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> Conoscenza: Libertà O Schiavitù?
Evil_Soul
messaggio 4 Oct 2006 - 01:39
Messaggio #1


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Io sono uno dei sostenitori del fatto che la conoscenza rende liberi, in quanto non sapere rende succubi di chi invece sa e sfrutta il sapere per i propri fini...

Ma voi come la pensate?

Apro un topic dedicato a questa discussione che, credo, avrà bei risvolti.
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MJ83®
messaggio 4 Oct 2006 - 04:25
Messaggio #2


Vaizard
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La penso come te, ma è vero anche che ci sono momenti in cui penso che l'ignoranza sia un bene (IMG:http://www.ferraraforum.it/style_emoticons/default/sisi.gif)

Faccio un esempio stupido, il primo che mi viene in mente: se sta per cadere un meteorite sulla Terra che provocherà l'estinzione dell'umanità e non c'è NESSUN MODO per evitarlo, preferisco continuare a vivere il resto dei miei giorni tranquillo, in pace e sereno, piuttosto che essere a conoscenza di una drammatica verità che non posso cambiare e farmi prendere dal terrore, l'ansia, la tristezza ecc.
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simone19
messaggio 4 Oct 2006 - 08:10
Messaggio #3


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resto dell' idea che bisogna lottare per la conoscenza e mai fermarsi dietro al muro dell'ignoranza o dell' oscurantismo praticato da certe società o forme di società(chiesa su tutti)...
è la conoscenza che ci rende persone!!
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Evil_Soul
messaggio 4 Oct 2006 - 08:59
Messaggio #4


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CITAZIONE (MJ83® @ 4 Oct 2006 - 05:25) *
preferisco continuare a vivere il resto dei miei giorni tranquillo, in pace e sereno, piuttosto che essere a conoscenza di una drammatica verità che non posso cambiare e farmi prendere dal terrore, l'ansia, la tristezza ecc.
Meglio saperlo, e impiegare al meglio il tempo rimasto...

Se mi restassero 5 giorni di vita, mi starebbe sulle p*lle passarli nella routine.
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simone19
messaggio 4 Oct 2006 - 09:34
Messaggio #5


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sempre meglio la verità anche quando questa fa malissimo...
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Scralco
messaggio 4 Oct 2006 - 10:22
Messaggio #6


Gnosso
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Quoto.
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Senbee Norimaki
messaggio 4 Oct 2006 - 10:36
Messaggio #7


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Quoto Simone.

Uno dei problemi più gravi di questo secolo in Italia è la credenza secondo alcuni, che la Verità stia nella scelta della Chiesa, e che quindi sia sbagliato conoscere certe cose, che renderebbero schiavi del demonio. Questa è dottrina ecclesiastica: mentre in tutto il mondo c'era democrazia e illuminismo da centocinquant'anni, da noi c'era stata la Controriforma e Pio IX scriveva il Syllabum, in cui sosteneva che la libertà di pensiero e la conoscenza scientifica sono i più grandi mali che l'umanità abbia mai avuto.
A tutt'oggi, Pio IX potrebbe diventare beato, e le sue tesi sono condivise ancora da una buona parte della gerarchia ecclesiastica: il divieto alla ricerca scientifica sulle cellule staminali embrionali per esempio è frutto di tale mentalità. "Ci sono cose che è meglio non sapere... chissà altrimenti come potrebbe usarle qualcuno" è una frase che purtroppo in Italia è condivisa da molte persone, mentre è IMPENSABILE per chiunque non sia vissuto in questo tremendo bagno culturale postcontroriformista.

Siamo a tutt'oggi la Nazione in cui si leggono meno libri. E soprattutto, meno saggi scientifici. L'idea che un libro sia una cosa legata a noiose cose di scuola, che leggere non sia "da fighi", è chiaramente una conseguenza culturale derivata dall'Indice dei Libri Poibiti, che vigeva in Italia fino alla fine dell'800 (Manzoni stesso, che si proclamava cattolico liberale, per leggere alcuni libri chiedeva il permesso al Papa). L'Indice c'è ancora oggi: sono libri "sconsigliati" dalla Chiesa, e nelle scuole private (che sono quasi tutte cattoliche) è vietato leggerli, previo permesso del Vescovo.

In Italia addirittura c'è pochissima divulgazione scientifica: solo Piero Angela e pochi altri scrivono libri divulgativi, spesso sbeffeggiati dagli studiosi per essere "troppo semplicistici". In tutto il resto del mondo, specie in USA, è esattamente il contrario: appena uno studioso scrive qualcosa di importante, subito ne scrive una versione semplificata per il grande pubblico, poiché la divulgazione è fondamentale per loro. Anche qui il motivo per cui da noi non è così è sempre lo stesso: la nostra classe colta è sempre stata abituata a tenere segrete le proprie scoperte, altrimenti si rischiava, a seconda delle epoche, dalla perdita della cattedra al rogo in pubblica piazza. Gli studiosi hanno così cominciato in Italia a parlare solo fra loro, inventando linguaggi parecchio difficili che solo fra loro si capissero, e questo è stato mantenuto finora. Non so se avete mai visto una lezione in USA o in UK: i prof spiegano dieci miliardi di volte più chiaramente che qui, usando un linguaggio volutamente non specifico e molto terra terra, per far capire a tutti, con molte battute, per poi piano piano insegnare i termini specifici, con calma.

Conoscenza = libertà.
Ignoranza = oscurantismo.
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Scralco
messaggio 4 Oct 2006 - 10:50
Messaggio #8


Gnosso
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Il tuo discorso sul disprezzo per la divulgazione scientifica da parte dei "colti" mi ricorda come il mio vecchio professore di Scienze al liceo disprezzò apertamente Focus perchè banalizzava troppo gli argomenti che trattava.

Messaggio modificato da Scralco il 4 Oct 2006 - 12:03
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Barone
messaggio 4 Oct 2006 - 11:03
Messaggio #9


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è sempre meglio sapere le cose...
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musti
messaggio 4 Oct 2006 - 11:13
Messaggio #10


Miss Alcolizzata
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io penso ke ,come in ogni cosa, la virtù sia nel mezzo....nn si può banalizzare dicendo ke la conoscenza ci rende schiavi e viceversa....se usata correttamente la conoscenza poteva davvero renderci la vita migliore...purtroppo l'uomo è una macchina imperfetta ke pretende di applicare principi perfetti....e questo è quello ke è saltato fuori...
a parte tutto ritengo ke si dovrebbe incrementare l'insegnamento delle scienze e dell'anatomia umana già dalle scuole elementari...capire noi stessi, come siamo fatti, è il primo passo x capire quello che ci circonda
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Vale
messaggio 4 Oct 2006 - 14:17
Messaggio #11


Multa paucis
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Conoscenza, tutta, sempre. (IMG:http://www.ferraraforum.it/style_emoticons/default/sisi.gif)
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Senbee Norimaki
messaggio 4 Oct 2006 - 14:35
Messaggio #12


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CITAZIONE (musti @ 4 Oct 2006 - 12:13) *
io penso ke ,come in ogni cosa, la virtù sia nel mezzo....nn si può banalizzare dicendo ke la conoscenza ci rende schiavi e viceversa....se usata correttamente la conoscenza poteva davvero renderci la vita migliore...purtroppo l'uomo è una macchina imperfetta ke pretende di applicare principi perfetti....e questo è quello ke è saltato fuori...


Giustissimo ma un conto è il SAPERE, un conto è l'USO che si fa di questo sapere.
Quando Nobel inventò la dinamite, lui non fu né colpevole né innocente: furono i suoi successori a usarla per fare le guerre o per costruire gallerie strade e palazzi per il bene della gente.
In sé, il sapere è sempre importantissimo: dire "quell'argomento è meglio non studiarlo perché poi qualcuno potrebbe far un uso improprio delle conoscenze" è un errore madornale perché si nega la natura umana per paura.
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Nethernik
messaggio 4 Oct 2006 - 14:36
Messaggio #13


Neso
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la conoscenza è libertà, ma solo se uno se la guadagna da sè.

La chiesa è stata ed è uno degli strumenti più forti e oppressivi nei confronti della conoscenza, su questo quoto Senbee.
In ogni caso mi basta citare l'inizio della bibbia: "Tu non devi conoscere, da ciò deriva tutto il resto"
il dogmatismo è la cosa più folle che esista.

CITAZIONE
Io sono uno dei sostenitori del fatto che la conoscenza rende liberi, in quanto non sapere rende succubi di chi invece sa e sfrutta il sapere per i propri fini...

più che giusto. la conoscenza bisogna meritarsela, ed è giusto che chi sta più in basso sia sfruttato.
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simone19
messaggio 4 Oct 2006 - 14:41
Messaggio #14


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CITAZIONE (Senbee Norimaki @ 4 Oct 2006 - 15:35) *
In sé, il sapere è sempre importantissimo: dire "quell'argomento è meglio non studiarlo perché poi qualcuno potrebbe far un uso improprio delle conoscenze" è un errore madornale perché si nega la natura umana per paura.

assolutamente daccordo. (IMG:http://www.ferraraforum.it/style_emoticons/default/23.gif)
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Scralco
messaggio 4 Oct 2006 - 14:44
Messaggio #15


Gnosso
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CITAZIONE (Nethernik @ 4 Oct 2006 - 15:36) *
più che giusto. la conoscenza bisogna meritarsela, ed è giusto che chi sta più in basso sia sfruttato.


"Meritarsela" in che modo? Curiosa affermazione. (IMG:http://www.ferraraforum.it/style_emoticons/default/anne-sophie.gif)
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Nethernik
messaggio 4 Oct 2006 - 14:54
Messaggio #16


Neso
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attraverso il personale desiderio di conoscere...e non che sia semplicemente servita forzatamente su un piatto.
Non sei interessato a conoscere? allora meriti di aver bisogno degli altri, di essere raggirato e via dicendo..
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giuliadark
messaggio 4 Oct 2006 - 15:18
Messaggio #17


Sempre + Nezo
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io voto favorevole alla conoscenza..

come dice senbo, intanto è importante sapere.. poi ciascuno deciderà ke fare della propria conoscenza..son due cose mooooooooolto diverse.
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musti
messaggio 4 Oct 2006 - 15:19
Messaggio #18


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CITAZIONE (Nethernik @ 4 Oct 2006 - 15:54) *
attraverso il personale desiderio di conoscere...e non che sia semplicemente servita forzatamente su un piatto.
Non sei interessato a conoscere? allora meriti di aver bisogno degli altri, di essere raggirato e via dicendo..

quoto su qs sono d'accordo
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Scralco
messaggio 4 Oct 2006 - 18:53
Messaggio #19


Gnosso
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Io per niente invece.
Non ha senso che qualcuno non sia interessato a conoscere.
Chi non è interessato a conoscere, deriva il proprio disinteresse dall'ignoranza. E l'ignoranza viene spazzata via proprio dalla conoscenza, non per grazia divina. Ne arriverà mai da parte dell'ignorante l'input per mettere fine alla sua condizione, ma da qualcuno/qualcosa di esterno che gli spalanca gli occhi.
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Framol
messaggio 4 Oct 2006 - 18:54
Messaggio #20


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Da: Molinella(Bo/Fe?!),[8 m S.L.M.],Terra Di Confine..
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Favorevole alla conoscenza,a meno che sia portata all'estremo,diventando 'ignoranza'...
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Boris
messaggio 4 Oct 2006 - 19:10
Messaggio #21


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la conoscenza ci rende sempre liberi. quantomeno ci rende liberi, nel peggiore dei casi, di sapere in che modo verremmo inculati.
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Nethernik
messaggio 4 Oct 2006 - 19:44
Messaggio #22


Neso
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CITAZIONE (Scralco @ 4 Oct 2006 - 19:53) *
Io per niente invece.
Non ha senso che qualcuno non sia interessato a conoscere.
Chi non è interessato a conoscere, deriva il proprio disinteresse dall'ignoranza. E l'ignoranza viene spazzata via proprio dalla conoscenza, non per grazia divina. Ne arriverà mai da parte dell'ignorante l'input per mettere fine alla sua condizione, ma da qualcuno/qualcosa di esterno che gli spalanca gli occhi.


E' il concetto su cui funziona la televisione e la pubblicità e anche il cristianesimo: consigliamo, portiamo la fede, diffondiamo la "verità". ed è sbagliato...non ha fatto altro che creare una massa di persone che credono di sapere.

La conoscenza nasce dal DUBBIO. se in una persona manca il dubbio egli non può arrivare alla conoscenza.
La volontà di conoscere non viene da qualcuno che ti spalanca gli occhi, nasce in te, è una scintilla, un desiderio.
Se questa si sviluppa solo in pochi, allora tanto meglio

Messaggio modificato da Nethernik il 4 Oct 2006 - 19:50
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Scralco
messaggio 4 Oct 2006 - 20:11
Messaggio #23


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L'hai detto anche te che è la civiltà moderna che ha sepolto nell'ignorazanza molte persone. Ma mica tutte queste persone sono capaci di opporsi; serve lo ribadisco un input esterno. Magari c'è chi da solo a un certo punto si accorge di essere ignorante, dice "oh cazzo" e prende dei provvedimenti. Ma la maggior parte della gente proprio perchè è ignorante non se ne accorge e invece è necessario che si "svegli". Altrimenti se come dici tu solo quei pochi in cui nasce il dubbio si meritano la conoscenza, il mondo andrà sempre più in rovina.
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Nethernik
messaggio 4 Oct 2006 - 20:28
Messaggio #24


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Proporsi come profeti delle masse è una cosa assurda...la storia ce lo insegna...Non siamo tutti uguali, e di certo non è giusto essere tutti uguali, e nemmeno essere trattati tutti equamente.

non è necessario che tutti sappiano o meritino di sapere. La società (persino in democrazia) si poggia comunque su una solida base di gente a cui non interessa conoscere di più. La democrazia sta nel fatto che la gente è libera di scegliere da sola la propria vita.

Le religioni dogmatiche e i media passivi (televisione, radio, giornali) sono uno dei più grossi cancri della società in quanto si propongono di portare la conoscenza a modo loro a un vasto numero di persone, fra cui anche coloro che non sono interessati.

Internet è il futuro della conoscenza ed uno strumento più giusto per vari motivi:
-si basa sulla ricerca: le informazioni le trovi cercandole da solo e sei libero di confrontarle con mille altre provenienti da altre parti del mondo e scritte da altra gente.
-in gran parte non è soggetto a censura, per cui si trovano cose che nel proprio paese non è possibile trovare.
-è interattivo: tu clicchi dove vuoi e scegli che pagine aprire e che notizie leggere.

Non c'è motivo di andare a turbare la serenità di chi vive nell'ignoranza. E' un suo diritto non sapere se non è interessato.
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Senbee Norimaki
messaggio 4 Oct 2006 - 20:33
Messaggio #25


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Bene, ora che tutti siamo d'accordo sul fatto che conoscere è fondamentale, arriva il grande problema filosofico: CHE COS'E' la conoscenza?
Perché quando la Chiesa propugnava il divieto della conoscenza su certe materie, faceva passare il divieto indorandolo col concetto che solo quella della Chiesa era la Verità, mentre tutto il resto era falsità, che quindi è controproducente conoscere. Come non cadere in questo trabocchetto?

Indubbiamente la scienza ci aiuta molto a distinguere il vero dal falso, ma come tutti sanno la scienza non è tutto: l'intuizione, l'arte, la metafisica eccetera sono conoscenza anch'essa. Come distinguere una metafisica che vale la pena di sapere e una metafisica con errori grossolani?
Inoltre, cos'è scientifico? Perché l'astrologia è totale falsità e l'astronomia è verità? A questo serve la metodologia.

Infine, c'è il problema annoso: anche se noi capiamo cos'è scientifico e cosa no, che rapporto c'è tra la realtà e quello che noi percepiamo della realtà? Non è forse quello che conosciamo solo un'interpretazione che il nostro cervello fa dei fenomeni?
Ci sono materie che studiano questo: la gnoseologia, l'ermeneutica...
Come vedete, avete sollevato un argomento ENORME, MOSTRUOSAMENTE enorme...
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