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> La Dipendenza Da Internet, Internet Addiction Disorder
Vale
messaggio 13 Sep 2007 - 10:10
Messaggio #1


Multa paucis
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Cosa spinge la psicologia ad occuparsi delle nuove forme di comunicazione umana? Ciò che può anche estinguersi in un puro interesse verso nuove frontiere comunicative, di relazione, di espressione, si inizia a configurare mostrando anche un possibile uso malsano, doloroso, di internet, dove la rete può far da contenitore, come in un teatro, per la messa in scena della propria sofferenza affidando interpretazioni e ruoli a figure sconosciute in un gioco di progressivo distacco dal reale.
Questo vuol dire che in ogni forma ludica si cela un pericolo, o un qualcosa di pertinenza psicologica? Ovviamente, non è così. Oggi si parla sempre più di dipendenze senza sostanza: shopping compulsivo, affective (love) addiction, gioco d’azzardo e l’attenzione viene posta anche alla dipendenza da internet. I criteri diagnostici sono stati fissati dallo psichiatra americano Ivan Goldberg che propone l’avvio ad una riflessione circa i rischi connessi all’utilizzo di internet.
1. Un bisogno sempre più marcato di trascorrere del tempo su internet al fine di ottenere soddisfazione e necessità di periodi sempre più prolungati (addiction)
2. Diminuzione sensibile di tutte le altre attività che non siano connesse alla rete
3. Sintomi quali: agitazione psicomotoria, ansia, depressione, pensieri ossessivi su cosa accade on-line, nel caso di un allontanamento da internet (astinenza)
5. Impossibilità di interrompere o tenere sotto controllo l’uso di Internet;
6. Grande quantità di tempo impiegata davanti al pc
7. Perseveranza all’uso malgrado l’insorgere di problemi sociali, lavorativi, fisici o psicologici correlati
Ovviamente non tutto si può definire come un potenziale di rischio psicopatologico, ma lo può diventare se si associa con determinate circostanze di vita. Per es. nel caso in cui si è più fragili, se si è avuta una separazione, un lutto, problemi nel lavoro, con i figli o se si è appena diventati genitori; oppure, nel caso sia già presente una tendenza a sviluppare una dipendenza, come ad es. il gioco d’azzardo; oppure se si hanno già dei disturbi quali la depressione, la compulsione sessuale, burnout da lavoro, attacchi di panico ecc…che comportano già delle difficoltà nel proprio reale.
Internet si prospetta come una realtà parallela a quella conosciuta, costituita di persone, di relazioni, vissuti, comunicazione, sentimenti e, nella sua identità speculare, può risultare più “sotto controllo”, e di conseguenza più soddisfacente rispetto alla realtà esterna. Inoltre il “mescolamento” tra i propri vissuti ed i vissuti che si presuppone scaturiscano nell’altra persona rende le distanze tra il Me e l’Altro, molto più vaghe ed indefinite facendo sentire tra le persone un senso di comunanza e di intimità molto più forte rispetto a quelle che si è abituati a sperimentare.
Il pericolo non è nella sensazione , che viene, ovviamente, avvertita come piacevole, ma nell’impoverimento rispetto alla propria realtà, che può venire vissuta come secondaria.
Andando a guardare più attentamente quelli che possono essere i pericoli della rete sono ad es. le chat, che da un lato offrono un abbattimento delle distanze tra le persone (distanze regionali, culturali, emotive, comunicazionali), ma che, contemporaneamente, portano al fenomeno della “distorsione temporale” , dove il tempo della comunicazione scritta è nettamente maggiore rispetto a quello della comunicazione verbale, così che si ha la sensazione di un estrema vicinanza e intimità, ma si sono passate ore davanti al monitor. Oppure una serie di sentimenti connessi ai forum di discussione, sentimenti che possono essere positivi (possibilità di esprimere le proprie idee, pensieri, i propri “segreti”) , ma anche negativi (sensazione di non essere capiti, compresi o di venire attaccati rispetto ad una propria idea).
Al di là di questi esempi di natura tipicamente relazionale, la rete, inoltre, offre un terreno fertile per la coltura di eventi patologici preesistenti: cybersex, dipendenza sessuale, con un enorme disponibilità di fruizione di materiale pornografico; Net gaming dipendenza dal gioco d’azzardo, con la possibilità di scommesse on-line; shopping compulsivo, con la possibilità di comprare qualsiasi materiale on-line; dipendenza cyber-relazionale, con la possibilità di adulterio e “promiscuità” attraverso il sesso virtuale o successivamente reale; Trading patologico online , la possibilità di giocare in borsa . Questo significa che agiti che , magari, erano presenti nell’individuo in forma potenziale, attraverso la rete possono diventare in atto: la possibilità di esperire atti quali il tradimento, perdita di denaro fino al collasso economico, addiction sessuale con tutti i rischi connessi sia a livello fisico che psicologico.
La rete offre un potenziale enorme, configurandosi negli anni come la più grande e veloce possibilità di comunicazione di sé stessi: blog, forum, chat; come un immensa dispensa di informazioni, un edicola in costante aggiornamento sia leggera che specialistica; come la possibilità di abbattimento delle frontiere linguistiche, regionali, nazionali, culturali. Ciò che non si deve , però, perdere di vista è che quando siamo davanti ad un computer, siamo “noi” davanti ad un computer, ma quel “noi” è la nostra famiglia, i nostri problemi, i nostri dispiaceri, le nostre gioie, dubbi, timori, le nostre relazioni, in sostanza il nostro mondo e che il computer è solo una tra le possibilità infinite del Reale, non la sua sostituzione.

Fonte: psicologica-mente
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Vale
messaggio 13 Sep 2007 - 11:39
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