città di Ferrara la messa tridentina è celebrata solamente da un prete scomunicato nella cappella dei lefebvriani (Via Carlo Mayr 211 ore 10:30 domenica e feste di precetto) ma si tratta di una messa valida ma illecita. I lefebvriani infatti sono scismatici e scomunicati, non riconosciuti dalla Chiesa cattolica.
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Stefano79
messaggio 14 Sep 2007 - 16:21
Messaggio #10


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Curiosità... cosa significa che una messa è "valida ma illecita"?!? (IMG:http://www.ferraraforum.it/style_emoticons/default/anne-sophie.gif) (IMG:http://www.ferraraforum.it/style_emoticons/default/anne-sophie.gif) (IMG:http://www.ferraraforum.it/style_emoticons/default/anne-sophie.gif)
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Dani80
messaggio 14 Sep 2007 - 17:06
Messaggio #11


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Per rispondere alla tua domanda trascrivo un paragrafo della voce di wikipediaFraternità Sacerdotale San Pio X che è il nome ufficiale dei lefebvriani.

Lo statuto canonico della Fraternità San Pio X
Dato che, al riguardo, le Autorità romane,si sono più volte espresse in modi differenti, è complesso darne una definizione chiara ed univoca. Ai sensi del Codice di Diritto Canonico (CIC) del 1917,le Messe e quei Sacramenti, per i quali è prevista la necessità della sola "Potestas Ordinis" (detta anche "Ab intrinseco") dei sacerdoti illecitamente ordinati sono validi, ma illeciti, vale a dire contrari al diritto della Chiesa. Quei Sacramenti, per i quali è prevista anche la "Potestas jurisditionis" (detta anche "Ab estrinseco"), ovvero confessione e matrimonio, sono dubbi. Il Codice di Diritto Canonico (CIC) del 1983, ha modificato la materia, in senso allargato, inserendo delle possibilità che hanno fatto invocare da parte dei sacerdoti "lefebvriani", una sorta di "Potestas jurisditionis" "di supplenza", per cui sarebbero validi anche confessione e matrimonio. Tanto più che, alcuni teologi, che credono alla tesi dello scisma, osservano che, con la consacrazione episcopale del 30 giugno 1988, preti e vescovi della FSSPX, hanno smesso di essere degli illecitamente ordinati, per diventare ministri di un'altra Chiesa, di successione apostolica certa. Pertanto tutti i loro Sacramenti sono da considerarsi validi, quanto quelli delle Chiese ortodosse. I vescovi della FSSPX ordinano validamente sacerdoti e altri vescovi. Quando c’è la successione apostolica, infatti, le ordinazioni – anche compiute da vescovi scomunicati – sono pienamente valide anche se non legittime.

La partecipazione dei fedeli alle celebrazioni della FSSPX è illecita ed è ammessa solo in casi di vera necessità. Pertanto chi vi partecipa occasionalmente e senza condividere formalmente le posizioni della comunità lefebvriana nei riguardi del Santo Padre non incorre nella pena della scomunica. Dando per scontato che essa sia valida. Infatti,la forma del decreto di scomunica ha dato avvio a lunghe discussioni sulla reale possibilità che i fedeli e i sacerdoti della FSSPX in buona fede (cioè non deliberatamente e consapevolmente aderenti allo scisma) non siano realmente scomunicati, aprendo pertanto la possibilità del dialogo con la Santa Sede. Lefebvre ha negato la validità della scomunica ricevuta affermando di essersi trovato in stato di necessità a causa della crisi della Chiesa, argomento che la Santa Sede ha sempre considerato irrilevante, specialmente a causa dei numerosi avvisi dati in precedenza a Lefebvre. La FSSPX ha affermato che la consacrazione poteva essere considerata una disobbedienza ma non uno scisma, in quanto si trattava di vescovi ausiliari; la posizione della Santa Sede e della maggioranza degli esperti di diritto canonico è che quella consacrazione rappresenta un atto scismatico (sanzionato regolarmente con la scomunica), seppure in assenza della creazione di una chiesa scismatica.
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Stefano79
messaggio 14 Sep 2007 - 17:30
Messaggio #12


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In soldoni vuoi dire che è una Messa che un cattolico può considerare valida anche se celebrata da un tizio che non dovrebbe dirla?

Messaggio modificato da Stefano79 il 14 Sep 2007 - 17:30
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Dani80
messaggio 14 Sep 2007 - 18:11
Messaggio #13


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Esatto è proprio così! Esistono comunità cristiane separate dalla Chiesa cattolica come l' Associazione patrottica cattolica cinese, la Chiesa cristiana ortodossa e la Fraternità Sacerdotale San Pio X che mantengono la Successione apostolica e, di conseguenza, i sacerdoti e i vescovi di tali chiese sono validamente ordinati, le Messe e i sacramenti sono validi.
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Senbee Norimaki
messaggio 15 Sep 2007 - 09:11
Messaggio #14


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Tutto è questo è molto interessante. Grazie davvero per informarci così dettagliatamente a proposito di questi argomenti. Che si sia pro contro o neutrali rispetto alla Chiesa, conoscerne i meccanismi è fondamentale per capire meglio la società e la storia.
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Galen
messaggio 15 Sep 2007 - 10:10
Messaggio #15


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CITAZIONE (Stefano79 @ 14 Sep 2007 - 18:30) *
In soldoni vuoi dire che è una Messa che un cattolico può considerare valida anche se celebrata da un tizio che non dovrebbe dirla?

Se non ricordo male, se il rito è rispettato, la Messa è valida a prescindere da chi sia a dirla: se per motivi di forza maggiore non è possibile trovare un sacerdote, puoi farlo anche tu, se sai cosa dire e fare. Anche il luogo non è fondamentale (in origine venivano celebrate in casa).

Messaggio modificato da Galen il 15 Sep 2007 - 10:11
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Dani80
messaggio 15 Sep 2007 - 11:33
Messaggio #16


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Galen ti confondi, non è la S. Messa ma il battesimo.
Trascrivo due paragrafi del catechismo che ho a casa:
"Ministro del Battesimo e, d'ordinario, il sacerdote ma, in caso di necessità, può essere chiunque, anche un eretico o infedele, purché abbia l'intenzione di fare ciò che fa la Chiesa.
Per battezzare, bisogna versar dell'acqua naturale sulla testa della persona che si battezza e dire: Io ti battezzo, nel nome del Padre, del Figliuolo e dello Spirito Santo."
Per approfondire alcuni argomenti citati in questa discussione apro una nuova discussione sui rapporti tra Chiesa cattolica e altre religioni.
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Galen
messaggio 15 Sep 2007 - 13:11
Messaggio #17


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Si, ricordo del Battesimo, ma mi sembrava anche la Messa: però hai ragione, in effetti lo sapevo del Cristianesimo delle origini e in seguito le cose devono essere cambiate...
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Dani80
messaggio 15 Sep 2007 - 16:38
Messaggio #18


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La frase di Stefano79:"In soldoni vuoi dire che è una Messa che un cattolico può considerare valida anche se celebrata da un tizio che non dovrebbe dirla?" si riferiva ai sacerdoti della Fraternità Sacerdotale San Pio X fondata da mons. Lefebvre i quali sono validamente ordinati ma sono ma sono sospesi dall'esercizio delle loro funzioni sacerdotali e sono inoltre scomunicati. Le S. Messe celebrate da questi sacerdoti sono valide però illecite dal punto di vista del Diritto canonico, vale a dire contrarie al diritto della Chiesa cattolica.
Recentemente anche Umberto Bossi ha partecipato a una S. Messa della Fraternità Sacerdotale San Pio X (chiamati comunemente lefebvriani) innescando numerose polemiche:

Duro attacca del settimanale diocesano «La Vita del Popolo».
Don Bonomo: «Comportamento che offende la sensibilità dei cattolici trevigiani»
La chiesa condanna la messa di Bossi
Michela Santi
Polemica per la partecipazione del Senatur e di Gobbo alla cerimonia di Lefebvre
L’editoriale attacca i politici del Carroccio «Una scelta incomprensibile»

La Chiesa contro Umberto Bossi. A provocare la condanna da parte de La Vita del Popolo, è stata la partecipazione del senatur e del sindaco Gian Paolo Gobbo alla messa in latino celebrata domenica a Lanzago da uno dei vescovi scismatici di Monsignor Lefebvre. «Il comportamento di questi politici - si legge - non interpreta affatto la sensibilità e la tradizione della popolazione trevigiana».
Parole ferme che condannano i politici leghisti simpatizzanti lefebvriani. Monsignor Lefebvre, arcivescovo francese che si dissociò dalle scelte del Concilio Vaticano II e nominò propri vescovi nel 1988. è stato scomunicato dal Papa. Don Lucio Bonomo, direttore del settimanale, non inasprisce i toni e non aggiunge commenti all’editoriale, motivato, come si limita a sottolineare, da una «doverosa precisazione nei confronti dei fedeli cattolici».
L’editoriale pubblicato sul settimanale diocesano non mette in discussione la libertà di scelta personale, ma rileva il ruolo pubblico dei leader politici e le possibili strumentalizzazioni. «Non vogliamo in alcun modo - si legge - contestare la scelta personale che ognuno ha diritto di fare (...). Il disagio nasce, piuttosto, dal fatto che dei leader politici che si dichiarano cattolici, abbiano fatto pubblicamente una tale scelta, con grande rilievo sui mezzi di comunicazione. Ci risulta difficile capire il motivo di un simile comportamento. Un cattolico infatti vive la propria fede dentro la Chiesa cattolica, i comunione con il Papa e il suo vescovo». Umberto Bossi domenica scorsa era a Treviso per la conclusione della Festa della Lega; ha partecipato alla messa Pontificale celebrata a Lanzago, nel tendone della Festa annuale di San Pio X che ha richiamato i fedeli lefebvriani del Nordest. La celebrazione, secondo il rito romano-antico in vigore prima del Concilio del 1965, è stata definita a Bossi «la forza della tradizione». «E’ stato un errore - ha dichiarato nell’occasione il leader leghista - togliere questi canti che liberano e trasportano in una dimensione spirituale».
Ma la chiesa trevigiana la pensa diversamente. L’editoriale sottolinea la divisione scismatica e condanna i leghisti. «Su certe scelte o segni che si pongono o discorsi che si fanno, occorre essere prudenti e attenti nel valutare l’impatto che possono avere sulla gente, sulla mentalità, nonché sulle strumentalizzazioni di cui possono essere oggetto. Specialmente da parte di chi ricopre un ruolo pubblico o di rappresentanza in una comunità civile nella quale prevale, come nel caso del Trevigiano, una forte appartenenza alla Chiesa cattolica».
(14 settembre 2007)
FONTE: http://espresso.repubblica.it/dettaglio-local//1768729
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Peve
messaggio 16 Sep 2007 - 13:25
Messaggio #19


Pòch ad bòn
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Per quello che riguarda la celebrazione della messa sono sicuro che non è importante il luogo, lo si può fare anche al di fuori delle chiese, non so niente per quel' che riguarda il celebrante...
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Dani80
messaggio 16 Sep 2007 - 13:55
Messaggio #20


Gago
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Secondo la dottrina prevalente nel mondo cattolico un vescovo, anche separato dalla comunione con Roma, conserva la potestà di consacrare vescovi e ordinare sacerdoti. Tali vescovi e sacerdoti saranno consacrati e ordinati illecitamente, ma validamente; e ciascun vescovo consacrato illecitamente potrà a sua volta validamente (e illecitamente) consacrare altri vescovi e ordinare altri sacerdoti. Esistono a Ferrara 2 comunità di questo tipo, separate dalla Chiesa cattolica, che celebrano la S. Messa Tridentina.

1) Fraternità Sacerdotale San Pio X
Oratorio Sant'Ignazio di Loyola,
via Carlo Mayr, 211
Domenica e festivi S. Messa alle 10,30, in estate saltuariamente alle 17,30 - (per informazioni: 0541.72.77.67)

2) Istituto Mater Boni Consilii di orientamento sedevacantista.
Chiesa San Luigi
via Pacchenia, 47.
Albarea (Ferrara)
Sante Messe:
Ogni domenica alle ore 17,30,
tranne la 3ª del mese alle ore 11,30.
Per informazioni: tel. 0161.839335
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Dani80
messaggio 20 Sep 2007 - 12:58
Messaggio #21


Gago
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Continuo qua la discussione iniziata su un' altro topic cioè che la Massoneria, tramite vescovi affiliati ad essa, ha cercato di distruggere la liturgia tradizionale della Chiesa cattolica, cercando di sostituire la S. Messa Tridentina con la Messa attuale (Il Novus Ordo Missae), che è una Messa Modernista e i brida in quanto mezza cattolica e mezza protestante. L'artefice della riforma liturgica mons. mons. Annibale Bugnini, una volta scoperta la sua appartenenza alla massoneria, venne allontanato dai suoi incarichi a Roma e trasferito in Iran.

Il Novu Ordo Missæ rappresenta, sia nel suo insieme come nei particolari, un impressionante allontanamento dalla teologia cattolica della Santa Messa, quale fu formulata nella Sessione XXII del Concilio Tridentino come è spiegato ne famosissimo "intervento Ottaviani", il Breve esame critico del «Novus Ordo Missæ» presentato al Pontefice Paolo VI dai Cardinali Ottaviani e Bacci il 25 settembre 1969.
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Peve
messaggio 23 Sep 2007 - 19:18
Messaggio #22


Pòch ad bòn
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Ma cosa poteva interessare alla massoneria il modo in cui celebravano la messa?
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Dani80
messaggio 24 Sep 2007 - 07:31
Messaggio #23


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Per il principio "lex orandi lex credendi"(significa che la teologia della Chiesa, l'ortodossia della fede, si trova nella liturgia), se si altera la S. Messa si distrugge le fede cattolica e la stessa Chiesa cattolica. E' quello che è successo dopo il Concilio Vaticano II, concetto espresso più volte dal papa, da quando era cardinale. Non è un caso se il cardinal Ratzinger - sempre molto misurato - sul colpo di mano della riforma liturgica del 1969 è stato durissimo: «Sono convinto che la crisi ecclesiale in cui oggi ci troviamo dipende in gran parte dal crollo della liturgia, che talvolta viene addirittura concepita "etsi Deus non daretur": come se in essa non importasse più se Dio c'è e se ci parla e ci ascolta. Ma se nella liturgia non appare più la comunione della fede, l'unità universale della Chiesa e della sua storia, il mistero di Cristo vivente, dov'è che la Chiesa appare ancora nella sua sostanza spirituale?» .FONTE: http://www.unavoce-ve.it/12-06-58.htm

E' interessante vedere il confronto fotografico tra la S. Messa tradizionale e la Messa ordinariamente in uso-vedi Liturgia comparata
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Adrian
messaggio 24 Sep 2007 - 07:35
Messaggio #24


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Non capisco però come può essere permesso che un vescovo o sacerdote che sia scomunicato possa fare alcuni riti che giustamente, a logica, sono illegittimi, però sono contemporaneamente validi. D solito la chiesa è molto rigida su ste cose, o no?
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Dani80
messaggio 24 Sep 2007 - 14:29
Messaggio #25


Gago
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La Chiesa cattolica riconosce e riserva il potere di ordinare nuovi vescovi a tutti i vescovi che siano stati a loro volta validamente consacrati, anche se la loro consacrazione valida risulta illegittima perché non provvista del mandato o dell’approvazione del vescovo di Roma. Solo coloro che hanno ricevuto la successione apostolica valida possono a loro volta trasmetterla. (vedi articolo: http://www.30giorni.it/it/articolo.asp?id=3718).
Le ordinazioni episcopali celebrate l’anno scorso in Cina, senza il permesso del Pontefice, il Vaticano si limitò a definirle “illecite”e ugualmente non è mai stata dichiarata l’invalidità delle ordinazioni episcopali scismatiche di mons. Marcel Lefebvre, che nel 1988 incorse comunque nella scomunica “latae sententiae” insieme all’altro vescovo celebrante e ai neo-presuli della Fraternità Sacerdotale San Pio X. Le ordinazioni episcopali illecite di Mons. Milingo invece sono state dichiarate invalide: perché un’ordinazione sia valida, occorre che il celebrante sia pienamente libero e consapevole e queste condizioni, secondo la Santa Sede, non c’erano per Milingo. (vedi articolo http://news.kataweb.it/item/225172/milingo...o-di-scegliere).

Su You Tube c'é il video della cerimonia in rito tridentino delle consacrazioni episcopali (valide ma illecite) di Mons. Lefebvre:
http://it.youtube.com/watch?v=gAr0psfJGeg .Segnalo inoltre un'importante documento della Santa Sede che riconosce la validità delle messe e dei sacramenti amministrati dai sacerdoti della Fraternità Sacerdotale San Pio X, la comunità fondata da mons. Lefebvre vedi: http://www.unavoce-ve.it/03-03-14.htm
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