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> "sei Convivente? Non Ti Confesso"
Senbee Norimaki
messaggio 29 Aug 2007 - 23:47
Messaggio #1


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http://www.lastampa.it/Torino/cmsSezioni/c.../4291girata.asp

Sono passate quarantotto ore da quando Chiara Sereno è stata buttata fuori da una chiesa perché per il suo peccato non c’è assoluzione, né tantomeno confessione. La sua colpa è di convivere con il fidanzato Aldo. Sono passate quarantott’ore, ma la sua voce continua a tremare per la vergogna e l’umiliazione.
Il parroco del Santuario Santa Rita da Cascia, don Leonardo, dopo qualche generica domanda sulla vita e sulla fede di Chiara, sussurrate nella penombra del confessionale, è arrivato al punto: «Lei è sposata?». Vivere insieme al fidanzato, fuori dal matrimonio, non merita ascolto, né tempo: «La Chiesa non accetta questi nuovi legami. Vada».
Chiara ci ha messo qualche secondo a realizzare che la stava mandando via. Poi ha capito, si è alzata, è passata accanto alla fila di anziane fedeli che aspettavano il proprio turno. È tornata a casa, con una morsa allo stomaco che le impediva quasi di parlare.
Chiara e Aldo, 28 anni lei, 33 lui, vivono insieme da un anno, hanno una panetteria e sono fidanzati da una vita: «Era tanto che non mi confessavo, sono andata in chiesa con tutte le migliori intenzioni. Per la prima volta avrei parlato della convivenza, della nostra vita e dei nostri progetti, tra cui c’è anche il matrimonio».
Come molte giovani coppie il sacro vincolo ha dovuto aspettare: servono soldi, serve una casa, servono sicurezze. «Ora lo so, non ci vado più a confessarmi: oppure faccio come le mie amiche, che mentono e non dicono che convivono. Forse per la Chiesa mentire è meno grave, ma come si fa a entrare nella casa del Signore con la paura di non meritare nessuna redenzione?».
Chiara è smarrita, elenca ad alta voce tutti i peccati che ha imparato a considerare come gravi, sa perfettamente che la convivenza non è accettata, ma mai avrebbe creduto che sarebbe stata cacciata senza neanche una possibilità di espiazione: «Sono uscita dalla chiesa sentendomi sporca, poi ho pensato che in fondo non facevo niente di male, che sarebbe stato molto peggio confessare di tradire il mio compagno, di non rispettarlo».
Nel retro della panetteria, avvolto dal profumo del pane, Aldo inforna salatini e pizzette, ma ha la faccia scura, l’espressione accigliata: «Sono anche io cattolico e praticante - dice - anche se con gli orari che facciamo noi è difficile andare a messa. Ora sono arrabbiato, da quando è andata a confessarsi Chiara è abbattuta, non sorride più. Vorrei proprio parlarci con il parroco, chiedere come è possibile trattare una persona così».
In sacrestia c’è solo don Luca, don Leonardo è in ritiro spirituale per qualche giorno. Ascolta la storia, si dispiace, lui le accetta le confessioni dei giovani che convivono. «Poi i preti si lamentano - aggiunge Chiara che ha preso un po’ di coraggio - dicono che i ragazzi si allontanano dalla religione e dalla chiesa. Che sorpresa…».

Monica Perosino

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http://www.lastampa.it/Torino/cmsSezioni/c.../4292girata.asp

Don Valter Danna è direttore dell’ufficio famiglia della Diocesi e preside della Facoltà di Teologia.
Come si spiega l’episodio accaduto ieri alla Chiesa di Santa Rita?

«Ci sono tre aspetti da considerare: dottrinale, pastorale e umano. Per un cristiano la convivenza è una forma di irregolarità, perché l’unica forma di vita di coppia è quella nel sacramento del matrimonio. Il credente deve sapere che la convivenza è un peccato che non si può assolvere. Si può assolvere un tradimento, invece, a patto che ci sia pentimento e impegno a non farlo più. La convivenza invece è una scelta, anche se temporanea, di vita. Non ha assoluzione perché ancora in corso».

Questo l’aspetto dottrinale. E quelli pastorale e umano?
«La dottrina spiega l’atteggiamento del parroco di santa Rita, tuttavia l’aspetto pastorale suggerisce che il nostro dovere è quello di aiutare i giovani a capire che il matrimonio è impegnativo, totale, definitivo e se l’amore è vero è un dono totale. Dire no alla convivenza è dire “no” per un “sì” più grande. Ma quando una persona si presenta in confessionale non va mandata via, anzi, è nostro dovere spiegare perché non può essere assolta».

Resta l’aspetto umano.
«Direi che qualcuno deve proprio chiedere scusa a Serena. Il confessore avrebbe dovuto capire le sue intenzioni e le sue sofferenze, pregare con lei e lasciarla con una benedizione. Capisco che, per un sacerdote, dover dire a una persona che non può essere assolta è una sofferenza umana, ma bisogna sempre spiegare le cose con dolcezza, non abbandonarle».

Non si abbandonano mai i peccatori?
«Il principio che ci guida è sempre la salvezza delle persone, anche quando diciamo dei no. Le nostre azioni non servono per farle precipitare all’inferno».

I peccati più gravi?
«La gravità del peccato è determinata dalle circostanze e dal fatto che ci sia pieno consenso e deliberata vertenza: se un uomo ruba perché ha fame compie un’azione ben diversa dall’imprenditore che froda e non paga gli operai».
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MoneFromFrara
messaggio 30 Aug 2007 - 09:35
Messaggio #2


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chi s incula i pret.

solite cazzate clericali, assolviamo il mafioso che si confessa ma non confessiamo una che convive col ragazzo. che po al pret caz ghin ciava sa son maridà o a cunviv?
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Biggio
messaggio 30 Aug 2007 - 10:00
Messaggio #3


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Pensamo tì, ac truiad!!!
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Bonny
messaggio 30 Aug 2007 - 12:08
Messaggio #4


Bambanon
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e la ragazza si è pure rovinata i sogni di matrimonio e redenzione... poverina... lol
per me le è andata bene così.. magari finalmente ha capito qualcosina in più pure lei (IMG:http://www.ferraraforum.it/style_emoticons/default/4.gif)
..e soprattutto risparmieranno sicuramente la montagna di euri che viene a costare un matrimonio in chiesa, che si stanno faticosamente sudando... magari ci faranno qualcosa di utile (IMG:http://www.ferraraforum.it/style_emoticons/default/4.gif)
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Peve
messaggio 30 Aug 2007 - 12:39
Messaggio #5


Pòch ad bòn
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A dire la verità quello che mi colpisce di più è proprio la ragazza, nel senso che dalla chiesa me lo aspetto eccome un comportamento ottuso e bigotto ma non capisco la posizione della ragazza, è così religiosa da rimanerci male perchè non l'hanno confessata e poi infrange le regole della religione che segue... non capisco...
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Senbee Norimaki
messaggio 30 Aug 2007 - 12:53
Messaggio #6


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Per me la poveretta è più che comprensibile: come la maggior parte degli italiani, è protestante senza saperlo. La religione cattolica dipende esclusivamente dai diktat della Chiesa, se nn aderisci alle regole dettate dalla gerarchia, non sei cattolico per definizione. Se credi nonostante tutto in Cristo eccetera ma pensi di avere una certa libertà individuale nell'interpretare la Parola, allora sei protestante, sempre per definizione.
Questo la stragrande maggioranza degli italiani non lo sa, quasi tutti credono che se la Chiesa dice di non convivere e di non usare il preservativo vabbè si può fare lo stesso restando cattolici. Ma non è così.
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Jolly_roger
messaggio 30 Aug 2007 - 13:02
Messaggio #7


Tanta Roba
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Le ha fatto uno scherzo da prete dai.. (IMG:http://www.ferraraforum.it/style_emoticons/default/piero.gif)
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axettone
messaggio 30 Aug 2007 - 13:11
Messaggio #8


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CITAZIONE (Senbee Norimaki @ 30 Aug 2007 - 13:53) *
Per me la poveretta è più che comprensibile: come la maggior parte degli italiani, è protestante senza saperlo. La religione cattolica dipende esclusivamente dai diktat della Chiesa, se nn aderisci alle regole dettate dalla gerarchia, non sei cattolico per definizione. Se credi nonostante tutto in Cristo eccetera ma pensi di avere una certa libertà individuale nell'interpretare la Parola, allora sei protestante, sempre per definizione.

Infatti! Essere cattolici non e' obbligatorio, ma se lo si e', e' richiesto il rispetto delle regole, per cui la signorina non ha molto da stupirsi.
Avrebbe molto più senso che la gente scegliesse una volta per tutte da che parte stare, senza continuare a dire alla Chiesa che cosa fare e non fare circa le sue questioni interne.
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Galen
messaggio 30 Aug 2007 - 13:21
Messaggio #9


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La cosa più triste non è che lei non sapesse di essere protestante o quello che è, ma che continui a ignorarlo nonostante ci abbia sbattuto il muso... e molto probabilmente continuerà così anche in futuro, soffrendo per questa contrapposizione.
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Senbee Norimaki
messaggio 30 Aug 2007 - 14:48
Messaggio #10


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In Italia è così dalla Controriforma, c'è poco da fare purtroppo. (IMG:http://www.ferraraforum.it/style_emoticons/default/icon_frown.gif)
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Peve
messaggio 30 Aug 2007 - 17:11
Messaggio #11


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Mi dispiace ma "più che comprensibile" mi sembra troppo... il fatto che lei, come milioni di italiani, ignori addirittura quale sia la sua religione mi sembra davvero il colmo, e non c'è niente da essere comprensivi, anzi...
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Bobomerendone
messaggio 30 Aug 2007 - 17:56
Messaggio #12


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CITAZIONE (Senbee Norimaki @ 30 Aug 2007 - 13:53) *
Per me la poveretta è più che comprensibile: come la maggior parte degli italiani, è protestante senza saperlo. La religione cattolica dipende esclusivamente dai diktat della Chiesa, se nn aderisci alle regole dettate dalla gerarchia, non sei cattolico per definizione. Se credi nonostante tutto in Cristo eccetera ma pensi di avere una certa libertà individuale nell'interpretare la Parola, allora sei protestante, sempre per definizione.Questo la stragrande maggioranza degli italiani non lo sa, quasi tutti credono che se la Chiesa dice di non convivere e di non usare il preservativo vabbè si può fare lo stesso restando cattolici. Ma non è così.
Si, però ragazzi (e parlo in qualità di "presunto cattolico") esser cattolici non vuol dire essere perfetti!!E nemmeno DOVER esser per forza concordi con la chiesa!!! (altrimenti, esempio stupido,se uno è "studente" dovrebbe prendere sempre tutti 30..)Ok, certamente i boss lassù cercano di dar le giuste dritte, ma è pure vero ke c'è ki sa ke dovrebbero adattarle ai bisogni d'oggi!!Tra l'altro certe visione laiche delle regole della religione non rendono omaggio al loro vero significato!! Ad esempio, xkè non si può andare a convivere? xkè, oltre al fatto ke c'è il comandamento "non amare la donna d'altri" (x cui se uno smolla e scopacchia con la prima ke è in giro sarebbe infranto), chi crede veramente dovrebbe aver la serenità e la pazienza di capire se è adatto a stare per sempre con una persona PRIMA del matrimonio, ma contemporaneamente sapere che il matrimonio "della chiesa" (non "in chiesa") è basato su idee, principi che non considerano lo "stufarsi dell'altro", x il quale poi magari interrompi un matrimonio/convivenza. E, x quanto possa sembrare una cosa difficilissima (e certamente lo è (IMG:http://www.ferraraforum.it/style_emoticons/default/icon_frown.gif) ), chi crede veramente, dovrebbe accettarlo a cuor sereno, non come un peso..STO FACENDO UN DISCORSO MOLTO GRANDE E NON SO COME LO STO GESTENDO, PERO' SPERO SIA CHIARO QUELLO KE VORREI DIRE.Lo sbaglio l'ha fatto sicuramente quel prete (N.B: son PRIMA uomini, POI preti, e alcuni han pure la testa dura), ma l'importante è poi non generalizzare..xkè se poi diciamo ke ci sono preti ke in Calabria prendono la terra tolta all'Andrangheta per dar lavoro ai giovani disoccupati (ke son una marea), allora andrebbero poi fatti santi tutti..E poi in generale, io ho una convinzione: il Dio "di noi Cristiani" è un Dio d'Amore, un Dio ke perdona sempre se c'è vero pentimento (e kissà, magari pure oltre!!): questo Amore, un'Amore di gioia, include pure lo sbagliare, ma CHIEDE molte energie e la capacità di Amare tutti...l'importante è cercare di fare il possibile per fare il bene.SARO' SINCERO: anke a me è capitato a volte di pensare di esser + protestante ke cattolico, anke xkè i protestanti son addirittura moralmente più rigidi d tutti "cattolici", ma penso anke ke x riuscire a vivere l'Amore Cristiano sia necessaria una chiesa, fatta sì da papa,cardinali,vescovi, ecc,ecc, ma pure da scout, non scout, gente qualunque..insomma, una chiesa coi controcoglioni (IMG:http://www.ferraraforum.it/style_emoticons/default/icon_wink.gif) P.S: ho una capacità d'esser chiaro come una pupilla di notte..

Messaggio modificato da Bobomerendone il 30 Aug 2007 - 17:57
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Lou
messaggio 30 Aug 2007 - 18:04
Messaggio #13


Ciocapiàt
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Se vuoi seguire quella religione dovresti anche stare alle sue regole. Se poi quelle regole non ti vanno bene forse quella non è la tua religione e dovresti orientarti su qualcos'altro.
Io mi auguro proprio che la Chiesa cattolica sia più rigidi in modo da far venire fuori proprio queste situazioni. Chissà mai che la gente si svegli.
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Peve
messaggio 30 Aug 2007 - 18:09
Messaggio #14


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CITAZIONE (Bobomerendone @ 30 Aug 2007 - 18:56) *
Si, però ragazzi (e parlo in qualità di "presunto cattolico") esser cattolici non vuol dire essere perfetti!!E nemmeno DOVER esser per forza concordi con la chiesa!!!
Si... hai ragione... non l'avevo mai vista da questo punto di vista... pensa che anche io sono vegetariano però ogni tanto la carne la mangio perchè ci vuole in una dieta equilibrata...ovviamento ero sarcastico... se sei cattolico segui le regole della chiesa se NON segui le regole NON sei cattolico... è molto semplice... non si può scegliere solo una parte di regole, quelle che si adattano di più al tuo modo di vivere...ma perchè volete(tu e quelli che la pensano come te...e sono tanti) essere chiamati cattolici a tutti i costi? non è mica un attestato di stima... anzi. Si può essere delle brave persone anche senza essere "cattolici" si può essere una brava persona anche senza un etichetta...(IMG:http://www.ferraraforum.it/style_emoticons/default/00000002.gif)
CITAZIONE (Lou @ 30 Aug 2007 - 19:04) *
Io mi auguro proprio che la Chiesa cattolica sia più rigidi in modo da far venire fuori proprio queste situazioni. Chissà mai che la gente si svegli.
Parole sante...
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Lou
messaggio 30 Aug 2007 - 18:10
Messaggio #15


Ciocapiàt
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Mi fa morire la gente che dice "io sono cattolico ma non sono d'accordo con la Chiesa etc....".
Allora sei protestante, ma non lo sai.
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Senbee Norimaki
messaggio 30 Aug 2007 - 18:21
Messaggio #16


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CITAZIONE (Bobomerendone @ 30 Aug 2007 - 18:56) *
Si, però ragazzi (e parlo in qualità di "presunto cattolico") esser cattolici non vuol dire essere perfetti!!E nemmeno DOVER esser per forza concordi con la chiesa!!!


No, è proprio qui il punto invece. Il Cattolicesimo differisce dal Protestantesimo perché se credi in tutte le belle cose che hai scritto nel tuo post ma ammetti la possibilità di non aderire completamente a quello che dice il Vaticano, sei Protestante per definizione.
Cioè, è proprio la definizione di Cattolicesimo, come sancita dal Concilio di Trento.

Questo gli italiani si ostinano a non sapere, a anche tu a quanto vedo, seppur con grande innocenza, buona fede e buona volontà.

Vedi, da quando Lutero ha detto che si può essere Cristiani anche senza per forza passare dall'interpretazione che il Vaticano fa della Parola del Signore, il Cristianesimo si è diviso e c'è stata la cosiddetta Controriforma, che ha sancito tutti i punti che fanno la differenza tra il Cattolicesimo e tutto il resto.

Nel momento in cui ammetti la possibilità volutamente e coscienziosamente di dare un'interpretazione TUA alle scritture, rifiuti automaticamente l'Autorità Ecclesiastica, cioè ti poni per definizione FUORI dalla Chiesa Cattolica. Rimani cristiano, ma non cattolico.

Il tuo post è perfetto e assolutamente condivisibile se sostituisci la parola "cattolico" con la parola "cristiano". Allora il discorso fila.
Altrimenti il paragone con lo studente non funziona. Lo "studente" è il cristiano. Il cattolico è il "Laureato in Giurisprudenza": se lo studente dà altri esami e prende un'altra laurea, o non dà abbastanza esami, rimane studente, diventa laureato in qualcos'altro, ma NON "Laureato in Giurisprudenza", per definizione. Ora mi sono spiegato meglio?

CITAZIONE
ma penso anke ke x riuscire a vivere l'Amore Cristiano sia necessaria una chiesa, fatta sì da papa,cardinali,vescovi, ecc,ecc, ma pure da scout, non scout, gente qualunque..insomma, una chiesa coi controcoglioni (IMG:http://www.ferraraforum.it/style_emoticons/default/icon_wink.gif) P.S: ho una capacità d'esser chiaro come una pupilla di notte..


C'è una gerarchia anche fra i protestanti, ci sono preti, arcivescovi, pastori eccetera. Però ti lasciano la libertà, se lo vuoi, su certe cose, di interagire personalmente con la tua dimensione spirituale, senza avere l'obbligo ontologico di porre la Chiesa di Roma come unico possibile tramite fra te e il divino.
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Maifermo
messaggio 30 Aug 2007 - 18:42
Messaggio #17


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No, Senbee, secondo me si sta un po' generalizzando la questione.
Ci sono cose alle quali non si può non credere (inteso come atto di fede) senza essere necessariamente incompatibili con il credo cattolico: queste sono i dogmi.
Poi ci sono questioni etiche/sociali sulla quale la stessa Chiesa si interroga e muta la propria posizione nel corso degli anni (per molti troppo lentamente). Queste questioni, tra le quali l'uso del preservativo, il celibato del sacerdozio e tante altre, sono temi che costantemente sono al centro delle riflessioni della Chiesa alla quale dà delle soluzioni secondo il proprio punto di vista e secondo l'interpretazione dei testi sacri (in quanto religione rivelata).
Queste interpretazioni non sono assolumente irrevocabili e irrununciabili, anche perchè se così fosse, probabilmente a Roma crederebbero nella costruzione dell'universo Geocentrica Aristotelico-Tolemaica.
A questo si aggiunge, con la dovuta precauzione, il fatto che cmq la Chiesa è fatta di uomini e donne e come dice giustamente Bobo, riconosce essa per prima la confessione come Sacramento, contestualizzando l'uomo nella sua natura di animale fallibile e relazionandolo ad un Dio di misericordia che concederà il perdono al momento del pentimento davanti a lui.
Spero di essere stato chiaro e poco arzigogolato nello scrivere.
So che non sarà così, Amen (non c'è termine più azzeccato di questo) (IMG:http://www.ferraraforum.it/style_emoticons/default/icon_smile.gif)
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Senbee Norimaki
messaggio 30 Aug 2007 - 18:52
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Tutto giustissimo, prima ho dovuto semplificare altrimenti il discorso si faceva troppo complesso, quindi ti ringrazio di aver aggiunto questa giusta precisazione.

Il punto è che la ragazza c'è rimasta malissimo proprio perché il prete ha applicato un dogma.
Molto coerentemente, il monsignore intervistato nella seconda parte dell'articolo, critica (molto giustamente) il MODO in cui il prete ha liquidato la ragazza, ma conferma l'impossibilità di conferire il perdono a chi convive.
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Bobomerendone
messaggio 31 Aug 2007 - 00:46
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CITAZIONE (Maifermo @ 30 Aug 2007 - 19:42) *
Ci sono cose alle quali non si può non credere (inteso come atto di fede) senza essere necessariamente incompatibili con il credo cattolico: queste sono i dogmi.
Poi ci sono questioni etiche/sociali sulla quale la stessa Chiesa si interroga e muta la propria posizione nel corso degli anni (per molti troppo lentamente). Queste questioni, tra le quali l'uso del preservativo, il celibato del sacerdozio e tante altre, sono temi che costantemente sono al centro delle riflessioni della Chiesa alla quale dà delle soluzioni secondo il proprio punto di vista e secondo l'interpretazione dei testi sacri (in quanto religione rivelata).
Queste interpretazioni non sono assolumente irrevocabili e irrununciabili, anche perchè se così fosse, probabilmente a Roma crederebbero nella costruzione dell'universo Geocentrica Aristotelico-Tolemaica.

si, era poi quello ke AVREI VOLUTO dire..ma a dir la verità, son così tante pippe ke preferisco lasciar lì le professioni in parole e andare con quelle pratiche...o almeno ci si prova (IMG:http://www.ferraraforum.it/style_emoticons/default/piero.gif)

P.S: complimenti ragazzi, fossi un prete vi darei il "Chirichetto D'OroIncenso&Mirra"!!!

Messaggio modificato da Bobomerendone il 31 Aug 2007 - 00:47
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Senbee Norimaki
messaggio 31 Aug 2007 - 08:16
Messaggio #20


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CITAZIONE (Bobomerendone @ 31 Aug 2007 - 01:46) *
si, era poi quello ke AVREI VOLUTO dire..ma a dir la verità, son così tante pippe ke preferisco lasciar lì le professioni in parole e andare con quelle pratiche...o almeno ci si prova (IMG:http://www.ferraraforum.it/style_emoticons/default/piero.gif)


Tu le chiami pippe, ma la religione alla quale presumi di appartenere le chiama dogmi e questa tua stessa affermazione ti pone fuori dalla religione cattolica.
Anche tu sei un protestante senza sapere di esserlo.
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Adrian
messaggio 31 Aug 2007 - 13:14
Messaggio #21


Gnosso
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Se la ragazza non fosse cresciuta con qualcuno che le ha inculcato il perdono divino e robe simili, ora non starebbe male perchè un prete s'è tolto la soddisfazione di dirle che è una periferica incompatibile col sistema operativo santa romana chiesa. Ora lei si preoccuperà di andare all'inferno, dove soffrirà per l'eternità per sempre, che è più dei 15 miliardi di anni in cui imploderà l'unvierso (forse), è più di 20 minuti di tortura in una cella nordcoreana, + di 10 anni nel braccio della morte, + di una puntata di un qualsiasi reality show... ne ha ben donde di esser triste

Messaggio modificato da Adrian il 31 Aug 2007 - 13:51
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Senbee Norimaki
messaggio 31 Aug 2007 - 13:27
Messaggio #22


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CITAZIONE (adrian)
è una periferica incompatibile col sistema operativo santa romana chiesa


(IMG:http://www.ferraraforum.it/style_emoticons/default/23.gif) questa è da segnare per sempre!
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Leite
messaggio 31 Aug 2007 - 18:39
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Sempre + Nezo
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Nelle province del Nord Italia ( sopra il Po intendo ) non è così raro vedere ragazzi che vanno a Catechismo fino a 18-19 anni e nonne di questi ragazzi che fanno testamento e lasciano una parte del loro patrimonio mobiliare al prete del paese.

Messaggio modificato da Leite il 31 Aug 2007 - 18:39
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Dandy Rotten
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Messaggio #24


Al Mèi!
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CITAZIONE (Lou @ 30 Aug 2007 - 19:04) *
Se vuoi seguire quella religione dovresti anche stare alle sue regole. Se poi quelle regole non ti vanno bene forse quella non è la tua religione e dovresti orientarti su qualcos'altro.
Io mi auguro proprio che la Chiesa cattolica sia più rigidi in modo da far venire fuori proprio queste situazioni. Chissà mai che la gente si svegli.



D'accordo in pieno.
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Senbee Norimaki
messaggio 15 Sep 2007 - 20:55
Messaggio #25


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La morale sessuale della Chiesa Cattolica: il grande inganno
Riflessione del sociologo Roberto Gialdi pervenuta all'indirizzo dell'UAAR (Unione Atei Agnostici Razionalisti)

A due anni dalla sua pubblicazione, forse pochi se ne ricordano: l’ultima versione del catechismo della chiesa cattolica è del 2005, il compendio curato dal card. Ratzinger e presentato da Ratzinger stesso, nel frattempo diventato papa. Come ricordava all’epoca “Repubblica”, venne “diffuso in oltre 150.000 copie nell’edizione tascabile anche in supermercati, autogrill e aeroporti”. Un’operazione di marketing in grande stile: 150.000 copie sono davvero tante (e solo per l’edizione tascabile). Come stupirsi, allora, dell’ondata di moralismo di ritorno che oggi si sta abbattendo sulla società italiana?
In quelle duecento pagine, venne ribadita la più ferma condanna da parte della chiesa cattolica di tutti quei comportamenti che hanno “come scopo o come mezzo, di impedire la procreazione”, comportamenti in cui si manifesta il “vizio della lussuria”: pornografia, prostituzione, contraccezione, rapporti omosessuali. Per tacere poi della fecondazione artificiale, che separa “la procreazione dall’atto con cui gli sposi si donano mutualmente, instaurando così un dominio della tecnica sull’origine e sul destino della persona umana”.
A ben guardare, una separazione, in effetti, c’è: ma non è quella condannata dalla chiesa. Si tratta, piuttosto, della separazione causata proprio dal modello cattolico di famiglia: la separazione di eros e sessualità. La famiglia cattolica costringe il sesso nella dimensione puramente procreativa e il risultato è quello di una sessualità diserotizzata. Per usare le parole di Alberto Melucci, “si esaspera così la riduzione genitale della sessualità” e diventa impossibile vivere l’esperienza di una sessualità intesa “come ricerca di sé e dell’altro”, fare della sessualità “un incontro mediato dai nostri corpi”.
Si cominciano così a comprendere i motivi delle condanne cattoliche a contraccezione, unioni omosessuali e, in genere, unioni di qualsiasi tipo al di fuori del matrimonio. Per la chiesa, famiglia è solo quella fondata sull’unione di un uomo e di una donna nel vincolo del matrimonio e tesa alla procreazione: ognuno deve accettare la “propria identità sessuale” perché “Dio ha creato l’uomo maschio e femmina”, dice ancora il catechismo di Ratzinger. Se venisse accettato un concetto di famiglia diverso da quello cattolico-borghese, apparirebbe evidente che quello che è stato sempre indicato come IL modello di famiglia è, in realta, soltanto UNO dei modelli possibili (e neanche il migliore, proprio in quanto privato, depauperato dell’eros). Si aprirebbe così la crisi della famiglia cattolica, la cui preservazione è invece di fondamentale importanza per la santa alleanza clerico-borghese, in quanto potentissimo strumento di controllo sociale. Controllare gli spostamenti di un tram è molto più facile che controllare quelli di uno scooter: il tram è messo su un binario obbligato, mentre lo scooter è libero di spostarsi dove vuole. Se le persone vengono vincolate ad un preciso modello di famiglia, non sono libere di spostarsi a proprio piacimento e possono essere controllate meglio.
Se, poi, questo modello di famiglia porta con sé una finalità ben precisa - la procreazione - che svuota la sessualità e la rende qualcosa di strumentale, il risultato è esattamente lo stesso ottenuto con il modello di lavoro della società industriale: l’alienazione dell’essere umano. Là è il lavoro che, esistendo solo come prestazione e non come azione, viene alienato dall’essere umano. Qui, invece, è la sessualità che, esistendo solo come mezzo di procreazione e NON come eros, viene alienata dall’essere umano.
Il gioco della chiesa è proprio quello di presentare il SUO modello di famiglia come l’UNICO modello di famiglia, per sostenere l’equazione: crisi della famiglia cattolica = crisi della famiglia. In realtà, come rilevava il prof. Marzio Barbagli in un’intervista rilasciata al “Manifesto” dopo il Family Day, non si può parlare di una crisi della famiglia, ma di crisi del modello di famiglia “basato sul matrimonio unico e indissolubile con molti figli. Un modello per altro che non esiste da sempre, come dicono i cattolici, ma solo dal 1500 in poi: prima del Concilio di Trento la maggioranza delle coppie non erano sposate”.
Piuttosto, è curioso il rapporto che unisce la famiglia cattolico-borghese e la prostituzione. Nel suo monumentale “Parigi capitale del XIX secolo”, Walter Benjamin affermava che la prostituzione è rivoluzionaria in quanto “esprime il lato rivoluzionario della tecnica (quello creativo, come pure del resto quello esplorativo: il lato simbolico)” ed osservava che la prostituzione va considerata “non tanto come l’opposto quanto come la decadenza dell’amore”. La prostituzione è tecnica sessuale, è prestazione pura e, partendo dalla prospettiva di Benjamin, ci appare NON come l’opposto della famiglia cattolico-borghese, MA come lo specchio della sua decadenza: prostituzione e famiglia cattolica, entrambe pervase da una sessualità ormai senza più eros.
Va da sé che il catechismo di Ratzinger condanni senza appello la prostituzione. Anche la condanna morale della prostituzione serve a preservare l’istituzione cattolico-borghese della famiglia: se la prostituzione non fosse condannata, si vedrebbe che il re è nudo, cioè che la famiglia cattolica e la prostituzione si specchiano l’una nell’altra attraverso una sessualità diserotizzata, esclusivamente genitale: là per la procreazione, qui per la prestazione. Ecco, quindi, l’essenza rivoluzionaria della prostituzione nel XXI secolo: disvelare l’inganno perpetrato dalla società borghese e dalla chiesa cattolica e consentire così l’emancipazione della famiglia, che da istituzione diserotizzata (in quanto connotata da istanze procreative) può finalmente diventare fonte rinnovabile di eros.
Poi, ovviamente, tra i “vizi della lussuria” condannati dal catechismo, non poteva mancare la pornografia. In realtà, la pornografia è una forma di espressione. E, come ogni altra forma di espressione, può piacere o non piacere, interessare o annoiare. È una forma di espressione che naturalmente investe un ambito molto intimo della persona (la sessualità) e in particolare il ruolo dei soggetti all’interno della relazione sessuale, ma che è stata sdoganata, negli ultimi vent’anni, anche da una parte dei movimenti femministi. È una forma di espressione dell’immaginario sessuale, al pari - sorprendentemente - dei romanzi rosa, i quali trasmettono addirittura un’immagine della donna totalmente sottomessa al potere maschile, mentre al contrario lo stereotipo proposto dalla pornografia è quello di un rapporto sessuale “consensuale, anzi voluto dalla donna, nelle più svariate posizioni”, come ci ricordava Micaela Staderini nel libro “Pornografie. Movimento femminista e immaginario sessuale”, pubblicato da Manifestolibri. Una pornografia che però non è più esclusivamente una rappresentazione sessuale di genere (maschile vs. femminile): alla tradizionale pornografia eterosessuale se ne accompagna oggi una omosessuale (gay o lesbica). Il che sembra ribadire l’universalità di questa forma espressiva.
Senza dimenticare, poi, che la pornografia esiste da epoche molto lontane, basti pensare alle sculture con scene di sesso esplicito che adornano gli antichi templi indiani di Khajuraho o agli affreschi delle case pompeiane dell’epoca romana. Nella pornografia, quindi, non c’è alcuna perversione, né alcunché di moralmente insano.
Piuttosto, verrebbe da pensare che l’essere umano tragga un naturale piacere dalla visione di rappresentazioni di unioni sessuali e che soltanto i condizionamenti (diretti o indiretti) di cristianesimo, ebraismo ed islam abbiano portato a considerare riprovevole l’esibizione di un atto sessuale. Condizionamenti diretti là dove quelle religioni sono diffusamente professate; condizionamenti indiretti dove, come nell’India moderna, il puritanesimo è rimasto come uno dei guasti del colonialismo.
Tutto questo ci aiuta a comprendere la verità: la morale sessuale cattolica è solo un grande inganno. E tutte quelle che la chiesa bolla come manifestazioni del “vizio della lussuria” altro non sono che istanze di libertà, per ridare all’essere umano la possibilità di vivere la propria sessualità pienamente e nella consapevolezza che tra persone adulte e consenzienti tutto è lecito e nulla è moralmente condannabile.
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