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> [hockey Ghiaccio]hockey: Muore Giocatore Dell'asiago, Malore fatale in campo a Darcy Robinson
Boris
messaggio 27 Sep 2007 - 22:10
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Hockey: muore giocatore dell'Asiago
Malore fatale in campo a Darcy Robinson

Darcy Robinson, canadese naturalizzato italiano, in forza all'Asiago è morto dopo essersi sentito male nella serata che coincideva con l'inizio del campionato di serie A di hockey ghiaccio. Pochi minuti dopo l'inizio della partita contro il Renon, Robinson, classe 1981, ha tentato un tiro e poi si è accasciato a a terra. Immediatamente soccorso, è stato portato all'ospedale, ma non c'è stato nulla da fare. Incontro sospeso.



Una brutta notizia, bruttissima. Prima giornata di campionato di hockey ghiaccio da dimenticare e sospesa a partite in corso. Tutto rimandato nell'attimo in cui Darcy Robinson si accasciava sul ghiaccio in preda a un malore, purtroppo fatale. Presidente della Federazione e della Lega hanno immediatamente disposto la fine dei quattro incontri in programma in qualsiasi momento esse fossero. Decisione saggia perchè ad Asiago si stava vivendo una vera e propria tragedia. Contro il Renon, Robinson aveva appena provato a tirare quando ha iniziato a barcollare, si è avvicinato alla balaustra pattinando con difficoltà e poi è caduto. Vani i soccorsi, il giocatore è arrivato in ospedale già morto.

Robinson non ha subito nessun contatto fisico e alcuni testimoni hanno parlato di un evidente problema cardiaco-respiratorio. Sarà l'autopsia, già disposta, a chiarire le cause del decesso e la dinamica esatta dell'accaduto. Un fatto che sconvolge il mondo dell'hockey italiano proprio nel giorno del taglio del nastro della nuova stagione e che rappresenta un fatto unico "di morte sul campo" in questo modo, per questo sport, ma non legato a contatto o contrasto in un'azione di gioco. Unico precedente nei primi anni 90, quando morì Miran Schrott, probabilmente sempre per motivi di ordine cardiaco, ma in quel caso dopo essere entrato in contatto con qualche avversario. Un fatto che non è mai stato chiarito del tutto.

Viene immediato il confronto e il paragone con quanto accaduto in Spagna e la scomparsa di Alberto Puerta, riproponendo i temi legati ai controlli medici su atleti e praticanti di ogni sport.


(IMG:http://www.tgcom.mediaset.it/bin/10.$plit/orig_C_0_articolo_381242_immagine.jpg)
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*°Lu°*
messaggio 27 Sep 2007 - 22:12
Messaggio #2


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povero...è allucinante pensare che possa succedere tutto in un attimo....

rip
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simone19
messaggio 27 Sep 2007 - 23:49
Messaggio #3


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NON RIESCO A DIRE NIENTE....
ero al telefono con amici che erano in curva allo stadio....ùsentivo gente piangere!!!
non si può morire così all'improvviso a 26 anni cazzo!!!!!
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Haran_Banjo
messaggio 28 Sep 2007 - 02:30
Messaggio #4


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purtroppo ultimamente stanno capitando molti casi o per lo meno si da piu visibilità anche a quelli minori. è cmq una cosa inconcepibile che sportivi agonistici muiano per problemi cardiaci non riscontrati...
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Boris
messaggio 28 Sep 2007 - 12:54
Messaggio #5


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Morte Robinson:presidente FISG ‘Capire l’accaduto’
28/09/2007 12.37.42


(AGM-DS) - Milano, 28 settembre - Darcy Robinson, giocatore dell’Asiago, e` morto da poche ore, il mondo dell’hockey ghiaccio italiano e` sconvolto. La notizia ha percorso in un battibaleno le piste ghiacciate del Nord Italia, portando con se` il suo messaggio doloroso, quello di un giovane atleta che non c’e` piu`.

Datasport ha immediatamente contattato il presidente della Federazione Italiana Sport Ghiaccio Giancarlo Bolognini. Sua, assieme al presidente della Lega Alvise di Canossa, la decisione di sospendere le partite della prima giornata di campionato, interrotte prima della disputa del terzo periodo e il cui risultato non verra` omologato.
”Era il terzo anno che il ragazzo giocava ad Asiago - racconta profondamente turbato riferendosi al giocatore della formazione berica - Era diventato italiano e stava maturando l’anzianita` di milizia necessaria per entrare in Nazionale. Era un 26.enne robusto e sano, e non aveva mai accusato sintomi di qualsiasi genere. Aveva appena superato la visita medica sportiva regolamentare. E’ stato un fenomeno inspiegabile sulla base dei dati in possesso fornitici della societa`. Ovviamente adesso ci sara` un’autopsia e gli accertamenti per capire come sia potuto accadere un fatto cosi` drammatico che ci sconvolge e colpisce in maniera dolorosissima”.

Bolognini prosegue spiegando il fatto e sottolineando come in questo caso l’evento hockeistico in se` non c’entri con la tragedia di Robinson: ”Il piccolo mondo dell’hockey ghiaccio ha subito un altro duro colpo dopo che sempre quest’anno era venuto a mancare il presidente del Torre Pellice in un incidente stradale. Da quanto mi e` stato riferito ad Asiago il fatto e` avvenuto subito dopo un ingaggio: il disco sembra sia andato verso l’atleta, che e` parso disinteressarsene quindi, poco dopo, si e` afflosciato sul ghiaccio. Quanto avvenuto non e` stato frutto di un contrasto. E’ una cosa per la quale non esistono spiegazioni e non e` riferibile al momento agonistico che stava attraversando la partita. E’ stato un cedimento fisico”.

Pochissimo tempo fa si e` verificato il ‘caso Puerta’ nel calcio a Siviglia, ora questo. Forse ci eravamo illusi che le maglie della medicina sportiva italiana fossero piu` fitte di quella spagnola… ”Non ho elementi relativi al ‘caso Puerta’ tali da poter fare precisazioni al riguardo, ma mi pare di ricordare che il calciatore spagnolo aveva gia` avuto delle situazioni cliniche precedenti. In questo caso invece il presidente dell’Asiago mi ha detto che non c’erano stati assolutamente segnali premonitori. Lo hanno confermato anche i suoi compagni di squadra”.

Lei e il presidente di Lega di Canossa avete mostrato una grande sensibilita` nel sospendere le partite della giornata nel giro di pochi minuti. Altri sport hanno usato il trattore in casi simili… ”Siamo uno sport di nicchia. Avevamo quattro partite in corso e abbiamo dovuto chiedere anche la collaborazione del pool di radio che faceva la diretta di tutti gli incontri per allertare i dirigenti e gli arbitri dei vari campi per riuscire a ottenere la sospensione delle partite prima dell’inizio del terzo tempo”.

Sospesa questa giornata. E le prossime? E’ pensabile che l’Asiago trovi la forza di scendere sul ghiaccio gia` sabato, quando e` programmata la seconda giornata? (i berici saranno di scena a Pontebba, ndr) ”Il campionato continua regolarmente. Credo che la memoria di un atleta vada onorata anche scendendo in campo e giocando da sportivi in maniera corretta. Per chi era presente ad Asiago il dramma e` stato vissuto in maniera cosi` forte per cui le conseguenze traumatiche impedivano alle due squadre di continuare. La Federazione e la Lega hanno voluto dare una testimonianza di solidarieta` all’atleta. Personalmente sono rimasto molto turbato. Il pensiero corre alla famiglia che e` in Canada ed e` gia` stata avvertita”.

Parliamo di controlli medici. Lei pensa che quelli esistenti nel nostro hockey siano sufficienti? ”Ogni atleta deve superare una visita, come mi assicurano ci sia stata anche per Robinson, una visita annuale di accertamento con tanto di certificato medico. Ricordo un recente episodio di una nostra atleta di pista lunga (la FISG accorpa in se` altre discipline invernali oltre all’hockey ghiaccio, ndr) Nicola Mayer, che aveva partecipato alle Olimpiadi di Salt Lake City, che era nella rosa della Nazionale che avrebbe dovuto partecipare ai Giochi di Torino, e nel 2005, pochi minuti prima che scendesse in pista per una gara di Coppa del Mondo in Canada, abbiamo avuto una segnalazione del Centro di Medicina Sportiva del Coni dell’Acquacetosa in cui ci si invitava a non farla scendere in campo, cosa che abbiamo fatto. Questa ragazza aveva un’aritmia piuttosto accentuata e pertanto ha terminato la carriera. Gli atleti per poter essere tesserati e utilizzati all’inizio della stagione devono superare degli accertamenti medici e, nel caso vengano individuate delle anomalie, si ricorre ai servizi dell’Acquacetosa”.

Ora cosa succedera` a livello federale? ”Per forza di cose interverra` l’‘autorita` giudiziaria. A livello federale ci preoccuperemo di capire se le procedure previste siano state seguite, cosa che la societa` di appartenenza del giocatore ha confermato. Noi abbiamo un responsabile medico federale e ci avvarremo della sua professionalita`. Chiederemo poi alla societa` un resoconto circa i controlli medici per capire la regolarita` su come si siano svolti questi accertamenti. Dovremo capire anche noi se le procedure che sono poste in essere siano state seguite e se queste procedure siano sufficienti o se occorra apportare delle migliorie. Ma questo anche in relazione agli accertamenti che le indagini produrranno. Quindi vi sara` una fase di accertamento interna alla Federazione. Su quella base si potra` dare una valutazione finale e definitiva avendo un quadro preciso della situazione. Rimane il dramma”.

Maniera peggiore per avere i riflettori puntati non ci poteva essere… ”Il mondo dell’hockey e` un mondo dove la fisicita` degli scontri e l’apparente cattiveria in sostanza nasconde una capacita` di confronto forte agonisticamente ma normalmente portata avanti con correttezza. Non per niente a fine partita gli hockeisti si danno la mano ed e` sconveniente che qualcuno si astenga dal farlo, anche se in pista non e` inusuale lo scontro e la scazzottata. E’ uno sport dove non ci sono le tensioni che ci sono nel calcio per esempio. Comunque mi auguro che non ci siano troppe ripercussioni, anche se certamente il segno negativo c’e` e rimane forte la sensazione di dolore prodotta da questa ferita, una sensazione forte. Siamo tutti sotto shock. Ovviamente nelle prossime ore la ricerca di capire cosa sia accaduto e` una strada che dobbiamo percorrere non per riuscire a guarire, ma per essere sicuri di cio` che si sia fatto per poter continuare la partita di questo sport affascinante con maggiori sicurezze e certezze”.
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2pac
messaggio 28 Sep 2007 - 17:42
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Che brutta cosa.

Rip

CITAZIONE
Da Renato Curi in poi, quanti morti in campo
Calciatori morti in campo, o nelle immediate vicinanze. Antonio Puerta purtroppo non è il primo. Ripercorriamo alcuni di questi tragici eventi


Il 16 marzo 1969 al termine di Cagliari-Roma negli spogliatoi muore Giuliano Taccola, centravanti giallorosso. Le circostanze del decesso sono tutt'ora avvolte nel mistero. Taccola, 24 anni, da tempo sofferente di febbri intermittenti, ha un malore dal quale non si riprenderà più. La vedova ritiene che la morte sia dovuta a pratiche dopanti, ma non si è mai scoperto nulla al riguardo.

Il 30 ottobre 1977 durante Perugia-Juventus muore in campo Renato Curi. Al 5' minuto del secondo tempo, su un campo al limite della praticabilità per via della pioggia incessante, il centrocampista perugino si accascia a terra da solo, senza riprendere più conoscenza. A nulla servono gli interventi di medico e massaggiatore. Motivo del decesso, un infarto fulminante. Curi aveva 24 anni ed era una delle grandi promesse del calcio italiano. Il Perugia gli ha intitolato lo stadio.

Il 22 novembre 1981 solo un miracolo salva la vita a Giancarlo Antognoni. Il fantasista della Fiorentina si scontra violentemente con il portiere del Genoa Silvano Martina e rimane privo di conoscenza a terra. La diagnosi parla chiaro: doppia frattura cranica. Antognoni resta fermo quattro mesi poi rientrerà e vincerà con l'Italia il Mondiale in Spagna.

Il 30 dicembre 1989 durante Bologna-Roma Lionello Manfredonia, difensore giallorosso, ha un infarto in campo. Si salva grazie al provvidenziale intervento delle ambulanze, presenti sempre al Dall'Ara (unico stadio in Italia) in caso di emergenza. Per Manfredonia (33 anni) quella fu l'ultima partita disputata in carriera. (Me la ricordo questa partita, ero allo stadio col mio babbo)

Il 26 giugno 2003 a Lione, durante Camerun-Colombia, valida per la Confederations Cup, Marc-Vivien Foe (28 anni) si accascia nel cerchio di centrocampo, colto da infarto. Il mediano del Camerun muore dopo un'ora di inutili soccorsi. Foe soffriva di una malformazione cardiaca, ma i medici gli avevano dato sempre l'autorizzazione a disputare attività agonistiche. Secondo alcuni specialisti, comunque, la presenza di un defibrillatore allo stadio avrebbe potuto salvargli la vita. Il Manchester City, sua squadra di appartenenza, ritira la maglia numero 23: quella, appunto dello sfortunato Foe.

Il 25 gennaio 2004 a Guimaraes, a pochi minuti dal termine di Vitoria Guimaraes-Benfica, l'attaccante ungherese Miklos Feher, dopo aver ricevuto un'ammonizione, barcolla e cade a terra privo di conoscenza. Sotto una pioggia battente i compagni di squadra e gli avversari cercano di rianimarlo, ma non c'è nulla da fare, anche perché le ambulanze giungono con colpevole ritardo. Feher, 24 anni, muore per un aneurisma. Ulteriore (e involontario) dramma nella vicenda lo fornisce la televisione portoghese, che stava trasmettendo la partita in diretta e che seguirà minuto per minuto il tragico evolversi della situazione. Toccante l'intervento dell'arbitro del match, Olegario Benquerença: "L'ultima immagine che ho di lui è il suo sorriso mentre gli mostravo il cartellino giallo, poi l'ho visto cadere". Feher non aveva mai avuto problemi di cuore. Il Benfica ha ritirato la maglia dell'ungherese, la numero 29.
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culonio
messaggio 17 Nov 2007 - 14:17
Messaggio #7


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Quando ero piccolino andavo in vacanza a Ortisei e a volte andavo a vedere le partite del valgardena.
mi ricordo che si parlava di un giocatore proprio del valgardena che morì durante una partita per una steccata nei reni (mi pare eh...) qualcuno di voi se lo ricorda? sapete con più esattezza cosa è successo?
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simone19
messaggio 17 Nov 2007 - 14:20
Messaggio #8


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ho letto della vicenda anche se non ricordo esattamente nei particolari la vicenda.
comunque durate una partita di hockey:credo val gardena-aosta un giocatore dell aosta ha colpito con la stecca in pieno petto un giocatore del val gardena,era una giovane promessa della squadra e della nazionale essendo italiano,il quale è stramazzato sul ghiaccio senza mai più riprendersi.
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